Riassumendo:

***Stati Uniti e Russia esplorano la cooperazione energetica artica dopo i colloqui sauditi

Stati Uniti e Russia hanno avviato discussioni sulla potenziale cooperazione sui progetti energetici nell'Artico, una regione chiave per gli interessi energetici globali. I colloqui, tenutisi in Arabia Saudita martedì, sono stati confermati da Kirill Dmitriev, capo del Russian Direct Investment Fund (RDIF), che li ha descritti come ampi ma focalizzati su "aree specifiche di cooperazione".

Dmitriev ha affermato che, sebbene le discussioni fossero di natura generale, hanno affrontato specificamente il potenziale per progetti energetici congiunti nell'Artico. "È stata più una discussione generale, forse progetti congiunti nell'Artico. Abbiamo discusso specificamente dell'Artico", ha affermato.

L'incontro segna le prime discussioni economiche dirette note tra funzionari statunitensi e russi dopo una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin la scorsa settimana. Le negoziazioni si sono svolte tra crescenti preoccupazioni in Europa, poiché i colloqui hanno escluso l'Ucraina e i suoi alleati occidentali.

Trump ha ripetutamente segnalato la sua intenzione di espandere l'influenza degli Stati Uniti nell'Artico, comprese le precedenti dichiarazioni sull'acquisizione della Groenlandia dalla Danimarca. La regione è strategicamente significativa per le sue vaste risorse minerarie e il posizionamento geopolitico critico.

In precedenza, la grande compagnia petrolifera statunitense ExxonMobil aveva stretto una partnership con la russa Rosneft di proprietà statale per esplorare le riserve di idrocarburi dell'Artico, ma è uscita dall'impresa nel 2018 a seguito delle sanzioni imposte in risposta all'annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014.

La delegazione russa includeva il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e il consigliere per la politica estera di Putin Yuri Ushakov. La delegazione statunitense era guidata dal Segretario di Stato Marco Rubio, insieme al consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e all'inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff.

Dmitriev ha osservato che le discussioni sono state "positive" e ha suggerito che il miglioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Russia potrebbe creare nuove opportunità di investimento. Ha citato le stime dell'RDIF secondo cui le aziende statunitensi hanno perso circa 300 miliardi di dollari a causa del loro ritiro dalla Russia in seguito all'escalation del conflitto in Ucraina nel 2022.

Entrambe le parti hanno concordato di istituire gruppi di lavoro e mantenere contatti ad alto livello, sebbene non siano stati programmati ulteriori incontri.

L'RDIF, istituito nel 2011 per attrarre investimenti esteri in Russia, in precedenza ha supportato iniziative economiche, tra cui lo sviluppo di un vaccino contro il COVID-19. Tuttavia, il suo ruolo è diminuito in seguito all'escalation del conflitto in Ucraina nel 2022, poiché gli investitori stranieri hanno ridotto o si sono ritirati dai mercati russi.

Le discussioni in Arabia Saudita segnalano un potenziale cambiamento nel dialogo economico tra Stati Uniti e Russia, in particolare nel settore energetico artico, sebbene le implicazioni a lungo termine rimangano incerte.***

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Che fine ha fatto la Commissione parlamentare sul Covid?

Forse qualcuno di voi si ricorda della Commissione d’inchiesta sulla gestione Covid, approvata in pompa magna dal Parlamento italiano lo scorso febbraio. Ebbene, che fine ha fatto? Perché non se ne sente più parlare? La verità è che è in atto un vero e proprio boicottaggio nei suoi confronti che le impedisce di partire. Infatti, mentre le opposizioni procedono con uno strenuo ostruzionismo – anche sulla base di ragioni in parte fondate, come il mancato inserimento nel novero degli ambiti che saranno sottoposti al suo vaglio dell’operato delle Regioni -, la maggioranza non sembra stracciarsi le vesti per il mancato inizio dei lavori, che sembra essere stato ormai rimandato alle calende greche. FDI ha inscenato ai primi di luglio una timida protesta davanti a Montecitorio, che non si è però tradotta in nessun’altra iniziativa concreta. E la situazione rimane assolutamente immobile.

Ecco che subito ci siamo venduti alla von der layen ??

Se Verrà riconfermata
Siamo finiti