Queste sono le parole di Giorgia Meloni su come sta agendo il governo italiano riguardo all’export di armi verso Israele. Se queste parole le avesse pronunciate Elly Schlein, sarebbe già venuto giù il mondo. Non ci dovrebbero essere due pesi e due misure: i nemici di Israele hanno tutti lo stesso colore, indipendentemente dall’appartenenza politica interna https://youtu.be/QXQ4yB19zBU?si=Pm6V_bYoxzKTp5Jh

Netanyahu chiede al Segretario Generale dell'Onu di ritirare UNIFIL e chiede ai leader UE di fare pressione su Hezbollah, non su Israele. Ci vuole un'ottima dose di odio contro sé stessi per dargli torto, e non da oggi

Cosa c’è da aspettarsi, adesso? Che rischi corrono i caschi blu, anche italiani?

“Il ministro della Difesa, Crosetto, ha protestato ufficialmente e non poteva fare altrimenti, ma l’operato di Israele era prevedibile e personalmente ritengo che Israele non avesse alternative per eliminare la minaccia Hezbollah al suo confine settentrionale: da un anno viene attaccato anche da nord ed è un dato di fatto che l’Iran agisca di concerto con Hamas, Hezbollah e gli Houti. Nel caso di Hezbollah le forze armate libanesi supportate da Unifil non sono state in grado di impedire i ripetuti attacchi dei miliziani. Qualche mese fa le nazioni contributrici più importanti (Italia, Francia e Spagna) avrebbero dovuto porre con forza il problema al Segretario Generale e al Consiglio di Sicurezza: o si cambia la missione per renderla in condizione di far veramente implementare la 1701 o si ritirano i contingenti. Quella finestra di opportunità temporale è, a mio avviso, ormai svanita. Adesso un ritiro del solo contingente italiano non può essere accettato politicamente e apparirebbe una fuga indecorosa, a meno che a livello di Consiglio di Sicurezza Onu non si decida il ritiro dell’intera missione”.

La notizia della morte del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, arriva poche ore dopo un’altra importante mossa. I caccia dell'aeronautica israeliana hanno ucciso il comandante militare più anziano di Hezbollah e il capo della sua unità strategica, Fuad Shukr "Sayyid Muhsan", nella zona di Beirut martedì pomeriggio.

Shukr è un comandante di Hezbollah che è stato responsabile dell'attacco su Majdal Shams sulle alture del Golan pochi giorni prima, che ha ucciso 12 giovani drusi israeliani.

I media di propaganda islamica sono letteralmente impazziti perché Hamas, Iran, Houti, tutti stanno riconoscendo quella che è una delle notizie
- se non la notizia - più importante dell'anno: Israele ha ucciso il leader di Hamas, Ismail Haniyeh

Il giorno delle elezioni in Venezuela che avrebbero visto la vittoria di Maduro ricorreva la nascita di Chavez. Mi ritornano in mente le parole di una signora che lasciò il Paese anni fa: "Questo è un regime elettoralista, si vota ma non si elegge"

Dopo ore di ricerche, ancora non ci sono notizie certe dell'elicottero disperso nel nord-ovest dell'Iran che trasportava il presidente iraniano Raisi e il ministro degli Esteri in ritorno dall'inaugurazione di una diga. Grande occasione per la resistenza iraniana? Dlin dlon ?

Oggi Io Stato di Israele compie 76 anni dalla sua fondazione nell’età contemporanea. Dopo più di 2mila anni di esili, gli Ebrei hanno costruito un proprio Stato nella loro terra di appartenenza, quella del loro storico Regno. Seguono interrogativi tratti da un discorso di Rav Sacks, 2005.

“Amos Oz: “Negli anni ’30 i nostri nemici dicevano: Ebrei alla Palestina. Adesso dicono: Ebrei fuori dalla Palestina. Non vogliono che siamo qui. Non vogliono che siamo lì. Non vogliono che siamo."

Perché, dopo più di 57 anni di ricerca della pace, Israele è ancora visto come l’aggressore? Perché, dopo dieci anni di negoziati, in cui ai palestinesi è stato offerto un proprio Stato in tutta Gaza, nel 97% della Cisgiordania, con capitale a Gerusalemme Est, Israele è ancora visto come l’unico ostacolo alla pace?

Perché, in un mondo in cui esistono 57 stati islamici e qualcosa come 100 cristiani, il desiderio del popolo ebraico di avere un solo stato proprio è visto come – Dio non voglia – razzista o escludente? Perché, quando Israele occupa un quarto dell'uno per cento del territorio del mondo arabo, è considerato Golia contro Davide?

Perché, da solo tra le quasi 200 nazioni che compongono le Nazioni Unite, Israele è l’unico il cui diritto di esistere è ancora messo in discussione?

Perché il conflitto israelo-palestinese viene visto da un pubblico europeo dopo l’altro come la più grande minaccia alla pace mondiale, quando chiunque abbia una comprensione anche rudimentale del mondo contemporaneo sa benissimo che se – Dio non voglia un milione di volte – Israele cesserà di esistere nessuno di questi problemi del mondo cambierebbe di un millimetro?

Dobbiamo ancora – dopo 60 anni di educazione sulla Shoah, 60 anni di legislazione antirazzista, 60 anni di attività interreligiosa – dobbiamo difendere il diritto del popolo ebraico ad esistere?

Troppo spesso, in difesa di Israele contro la diffamazione, noi, il popolo ebraico, siamo dovuti restare soli. Nessun popolo dovrebbe essere lasciato solo ad affrontare l'odio. Come disse Martin Luther King: “Alla fine non ricorderemo le parole dei nostri nemici ma il silenzio dei nostri amici".

La Storia si ripete: la causa della guerra non è la creazione né la mancanza di creazione di uno Stato palestinese, bensì la negazione dell'esistenza dello Stato di Israele. Il 2023 è il 1948. Buona Festa d'Indipendenza dello Stato di Israele, quest'anno ancora di più, Yom HaAtzmaut Sameach ??

10 maggio 2024: la Libia ha depositato una dichiarazione di intervento nella causa contro Israele innanzi alla Corte Internazionale di Giustizia ("Applicazione della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio nella Striscia di Gaza, Sudafrica c. Israele").

La Libia è l'unico Paese arabo che ha chiesto ufficialmente di unirsi al Sudafrica nella causa per "genocidio" contro Israele.