Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
Last updated 4 months, 3 weeks ago
Ultimora.net - Le ultime notizie passano prima da qui ?
? twitter.com/ultimoranet
? @ultimora_network
? @ultimoragroup
? [email protected]
? @igilu ??? @lopao
ℹ️ In qualità di Affiliato Amazon, riceviamo un guadagno dagli acquisti idonei
Last updated 1 year, 8 months ago
CAUSA CENSURA FACEBOOK HO APERTO QUESTO CANALE
Non possono celare la verità🔥
Spam = Ban immediato
Propaganda Mainstream = Ban immediato
Propaganda Partiti = Ban immediato
Propaganda V_V = Ban immediato
Link Vendite = Ban immediato
Offese = Ban immediato
Last updated 1 year, 3 months ago
La tendenza dell'Occidente contemporaneo a valutare tutto il mondo con i propri canoni ci ha reso miopi rispetto ad alcuni passaggi.
Emmanuel Todd, storico esperto di sistemi familiari, nota come mentre la famiglia occidentale contemporanea sia un costrutto recente (post-società dei consumi); i modelli familiari dei paesi emergenti siano rimasta per lo più (generalizzando) stabili, o meglio come abbiano avuto un processo di mutamento non fatto di traumi. Scrive che la famiglia (il modello) africana, cinese, araba o indiana hanno alle spalle 5000 anni di storia.
Un ribaltamento del punto di vista eurocentrico.
Parliamo ogni giorno di crisi dell'Occidente economica e geopolitica, ma raramente andiamo ad analizzare altri fattori che strutturano il sistema-mondo.
Ad esempio, la scarsa natalità che costringe i paesi del centro del sistema-mondo ad importare lavoratori (qualificati e non) dalla periferia (dove invece i figli si fanno).
L'insieme di istruzione di massa, scioglimento dei vincoli matrimoniali, parità di genere, liberalizzazione dei costumi sessuali, precarietà lavorativa, adolescentizzazione della prima età adulta (almeno fino ai trenta anni); in qualche modo, tutte conseguenze sovra-strutturali del neoliberismo (nel senso che una società neoliberista ha bisogno di questo per motivi lavorativi e di consumo), non favoriscono la natalità.
Sappiamo però da Marx e dall'antropologia che ogni comunità ruota attorno a due esigenze base: produrre (lavoro) e riprodurre (fare figli).
La situazione si aggrava perché la mancanza di lavoratori porta a un calo produttivo nel presente.
In sostanza, da buon marxista-strutturalista vi sto suggerendo che le condizioni economiche (struttura) plasmano la società (sovrastruttura), ma che in finale essendo tutto collegato, quando crolla una parte, crolla l'insieme.
Questo ci deve spingere ad ulteriori riflessioni su come il nostro stile di vita si regga quindi su questa importazione di manodopera continua dal Sud globale, dando il via a un depauperamento demografico affine alla tratta degli schiavi. Esempio: Stato X non avrà mai accesso a un buon sistema sanitario se tutti i medici formati lì scappano in Svizzera, Germania e Canada.
Direte voi, il confronto con la schiavitù è eccessivo, perché queste persone (comprensibilmente) fuggono per via volontaria; ed è vero. Tuttavia, quante di queste persone fuggirebbero se non costrette dalla fame, dalla guerra, dalla siccità, dal debito? E chi crea e trae vantaggio da queste criticità nei paesi da cui costoro fuggono?
Proprio perché teniamo molto ad alcune nostre libertà, non possiamo nasconderci dietro un dito e dire che tutto va bene: il nostro mondo sta crollando.
L'ascesa di nuovi attori globali (con punta di diamante i BRICS e in particolare la Cina), fa esplodere le contraddizioni dell'ordine imperialista (il nostro) e di come la "sinistra" sia una "sinistra imperialista" che difende i propri privilegi a discapito dei poveri del resto del mondo.
La faglia potrà solo allargarsi, sempre più emergerà chiaramente chi vuole creare una società socialista (necessariamente in opposizione all'attuale) e chi vuole fare ribellismo interno al capitalismo.
Ribadisco che sono favorevole alle nostre libertà individuali, ma proprio perché favorevole, voglio analizzare lucidamente la situazione e capire come coniugarle alla priorità generale: il socialismo.
Davanti ai bisogni della comunità, i miei (e tuoi) desiderata sono poca cosa.
Il 14 settembre 1812 #Mosca prendeva fuoco.
Le fiamme arsero fino al 18 settembre per quattro giorni.
#Napoleone occupava una città ridotta in cenere.
Ci sono nemici che non puoi vincere.
_Appello urgente!_
Mobilitazione per Mansour Doghmosh
Nonostante la scarcerazione disposta dal Tribunale del Riesame dell'Aquila nell’udienza di ieri, lunedì 9 settembre, Mansour Doghmosh è stato trasferito in un CPR (Centro di Permanenza per i Rimpatri). Oltre l’assurdità dell’accanimento, è necessario porsi una domanda: un rimpatrio dove? Mansour ha moglie e tre figli piccoli, e non può essere rimpatriato in Palestina, dove da 11 mesi si sta consumando un genocidio nel quale oltre 40mila palestinesi sono stati uccisi e dove rischierebbe la detenzione politica in un carcere israeliano dove – per la stessa Corte d’Appello dell’Aquila – torture e trattamenti inumani e degradanti sono la prassi.
Il trasferimento di Mansour nel CPR rappresenta una grave violazione dei diritti umani, una decisione che lo espone al rischio di subire ulteriori persecuzioni e violenze. Non possiamo rimanere in silenzio.
Chiediamo a tutte e tutti di unirsi nel chiedere l’immediata liberazione di Mansour e il riconoscimento della protezione umanitaria per lui e per la sua famiglia. Non possiamo permettere che un palestinese venga ulteriormente vessato da ulteriori ingiustizie, dopo la detenzione.
Chiediamo a tutte le organizzazioni politiche e sindacali, comitati e coordinamenti solidali con il popolo palestinese di mobilitarsi in presìdi davanti alle Prefetture delle diverse città italiane.
Libertà per Mansour Doghmosh!
La storia non torna mai identica all'uguale.
Dopo la Rivoluzione francese e le guerre napoleoniche, i governanti di tutta Europa si riunirono a Vienna nel disperato tentativo di far ritornare il mondo identico al passato; tentativo inutile.
Tornare al passato è sempre operazione inutile, si può restaurare, ma non si può far rivivere qualcosa che è morto.
I governanti europei videro così nascere nuove entità politiche a cavallo tra Francia e le future Italia e Germania, scomparire il Sacro Romano Impero (ultimo retaggio di un lunghissimo Medioevo) e arrivare le aspirazioni liberali e nazionaliste che esplosero (più o meno, forse più) manovrate dal Regno Unito, si veda il caso della Grecia.
La rivoluzione era stata, involontariamente, veicolata da Napoleone e dai suoi soldati: un esercito di popolo. I figli della rivoluzione avevano calpestato il suolo di mezza Europa da Lisbona a Mosca, diffondendo un modo nuovo di pensare e fare, in cui nobili e sacerdoti non valevano più di un uomo del popolo.
Questo passaggio è di grande interesse anche per il mondo odierno.
Al crollo dell'URSS, gli Stati occidentali tentarono di tornare a una condizione prerivoluzionaria, staccando quanti più statarelli armati possibili ad Ovest e abbandonando la Russia in balia di una cerchia di notabili che tanto ricordavano la gretta nobiltà dei romanzi di Dostoevskij; ma la storia non torna mai identica all'uguale.
Il processo rivoluzionario del secolo passato ha lasciato profonde tracce e la Russia oggi (al netto di una serie di criticità) rimane attore del nascente sistema multipolare.
Per parlare del Congresso di Vienna e di Restaurazione nell'Europa post-napoleonica, ci vediamo oggi alle 12.00 sul mio canale Youtube in LIVE
https://www.youtube.com/live/kCXEQ-vNXXs?si=ZGnDA3ssXRPTzFWU
YouTube
Congresso di Vienna: il grande ritorno dell'Ancien Régime
Il Congresso di Vienna del 1815 ha segnato un momento cruciale nella storia europea, riportando in auge l'Antico Regime e ponendo fine alle idee rivoluzionarie che avevano scosso il continente. In questo video, esploriamo come le potenze europee hanno ridisegnato…
Domani alle 12.00 LIVE per riprendere il nostro discorso storico, argomento del giorno: Il Congresso di Vienna e la Restaurazione.
Il Congresso di Vienna del 1815 ha segnato un momento cruciale nella storia europea, riportando in auge l'Antico Regime e ponendo fine alle idee rivoluzionarie che avevano scosso il continente. In questo video, esploriamo come le potenze europee hanno ridisegnato la mappa politica per ristabilire l'ordine e il controllo monarchico, soffocando i movimenti liberali e nazionalisti. Scopri i retroscena, le conseguenze e le verità nascoste dietro la Restaurazione. Non perderti questo viaggio nella storia che ha plasmato l'Europa moderna!
Le sanzioni a Sputnik ed RT non sono soltanto un atto di guerra alla libertà di stampa, non sono soltanto una mossa propagandistica in campagna elettorale dell'amministrazione Biden, non sono soltanto uno strumento per rafforzare il proprio ruolo geopolitico contro le potenze avversarie, servono soprattutto a cancellare il punto di vista e le visioni "nemiche" dell'Occidente, la capacità stessa di pensare un mondo diverso da quello dominato dall'imperialismo USA. Sono il punto di non ritorno del totalitarismo liberale.
Il mio articolo per L'Antidiplomatico.
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-le_sanzioni_contro_sputnik_ed_rt_il_punto_di_non_ritorno_del_totalitarismo_liberale/52244_56478/
Segui ? @ClaraStatello
www.lantidiplomatico.it
Le sanzioni contro Sputnik ed RT: il punto di non ritorno del totalitarismo liberale
L'antidiplomatico - Liberi di svelarvi il mondo
La contraddizione della "sinistra" occidentale.
Il più grande problema che l'area "di classe" deve affrontare oggi in Occidente è la nascita di un sentimento di complicità diffusa tra la maggioranza della popolazione verso la classe dirigente, nel centro del sistema-mondo (Europa, Nord America e alcune aree del Pacifico e dell'Estremo Oriente).
Il welfare, il parlamentarismo e la società di massa hanno creato la percezione di "avere qualcosa da perdere", ed effettivamente spesso e volentieri così è, diffondendo complicità con l'ordine costituito.
In altre parole, la socialdemocrazia è diventata un semplice palliativo, ai mali del capitalismo e non una soluzione radicale di superamento. Abbiamo ridotto la povertà e diffuso diritti, ma non abbiamo provveduto a fare in modo che non vi fosse più l'ingiustizia sociale come fenomeno strutturale.
Questa struttura ha funzionato fino a quando l'apparato coloniale e neo-coloniale dell'Occidente collettivo è rimasta saldamente in piedi, ma già durante gli anni '70 la situazione era diventata evidente (crisi petrolifera, colonie portoghesi indipendenti e socialiste, Indocina comunista, sandinisti in Nicaragua, la repubblica islamica in Iran, teologia della liberazione in Sud America, ecc.). La classe dirigente capitalista reagì applicando le politiche neoliberiste che prevedevano compressione dei diritti e dei salari per i lavoratori nel centro + crisi valutarie e materie prime esportate a poco dalla periferia. In altre parole, si trovava un modo per continuare a drenare risorse dal resto del mondo, bilanciando il perso a danno dei lavoratori dei paesi ricchi.
Da lì è partita la retorica che il concorrente dei lavoratori dei paesi più ricchi fosse il lavoratore dell'Est Europa o asiatico, col tempo questa idea si è radicata e diffusa.
Oggi che la globalizzazione è portata avanti dagli emergenti è ancora più evidente, che l'Occidente va incontro a una riduzione di democrazia e welfare.
Questa, al netto del peggioramento della nostra qualità di vita, avrà un grande vantaggio: rendere noto che il problema non è lo scontro tra lavoratori di questo o quel posto, ma tra lavoro e capitale, sempre.
Israele e il mondo
Ormai è fin troppo chiaro che quello che a cui siamo assistendo non è solo lo scontro tra Israele e la Resistenza palestinese, ma tra due modi di intendere le relazioni internazionali e la vita degli altri.
Da un lato, uno stato-canaglia che non rispetta le risoluzioni della comunità internazionale, che commette genocidio, che si burla di ogni regola e di ogni richiamo, che pensa di poterla far franca attraverso i soldi e lo scontro militare; dall'altro, un popolo oppresso, resistente e che esercita il proprio diritto alla resistenza in base ai diritti riconosciuti dalla comunità internazionale.
Così, Tel Aviv diventa la rappresentazione plastica e concreta di come l'Occidente intende uscire dalla sua nuova crisi interna, con una spolverata di diritti civili al suo interno e una bruta repressione al di fuori.
Dietro c'è il progetto coloniale e imperialista, la partenza di coloni europei che occupano terre, sterminano le popolazioni, applicano la sostituzione etnica. Il desiderio non è mai stato quello di spartirsi equamente le terre, di condividerle pacificamente, di trovare un accordo di pace, ma lo sterminio dei nativi, proprio come fatto in Namibia dai tedeschi, in Nord America dai padri pellegrini o in Australia dagli inglesi; come tentato di fare in Sud Africa e ancora Namibia successivamente dal governo dell'apartheid.
La logica è sempre la stessa, la divisione della società in caste su base etnica. Per decenni abbiamo criticato la società tradizionale induista definendola una società castale, ma la società prodotta dal colonialismo europeo non era da meno. In Centro America, ad esempio, il valore di una persona era misurato in base all'etnia, al colore della pelle e questo corrispondeva alla categoria lavorativa del singolo.
Il patto imperialista si regge sullo sfruttamento e il furto delle risorse dal resto del mondo, dalla periferia verso il centro; creando un compromesso interno alla parte benestante, una sorta di pace socialdemocratica, così i lavoratori del mondo ricco rimangano al contempo sedati dalle risorse rubate, in parte complici della propria classe dirigente, ma soprattutto ricattabile per la concorrenza dei lavoratori della periferia.
Questa è una lotta tra popoli e impero, tra resistenza e sfruttamento.
Il #trincontinentalismo è stato il maggior momento di rottura del '900, in cui esplosero le contraddizioni dell'imperialismo mondiale.
Stati di tradizione, storia e cultura diverse cercarono di creare un fronte unitario da contrapporre al fronte egemonico occidentale.
I popoli di #America Latina, #Africa e #Asia si ritrovarono nella loro diversità e peculiarità tutti accomunati dal tentativo di ribaltare l'ordine mondiale vigente e fondato su un sistema centro-periferia.
Si trattava di un fronte "laico" -in senso culturale- e per lo più orientato al socialismo (non in senso tradizionale o necessariamente sovietico), ad essere discusso era l'approccio storico europeo come tale: non esiste una linea del tempo unica, positivista o marxista, esistono al contrario tante linee del tempo storicizzate, diverse.
Questa era la sfida che il Terzo Mondo, ma sarebbe più appropriato dire i "Terzi Mondi" portavano al sistema mondiale della Guerra Fredda, intrinsecamente eurocentrico.
Furono gli anni, in cui il #FLP riuscì a internazionalizzare la guerra palestinese; della rivoluzione cubana che in piccolo riproduceva i cambiamenti globali. Gli indigeni taino, gli afro o euroamericani di Cuba, le grandi masse, erano entrate nella storia cubana per ribaltare l'oppressione interna ed esterna.
La borghesia compradora, svenduta agli interessi del centro economico mondiale, fu la prima a pagarne il conto.
Il sistema era:
1- Borghesia compradora concentrata nelle città, di solito vicine al mare, padrona delle poche imprese e dei latifondi, tesa ad esportare a basso costo prodotti agricoli e minerari, Materiali la cui estrazione e esportazione non richiedeva tecnologia o innovazione.
2- Il centro importava a basso costo queste materie prime, dalle banane al petrolio, e in cambio garantiva aiuti militari alle borghesia compradore del mondo. Chiaro l'esempio del Cile, legato all'esportazione del rame e il ruolo degli #USA nel rovesciare il governo Allende.
3- Si creava un legame tra borghesia locale tesa all'esportazione senza innovazione a basso costo e paesi del centro mondiale che volevano garantire il prosieguo di questo ordine egemonico.
Oggi ospite de #lagrandeimboscata è Giuseppe Germinario, direttore de L'Italia e il Mondo, per parlare di:
- Elezioni europee in #Italia;
- Elezioni europee in #Francia;
- Normalizzazione del fenomeno politico Le Pen;
- Elezioni europee in #Germania;
- Strategia #geopolitica ed #energetica italiana.
Siamo davanti a un cambiamento epocale o le opposizioni al dogma euroatlantico saranno "normalizzate"?
Cerchiamo di fare chiarezza.
ISCRIVITI AL CANALE
https://www.youtube.com/watch?v=mYmk16XIiMw
YouTube
L'EUROPA verso LA GRANDE TRANSIZIONE con Giuseppe Germinario
Oggi ospite de #lagrandeimboscata è Giuseppe Germinario, direttore de L'Italia e il Mondo, per parlare di: - Elezioni europee in #Italia; - Elezioni europee in #Francia; - Normalizzazione del fenomeno politico Le Pen; - Elezioni europee in #Germania; - Strategia…
Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
Last updated 4 months, 3 weeks ago
Ultimora.net - Le ultime notizie passano prima da qui ?
? twitter.com/ultimoranet
? @ultimora_network
? @ultimoragroup
? [email protected]
? @igilu ??? @lopao
ℹ️ In qualità di Affiliato Amazon, riceviamo un guadagno dagli acquisti idonei
Last updated 1 year, 8 months ago
CAUSA CENSURA FACEBOOK HO APERTO QUESTO CANALE
Non possono celare la verità🔥
Spam = Ban immediato
Propaganda Mainstream = Ban immediato
Propaganda Partiti = Ban immediato
Propaganda V_V = Ban immediato
Link Vendite = Ban immediato
Offese = Ban immediato
Last updated 1 year, 3 months ago