La falce e il martello sono ormai, e da un pezzo, pagabili al portatore in una banca di Francia o del Regno Unito.

Berto Ricci

Anno 1938: debito estero del Regno d’Italia (16 EF) pari a 0 (Zero).

Foto: Il figlio del fabbro da orgoglioso “poundiano” brucia il debito pubblico sulla fiamma del Vittoriano. La rivoluzione passa anche dal “simbolico”.

Un movimento contro il capitale che non sa distinguere tra capitale e proprietà è un movimento cieco.

Guida alla cultura - Ezra Pound

Foto speciale: Gabriele d’Annunzio e Maurice Barrès a Venezia teorizzando assieme il sociale e il nazionale. Da allora per Noi queste due virtù vivono e prosperano solo se indissolubilmente legate.

Dalla nave gettavano i cents («porta bene», si dice) e i ragazzini se li contendevano, schiacciandosi l’un l’altro, strappandosi ancora di più le già lacere camicie. Gli americani dal ponte sghignazzavano e scattavano fotografie. Questi miserabili mi sembrano un simbolo di ciò che sarà l’Europa se non smetterà di strisciare davanti ai soldi americani (o ai soldi in genere).

La mia scoperta dell’America - Vladimir Majakovskij

L'americanismo è la peste che avanza volgarizzando, rimbecillendo, imbestialendo il mondo, avvilendo e distruggendo alte, luminose, gloriose civiltà, millenarie.

Ardengo Soffici

Potremo mai aver più una vita nazionale, fatta di problemi interni ed internazionali, di indipendenza e aspirazioni coloniali, insomma di un organico sviluppo? Per un pezzo o forse per sempre saremo ridotti uno statarello, una specie di pianeta spento come la luna. (…) Una libera nazione ora non sarà chi sa per quanto tempo. Proprio stasera la radio americana, per consolarci, diceva che noi avremo sempre il nostro bel sole, i mille richiami dei forestieri, le braccia instancabili dei nostri lavoratori. Capisco il latino: piantar cavoli, far di noi un popolo di albergatori, emigrare.

Gioacchino Volpe (1944/1945)

voi comprate i libri (sbagliati) su amazon (“market del diavolo), Noi “bucolici” che leggiamo CriminiDem li raccogliamo direttamente dalla terra. Non siamo uguali.

Céline non era Drieu o Brasillach: il suo pensiero non poggiava su una fede, in quella dottrina che è anche Nostra, ma alle sue conclusioni giungeva per istinto. E l’odio per la modernità che avanzava a tenaglia nasceva proprio per questo, da quello che aveva capito: capitalismo e comunismo, agitati dalle stessa mente, avrebbero messo “le ali ai soldini” (cfr “la scuola dei cadaveri”) degli Europei per arricchire pochi “potenti” (economicamente s’intende) col primo destinato a questa “élite” finanziaria, il secondo come condanna per le masse che, piegate dai problemi della vita di ogni giorno, non si sarebbero neppure accorte dei nuovi barbari in arrivo con cinesi, africani e arabi. Ed eccoci qui.

(Dalla conferenza Criminidem di Pescara - “Céline, l’ultimo dei francesi”)