Certi deliri, a delirio ultimato, resteranno sui libri di storia. Non può che essere così.

Ora che sono padre, sempre più m'avvedo, osservo e realizzo che la genitorialità è un dono sacro, e che pretenderlo è cosa assai biasimevole. Pregare Iddio di vivere questo dono è comprensibile, è persino auspicabile; negare Iddio per cercare di prenderne il posto, e dirsi padrone di tutte le cose al punto di rendersi (o fingersi) artefice, autore e sovrano della vita umana - e sulla vita umana - : tutto questo è già molto diverso, ed è già - sottolineo "già", cioè "di già", "oramai", "qui e ora" - il delirio dell'uomo post-nichilista, colui il quale, nel perenne tentativo di superare sé stesso e di andare "oltre" tutte le cose, è evidentemente, assurdamente, psicopaticamente, schizofrenicamente finito in un abisso del quale neppure si avvede.

La vita umana non ci appartiene.
Dovremmo baciare per terra ogni giorno per ogni meravigliosa creatura che squarcia il velo del nulla e ci viene a trovare sulla terra.

Se tu non puoi avere figli, non puoi pretendere di vincere la tua impossibilità per altre vie, con la sapienza tecnica, il progresso scientifico, il metodo. Semplicemente non ti è dato il diritto di avere un figlio, punto. Prima ancora di porti gli interrogativi etici e morali attorno al governo della vita umana e ai suoi metodi, dovresti anzitutto chiederti chi sei, tu, per porti al di sopra di un altro.

Se tutto quello che è scritto sopra è vero, allora segue come logica conseguenza che non c'è cosa più egoistica che il cercare una via artificiale per avere figli, e a ragion veduta dico, tenuto conto di che cosa letteralmente sia la genitorialità, che non c'è cosa più egoistica e deviata di una coppia omosessuale che pretenda di avere dei figli. Dico "deviata" perché c'è una palese contraddizione di fondo tra l'intento e la sua attuazione in termini comportamentali, tra le peggiori e più prive di senso che io riesca francamente a immaginare.

Se tu vivi un amore con una persona del tuo stesso sesso, è solo la perversione della tua mente a spingerti a pretendere di crescere - con lei - dei figli. Non c'è amore: è una perversione, una voglia profonda, una necessità profonda, come il bisogno di colmare i vuoti della propria vita, quasi fosse possibile dare scacco alla vita. Si intende ciò che voglio dire?

Mi si dirà che sono omofobo, ma io sto solo descrivendo ciò che vedo. Ne è prova il fatto che riconosco la perversione mentale finanche in casi diversi da quello delle coppie omosessuali - che spicca ai miei occhi per la sua contraddizione di fondo, non per altro. Si pensi, ad esempio, alle persone sole che vogliano avere dei figli in autonomia, come se fosse un acquisto come un altro. Anche questa è una forma di perversione molto grave, che ipocritamente si cerca di mascherare sotto le vesti dell'amore, tra le varie cazzate dei "figli d'anima" e così via.

La verità è che la vita umana va avanti soltanto per la forza delle famiglie;
che la famiglia viene dall'unione dei due sessi;
che senza unione dei due sessi il genere umano cade in pezzi, e cerca rimedi alla sua schizofrenica negazione dell'innegabile come uno scienziato pazzo, come un tecnico di bassa lega, un mediocre attore della vita.

Ho finito, buona notte.

❗A COLPIRE I RAGAZZI A MAJDAL SHAMS, GOLAN OCCUPATO (REGIONE SIRIANA OCCUPATA DA ISRAELE), NON SONO STATI GLI HEZBOLLAH LIBANESI

Un razzo è caduto su Majdal Shams nel Golan siriano occupato. 12 uccisi e quaranta feriti, alcuni sono gravi. Sono tutti ragazzi che stavano seguendo una partita nel campo di calcio.
Tutti i media scrivono che è stato colpito il territorio israeliano. Non è vero. Majdal è una città siriana occupata dagli israeliani nel 1967 ed è abitata da drusi siriani che si oppongono all’occupazione militare.
I morti non sono cittadini israeliani ma siriani e la popolazione di Majdal Shams ha continuamente rifiutato di aver la cittadinanza israeliana, che Tel Aviv dal 1980 tenta di imporre.

Hezbollah ha negato la sua responsabilità ed ha consegnato all’UNIFIL, i caschi blu del’ONU, la documentazione che prova che a colpire il campo di calcio di Majdal Shams è un razzo della contraerea israeliana.
Israele minaccia un attacco totale.
Il partito socialista progressista libanese ha pubblicato un comunicato, a nome del suo leader Waleed Jumblatt, nel quale accusa Israele di pescare nel torbido, per creare scontri interetnici nella regione e ha messo in guardia tutte le parti dall’attacco contro i civili, ovunque siano.
“In caso di attacco israeliano contro il territorio libanese, combatteremo con la resistenza contro l’occupazione straniera”.
Il governo libanese ha condannato l’attacco e ha posto un grande punto di domanda su chi lo abbia compiuto.

Testimoni oculari sopravvissuti al razzo sostengono che è partito dalla contraerea israeliana presente nel monte Hermon, che sovrasta la cittadina.
Nella notte un raid aereo israeliano ha colpito 5 cittadine libanesi.

Fonte: Assopace Palestina

Un'altra delle ovvietà capaci di mandare in tilt i progressisti modaioli dei nostri tempi (assieme, ad esempio, all'assunto che nessun uomo può diventare una donna - e viceversa -, o ancora, assieme alla semplice constatazione che praticare un aborto significa uccidere un essere umano nella sua prima fase di vita) è la seguente: che abbiamo bisogno di donne che mettano al mondo dei figli affinché il genere umano possa continuare a esistere. È lapalissiano, difatti, che senza donne incinte la specie umana si estingue. Ovviamente lo sto volutamente dicendo nella maniera più banale e semplificata possibile, ma questa è solo la premessa di base, dopodiché si apre lo spazio per una discussione più ampia e complessa...

...senonché ci ritroviamo spesso innanzi a gentaglia per nulla disposta a concordare sul 2+2. Ma che cosa dico, qui siamo a livelli ancor più elementari, questo non è neppure 2+2, è molto meno.

Quest'oggi ne ho avuto una conferma ulteriore. Ecco, tu sei lì a spiegare che un conto è la libera possibilità, per una singola donna, di non generare dei figli dacché non li vuole, mentre ben altro conto è avere a che fare con con una propaganda che quotidianamente martella in senso antinaturale, cercando di far passare l'idea che sia normale, bello, figo e lodevole non avere figli.

Allora tocca ribadirlo, una volta ancora: no, non è normale che si diffonda una pseudocultura del genere. Non è normale che la maggior parte delle donne e delle giovani donne italiane arrivi a pensare che sia preferibile non avere figli. Non è normale che i principali giornali del Paese promuovano un sentimento antinatale. Al contrario, si tratta di discorsi profondamente malati, che nondimeno si vorrebbero far passare come un'altra manifestazione (positiva) dei propri diritti, delle proprie libertà ecc.

Il tutto per poi far cosa? Ma è elementare Watson: per invitare le donne alla fecondazione in vitro, alla riproduzione artificiale, così da chiudere il cerchio del controllo sulla natalità e della sua completa, totale alterazione in senso eugenetico. Qualcosa che va oltre la "planned parenthood", che tradisce la volontà di gestire la vita umana a 360 gradi, a mo' di business plan.

Peccato che i progressisti modaioli di cui sopra non ci arrivino. Non sanno vedere al di là del proprio naso. Basta scrivere, basta confrontarsi, basta leggere le loro risposte: "Ecco il solito uomo che vorrebbe decidere per le donne"; "L'utero è mio e decido io", e così via per altre sciocchezze.

Questa è la prova di quanto sia stata pervasiva, a livello mentale, la propaganda cui mi riferisco. Una pena, ma questo è.

Ci aggiorniamo.

Dio è grande.

Buongiorno... ?

Prima o poi faremo un gioco: prenderemo per buona l'urgenza di fare qualcosa "per salvare il pianeta" e, dopo esserci posta la premessa, ci chiederemo tutti assieme appassionatamente che cosa significhi, in effetti, fare qualcosa "per salvare il pianeta": cosa si dovrebbe fare, cosa ci viene proposto di fare, cosa si cerca o si cercherà di obbligarci a fare e infine cosa abbia senso che si faccia, a quali livelli e per quali ragioni.

Nel mentre, se, descrivendo quel po' di estate che il buon Dio ha ancora la grazia di donarci, i giornaletti italiani la smettessero di ricorrere a un vocabolario di stampo bellico, e la finissero di martellarci le palle con termini come "ondata", "tregua", "estremo", "morsa" ecc, ne saremmo tutti quanti lieti.

Buona serata.

Eravamo entrati nell'UE e nella zona Euro per lavorare un giorno in meno e per guadagnare anche più di prima. O almeno, questo è quel che ci era stato promesso (del resto, mica ci hanno dato scelta!). Ma che cosa abbiamo ottenuto, invece? Semplice: adesso paghiamo per essere costantemente indeboliti, monitoritati, commissariati in via di fatto; paghiamo per essere eterodiretti in ogni ambito delle nostre politiche; paghiamo affinché dei burocrati corrotti stranieri, che non sanno assolutamente nulla di noi, continuino ad affossare il nostro Paese e il made in Italy con sempre maggiore evidenza. Eppure restiamo, paghiamo per restare, e paghiamo perché, se non restassimo, dovremmo sicuramente subire tutte le piaghe d'Egitto, ma soprattutto non potremmo più pretendere che gli altri riconoscano che siamo belli, bravi, buoni, e detto in una sola, insulsa parola: europeisti.

Un numero di obblighi vaccinali senza senso, promossi e imposti da figure colluse e da un ministro che andava sparando cazzate su un'emergenza morbillo a Londra che non è mai esistita. Nessuno ha mai risposto delle proprie responsabilità. Una cosa assurda.