SilvioDallaTorre

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Spes contra spem
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Canal Pessoal do 38• Presidente da República Federativa do Brasil.

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3 months, 1 week ago

Tutto finisce e un giorno o l'altro anche la guerra a Gaza finirà. I suoi abitanti ritorneranno a una vita più o meno normale. Saranno centomila in meno e in gran parte senza casa, ma tutto si supera. I morti verranno col tempo dimenticati e le case, magari coi finanziamenti dell'Unione Europea e degli Emirati Arabi, saranno ricostruite.
Naturalmente la normalità non significherà pace. Continueranno degli sporadici attentati cui seguiranno violentissime reazioni contro la popolazione civile. Anche in Cisgiordania continuerà la colonizzazione di terre arabe con tutti gli annessi e connessi ( check point, blocchi stradali, zone vietate ai palestinesi ecc).
Lo spiacevole inconveniente del muro, che chiude in un ghetto gli abitanti di Gaza, non verrà messo in discussione. La questione potrebbe essere facilmente risolta con una radicale pulizia etnica o con uno sterminio totale, ma purtroppo non siamo all'epoca di Gengis Khan e nemmeno lo stato di Israele può permettersi a cuore leggero operazioni del genere: l'opinione pubblica internazionale avrebbe troppa difficoltà ad accettarle. Il muro, quindi, continuerà a far bella mostra di sé.
Le cose si strascineranno in questo modo per dieci o quindici anni ancora, fino a quando un nuovo gruppo politico compirà un'azione particolarmente cruenta. Noi tutti manifesteremo sdegno per l'attentato e chiederemo, come abbiamo già fatto con l'Olp, con Al fatah, con Hezbollah, con Hamas, lo scioglimento della spietata formazione terroristica. Dopo aver espresso la massima solidarietà ad Israele, lo inviteremo ad agire con moderazione. L'invito, naturalmente, non sarà accolto. Vi sarà una nuova strage e noi, grandi democrazie basate sulla tutela dei diritti dell'uomo, faremo a finta di niente.
Il ciclo consueto potrà così riprendere con il solito stillicidio. In attesa di un altro grande massacro.
Siamo sicuri che vada bene così?

3 months, 1 week ago

L'Ucraina non si è mai ripresa dalla crisi determinata dal crollo dell'Unione sovietica. Già prima del colpo di stato di piazza Maidan la popolazione era diminuita di un quarto rispetto al 1989, la natalità era la più bassa d'Europa, le industrie erano state smantellate, la situazione finanziaria era precaria.
È evidente che, in una guerra con una grande potenza come la Russia, il paese non avrebbe potuto resistere per più di due settimane con le sue sole forze. La guerra in corso, però, non vede contrapposte la Russia e l'Ucraina, ma la Russia e l'Occidente. È l'Occidente, infatti, che fornisce le armi, le informazioni e la logistica senza le quali il conflitto sarebbe da tempo finito e probabilmente non sarebbe mai cominciato. È l'Europa, anche se i suoi cittadini ne sono scarsamente consapevoli, che tiene in piedi l'apparato statale ucraino pagando ogni fine del mese lo stipendio ai dipendenti pubblici.
Quanto agli ucraini, essi devono solo dare un'illimitata disponibilità a farsi ammazzare. Nella divisione internazionale del lavoro le oligarchie mondialiste hanno assegnato, con spietato cinismo, alle donne ucraine il ruolo di fattrici nelle gravidanze surrogate, di badanti e di prostitute; agli uomini quello di carne da cannone.
Tutto questo i russi lo sanno bene. Essi sono perfettamente consapevoli che i loro veri nemici sono gli americani , gli inglesi e i loro vassalli europei. Fino ad ora, però, hanno fatto a finta di niente. C'era, probabilmente, la pressione di quella parte della classe dirigente russa che non vuole tagliare i ponti con l'Occidente e c'era, soprattutto, la consapevolezza che uno scontro diretto tra potenze nucleari avrebbe potuto avere esiti imprevedibili e molto spiacevoli.
Oggi, però , Stati Uniti e Gran Bretagna minacciano di colpire il territorio russo con missili balistici (il fatto che ciò non avvenga direttamente, ma consegnandoli agli ucraini, è un puro "escamotage"). Putin ha già avvisato che considererà un evento del genere alla stregua di una dichiarazione di guerra.
C'è da dargli credito? Io credo di sì.
Un paese costantemente minacciato nelle sue infrastrutture, nel suo sistema produttivo, nei suoi centri di comando è un paese a perpetuo rischio di destabilizzazione. La Russia questo non lo può accettare ed è per evitare un'evenienza del genere che è iniziata l'operazione militare speciale. In caso di attacco in profondità c'è quindi da aspettarsi una qualche risposta. Dapprima sarà probabilmente indiretta (navi inglesi? basi militari americane? piattaforme svedesi?) e esornativa. Se poi la cosa andasse avanti, sarebbe arrivato il momento di fare gli scongiuri e , per chi è credente, di pregare Dio.
Di fatto, la situazione non è mai stata tanto pericolosa. I popoli, storditi dalla propaganda, non ne sembrano consapevoli, ma le cose stanno così.

3 months, 1 week ago

IL PIANO "MARSHALL" DI DRAGHI
Le gazzette ci informano che il grande statista Mario Draghi propone la sua ricetta per rilanciare l'Europa. Si tratta di un nuovo "piano Marshall" basato sull'aumento degli investimenti per la difesa.
Il nome, in realtà, appare improprio. Sarebbe più corretto definirlo un nuovo "piano Hitler". Negli anni Trenta fu infatti il dittatore tedesco a risolvere i problemi economici della Germania promuovendo una politica di riarmo intensivo.
Sappiamo come allora andarono a finire le cose. I milioni di posti di lavoro creati nel giro di pochi mesi si trasformarono in milioni di morti durante la seconda guerra mondiale: venti milioni di russi, sette milioni di tedeschi, sei milioni di ebrei, due milioni di polacchi e avanti di questo passo fino ai trecento mila italiani.
È molto dubbio che il piano Draghi/Hitler possa, nelle condizioni attuali, creare un solo posto di lavoro in più. È invece molto probabile che precipiti l'Europa in una catastrofe bellica simile a quelle conosciute nel secolo scorso.

3 months, 1 week ago

REDDITO DI CITTADINANZA E PENSIONE
Andiamo verso l’abolizione di fatto della previdenza pubblica. E’ un fenomeno che si registra in tutti i paesi dell’Occidente e si realizza in tre passaggi. Il primo è l’innalzamento dell’età pensionabile, che ormai va verso i settanta anni e nel prossimo futuro li supererà . Il secondo è la riduzione della retribuzione erogata, che per il momento è sufficiente ad assicurare la sopravvivenza ma in un prossimo futuro non lo sarà più. Il terzo, inevitabile conseguenza dei primi due, è l’abbassamento dell’aspettativa di vita.
Nelle menti perverse degli oligarchi che reggono il mondo la pensione verrà sostituita dal reddito di cittadinanza. In tal modo, alla figura del cittadino portatore di diritti in quanto lavoratore si sostituirà quello del suddito.
Al pari della plebe urbana del mondo antico, cui lo stato assegnava pane e libero accesso agli spettacoli circensi, richiedendone in cambio la passività politica, i nuovi garantiti dal reddito di cittadinanza acquisiranno il grande privilegio di potersi abbrutire sdraiati sul divano di casa a guardare la televisione e ingurgitare schifezze.https://www.corriere.it/economia/finanza/24_settembre_09/pubblica-amministrazione-pensione-70-anni-statali-assumere-giovani-zangrillo-04a23a5c-d690-4f57-8d60-1daffaf9dxlk.shtml

Corriere della Sera

Zangrillo (Pa): «Pensione a 70 anni per gli statali. Vogliamo assumere 350 milagiovani»

Il ministro della Pubblica Amministrazione spiega: l’obiettivo è rendere più efficiente la PA trattenendo le professionalità con maggiore esperienza (su base volontaria) e assumendo 350mila giovani

REDDITO DI CITTADINANZA E PENSIONE
3 months, 2 weeks ago

Ciò che più colpisce nel dibattito intorno alle boccaccesche avventure dell’ex ministro della cultura è l’assenza di ogni riferimento alla cultura. Manca, da parte della casta intellettuale, la consapevolezza del disastro accaduto negli ultimi quaranta anni.
Il Novecento è stato un’epoca aurea per la cultura italiana. Nel periodo che va dalla pubblicazione del Fu Mattia Pascal di Pirandello a quella del Nome della rosa di Umberto Eco (per una serie di ragioni ritengo che questi due romanzi facciano da spartiacque) la cultura italiana ha riconquistato la centralità perduta all’inizio del Seicento. Se in alcuni ambiti, primo fra tutti quello letterario, la ricezione esterna è stata parziale perchè la nostra lingua è poco conosciuta e molti autori di primo piano sono intraducibili, nelle arti che impiegano un linguaggio universale questa ricezione c’è stata eccome. Nel cinema, per fare degli esempi banali, il Neorealismo ha inventato un modo originale e ovunque ammirato di vedere e rappresentare il mondo e persino generi considerati minori come gli spaghetti western e il poliziesco all’italiana continuano ad ispirare i grandi registi di Hollywood.
Questo processo, come dicevo, si è interrotto e poi si è invertito negli anni Ottanta. All’origine di questo regresso distruttivo vi sono due fenomeni.
Al primo do il nome di BERLUSCONISMO, vale a dire la tendenza a svalutare la teoria rispetto alla pratica e a considerare le opere d’arte come pure merci.
Al secondo do il nome di VELTRONISMO, vale a dire la convinzione che i problemi dell’alta borghesia intellettuale, soprattutto romana, siano i soli meritevoli di essere rappresentati e che il punto di vista di questo gruppo sociale sia l’unico eticamente accettabile.
I prodotti che meglio rappresentano la prima aberrazione sono i cinepanettoni, nei quali i difetti degli italiani vengono esibiti senza alcun distacco critico, ma con convinta adesione; quelli che rappresentano la seconda sono i film sussidiati dallo stato o i romanzi recensiti dagli amici in cui la borghesia parassitaria celebra se stessa e la sua presunzione.
Come non bastasse, a queste due sciagure se ne è aggiunta negli ultimi tempi una terza, vale a dire il POLITICAMENTE CORRETTO e la cultura WOKE, che hanno investito l’intero Occidente con uno tsunami di follia nichilistica.
I risultati di tutto questo sono sotto gli occhi di tutti: nella letteratura, nel cinema, nel dibattito politico, nel giornalismo, nell’arte, ovunque.
Vi sono , certo, degli autori che resistono e continuano a sfornare opere di rilievo. Essi però agiscono nelle condizioni più difficili, vale a dire contro lo spirito dei tempi.
E adesso torniamo pure a parlare degli adulteri dell’ex ministro Sangiuliano.

3 months, 2 weeks ago

DESTRA E SINISTRA
Mentre in Europa è in corso un conflitto che ha già fatto almeno mezzo milione di morti, mentre a Gaza si sta consumando un genocidio (e se questo termine dà fastidio lo si chiami pure macello, massacro o strage), mentre l'eventualità di una terza guerra mondiale appare sempre meno remota, mentre l'economia europea ristagna, mentre vengono costantemente tagliati i fondi per la sanità ,l'istruzione e l'assistenza agli anziani e ai disabili, di cosa parlano le nostre gazzette? Ma naturalmente del ministro Sangiuliano e della signora Boccia.
La cosa non deve stupire. Il vero motivo del contendere tra destra e sinistra oggi non è la pace , la guerra , l'economia o lo stato sociale. Su queste questioni non vi sono sostanziali differenze tra le forze politiche. La vera, l'unica linea di frattura tra destra e sinistra passa per la capitale questione dell'amante del ministro della cultura e dei favori che avrebbe ricevuto. E che tutto il resto vada pure al diavolo.

3 months, 2 weeks ago

I VACCINI E LA SCIENZA
Ogni razionale valutazione sui benefici o gli eventuali danni dei vaccini risulta ormai impossibile. Non mi riferisco ai vaccini anticovid, la cui inutilità è comprovata e sulla cui nocività vi sono moltissimi indizi, ma a tutti gli altri vaccini. La questione ha assunto un tasso idologico troppo elevato e i responsabili di questa deriva non sono certo i cosiddetti no vax, ma quei personaggi legati all’industria farmaceutica (Burioni è l’esempio italiano più noto) che si sono abbandonati, in questi anni, ad una propaganda forsennata ed intimidatoria.
Quando la Lorenzin estese l’obbligo vaccinale, prescrivendo odiose sanzioni come l’esclusione dagli asili per chi non vi sottostava, non avevo colpevolmente compreso la natura liberticida della norme approvate. Davo inoltre per scontata l’efficacia della vaccinazione. Che qualcosa non quadrasse mi era però perfettamente chiaro. Da una sommaria ricerca su wikipedia avevo notato che molte delle malattie per cui si reintroduceva l’obbligo erano ormai rarissime in Italia. In alcuni casi non si registravano casi mortali da decenni. Che senso poteva avere, allora, un intervento così ampio e costoso contro un pericolo inferiore a quello rappresentato dagli incidenti stradali, dagli infortuni domestici e persino dalla caduta dei fulmini?
Mi era rimasto impresso un episodio della mia infanzia. All’età di sette anni feci la vaccinazione per il vaiolo, che allora era organizzata dal comune col concorso della scuola elementare. Se nei due giorni successivi all’inoculo non si aveva un po’ di febbre, questo significava che il vaccino non aveva avuto effetto e quindi si doveva ripetere l’operazione. Io ero stato benissimo , ma il medico di famiglia invitò i miei genitori a soprassedere. Il vaiolo, disse, era ormai praticamente scomparso e non ci si doveva preoccupare.
Quel medico, molto stimato in paese, era forse un irresponsabile? In base ai criteri attuali, sì. In base a quelli di allora, fondati prima di tutto sul buon senso, sicuramente no.
Anche l’altro caposaldo della propaganda vaccinale, quello della pericolosità del morbillo, di cui vi sarebbe stata una grave epidemia con svariati morti nel Regno Unito (questi dati si rivelarono successivamente falsi), non concordava con i miei ricordi di infanzia. Io, da bambino, il morbillo lo avevo avuto. Mia madre, che pure era in generale molto apprensiva nei confronti della salute dell’ unico figlio, non si mostrò, in quell’occasione, affatto preoccupata. Le malattie infantili, diceva, erano pericolose se contratte da adulti. Prenderle da bambini era utile perché assicurava l’immunità per il resto della vita.
Il ragionamento di mia madre era forse sbagliato e irresponsabile? Per i criteri di oggi sicuramente sì, per quelli di allora, fondati sull’esperienza, no.
Purtroppo, nel momento in cui si divide il mondo, in modo manicheo, tra i credenti nella scienza, depositari del buono, del giusto e dell’onesto, e i cosiddetti no-vax, che per definizione sono brutti, sporchi e cattivi, non c’è più spazio né per il buon senso né per l’esperienza.
Il calcolo statistico del rapporto tra i costi e i benefici di un farmaco, su cui si basa la medicina moderna, viene meno. Ad esso si sostituisce la condanna morale, l’accusa di ignoranza per chi esprime dei dubbi, l’ indifferenza rispetto alla realtà , in alcuni casi persino la deliberata falsificazione dei dati che non corrispondono al modello precostituito.
Va da sé che questa non è scienza, ma il suo esatto contrario.

3 months, 3 weeks ago

KAMALA HARRIS
L'elezione di Kamala Harris , che ritengo molto probabile , non sarà meno scandalosa di quella di Biden.
Se l'attuale presidente è da tempo afflitto da demenza senile e non è mai stato in grado di esercitare in modo consapevole il suo mandato, anche Kamala Harris è chiaramente inadatta a svolgere un incarico così importante. Chiunque ascolti i suoi interventi pubblici e le sue interviste non può non rendersi conto che la Harris è solita esprimersi per luoghi comuni e risolini e non riesce ad articolare un discorso di senso compiuto della durata superiore al minuto.
Fino a un mese fa anche la stampa main stream riconosceva che Kamala era una perpetua fonte di imbarazzo per l'amministrazione. Nel momento in cui è emersa la sua candidatura la narrazione si è immediatamente capovolta e l'intero sistema informativo si è mobilitato come un sol uomo per confezionare un improbabile culto della personalità nei confronti della attuale vice presidente. Sono stati predisposti dei sondaggi farlocchi, si è inventata una biografia non corrispondente alla realtà (la figlia di un importante professore universitario e di un'oncologa è stata presentata come una povera indigente che si è fatta da sé), si sono naturalmente nascosti tutti i lati oscuri della sua carriera pubblica (quella che viene dipinta come la paladina delle minoranze oppresse è stata, in qualità di procuratrice, implacabile nei confronti degli afroamericani accusati di piccoli reati).
Come non bastasse, negli stati in bilico si cerca di favorire le modalità di votazione che maggiormente si prestano ad abusi e frodi ( il voto elettronico, il voto postale, il voto senza l'obbligo di presentare un certificato di riconoscimento).
Le elezioni del prossimo novembre rivestono una cruciale importanza. La cupola Dem-Neocon metterà in campo tutti i mezzi a sua disposizione - legali ed illegali - per non perderle.

3 months, 4 weeks ago

Durante l'epidemia chiedere l'apertura delle scuole era molto pericoloso. Si rischiava di passare per irresponsabili negazionisti. Chi faceva presente che sottrarre per lungo tempo gli adolescenti ai rapporti coi loro coetanei avrebbe avuto delle conseguenze molto gravi, per alcuni di natura definitiva, veniva dipinto come un sadico che attentava alla vita del prossimo. Chi ricordava che l'esperienza visiva è parte fondamentale nella formazione psicologica dei bambini e che precluderla attraverso le mascherine ne avrebbe compromesso la crescita, veniva dipinto come un pericoloso untore.
La didattica a distanza e le mascherine erano diventate un articolo di fede. A distinguersi nello zelo per questa nuova religione era soprattutto la sinistra radicale (lo dico con amarezza perché, in fondo , è il mondo da cui provengo). La frontiera del socialismo sembrava passare nel non andare a scuola, non andare in fabbrica, non andare in ufficio, non andare, insomma, al lavoro. Naturalmente essendo regolarmente pagati. Una vita in vacanza.
Ora vediamo i frutti di quella follia. Anche la stampa main stream (per lo meno quella straniera) deve prendere atto di ciò che sta accadendo. Se il danno della chiusura delle scuole è stato grave sul piano culturale, sul piano psicologico è stato gravissimo. Qualsiasi insegnante non può non sapere che negli ultimi tre anni tra gli studenti sono aumentati i disturbi comportamentali, che sono sempre più frequenti le crisi di pianto ingiustificate, che è diminuita la soglia dell'attenzione, la capacità di concentrarsi e di compiere operazioni un tempo scontate come stare seduto in classe, non fischiare e non cantare mentre parla il professore. A questo si deve aggiungere ciò che generalmente l'insegnante non vede e che gli stessi genitori percepiscono parzialmente: le violenze psicologiche tra coetanei, i casi di bullismo, di isolamento ecc. Se si potessero fare degli studi attendibili temo che anche sotto questo aspetto avremmo delle sorprese molto negative.
A pagare il prezzo più alto, alla faccia della nuova frontiera del socialismo preconizzata da una sinistra radicale in totale delirio, sono i ragazzi poveri, quelli che non hanno alle spalle famiglie che abbiano il tempo e le possibilità economiche per seguirli. Per alcuni di essi (speriamo non siano troppi) i danni saranno irreversibili. In ogni caso, se dobbiamo dare retta al Guardian, lo strascico negativo del lockdown dovrebbe raggiugere il suo picco entro breve.

https://www.theguardian.com/education/article/2024/aug/25/bubble-of-post-pandemic-bad-behaviour-among-pupils-predicted-to-peak?fbclid=IwY2xjawE4cMtleHRuA2FlbQIxMQABHYgNnbI93z7OulqtdMfBBbZ6RmImgbbtLUuson9LYwZ9iivu9C0flnq0Aw_aem_IIjjzBnBfX_ZP_QWfJd8Zg

the Guardian

‘Bubble’ of post-pandemic bad behaviour among pupils predicted to peak

Exclusive: Experts say ‘desocialised’ pupils home schooled through Covid are entering traditionally most disruptive years

Durante l'epidemia chiedere l'apertura delle scuole era molto pericoloso. Si rischiava di passare per irresponsabili negazionisti. Chi faceva presente che …
3 months, 4 weeks ago

Quanto sta facendo Israele è indecente sotto tutti i punti di vista. Nessuna acrobazia logica, nessuna falsificazione giornalistica, nessuna bugia, nessun ricatto vittimistico che spiega i crimini commessi oggi con i torti subiti nel passato, potrà mai giustificare quanto sta accadendo.
Rinchiudendoli entro un muro, Israele ha fatto agli abitanti di Gaza quello che i nazisti hanno fatto agli ebrei del ghetto di Varsavia . Come non bastasse, da un anno li bombarda in modo indiscriminato. Si mira - ormai è evidente -alla pulizia etnica. Se essa non è ancora avvenuta è solo perché, malgrado gli sforzi della stampa asservita , un' azione così brutale non verrebbe facilmente accettata dall'opinione pubblica.
Da ultimo, Israele sta allargando il conflitto in Libano e in Iran.
C'è solo una parola: vergogna!

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