Polonia e dintorni

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Canale di notizie sulla Polonia, ma non solo, dalla Polonia.

A cura di Fabio Turco, giornalista, da oltre dieci anni nelle terre della Vistola.
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1 month, 1 week ago

C’è un nuovo concorrente nella corsa alle elezioni presidenziali polacche. Alla pletora di candidati, sono talmente tanti che giuro di aver perso il conto, se ne aggiunge uno piuttosto rilevante: si tratta del giornalista e YouTuber Krzysztof Stanowski.

Nato come giornalista sportivo ha ottenuto popolarità negli anni scorsi co-fondando il canale YouTube Kanał Sportowy, che solo nel suo primo anno di attività tra il 2020 e il 2021 era stato capace di generare qualcosa come 192 milioni di visualizzazioni.

L’anno scorso Stanowski ha lasciato lo sport per lanciarsi in un’avventura ancora più grande fondando Kanał Zero, un canale YouTube concepito con un palinsesto televisivo. Online dal primo febbraio 2024, già il 2 febbraio ha ospitato in un'intervista esclusiva il Presidente della Repubblica Andrzej Duda, dimostrando la sua capacità di attrarre figure di rilievo.

Stanowski si presenta come candidato indipendente e antisistema, che guarda soprattutto al bacino elettorale dei più giovani. Nel suo annuncio, con toni umoristici, ha dichiarato di non aspirare ad essere eletto poiché non ritiene di avere qualità ed esperienza necessarie da poter ricoprire l’incarico con dignità, in linea - ha aggiunto - con gli altri candidati.

Tra i principali avversari troviamo Rafał Trzaskowski, sindaco liberale di Varsavia e candidato di Coalizione Civica, e Karol Nawrocki, direttore dell'Istituto della Memoria Nazionale e candidato di Diritto e Giustizia.

I primi sondaggi, realizzati dal quotidiano Rzeczpospolita, posizionano Stanowski intorno al 20%. Se la sua candidatura proseguirà, potrebbe sottrarre voti al conservatore Nawrocki e diventare una mina vagante anche per Trzaskowski in un eventuale secondo turno.

1 month, 1 week ago

🇸🇰 L'opposizione slovacca ha ritirato la propria partecipazione alla seduta parlamentare straordinaria in cui si sarebbe dovuta votare la mozione di sfiducia al governo.

La decisione è stata presa in segno di protesta nei confronti del premier Robert Fico, che in mattinata aveva stabilito che la seduta si sarebbe dovuta tenere a porte chiuse. Fico aveva motivato questa mossa sulla base di alcune informazioni ricevute dai servizi segreti slovacchi secondo cui ci sarebbero delle influenze che vorrebbero destabilizzare la Slovacchia e organizzare una sorta di Maidan.

La decisione, la prima di questo tipo nella storia della Slovacchia democratica, ha creato un grande clima di tensione e per tale motivo la seduta è stata annullata. Probabilmente verrà riprogrammata nei prossimi giorni.

Domani il presidente Peter Pellegrini si recherà nella sede dei servizi segreti per informarsi su queste presunte influenze.

1 month, 1 week ago

🇵🇱 La stretta di Donald Trump sull'immigrazione illegale rischia di avere serie conseguenze anche su molti cittadini polacchi che si trovano negli Stati Uniti ma non hanno regolarizzato la loro posizione.

Il primo ministro Tusk ha chiesto agli uffici consolari di prepararsi a potenziali deportazioni sottolineando la necessità di garantire che i cittadini polacchi siano informati e supportati in mezzo a questi sviluppi.

Tusk ha rassicurato sul fatto che la Polonia è pronta ad accogliere chi si trovasse colpito da questa situazione.

4 months, 2 weeks ago

Notizia abbastanza grossa dalla Polonia. Poco fa il min. degli Esteri Radosław Sikorski ha annunciato di aver ordinato la fine delle attività del consolato russo di Poznań e la dichiarazione di tutto il suo personale come persone non grate. Alla base di questa drastica decisione il fatto che la procura ha portato prove certe che dietro la campagna di incendi che ha colpito la Polonia a cavallo tra primavera ed estate c'era la regia dei servizi segreti russi.

4 months, 2 weeks ago

Oggi dalle 11 a Radio3 Mondo per parlare di Polonia e migrazioni, nel giorno in cui questo tema sarà al centro del Consiglio europeo.

4 months, 3 weeks ago

Oggi il primo ministro polacco Donald Tusk ha preannunciato quali saranno le linee guida della strategia del governo in materia di immigrazione. Un piano restrittivo che prevede anche la sospensione temporanea e territoriale del diritto di asilo. I dettagli saranno rivelati il 15 ottobre quando sarà presentato al Consiglio dei ministri.
Ne ho parlato oggi a Seidisera, il programma di informazione serale della Radio Svizzera Italiana.
Da 16'16"

https://www.rsi.ch/rete-uno/programmi/informazione/seidisera/SEIDISERA--2250408.html

7 months ago

Nello scambio di prigionieri è stato consegnato alle autorità russe Pablo Gonzales/Pavel Rubtsov, arrestato dall'intelligence polacca a Przemyśl qualche giorno dopo l'invasione dell'Ucraina con l'accusa di spionaggio.

Vergognosamente in due anni e mezzo non gli è stato garantito un giusto processo. La liberazione di oggi non cancella quello è stato, e anzi per me è motivo di ulteriore amarezza. Resteremo con l'incertezza se Gonzales fosse effettivamente una spia o meno, o sia stato tenuto in carcere aspettando il momento in cui sarebbe tornato utile come merce di scambio. Il fatto che il Cremlino lo abbia fatto rientrare nello scambio, mi fa in ogni caso pensare male.

Registro anche che il giornalista polacco Andrzej Poczobut è stato tagliato fuori da questa operazione, e dopo tre anni e e mezzo continua a essere incarcerato in Bielorussia.

7 months, 1 week ago

È arrivata la risposta del Ministero degli Esteri polacco

7 months, 1 week ago

2/ La spiegazione di Orbán è che la visione del mondo dell'Europa centrale è composta da stati nazionali, mentre l’Occidente li ritiene superati. Secondo Orbán la sovranità dello Stato-nazione verso gli altri Stati, a nostro avviso, non è una costruzione giuridica, ma è radicata in una cultura specifica, ha una profondità antropologica e storica, e da essa nascono esigenze morali comuni.

Orbán sostiene che secondo gli ungheresi, gli Stati nazionali abbiano una base biblica, poiché al momento del giudizio non saranno giudicati solo gli individui, ma anche le nazioni.

L'occidente nega la cultura comune e la moralità pubblica, e a conferma di questo fa riferimento alla cerimonia olimpica di ieri sera. Le migrazioni per l'occidente non sono un problema, anzi viene perseguita la liberazione dell'omogeneità etnica che costituisce la base degli stati nazione. Per questo - dice - non viene considerato assurdo il fatto che migliaia di cristiani si uccidano a vicenda nella metà orientale dell'Europa, mentre in Occidente si lasciano entrare migliaia di non cristiani.

Qui entra in gioco Trump, che secondo Orbán è portatore dell'idea di far tornare ad essere gli Stati Uniti uno stato nazione, ed è per questo che le elezioni americane sono così importanti, ed è per questo che hanno tentato di assassinarlo. Orbán ipotizza che ci saranno altri tentativi di eliminarlo.

Secondo lui i mali dell'occidente sono da ricondurre agli anni '60, alla rivoluzione sessuale e alla ribellione studentesca, che hanno portato all'abbandoni dei valori: Dio, patria, famiglia. Secondo Orbán, l'ideologica LGBTQ è la chiave per la propagazione dei valori occidentali e coloro che non lo accettano sono considerati arretrati.

Orbán dice che il destino dipende dal coraggio intellettuale che il mondo sta cambiando, ma non secondo un'evoluzione occidentale. Nei secoli a venire, l'Asia sarà il centro dominante dell'ordine mondiale: Cina, India, Pakistan, Indonesia.

La risposta europea, dice, è entrare nella corsa al cambiamento dell'ordine mondiale. È possibile ristabilire la capacità dell'UE di attrarre capitali, di realizzare grandi infrastrutture, una forte industria della difesa, l'autosufficienza energetica, una nuova riconciliazione con la Russia dopo la guerra. L'UE deve essere abbandonata come progetto politico e rafforzata come progetto economico, ha detto. Secondo Orbán l'Ucraina non sarà membro della NATO né dell'UE perché non ci sono abbastanza soldi . L'Ucraina tornerà come Stato cuscinetto, con garanzie che gli Stati Uniti e la Russia metteranno in atto.

9 months, 1 week ago

Oggi su Repubblica è uscita un'intervista al ministro degli Esteri Radosław Sikorski. Si tratta di un'intervista organizzata nel formato Lena, un consorzio di giornali di europei, nella fattispecie Repubblica, Gazeta Wyborcza e El Pais.

Repubblica questa mattina titola: Sikorski:" Non escludo truppe polacche a Kiev. Putin ci deve temere". Vengono usate le virgolette, quindi si presuppone che Sikorski abbia utilizzato quelle parole.

È un'affermazione molto forte, perfino troppo per un politico spavaldo come Sikorski. Vado a leggere il contenuto dell'intervista.

La parte interessata è questa:

Domanda: La Polonia è pronta a inviare truppe in Ucraina?

Risposta: “Non dovremmo escluderlo. Dovremmo lasciare Putin col fiato sospeso sulle nostre intenzioni”.

Ora qui abbiamo già una differenza sostanziale, tra quello che viene riportato nell'intervista e il titolo. Titolo che, sottolineo, riporta un virgolettato, che presuppone quindi che Sikorski abbia usato quelle precise parole: Putin ci deve temere.

Vado a leggere allora la stessa intervista pubblicata su Gazeta Wyborcza.

Domanda: Wysłałby pan polskie wojsko do Ukrainy?

Risposta: Nie powinniśmy wykluczać żadnej opcji. Niech Putin zgaduje, co zrobimy.

Quindi traducendo:
- Invierebbe l'esercito polacco in Ucraina?
- Non dovremmo escludere nessuna opzione. Lasciamo che Putin indovini quello che faremo.

Insomma, c'è una differenza e non da poco tra la dichiarazione rilasciata da Sikorski e quella invece scelta per l'impaginazione del giornale italiano. Sottolineo, impaginazione, sulla quale la giornalista che ha corealizzato l'intervista non ha alcuna responsabilità. L'impaginazione è un lavoro del desk.

A monte di tutto c'è un problema, che non è solo di Repubblica, ma di molti giornali italiani. Quello di usare i virgolettati per mettere in bocca alla persona di turno parole che non sono state dette o libere interpretazioni.

È un peccato anche perché in questo caso la notizia c'era già: Sikorski non esclude l'invio di truppe polacche in Ucraina. Tra l'altro nell'intervista ci sono altri punti interessanti. Ad esempio Sikorski esclude che la Polonia possa avere proprie armi nucleari, ribadendo che la Polonia ha aderito al trattato di non proliferazione delle armi nucleari e ha escluso che ci siano trattative sul programma di nuclear sharing con la NATO. C'è anche una parte, secondo me molto controversa su cosa siano per lui i diritti umani in ambito di migrazione che sarebbe meritevole di dibattito.

Invece oggi e nei prossimi giorni si parlerà della Polonia aggressiva che sfida Putin. Peccato.

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