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Ragazzi, circa sei mesi fa il mio vicino mi ha chiesto la password del Wi-Fi.

Sono passato da lui e ho pensato: “Ok, non è un problema, vado d’accordo con lui”. Ieri, mentre tornavo a casa, l’ho incontrato sulla porta. Ci siamo fermati a parlare come al solito, e a un certo punto mi ha detto, tutto contento, che aveva appena acceso Netflix.

Scherzando, gli ho risposto: “Io lavoro tanto, non ho quasi tempo di guardare la TV, ma va bene, allora prestami la tua password per guardare qualche serie”.

Sua moglie, che era seduta in veranda, ha subito detto: “Non è possibile, io non faccio queste cose, perché sono io che pago e non vado in giro a distribuire soldi!”.

Ci fu un momento di silenzio imbarazzante. Lui, mortificato, si è scusato e io ho cercato di sdrammatizzare, cambiando argomento. Poco dopo sono rientrato in casa.

Più tardi, ho sentito sua moglie chiamarlo nervosamente, dicendo che la TV non funzionava. Sono rimasti dentro per un po’, poi sono usciti e sono venuti da me dicendo che la connessione internet non andava, e che la password non funzionava più.

Li ho guardati e ho risposto: “Ho cambiato la password, perché sono io che pago e non spetta a me andare in giro a distribuirla”.

La moglie, visibilmente imbarazzata, ha cercato di controbattere, ma l’ho interrotta dicendo: “Signora, facciamo così: io tengo la mia connessione internet e lei il suo Netflix. Così siamo tutti contenti e nessuno si arrabbia”.

Sono rientrati in casa con delle facce scure, sbattendo la porta, e da quel giorno non mi hanno più rivolto la parola.

“La storia non è mia, ma è un ottimo spunto di riflessione!”

Tutto deve essere reciproco: amicizia, amore, considerazione e condivisione.

#friendship
#love
#life

“Ero convinta che non sarei mai più stata in grado di indossare un costume da bagno a due pezzi davanti a tante persone sulla spiaggia, con la tasca visibile.
Per molto tempo mi sono detta che non ce l'avrei fatta. Era impensabile per me. Impensabile.
Due anni fa, a Hyères, l'ho fatto (più di sette anni dopo l'operazione, meglio tardi che mai!). È stato un grande passo per me. Ho avuto la sensazione di essere "nuda"..Ero stressata, terrorizzata da come mi avrebbero guardato gli altri e nonostante tutte le mie ansie stessero venendo a galla alla velocità della luce, avevo comunque fatto il grande passo ed ero orgogliosa di poter dire: ce l'ho fatta!
Oggi, a due anni da quella prima volta e a quasi dieci dall'intervento, ho voluto riprovare e questa volta è andata molto meglio. Con il passare degli anni, il tempo aiuta e guarisce a poco a poco.
I primi cinque minuti sono sempre i più difficili, quando ci si spoglia, ci si toglie il vestito e ci si butta in acqua, in tutti i sensi. Quei pochi minuti in cui incontrate gli occhi delle altre persone intorno a voi, che vi guardano dall'basso verso l'altro o fissano la tasca..
Ho incontrato alcuni sguardi, quelli temuti, e per la prima volta dopo tanto tempo non mi sono sentita ferita dentro, capite cosa intendo? Non ero ferita da quegli sguardi, ho sorriso e ho detto "ciao!".
Indipendentemente da come la gente mi guardava, ero felice di essere in acqua, di condividere questo momento con la mia migliore amica e di godermi questo bellissimo giorno che la vita mi ha permesso di vivere intensamente. D'ora in poi ho scelto che sarà così.
E ragazzi, che sensazione di liberazione!
Mi sono resa conto di quanti momenti così preziosi e dolci ho rovinato per la paura degli sguardi. Ma è finita! Vi assicuro che, se vi guardate intorno, siamo tutti un po' diversi..”

Autore sconosciuto

#video

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Una commessa caccia via una cliente disabile

Oggi mi è successa una cosa strana.
Sono andato all'Eurospin a fare spesa. Avevo bisogno di poche cose... e dopo aver selezionato gli acquisti mi sono messo in coda per pagare. Nel prendere i soldi ho posato il telefono, e un momento di distrazione mi ha fatto cadere per terra una banconota da 50 euro.
La "donnina" che stava davanti a me si è lentamente chinata e ha preso quei soldi. Ho pensato: «Che persone gentili esistono in giro!». Ho teso la mano con un sorriso, aspettando che mi restituisse la banconota... preparandomi già a ringraziare per il gesto. All'improvviso, però, ciò che mi ha detto mi ha lasciato interdetto: «Quello che c'è sul pavimento appartiene a chi lo trova!». E così se n'è andata.
Ho guardato la cliente che stava dietro di me e le persone intorno, che avevano assistito alla scena. Tutti con lo sguardo incredulo, mormoravano cose tra di loro.
Avrei potuto chiamare la sicurezza, ma mi è sembrato tutto talmente assurdo che ho agito subito d'istinto: ho lasciato la mia roba alla cassa e l'ho seguita nel parcheggio.
Aveva appena poggiato due buste per terra per cercare nella borsa le chiavi della macchina, quando ho pensato: «Ora o mai più!».
Con un gesto tanto audace quanto azzardato ho velocemente preso le due buste, urlando: «Quello che c'è sul pavimento appartiene a chi lo trova!», e mi sono messo a correre per arrivare alla mia auto, tra gli applausi e le risa della gente.
Quando sono arrivato a casa, ho aperto le buste e ho trovato:

- 2 kg di gamberoni freschi;
- 1 bel salmone;
- 1,4 kg di filetto di manzo;
- formaggi e yogurt biologici;
- pane integrale tostato;
- 2 pacchetti di tagliatelle artigianali;
- 2 pacchetti di mele rosse biologiche;
- 2 vasetti di marmellata di visciole:
- 1 barattolo di ragù di Chianina;
- 1/4 di prosciutto di Norcia;
- 1 barattolo grande di maionese;
- 2 panetti di burro;
- 2 bottiglie di cola da 2 litri;
- 1 bottiglia di Brunello, 1 di Chianti;
- 1 pacchetto di pop corn Mambo Kids.

Non avevo mai fatto così tanti acquisti con soli 50 euro!
E ora sono nel mio terrazzo... Sorseggio un bicchiere di cola e sgranocchio qualche pop corn, chiedendomi: hai letto tutto fino a qui?
Ovviamente ciò che ho scritto non è successo davvero. Questo post fa parte di una campagna per promuovere la lettura. La lettura stimola l'immaginazione e la mente, ci fa viaggiare verso altri luoghi aiutandoci a comunicare meglio.
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Fonte web