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CAUSA CENSURA FACEBOOK HO APERTO QUESTO CANALE
Non possono celare la verità🔥
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Propaganda Mainstream = Ban immediato
Propaganda Partiti = Ban immediato
Propaganda V_V = Ban immediato
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Offese = Ban immediato
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Il 13 luglio 1789 era inaugurata la Rivoluzione Francese con il suo primo atto di violenza, una violenza indirizzata, guardacaso, contro la Chiesa cattolica: veniva distrutta e saccheggiata la casa religiosa di San Lazzaro fondata da San Vincenzo de' Paoli.
Contrariamente a quanto si crede, fu questo gesto, e non la propagandistica presa della Bastiglia del 14 luglio, ad avviare simbolicamente quella Rivoluzione all'origine delle moderne democrazie liberali che hanno in odio Cristo e la sua regalità sociale.
Così il Carducci, nell'ode Versaglia, commemorava l'avvento della Rivoluzione:
«E il giorno venne: e ignoti, in un desio
di veritade, con opposta fé,
decapitaro, Emmanuel Kant, Iddio,
Massimiliano Robespierre, il re».
La guerra al "padre", figura dell'autorità divina, trova in quest'epoca il suo snodo cruciale: se la filosofia dell'Illuminismo aveva mosso guerra al Padre celeste, la politica del Terrore giacobino si avventa sul padre monarchico, la psicanalisi di Freud attaccherà il padre di famiglia.
Ricordiamoci che oggi viviamo una tappa avanzata di un processo che è cominciato molto tempo fa, e non ha intenzione di fermarsi.
Preghiera, santificazione, formazione, apostolato: sia questo il nostro programma di vita.
Sancte Joseph, Terror daémonum, ora pro nobis!
«Al di sopra dei cittadini si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. È assoluto, particolareggiato, previdente e dolce. Rassomiglierebbe all’autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità mentre cerca invece di fissarli irrevocabilmente nell'infanzia».
Queste parole si direbbero l’ultima eco delle riflessioni sulla società contemporanea “infantilizzata”. Invece è Alexis de Tocqueville, La democrazia in America, 1835. Evidentemente la regressione infantile dell’uomo moderno non è fenomeno recente, e ha decisamente a che fare con la nuova natura dello Stato, «Grande Mamma» accudente che tutti ci accarezza e coccola per impedirci di pensare prima che di agire.
Ma se i padri tornano bambini o, peggio, non diventano mai adulti, chi guiderà i figli allo splendore della verità e al dono di sé?
Sveglia padri, viviamo in modo da poter dire ai nostri figli, con San Paolo, «Siate imitatori miei, come io lo sono di Cristo»!
«Con la centralità del valore materno della “soddisfazione dei bisogni” (in gran parte indotti artificialmente dal sistema mediatico), funzionale all’espansione dei consumi e quindi alla crescita della società industriale, l’intera società (non solo le sue Grandi Aziende) è diventata una Grande Madre. La sua prima funzione è quella di mantenere in vita l’individuo per stimolarne e soddisfarne le richieste di beni, e alimentare quindi il circuito della produzione-consumo. Quello della “soddisfazione dei bisogni” è tuttavia un orientamento regressivo, perché rimanda a un’esigenza a psicofisiologica della prima infanzia: quella occidentale è dunque, come vedremo, una società profondamente infantilizzata» (Claudio Risé, Il padre. L'assente inaccettabile)
Con legge 5 marzo 1977 n. 54, il cattolicissimo governo Andreotti aboliva gli effetti civili di alcune festività religiose, tra cui la solennità di San Giuseppe del 19 marzo, in quanto dannose alla “produttività” nazionale. Nella festa di San Giuseppe Artigiano, che non rischia analogo trattamento solo grazie alla tutela del concertone, invochiamo la protezione del nostro Patrono sul mondo e sull’Italia. Guardiamo sempre al modello di ogni lavoratore, infaticabile custode della Sacra Famiglia, simbolo di ogni vera paternità, e ne trarremo la forza per avanzare nel compimento della nostra missione.
Exemplar opificum, ora pro nobis
BOICOTTIAMO “AMICA CHIPS”! BOICOTTIAMO TUTTE LE AZIENDE CHE SCELGONO PUBBLICITA’ BLASFEME
Cari amici, come molti di voi sapranno una importante ditta produttrice di patatine, “AMICA CHIPS” (Società per azioni fondata nel 1990, con sede a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova), azienda leader italiana che fattura in totale circa 130 milioni di euro all’anno in tutto il mondo (in 20 paesi) ha diffuso una pubblicità gravemente blasfema nella quale un sacerdote distribuisce a delle suore in un convento anziché le particole consacrate, delle patatine. Infatti la storiella fa capire che un’altra suora poco prima, avendo visto che la pisside è vuota, l’ha riempita appunto di patatine. La suora autrice del sacrilegio compare poi nell’ultima scena mentre mastica a sua volta delle patatine in chiesa prendendole direttamente dal pacchetto.
Siamo di fronte a un gravissimo atto di blasfemia pubblico e quindi doppiamente scandaloso, che offende i sentimenti e la fede di tutti i cattolici del mondo. La colpa di questo atto ricade sia sulla società pubblicitaria che ha preparato il filmato e inventato la storiella blasfema, sia sulla direzione e la proprietà aziendale di AMICA CHIPS che ha richiesto, autorizzato e approvato la proposta pubblicitaria avanzata dall’agenzia.
In attesa di pensare eventualmente ad altre iniziative, anche legali, per tutelare l’onore di Nostro Signore Gesù Cristo offeso e bestemmiato nel più santo dei Sacramenti che Egli, nella sua infinta bontà, ha donato a noi, poveri peccatori, chiedo a tutti i cattolici e a tutti gli uomini di buona volontà, di iniziare da subito un feroce e completo boicottaggio di tutti i prodotti legati al marchio “AMICA CHIPS” (vi ricordo che si tratta di decine di prodotti diversi).
IN COSA PUO’ CONSISTERE IL BOICOTTAGGIO:
1) Non acquistare nessun prodotto AMICA CHIPS.
2) Non accettare prodotti AMICA CHIPS al bar o in locali pubblici, dicendo apertamente perché li rifiutate; chiedere un altro prodotto o lasciare il locale.
3) Rifiutare prodotti AMICA CHIPS a casa di amici, informandoli sulla marca delle patatine che vi stanno offrendo.
4) Boicottare, ovvero evitare e scoraggiare altri dal frequentarli, locali, bar o negozi che vendano i prodotti AMICA CHIPS.
5) Scrivere lettere di protesta alla ditta AMICA CHIPS, Via dell’Industria, 57, CAP. 46043, Castiglione delle Stiviere, (prov. Mantova) MN, sottolineando che si stanno boicottando i loro prodotti. Si può intestare la lettera al proprietario Alfredo Moratti o, genericamente, alla Direzione Commerciale Amica Chips.
6) Scrivere o parlare con amici e conoscenti, con altri fedeli, con il parroco, invitandoli ad aderire alla campagna di boicottaggio.
7) Protestare contro questa pubblicità nella sezione commenti dei SOCIAL di questa azienda.
Offriamo tutti preghiere e penitenze per riparare l’onore di Dio offeso, l’onore della Santa Chiesa Cattolica ferito e, soprattutto, il diritto di Cristo Re a regnare sul lavoro, sugli spettacoli, su ogni umana attività calpestato e deriso. Consoliamo il Sacro Cuore di Gesù perché sia trattenuta l’ira di Dio!
Domani sera, alle ore 21,00, propongo a tutti di unirci per un Santo Rosario di riparazione sul mio canale youtube:
https://www.youtube.com/@MatteoDAmico_Ufficiale
Seguirà link al video per seguire la diretta.
Vi pregherei di far girare il più possibile questo post e di pubblicarlo su tutti i vostri social media, di inviarlo alle vostre mailing list.
Viva Cristo Re!
@matteodamico
«L'arte d'essere capo è prima di tutto quella di stabilire l'ordine rispettando la persona dei propri soggetti, "maneggiandola" con quell'alto disinteresse che lo fa divenire il servitore. Facendo così egli non si abbassa, ma s'accresce. D'altronde non deve abbassarsi: sarebbe una specie di tradimento di fronte all'opera educativa che deve assumere con autorità. E sarebbe anche un errore, perchè il suo compito esige un aumento continuo del suo valore personale: deve elevare gli altri e questo esige che si elevi. L'educazione è la collaborazione di due esseri, l'uno che trascina l'altro nella propria ascesa. È favorita dall'unione armoniosa dell'autorità e dell'obbedienza, che non sono solo due forze che si richiamano, ma due valori che salgono insieme. Così dunque l'autorità e l'obbedienza ben comprese sono complementari; l'una richiede l'altra, e l'una è segno dell'altra. Lontano dal sentirsi umiliato, il soggetto che obbedisce è fiero di donarsi al capo amato. Non è sottomesso ma si sottomette. In questa sottomissione libera e volontaria si sente partecipe della grandezza del capo, che effettivamente si irradia in lui» (A. Carnois, Il dramma dell'inferiorità nel fanciullo e nell'adolescente, SEI, 1960, p. 74).
IL PASSIONALE
Il temperamento più ricco in assoluto. Si caratterizza per azione decisa, concezione rapida, organizzazione, senso pratico, vedute larghe, spirito d’osservazione, buona memoria, servizievolezza, bontà verso gli inferiori, sentimento religioso e patriottico... Già dalla prima infanzia la sua spiccata emotività si annuncia con una grande sensibilità al freddo, al caldo, alla luce, ai rumori. A 3 anni appaiono i primi segni di testardaggine. Elabora presto i primi concetti e si appassiona ai giochi più impegnativi e intelligenti diventando anche un vorace lettore. In famiglia è molto sensibile agli errori dei suoi: egli pesa l’autorità e per sottomettervisi esige la perfezione.
Vigoroso, non ammette l’ingiustizia e non teme d’inimicarsi i compagni per denunciarla. Le cattive compagnie non lo minacciano: le disprezzerà evitandole.
Introverso nelle occupazioni, non è portato per il lavoro di squadra né per lo sport, che gli sembra una perdita di tempo. Non nutre particolare interesse nemmeno per le arti. Verso tutto ciò dovrà essere indotto dagli educatori. Infine, non è per natura un “cuor di leone”: sembra un paradosso ma si spiega perché in lui la riflessione fa presa sull’emotività con ricordi, previsioni, calcoli e precauzioni: tutto ciò dissolve il coraggio.
Come educarlo:
Essendo un “faticatore riflessivo”, corre due rischi: ostinazione e rigorismo. La sua capacità di analisi lo porta a razionalizzare tutto e prendere decisioni risolute talvolta precocemente (spesso all’inizio dell’adolescenza ha già individuato la propria vocazione). Invece la tendenza all’ordine può diventare maniacale. Gli si mostri il limite da non superare, lo si porti a valutare i benefici dello sport, la bellezza dell’arte e la grandezza morale del coraggio. Si potranno ottenere risultati sorprendenti, perché questo temperamento dispone di una risorsa molto preziosa all’educatore: è ragionevole.
I passionali sono alla guida del mondo, nel bene e nel male. Sant’Agostino, il più grande tra i Padri della Chiesa, lo era.
IL COLLERICO
Attivo esuberante, reagisce sempre all’istante. Vittima dell’impulsività, ha simpatie quanto mai volubili; ricerca impressioni sempre nuove; è attirato dal risultato immediato.
Bebé molto vivace, è presto sicuro di sé, annuncia il proprio carattere prendendo a pugni gli ostacoli che gli danno noia. A 3 anni corre, salta, insegue cani e gatti, capitombola, si getta dappertutto e non ha alcun senso del pericolo. A 5 anni è il “rompi-tutto”, spavento apparente ed intima fierezza delle mamme, si batte con i camerati senza cattive intenzioni, così, per mettere alla prova le sue forze. A scuola è turbolento, instabile, irrequieto, attento a tutto, colleziona nelle tasche qualsiasi cosa. Non tarda a diventare un “capobanda”. La sua adolescenza è penosa a se stesso e ai familiari: sempre un po’ ribelle, offensivo, attaccabrighe, avido di pugni e della parola mordace, del rifiuto, dell’esplosione; si ribella sovente contro insegnanti e genitori. Ma accanto a tutto questo presenta fasi di dolcezza. Manifesta un’affezione più viva che profonda, si getta al collo della mamma e le risponde male un’ora dopo. Onesto, generoso e compassionevole, è un amico leale.
Raggiunta la giovinezza, tenderà a voler presto soddisfare una sessualità prepotente, a evadere dalla cerchia familiare che gli apparirà angusta: si lascia possedere dalla sete d’indipendenza.
Come educarlo:
Il collerico deve imparare a incanalare le sue energie: il più grande beneficio che può ricevere dai suoi educatori sta nell’imparare a sottoporre ogni attività a un fine più elevato dell’utilità immediata. In ogni cosa è impaziente di azioni. Molto pericoloso sarebbe volergli mettere un freno a ogni costo; occorre puntare su una solida educazione morale che lo appassioni al bene e offrirgli sin dalla tenera età soddisfacenti sfoghi al suo bisogno di agire: lo sport, nel quale eccelle, è il migliore diversivo.
Moltissimi santi canonizzati furono dei collerici. Sant’Ignazio di Loyola, soldato e fondatore dei gesuiti, è tra questi.
II. La classificazione dei temperamenti
Esistono diverse classificazioni caratterologiche. Qui seguiremo l’impostazione di René Le Senne che ha il merito di fornire il quadro più completo e rispondente alla realtà.
In base alle diverse combinazioni dei tre elementi fondamentali (emotività-attività-risonanza) sono possibili 8 diversi temperamenti:
Emotivi-attivi-primari=
collerici
Emotivi-attivi-secondari=
passionali
Emotivi-inattivi-primari=
nervosi
Emotivi-inattivi-secondari=
sentimentali
Inemotivi-attivi-primari=
sanguigni
Inemotivi-attivi-secondari=
flemmatici
Inemotivi-inattivi-primari=
amorfi
Inemotivi-inattivi-secondari=
apatici
Naturalmente siamo di fronte a un universo di cui tratteggeremo pochi squarci. Per approfondire:
- R. Le Senne, Trattato di caratterologia, SEI, Torino 1960.
- A. Le Gall, Caratterologia dei fanciulli e degli adolescenti, SEI, Torino 1968
I. Introduzione ai temperamenti
Quante discussioni ci saremmo risparmiati con il coniuge, se qualcuno ci avesse parlato (magari al corso prematrimoniale) dell'esistenza dei temperamenti e che da essi dipendono molti dei nostri pregi e difetti! Quante arrabbiature avremmo evitato con i nostri figli, se avessimo saputo che nei bambini il temperamento emerge molto presto, con forza, e privo di controllo.
Gli sposi siano perciò profondi conoscitori di se stessi e dei loro figli, per saper usare di volta in volta la comprensione, la pazienza, l'incoraggiamento o la fermezza...
——
Il temperamento è la nostra indole naturale, qualcosa di innato che la natura stessa ci impone. Non potrà mai cambiare completamente ma con l’impegno personale e l’aiuto della grazia potrà migliorare gradualmente, e il risultato di questo miglioramento sarà appunto il nostro carattere.
Ciascun temperamento è composto da tre elementi essenziali:
1) EMOTIVITÀ
Una persona è emotiva quando:
- reagisce in modo vivace a un avvenimento (con grida, lacrime, entusiasmo, indignazioni energiche…);
- la reazione è intensa (nella manifestazione, nella durata, o in entrambe);
- l’avvenimento produce facilmente un contraccolpo psicofisico (ad esempio un turbamento interiore è rivelato da un lampo nello sguardo o un tremolio nella voce).
Gli emotivi sono un tutt’uno con il mondo, prendono molto a cuore gli avvenimenti, e questo dona loro ricchezza interiore ma anche vulnerabilità. Esteriorizzano facilmente, tendono all’inquietudine, sono spesso di umore variabile.
Gli inemotivi sono invece piuttosto freddi, difficili alla commozione, meno espansivi, più posati, e quindi più soli e riservati. È facile trovare in loro serietà e stabilità d’umore.
2) ATTIVITÀ
In senso caratterologico l’attività non è “far molte cose” o “stare sempre in movimento”.
Gli attivi sono coloro che provano un bisogno intimo e quasi costante di cambiare la situazione che hanno davanti, di modificare il dato, di imprimere un’impronta nuova alle cose, alle persone o a se stessi. È una tendenza assidua a scoprire o creare le occasioni per agire. È quindi ben possibile che questo elemento si trovi anche in persone calme e riflessive che non definiremmo “attive” secondo l’uso comune della parola.
Inattivi sono quelli che restano spesso passivi di fronte alla realtà, e anche in presenza di eventi che li infastidiscono, danneggiano o avversano tendono a non far nulla o a far poco per risolvere il problema. Facilmente scoraggiati, poco intraprendenti, poveri d’iniziativa.
3) RISONANZA
L’impressione che riceviamo da un avvenimento può “risuonare” dentro di noi per poco o per lungo tempo. La sua influenza può essere grande o piccola.
Sono detti primari quei temperamenti in cui la reazione a un avvenimento si esaurisce fin dal primo momento. Si affliggono più presto e più fortemente, ma si consolano anche prima e più facilmente. Il dolore di oggi è già cancellato dalla gioia che si annuncia per l’indomani. I primari vivono quasi totalmente nel presente, nell’impressione attuale, in ciò che fanno o subiscono qui e ora. Generalmente impulsivi e irriflessivi.
Sono invece secondari quei temperamenti le cui reazioni non sono istantanee ma si prolungano in un secondo momento molto lungo. Restano a lungo sotto il colpo delle loro impressioni che scavano un solco profondo nella loro storia accompagnandoli per molto tempo. Un dispiacere sarà ripensato e rivissuto lungamente facendo rinascere costantemente una tristezza che sarà dura a morire. La secondarietà è la madre delle fedeltà esemplari come anche dei rancori tenaci. I secondari sono riflessivi e quasi per nulla istintivi.
Un primario che riceve un insulto, sarà profondamente colpito, reagirà immediatamente e con forza, per poi dimenticare tutto. Il secondario, invece, lascerà passare l’episodio senza reazioni particolari, ma sarà più facilmente preda di un violento e prolungato desiderio di vendetta.
——
Segue la classificazione dei temperamenti…
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