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Nonostante la censura, l'uccisione mirata e la criminalizzazione dei giornalisti da parte di Tel Aviv, le immagini dei bombardamenti e della pulizia etnica che tragicamente si consumano nel nord di Gaza riescono comunque a raggiungere la nostra attenzione. Eppure, qualcuno ancora ci domanda: "ma sarà mica vero il genocidio?"
👉 Lasciamo che a rispondere siano tre solide iniziative giornalistiche, le quali, per una propria caratteristica "unica e terribile", non possono essere smentite: si basano, infatti, sul materiale pubblicato direttamente dai carnefici in azione.
1) "Il nostro lavoro è quello di radere al suolo Gaza. Nessuno ci fermerà". Il contributo di Younis Tirawi e Sami Vanderlip per DropSiteNews (https://www.dropsitenews.com/p/israel-749-battalion-demolition-gaza) che ricostruisce interamente le operazioni del 749esimo Corpo israeliano di genieri da combattimento, di stanza a Gaza, a partire da tutto il materiale diffuso dai soldati del corpo stesso attraverso i propri social account.
2) "I soldati si filmano da soli". L'archivio virtuale dell"Osservatorio del sionismo" che potete trovare qui: https://tiktokgenocide.com/ . Una biblioteca di quasi 7000 testimonianze video, corredate di precise note d'archivio riportanti i dettagli di pubblicazione, il luogo, l'ora e anche il contesto del girato. "Classifichiamo ogni video utilizzando diverse tassonomie. Possono essere visualizzati in base alla posizione, al tipo di obiettivo che Israele sta attaccando, al tipo di arma utilizzata dall'IDF per colpire l'obiettivo".
3) "Indagine sui crimini di guerra a Gaza", https://www.youtube.com/watch?v=kPE6vbKix6A , un documentario, realizzato dall'Unità investigativa di Al Jazeera, che espone e denuncia "i crimini di guerra israeliani nella striscia di Gaza per mezzo delle migliaia di foto e di video pubblicati online dagli stessi soldati durante il conflitto dell'ultimo anno".
“L’Occidente non può nascondersi, non può rivendicare una sua ignoranza. Nessuno può dire che non lo sapeva [...] Questo è il primo genocidio in diretta streaming della storia. Se le persone sono ignoranti, lo sono intenzionalmente", Susan Abulhawa, scrittrice palestinese e attivista per i diritti umani
🗓️📌 Domani, sabato 19 ottobre '24
⏰ Ore 15.30 in Porta Venezia
Milano...
Al fianco della resistenza palestinese e di tutti i popoli in lotta 🔥 Stop al genocidio!
👉 Contro il DDL1660, la criminalizzazione delle lotte, la guerra imperialista e la corsa al riarmo!
🗓️📌 Milano, venerdì 18 ottobre dalle ore 13.00 in P.le Accursio
👉 No DDL 1660, DDL Lavoro e Stato di polizia!
👉 Blocchiamo la Cabi Cattaneo, che arma israele e l'industria della guerra! Blocchiamo le spese militari e l'invio di armi ad israele ed ucraina!
"15 ottobre 2021, Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori"
👉 Quanto, di quelle misure "eccezionali", si è stabilizzato nella "nuova normalità" o ha comunque aperto la strada alle fasi "di guerra" successive? A tre anni da allora, affinché la nostra lotta non sia solo testimonianza ma che sia viva e che si batta nel presente, condividiamo qualche breve spunto, qualche elemento di continuità fra quel giorno e oggi:
1) All'interno del processo di completa digitalizzazione, il dispiegamento delle identità digitali e delle piattaforme di "riconoscimento ed erogazione dei servizi", con IT-Wallet in partenza il prossimo 5 dicembre nel rispetto delle "norme previste dall'European Digital identità Wallet, che arriverà nel 2026" (SkyTg24). Portafogli digitali comprensivi di patenti, passaporti e conti correnti che trasformano il rapporto fra singolo, collettività e potere istituzionale ed economico, rendendo tecnicamente possibile il disciplinamento di massa ed il passaggio, già in atto, da un Diritto idealmente universale a quello premiale e di "concessione".
2) Nell'impunità e opacità del percorso di sviluppo, produzione e sperimentazione farmaceutica, lo sdoganamento della "medicina preventiva" e "genomica" a discapito di quella generale ed indipendente. Secondo UniBo, si tratta di un "settore in forte sviluppo, cresciuto per importanza e ampiezza proprio durante la pandemia", che vede "il Made in Italy tra i protagonisti a livello globale nella definizione della medicina del futuro: predittiva, preventiva". Quella che Goldman Sachs in riunione con i grandi della (bio)farmaceutica nel 2018 definiva una svolta necessaria, dato che "curare i pazienti" non pareva "economicamente sostenibile".
3) Dalla "pandemia" al "Climate change", dalla "guerra in Ucraina" al genocidio del popolo palestinese. La propaganda di regime ed il revisionismo storico, ovviamente, continuano ad imperversare in lungo e in largo, e così fa anche la "guerra alle fake news", ovvero qualunque cosa si discosti dalle veline ufficiali. Una martellante operazione di controllo sociale che non si limita alla censura o alla cattiva informazione, ma che abbraccia mortalmente l'intero panorama culturale e di intrattenimento; un'operazione, come abbiamo spesso ripetuto, che manifesta i caratteri delle operazioni psicologiche e della "guerra cognitiva", ovvero la guerra alla cognizione, alla memoria e alla razionalità stessa della popolazione.
4) Infine, la repressione e la subordinazione del lavoro e dei lavoratori, che quel 15 ottobre si videro sospesi e senza stipendio a causa delle proprie posizioni legittime ma quasi mai riconosciute dalle Istituzioni politiche e giudiziarie, egualmente criminali. Gli strumenti per opporci, e per darcela da noi una giustizia, oggi come allora vengono "ristretti" e criminalizzati; un disegno di immiserimento, così come di compressione di diritti e libertà, che vede ampia continuità con lo spirito dell'odierno DDL1660 e che ricerca metodicamente l'ubbidienza trasversale, soprattutto sui posti di lavoro.
Il 15 ottobre, per certi versi, non è mai finito. La lotta continua!
https://t.me/canalemiracolomilano
👉 11 Ottobre! Il flash mob che abbiamo organizzato a Milano, a due passi dal Duomo, non è stato un'azione isolata.
👉 Bologna, Firenze, Roma, Pisa, Modena, Livorno e altre ancora. In tante città del nostro Paese i collettivi, le associazioni e le organizzazioni interessate si sono unite nella campagna "La Russia non è il mio nemico", declinandola ognuno secondo la propria sensibilità. Più o meno simultaneamente e con operazioni convergenti, hanno diffuso video, fatto presidi, inserzioni, affissioni, adesivi e volantini rilanciando questo messaggio di pace, inteso a ribadire una volta per tutte che non vi sono popoli "nemici" della nostra gente e che delle guerre degli USA e della NATO siamo stanchi.
👉 Nonostante le "attenzioni" già riservate alla campagna dai Servizi e le accuse ridicole da parte della stampa di essere parte di un'operazione "orchestrata e finanziata dal Cremlino", altre città, coordinandosi o spontaneamente, ne seguiranno l'esempio nel corso delle prossime settimane o l'hanno già fatto in precedenza. Una testimonianza del fatto che oltre alla propaganda, alla repressione e all'indifferenza servile, in tanti in ogni regione non si rassegnano e vogliono invece battersi affinché la guerra imperialista non sia un destino già scritto per noi e per tutti gli altri Paesi e popoli coinvolti.
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