#FreeYashin

Condividiamo la traduzione del discorso tenuto giovedì 20 giugno da Il’ja Jašin in collegamento video con il tribunale Mosgorsud di Mosca in occasione dell’udienza del processo che lo vede imputato per il rifiuto di apporre la qualifica di agente straniero alle proprie comunicazioni sui social network.

🗣️ Chiedo a questo tribunale, durante l’esame del mio caso, di farsi guidare innanzitutto dalla legge fondamentale del nostro paese, la Costituzione russa. Certo, negli ultimi anni ha subito varie violenze e ora non si trova nella sua forma migliore. Ma la Costituzione continua a garantire ai cittadini i diritti e le libertà basilari. Garantisce a me, in quanto politico d’opposizione, il diritto di criticare il potere, di esprimere liberamente il mio pensiero e di diffondere informazioni. Non parla affatto di agenti stranieri né di limitazione dei loro diritti.

Memoria Italia

Il’ja Jašin. Udienza del 20 giugno 2024.

Pubblichiamo la traduzione del discorso tenuto giovedì 20 giugno da Il’ja Jašin in collegamento video con il tribunale Mosgorsud di Mosca in occasione dell’udienza del processo che lo vede imputato...

C’è dell’altro che voglio dirvi, amici.

È chiaro che starsene costantemente seduti in una cella di cemento, al chiuso, è pesante dal punto di vista sia emotivo che fisico, e richiede uno sforzo di volontà massimo. Ma allo stesso tempo provo un senso di calma interiore e di soddisfazione morale.

Dopotutto, se mi tartassano con tanto accanimento significa che le mie dichiarazioni in tribunale e le mie lettere dal carcere pubblicate su social media e mezzi d’informazione colpiscono nel segno, sferzano la giunta militare putiniana e ispirano le persone. Altrimenti non mi combatterebbero ma mi ignorerebbero e basta.

Significa che agisco nel modo corretto e do il mio contributo al nostro futuro dignitoso.

E non abbiate dubbi: io continuerò.

#FreeYashin

Ricordiamo che si può scrivere a Il’ja utilizzando due metodi: o tramite il servizio Zona Telekom
https://www.zonatelecom.ru/services/letter/payments-letter
o per posta ordinaria all’indirizzo
ФКУ ИК-3 УФСИН России по Смоленской области
215503 Смоленская область, г. Сафоново, п. Шахтa-3
Яшину Илье Валерьевичу, 1983

‼️ Sottolineiamo che per utilizzare il servizio Zona Telekom è necessario scrivere in russo. Ricordiamo inoltre che per scrivere dall’estero ai prigionieri politici detenuti nelle carceri e colonie penali della Federazione Russa è possibile trovare informazioni grazie al progetto Поддержка политзеков. Мемориал (Sostegno ai prigionieri politici Memorial).

#HandsOffOrlov

📢 Il 10 aprile, si è svolta presso il tribunale Zamoskvoreckij di Mosca l’udienza per il ricorso presentato da Oleg Orlov contro l’iscrizione nel registro degli “agenti stranieri”.

Ricordiamo che il 2 febbraio scorso Orlov era stato iscritto dal ministero della giustizia nel registro degli “agenti stranieri”, alla vigilia del secondo processo per “vilipendio reiterato” dell’esercito. Il 27 febbraio è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione e adesso si trova nel carcere SIZO-5 di Mosca.

Orlov non si è collegato in video, come precedentemente previsto. Aveva infatti informato le sue avvocate di voler partecipare all’udienza di persona: trovarsi in un centro di custodia cautelare non dovrebbe limitare il diritto a un giusto processo.

Durante l’udienza l’avvocata Aleksandra Baeva ha richiesto che Orlov fosse presente di persona. La corte ha accolto la richiesta e l’udienza è stata rinviata al 25 aprile.

Foto di Dar’ja Kornilova.

🔵🟡Oleg Sydorenko, tenente colonnello dell'Esercito ucraino e cappellano militare, racconta varie esperienze maturate durante la guerra e spiega la differenza tra il sostegno psicologico alle vittime e a chi soffre di PTSD (disturbo post-traumatico da stress) e l'aiuto spirituale offerto da un cappellano. Essendo un militare riesce a entrare subito in sintonia con gli altri soldati e con le loro famiglie. Come uomo di Spirito non vuole indurre le persone al pentimento o avvicinarle alla chiesa, ma far conoscere l'esempio di Gesù Cristo anche - soprattutto - quando le tenebre non sembrano lasciare spazio alla speranza e all'amore.

L'intervista fa parte del progetto «Voci dalla guerra», realizzato e diretto dal Gruppo per la difesa dei diritti umani di Charkiv in collaborazione con i Memorial europei.

Guarda l’intervista completa su YouTube.

Ricordiamo che per quasi un mese Orlov non è riuscito a parlare in privato con la sua avvocata a causa dei quotidiani trasferimenti dal carcere al tribunale dove avrebbe dovuto prendere visione dei fascicoli e verbali relativi al processo in vista dell’udienza per il ricorso. Inoltre si è spesso ritrovato a trascorrere senza apparente motivo l’intera giornata in una cella del tribunale in attesa che gli agenti di servizio gli mettessero a disposizione i materiali. A causa di questi estenuanti spostamenti Orlov ha contratto una forte influenza e ha avuto problemi di udito. Durante uno degli spostamenti si è anche ferito a una gamba. Nonostante richieste orali e scritte di riposo, gli spostamenti sono proseguiti.

La giudice Astachova ha quindi disposto che gli spostamenti si concludessero il 5 aprile. Gli avvocati del Centro Memorial ritengono che la decisione lasci intendere che Astachova ha fretta di trasferire il caso alla corte d’appello, senza preoccuparsi delle condizioni di salute di Orlov.

‼️ Oggi, 10 aprile, alle 15.10 presso il tribunale Zamoskvoreckij di Mosca si svolgerà l’udienza per il ricorso presentato da Oleg Orlov contro l’inserimento nel registro degli “agenti stranieri”. A Mosca sarà possibile assistere all’udienza, Orlov dovrebbe partecipare in collegamento video. Ci auguriamo, come sempre, di riuscire a seguire anche dall’Italia.

Foto: Dar’ja Kryl.

Dar’ja Serenko è scrittrice, femminista e attivista russa, cofondatrice del collettivo Feminist Anti-War Resistance. Il collettivo si oppone all’invasione russa dell’Ucraina e sostiene i cittadini che hanno lasciato la Federazione Russa e le vittime ucraine dell’invasione. Da quasi dieci anni Serenko scrive di violenza di genere in Russia. È autrice di "Tichij pichet" (Il picchetto silenzioso, 2020), testo che descrive l’esperienza di un’iniziativa di attivismo dal basso. Nel 2021 scrive il racconto "Devočki i institucii" (Le ragazze e le istituzioni, 2021), in uscita in Italia per Nuova Editrice Berti, in cui descrive la violenza delle istituzioni della Federazione Russa nei confronti delle donne. Nel 2023 dà alle stampe "Ja želaju pepla svoemu domu" (Auguro alla mia casa di diventare cenere). Le sue poesie sono state incluse nel volume "La mia vagina. Antologia di poesia femminista russa contemporanea" (Stilo Editrice, 2024). I suoi libri sono tradotti in sei lingue.

Nel 2023 Dar’ja Serenko è stata dichiarata “agente straniero”. Negli ultimi tre anni è stata vittima di attacchi da parte dell’estrema destra russa. Due settimane prima dell’invasione dell'Ucraina è stata arrestata per “diffusione di simboli estremisti” e ha scontato dieci giorni di reclusione. È successivamente emigrata in Georgia. Nel 2023 la BBC ha inserito Dar’ja Serenko tra le cento donne più influenti nel mondo.