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Letra de Canciones ?
All' amore Nostro
Ti ricordi quel giorno?
Sono corsa da te
solo a mente per dirti
io mi fermo qui.
Tu in un panico finto
mi hai detto pure rimani
quante stelle sprecate
senza mai toccarci.
Da quella notte io
non ho più fatto niente
che assomigliasse neppure un istante all'amore nostro.
Da quel sudare nudi
pure restando fermi
a quella fame insaziabile
di toccarci le ossa.
Devo a mettere vero
ho sentito il bisogno
di dirti persino grazie
per l'ispirazione.
Ma avrei dimenticato
che non ti ho perdonato
per aver trascinato
il mio cuore stanco.
Da quella notte io
non ho più fatto niente
che somigliasse neppure un istante
all'amore nostro.
Da quel sudare nudi
correre stando fermi
a quella fame insaziabile
di tutto arci le ossa,
di annusarci la bocca,
strapparci la pelle,
non rivoglio più niente, niente, niente,
non rivoglio più niente.
Da Quella notte io
non ho più fatto niente
che somigliasse neppure un istante
all'amore nostro
Direte, hai quasi 50 anni, non è l’ora di piantarla? Avete ragione, ma continua a imbarazzarmi. Il rapporto col corpo per alcuni è qualcosa di difficile da gestire tutta la vita, soprattutto se al liceo ti ci hanno preso in giro, diventa una vergogna che non ti passa. La conquista è potersi sentire bene lì dentro nelle tue forme, qualsiasi siano, dovrebbero insegnarlo a scuola, “educazione ai corpi umani”, spiegare ai bambini che siamo fatti di carne e di ossa diversi, e va bene così.
Una cosa sulle età della vita: dai 30 ai 40 gli anni migliori, per me almeno, perché sono stati i più pieni e indipendenti, anche non sono mai stata trattata come un uomo, e ancora faccio fatica a perdonare. E poi trattate bene i vostri genitori, fino a un certo punto non c’è da pensarci, al nostro essere figli per sempre, ma arriva un giorno in cui capiamo che ci hanno salvato ogni mattina per una intera vita, ed è arrivato il momento in cui dobbiamo salvarli noi, tocca a noi far capire loro che possono affidarsi.
Sapete che chiudo ogni concerto da oltre trent’anni con “Fate l’amore stanotte”, e per la prima volta ho spiegato a mia figlia cosa significhi e perché vale così la pena star dentro a quelle sensazioni che muovono il cuore, la pelle, il sangue in modo così profondo: equivale a quello che faccio e sento con il mio pubblico. È lì sul palco che non ho mai paura, e giù da lui che sono fragile. Ognuno di noi dovrebbe avere un luogo proprio in cui sentirsi al riparo. Trovatelo da soli e che non sia un rifugio, ma il vostro centro, il cuore del vostro desiderio. Così diventerete splendidi, e con una corazza invisibile, imbattibili e lucenti.
Laura Pausini, 49 anni, il 16 giugno esce con "Il primo passo sulla luna". L’estate è all’insegna dell’Anteprima World Tour, appuntamento il 30 giugno, 1 e 2 luglio in piazza San Marco a Venezia e il 21 e 22 luglio in Plaza de España, Siviglia. Dall’8 dicembre, invece, partirà da Rimini il suo World Tour che toccherà Italia, Europa e America. È prevista in autunno l’uscita del nuovo album.
Laura Pausini, il coraggio di amarsi
Quando ero ragazza non lo sapevo: s’impara nel tempo, s’impara sbagliando. E la vita è come uno spettacolo, luce nel buio che sul palco dura tre ore incandescenti, e pensi sia quella, ma la verità è che è dietro quello che vedi, oltre le esibizioni, il lavoro che conta e anche il più complesso.
Inizia in gioventù avendo la fortuna, e l’ardire, di individuare il proprio talento. Ci vuole mira, concentrazione. Essere molto testardi. La mia salvezza è stata capire presto che dovevo seguire la mia parte artistica e creativa fidandomi quindi emotivamente dei miei istinti. Cantare senza farsi suggerire, trovare la propria voce facendosi silenzio intorno. Non è facile.
A 18 anni vinsi il Festival di Sanremo, un sogno, mi ritrovai dall’oggi al domani in giro per il mondo con mio babbo che mi diceva cosa fosse giusto o non giusto fare. Ma sull’altro piatto della bilancia avevo solo che da ringraziare il cielo: mi avevano educata al sacrificio e alla disciplina. Quel qualcosa che avevo già in seme dalla terra in cui sono nata, la Romagna, e che sempre mi è rimasta, nel viaggio: lo spirito – che ha dimostrato dopo questa alluvione, per esempio – di star dietro a tutto, e la legge dell’agricoltura, il gesto sacro e saggio di rimboccarsi le maniche quando il cielo sceglie che non hai alternative.
Sull’amore che dirvi, non ho avuto tante storie importanti, tre in 49 anni, so – come d’altronde le mie canzoni narrano – che può fare anche molto male, ma non ho smesso di credere a questo sentimento che tutto muove, al suo magnetismo, alla sua missione. Non ha bisogno di documenti che lo provino, ma il matrimonio devo ammettere (io che mi sono sposata ora, dopo 18 anni insieme) qualcosa cambia, qualcosa di inspiegabile in questa responsabilità verso l’altro, dentro, che di colpo è “legalizzata”. Noi a dire il vero abbiamo firmato per due ragioni che nulla c’entrano con la promessa d’amore: il volere di nostra figlia e semplificare le burocrazie. L’abbiamo fatto con una fede sottile e nera comprata su internet a 30 euro, che ha scioccato i parenti. Ce la saremmo anche tatuata se non avessimo corso il rischio sbafasse. Suggerisco di vivere un po’ insieme, prima di sposarsi: la convivenza è una prova importante per capire come si sta nello spazio interno della coppia, e non solo in quello esterno, esposto, pubblico.
Quanto a mia figlia: come si sa l’ho molto desiderata e adesso che sta crescendo col nostro DNA artistico (disegna continuamente, progetta case, suona il pianoforte), la guardiamo e in lei ci riconosciamo e conosciamo. Insieme, ci stiamo educando alla normalità. Le sto spiegando che si può essere molto infelici in un hotel cinque stelle e felicissimi in una piccola stanza modesta, stiamo scoprendo questa quotidianità comune (per me causa successo arrivata tardi), per esempio di comprare un biglietto del treno per andare dai nonni, di prendere per lavoro meno aerei privati possibili, di pagare le bollette tenendone conto, di cucinare. Cose che per l’America se sei una popstar e ragioni così sei un’extraterrestre.
L’iper-connessione è un tema: quando sbircio le sue chat, piene di abbreviazioni americane, non ci capisco nulla, e hanno una velocità che per me che alla sua età cantavo e mi bastava un microfono, spaventa. Abbiamo deciso non abbia ancora i social, e con loro il diritto di commentare chiunque sulla pagina di chiunque, di giudicare una donna che si è sentita di postare una foto con una libertà che io non ho mai avuto. Perché non l’ho mai avuta? Perché a pensarci bene mi sono amata solo e per un tratto breve dopo avere avuto Paola. Ricordo sempre un rapporto molto complicato con il corpo, avevo gli incubi, e ancora quando sono stressata dal lavoro e ingombrata di pensieri mangio tantissimo e l’unica ginnastica che faccio è quella di aprire e chiudere il frigorifero per poi guardarmi in Tv o in uno specchio e vergognarmi.
Letra de Canciones ?
He creído en mi
He creído en mi
En mis intuiciones
Pensé caminaba sin saber a dónde
Gano si me obstino
Me decía yo
He creído en mi
Como siendo otra
Que me dijo lucha
Lucha y gana ahora
Que me dijo escucha
Lo que sabes ya
Quería sólo un alma gemela
Gemela pero con diferencias
Cuando quise decir todo
Mi boca enmudeció
Cuando la sangre en mis venas
De plomo se volvió
Cuando dijiste lo siento
Pero ya no bastó
Saliste por la puerta grande
De lejos te vi yo
He creído en mi
En mis ojos negros
Como algunas noches
Cuando tus respiros derriban el cielo
Y no sientes dolor
Cae sobre mí
Esta lluvia fina
Que despinta el aire
Y lo vuelve puro
He mentido a todos
Y he creído en mi
Quería sólo dar en el blanco
De un corazón que perdió su centro
Cuando quise decir todo
Mi voz me traicionó
Y la sangre en mis venas
De plomo se volvió
Miraste hacia el pasado
Y ya no estaba yo
Saliste por la puerta grande
El dolor te olvidaste
Y lo he vencido yo
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