21/08/2024
Argomento: Scenario digitale
Allarme di Confartigianato
MANCANO 362MILA ESPERTI DIGITALI
La transizione digitale delle imprese italiane rischia di rallentare a causa della crescente difficoltà nel reperire personale qualificato. Secondo una rilevazione di Confartigianato, infatti, le aziende hanno necessità di trovare 699mila lavoratori con competenze digitali avanzate 4.0, ma non riescono a trovarne più della metà (51,8%). Si tratta di 362mila lavoratori che devono essere capaci di gestire tecnologie come l'intelligenza artificiale, il cloud computing, l'Industrial Internet of Things (IoT), la data analytics, i big data, la realtà virtuale e aumentata e la blockchain. Il quadro si fa ancora più critico per le micro e piccole imprese, dove il 54,9% delle mansioni che richiedono competenze digitali rimangono scoperte. Le regioni più a corto di specialisti sono il Trentino (65,8% dei posti vacanti), Friuli (62,6%) e Umbria (60,3%).
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I miei interventi su questo tema: https://www.marialauramantovani.it/?s=competenze+digitali

20/08/2024
Argomento: Scenario digitale
Il "Bill Gates inglese": la società d'IA e cybersecurity collegata con le spie
Vincenzo Bisbiglia
Ci sono pochissime speranze di ritrovare vivo Mike Lynch, l'imprenditore britannico di 59 anni la cui famiglia era proprietaria dello yacht a vela "Bayesian", affondato all'alba di ieri in rada al porto di Porticello (vicino Palermo) durante una tempesta improvvisa. Insieme alla figlia Hannah, 18 anni, l'imprenditore è tra i sei dispersi delle 22 persone che erano a bordo, mentre la moglie Angela Bacares è invece stata tratta in salvo insieme ad altri 14. Lynch non è un semplice miliardario ma è tra le principali menti della cyber technology britannica ed europea. Il "colpaccio" lo ha fatto nel 2011, quando ha venduto la sua prima vera creatura, la Autonomy Corporation Pcl al colosso americano Hewlett-Packard per il prezzo monstre di 11,7 miliardi di dollari. Un'operazione che ha fatto la sua fortuna in termini economici, sebbene dopo un anno HP abbia cancellato 8,8 miliardi di dollari del valore, parlando di "gravi irregolarità contabili" e "vere e proprie dichiarazioni errate da parte della precedente dirigenza". È finita con una lunga causa per truffa da cui Lynch è però stato assolto lo scorso anno. Con la vendita ad HP però inizia la seconda vita di Lynch, che nel 2013 fonda la Darktrace attraverso la sua società di difesa informatica Invoke Capital. La Darktrace, scrive il Sunday Times, "utilizza l'apprendimento automatico (l'intelligenza artificiale, ndr) per rilevare gli attacchi informatici". Quasi subito nel comitato consultivo di Darktrace entra un personaggio chiave: Sir Jonathan Evans, ex direttore generale dei servizi segreti britannici, l'MI5, dove - si legge sul sito di Darktrace - ha trascorso 33 anni concentrandosi sulla lotta al terrorismo interno e nazionale e sulle mina informatiche". Evans fu anche citato da un'inchiesta di Repubblica nel 2015 dove già allora parlava della "cyberguerra" con Russia e Cina. Tutto ciò avveniva a Cambridge, una sorta di Silicon Valley inglese (non a caso ribattezzata "Silicon Fen"), area di provenienza di Cambridge Analytica, la società di analisi dei dati coinvolta nello scandalo Russiagate del 2016 alle Presidenziali Usa.Nel 202 Darktrace entra in Borsa e nel marzo 2022, Darktrace acquisisce per 47,5 milioni di euro Cybersprint, una società olan specializzata nella gestione delle "superfici di attacco" che ha aumentato la capacità di analisi delle minacce esterne della società. Ma il 12 febbraio 2023, scrive la testata specializzata This Is Money la famiglia Lynch riduce "silenziosamente la sua partecipazione in Darktrace, vendendo azioni per un valore stimato di 100 milioni di sterline". Azioni in quel momento intestate alla moglie Angela cui era di fatto assegnata "cassaforte" del patrimonio di Lynch. Ad Angela Bacares, secondo la Bbc, era riferibile anche la proprietà della "Bayesian" - in onore del reverendo Thomas Bayes, padre della teoria dell'informazione (segreta) nel 700 - la barca in cui erano in "vacanza premio" insieme a un ristretto numero di dipendenti e collaboratori. La tv britannica infatti riporta che secondo Equasis, un servizio di dati marittimi, la nave è di proprietà di Revtom, un'azienda registrata nell'Isola di Man e Bacares è indicata come unica proprietaria legale.

Buona estate a tutti!

Mercoledì 24 Luglio a Serramazzoni parleremo di #transizione #digitale #umanistica. Perché c'è bisogno di una nuova impostazione dell'economia digitale più aderente ai bisogni umani generali. Perché le disfunzioni della digitalizzazione che massificano e schiavizzano devono essere risolte.

#telecom infrastruttura #tim del tutto venduta al fondo usa kkr. Obiettivo raggiunto secondo Giorgetti. Obiettivo non italiano di sicuro.

https://www.ilsole24ore.com/art/la-rete-telecom-passa-kkr-188-miliardi-AF8EJ1MC

Il Sole 24 ORE

La rete Telecom passa a Kkr - Nella Netco Mef al 16% e F2i all’11,2%

Tim si alleggerisce di circa 14 miliardi di debito, l’organico scende a 16mila unità equivalenti a tempo pieno

FIRMA ANCHE TU PER LA LEGGE CHE REDISTRIBUISCE LA RICCHEZZA – TAX THE RICH
Io ho già firmato mesi fa l’iniziativa[1] dei cittadini europei rivolta alla Commissione Europea per tassare i grandi patrimoni e finanziare la transizione ecologica e sociale. SOSTIENILA anche tu, seguendo il percorso indicato. La tua firma è importante!
Perché un'imposta europea sui grandi patrimoni?
L’aumento delle disuguaglianze nel mondo occidentale ha già raggiunto e superato livelli estremi. “Dall’inizio della pandemia i 5 uomini più ricchi al mondo hanno più che raddoppiato le proprie fortune, a un ritmo di 14 milioni di dollari all’ora, mentre la ricchezza aggregata di quasi 5 miliardi delle persone più povere non ha mostrato barlumi di crescita.” [2]
I grandi ricchi di oggi sono più ricchi di chiunque sia mai esistito sulla Terra perché ciascuno di essi può permettersi di stipendiare milioni di lavoratori. Dalle decisioni di pochi ricchi dipendono il lavoro e la sopravvivenza di miliardi di famiglie, ma quando si tratta di contribuire all’equità nella società i ricchi non ne sentono più il dovere morale, ma al contrario pretendono che siano le casse pubbliche a salvare le imprese private. [3]
Oggi l’85% delle ricchezze del mondo è detenuto dal 10% della popolazione, mentre il restante 90% della popolazione detiene il 15% della ricchezza. Tu dove ti collochi e dove collochi tutti i tuoi conoscenti? Come è possibile continuare ad accettare queste disuguaglianze in special modo in tema fiscale, quando la classe media, che sta comunque nel 90% della popolazione, deve sostenere in percentuale una tassazione molto superiore a quella dei super ricchi, i quali pagano tasse irrisorie sulle loro entrate?
La richiesta di tassare i super ricchi sta prendendo sempre più forza tra gli economisti. È partita in Francia su iniziativa di economisti del calibro di Thomas Piketty e Gabriel Zucman e in Italia è appoggiata anche da Andrea Roventini e Pasquale Tridico. In Europa è sostenuta tra gli altri dall’ungherese László Andor, dal finlandese Patrizio Lainà e dalla miliardaria austro-tedesca Marlène Engelhorn.
È compito di noi tutti sostenere questa iniziativa legislativa europea con la nostra firma e invitare anche altri a sostenerla in Italia e in tutti i paesi d’Europa.
Per favore fammi sapere se hai firmato anche tu!

[1] https://tax-the-rich.it/

https://citizens-initiative.europa.eu/initiatives/details/2023/000006_it
[2] https://www.oxfamitalia.org/disuguaglianza-il-potere-al-servizio-di-pochi/
[3] https://www.avvenire.it/economiacivile/pagine/quanto-e-rischioso-vivere-ai-tempi-degli-esseri-umani-piu-ricchi-di-sempre

Tax the Rich - iniziativa dei cittadini europei

Chiedi di introdurre un’imposta europea sui grandi patrimoni per contrastare le crescenti disuguaglianze e i cambiamenti climatici.

CHI CONTROLLA INTERNET CONTROLLA IL MONDO
Invito a leggere l'articolo "La nuova geopolitica del digitale" di Antonio Deruda, all'interno della newsletter odierna Appunti di Stefano Feltri.
Da sottolineare:
1. Il digitale non è solo virtuale, è anche molto fisico ed è fatto di datacenter e cavi che si estendono sulla terra e sotto i mari. Queste sono infrastrutture critiche che si estendono oltre i confini degli stati e che definiscono nuove priorità di sicurezza. Le decisioni riguardo la localizzazione di queste infrastrutture disegnano le scelte economiche e di politica estera degli stati.
2. Le infrastrutture per il digitale sono in minima parte di proprietà degli stati; la maggior parte sono di proprietà dei privati. Le grandi aziende tecnologiche sono oggi in grado di condizionare le relazioni internazionali.
3. È urgente domandarsi come possa essere possibile che i governi cerchino di limitare lo strapotere delle Big Tech con normative più stringenti per tutelare i diritti dei propri cittadini. È utopia? O forse ormai i governi sono totalmente succubi alle iniziative e ai progetti delle aziende tecnologiche?
4. Gli USA portano all'attenzione la necessità di difendersi dalla forza emergente della Cina e l'Europa a fatica tenta di ritagliarsi uno spazio. Ma questa evidenza rischia di essere una distrazione di fronte all'elefante nella stanza che è lo strapotere delle aziende private sulle democrazie.

https://appunti.substack.com/p/chi-controlla-internet-controlla?publication_id=1453454&post_id=145632048&triedRedirect=true

Appunti - di Stefano Feltri

Chi controlla Internet, controlla il mondo

Oggi si è affermata una nuova dimensione geopolitica: la sfera digitale. E la competizione internazionale per il suo dominio è solo agli inizi

JULIAN ASSANGE È LIBERO

Anche LinkedIn (Microsoft), come Meta, usa i dati personali degli utenti per istruire la sua Intelligenza Artificiale.
Diversamente da Meta, in questo caso non è stata fornita una procedura di opposizione. L'unico modo per sottrarsi è cancellarsi da LinkedIn.

Grazie a Marco Scialdone per il suo reclamo.

https://www.altroconsumo.it/vita-privata-famiglia/servizi-e-contratti/news/linkedin-privacy-dati-ai

www.altroconsumo.it

LinkedIn usa dati utenti per addestrare l'IA | Altroconsumo

LinkedIn sta usando i dati degli utenti, senza il loro consenso esplicito, per addestrare la sua intelligenza artificiale. È una pratica scorretta.