PIAZZA FONTANA: MANO FASCISTA, STRAGE DI STATO!

Non dimentichiamo quello che accadde il 12 dicembre 1969. Una bomba esplosa nella Banca Nazionale dell'Agricoltura a Milano, che causò la morte di 17 persone, ferendone altre 88, aprì gli anni della cosiddetta "strategia della tensione", sostenuta dalle frange più reazionarie della borghesia e da settori dello Stato, con la manovalanza dei neofascisti.

Una strategia che aveva come obiettivo quello di disinnescare una stagione di lotte operaie e studentesche che aveva fatto tremare la terra sotto ai piedi dei padroni, minacciando il loro sistema di potere, fondato sullo sfruttamento e l'oppressione. La strage di Piazza Fontana è una ferita ancora aperta, che mai si rimarginerà.

Mentre la povertà in Italia raggiunge i massimi storici, con 5,7 milioni di persone che vivono in povertà assoluta, i miliardari aumentano le loro ricchezze. Non c’è nulla di anomalo. È il capitalismo: le ricchezze si concentrano e si accumulano nelle mani di pochissimi a danno della stragrande maggioranza della popolazione. Non è questo il migliore dei mondi possibili. Lottare per superare questa barbarie è un dovere.

In Italia occorre oggi un partito comunista forte, moderno, serio e all'altezza delle sfide contemporanee. Lo studio e l'analisi della figura di Antonio Gramsci, non solo come intellettuale organico, ma come rivoluzionario e dirigente comunista è molto importante all'interno di questo percorso. Negli anni il pensiero di Gramsci è stato decontestualizzato e distorto dai partiti e dagli intellettuali riformisti o addirittura liberali al fine di renderlo un personaggio accettabile all'interno dell'orizzonte di questo sistema.

Domenica 15 dicembre partiremo dalla presentazione del lavoro di studio e ricerca di Alessandro Scattolo intitolato "Antonio Gramsci, un rivoluzionario" per intavolare un dibattito aperto, teso a sviscerare tutti gli aspetti del pensiero e della elaborazione gramsciana, riportandoli alla loro attualità nella lotta per il Partito.

📍Milano, Arci Corvetto, via Oglio 21, dalle ore 10.30

📩 Al dibattito seguirà un pranzo sociale al costo di 15€. Per prenotazioni, scrivere o chiamare il numero 331 320 5233

SIAMO PRONTI A METTERCI IN CAMPO. Una proposta per la ricostruzione comunista.

In Italia manca una vera sinistra. Non parliamo del PD o delle sue appendici, ma del partito di cui hanno bisogno milioni di lavoratori e lavoratrici, i giovani, i disoccupati, gli studenti, tutti gli oppressi. Quello che proponiamo di costruire oggi è un partito comunista moderno, all’altezza dei tempi, che possa essere una vera forza politica di riferimento dinanzi alla crisi e ai venti di guerra.

Sfidare la condizione temporanea e oggettiva dell'essere in minoranza, mettere in campo tutto il nostro entusiasmo con l'ambizione di parlare a milioni di persone, senza mai rinunciare all’obiettivo della trasformazione rivoluzionaria della società.

Non servono le cicliche alchimie elettorali di una sinistra "civica" che ha rinunciato alle sue radici popolari e operaie. Serve rimboccarsi davvero le maniche ed essere aperti a un confronto collettivo per superare l’irrilevanza.

Con i tempi necessari e le modalità che si decideranno assieme, ci dichiariamo disponibili a prendere parte a un percorso di discussione e di confronto per sciogliere un nodo fondamentale: come dare vita a un processo di raggruppamento che porti alla costituzione del partito di cui tutti abbiamo bisogno.

Il 30 GIUGNO A ROMA terremo un’iniziativa pubblica per spiegare la nostra proposta e presentare un nostro documento di tesi politiche, che sarà reso pubblico online già nei prossimi giorni. LARGO DELLO SCAUTISMO 1, ORE 10.30. METRO B “BOLOGNA”.

Il fuoco non si è spento.

«Non c’è vittoria, non c’è conquista, senza un grande partito comunista».

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Fronte Comunista (FC)
Fronte della Gioventù Comunista (FGC)

PER SATNAM SINGH, UCCISO DAL PADRONE IN NOME DEL PROFITTO. Comunicato della segreteria nazionale FGC

È morto poco fa Satnam Singh, il bracciante agricolo 31enne dell’Agro Pontino che due giorni fa era rimasto amputato di un braccio sul posto di lavoro, in un incidente con un macchinario.

Il padrone lo ha caricato su un camioncino e scaricato come un rifiuto in strada, assieme alla moglie disperata, davanti alla loro abitazione.

La criminale omissione di soccorso, che viene già minimizzata come “negligenza” da alcuni giornali evidentemente collusi con i caporali e con le imprese dell'agro-mafia, è stata senza alcun dubbio la principale causa della morte di Satnam, che ha resistito due giorni ricoverato all’Ospedale San Camillo di Roma.

Satnam Singh è l’ennesima vittima del volto più disumano del capitalismo, che nell’Agro Pontino come in altre regioni agricole mostra da anni il suo vero volto, fatto di caporalato e sfruttamento disumano dei braccianti di origine immigrata.

Contestiamo con forza certe letture semplicistiche, che riducono il caporalato a un problema di “legalità” e di antimafia, negando il carattere di classe dell’oppressione dei braccianti immigrati. Ciò che avviene da anni nell’Agro Pontino e in contesti analoghi, sotto gli occhi di tutti, è invece il volto più disumano dello sfruttamento di classe.

La normalizzazione di fatto del caporalato nell’agricoltura italiana è l’altra faccia della medaglia di un sistema di potere ben diffuso, che parte dal dominio dei grandi monopoli dell’agricoltura e della GDO e arriva a rendere “ordinarie”, in nome della difesa dei profitti, le forme più barbare e disumane di sfruttamento.

Le radici di questi fatti stanno nella natura stessa di un sistema fondato sul profitto di pochi a scapito della vita di molti. Contro questa barbarie è necessario oggi mobilitarsi.

Chiamiamo le forze sindacali e di classe ad alzare il livello di mobilitazione, mettersi in agitazione, rispondere con lo sciopero a quanto è avvenuto. Chiamiamo le forze politiche della sinistra di classe a mettere in campo i propri sforzi, congiuntamente, per produrre una risposta chiara e immediata, sul terreno della mobilitazione operaia e sindacale. Ogni reazione fiacca o inadeguata conferma ai padroni che possono alzare sempre più l’asticella.

Le nostre forze saranno a disposizione.

PER SATNAM SINGH, UCCISO IN NOME DEL PROFITTO.
BANDIERE ROSSE AL VENTO.