💊Alchemiche pillole? Dispendiosi medicamenti? Giammai❗️

Per restar forti et salubri vi son solo 6 medici da seguitare:

- Frate Sole
- Un ristoratore riposo sul pagliericcio
- Costante ginnica attività
- Dieta sana et equilibrata
- Molti Sodali sinceri
- Essere governati da un potente Signore della famiglia Medicea

Da un'idea di messer Luca sull'instagrammo

Bene fece la Santa Inquisizione a indagar su esto periglioso Negromante Toscano!

Imago tradocta et riadattata dallo profilo di instagrammo war history

Uno ci prova a non facere lo saputello ogne volta che apre le reti sociali, ma contra certe vergate che si legguono la mano vade rapida alla tastiera di sua sponte!

Contro la piaga dello Neo-Paganesimo, si torni allo pugnace cristianesimo!

Imago riadattata et tradocta da templarpilled sull'instagrammo

Magna rivelazione ieri al programma "Fiere" dello Sovrano Aburgico, intervistato sull'allontanamento dalla muliere Giovanna poscia la sua pazzia

In un ambiente Sacro, quale può essere un Monastero, si crean sovente sodalizi et inimicizie che, viste dalli laici, possono risultar alquanto esilaranti.

Esattamente come nell'Abbazia di Dinkelsbühl, un monastero che riunisce più Ordini Religiosi, amministrata dal folle, ingenuo et insensibile Michele Nonaldent, il quale si preoccupa di mantenere lo status quo tra li suoi eccentrici confratelli Giacomo Alterco, Dualto Scroto et della jovane monaca Palma Apely

Quei maledetti strali

Ma quando lo cor suo parve ormai sedotto dal male, ecco ch'irruppero nella sala i militi crociati colli stocchi et le lanze in pugno et, al grido di "Deus lo Vult!" non lesinaron fendenti et sferzate, decapitando et mutilando.
Poscia pochi giri de' clessidra nello pavimento 'l sanguine degl'empi arrivava alle caviglie tant'era ingente et, mentre 'l Saladino s'era già dileguato, rimase dinanzi alli cavalier l'ancor infetto Juvanni.
Il vescovo, junto insieme alli militi crucis, non ebbe dubbi sulle sorti de' Juvanni: "Sarà esso mondato dallo peccato gratiae alle cure della nostra Mater Ecclesia" disse l'homo de fide. Venne indi issato sovente il palo et poste ai suoi pedi le fascine de legname.
Narran le cronache che 'l pio Juvanni fu infine felice de arder nello foco purificatore, giacché mai si levò dallo suo volto il riso del conforto et dello gaudio d'esser rientrato nelle gratiae dello Signore.

Una cruda istoria sullo sfondo della pestilentia nello Impero; uno dramma da cui tutti debbon trarre severa lectio; la tragedia d'un homo 'l cui medesmo corpore fece becco.
Questo est c'apprestiamo a narrarvi nella istoria d'oggi, colla quale sollazziam (si spera) 'l vostro vespro del sabo et precettiam allo contempo li dettami del retto vivere. Tali debbon essere le fabelle narrate in esto loco, giacché 'l riempir de quisquilie la capocchia dello suddito sine istruirlo ad servir lo Impero est puro esercitio de' futilità.
Ma torniam fulminei alla narratio, perdìo!
Si cantan le vicende dello probo Juvanni Sbaragliata, istudioso delle scholae palatine, che, onde gnoscer lo muderno viver mondano pe' melio pugnarlo, s'addentrò in uno dei più mesti luoghi ove i jovini dall'animo impuro sunt soliti ad trascorrere 'l proprio tempo liberto.
Si canta financo dello tristo addestino che colse Juvanni che, sedotto dal maligno, cedette sconfitto alla dimoniaca possessione.
Partito dalla sua urbe nel primo meriggio, ello junse allo vespro nella locanda de ballo portando seco multe pergamene ove avrebbe vergato ogne empietà ivi compiuta dalli homini et dalle lor pulzelle.
Varcato l'uscio di siffatta locanda, Juvanni non tardò a sfoderar dallo borsello suo 'l calamo, giacché quanto paratosi dinanzi alli suoi innocenti occhi era cosa da far tremare i polsi pello timor del castigo d'Iddio: fanciulle co' vesta stracciate che dimenan le terga generosamente mostrate; periti di vulva colla bava pendente dalle fauci che movon di fianco alle dame di cui sopra le lor pudenda, puntate minacciose alla guisa d'una lancia in resta; menestrelli che sine pizzicar cetra o percuoter tamburo sonan inudibili melodie; osti attorniati da variopinte bevande che mescon indicibili intrugli profumatamente pagati dall'incauti avventori.
La penna di Juvanni vergava rigo poscia rigo la documentatione che sarebbe junta tosto all'inquisitione, quand'ecco dinanzi allo istudioso si parò colui che fino ad allora stette in disparte, in uno angolo buio in quel tripudio de luccicanze et bagliori.
Junto allo centro della pedana da ballo in sella ad uno nigro caballo et avvolto da cupe vesti profumanti di mandorla, 'l figuro dallo volto celato si diresse deciso verso Juvanni coll'occhi taglienti alla guisa di scimitarre de remote lande.
Era il Saladino! Il cane saraceno avea eretto quell'immondo loco et multi altri ancora onde traviar alla perditione l'europeo populo.
Ignaro delle mansioni del pio Juvanni, o facente finta d'ignorarle, ello schiarì la sua voce da serpe in mezzo a tutto quel trambusto et allo istudioso non parve de sentir altra cosa che le sue favelle:
"Quivi niuno ballonzola et fiancheggia sine bibere la spezialità della nostra locanda. Adferra immantinente uno boccale et vallo a pienar dall'oste!".
Onde non arrischiar d'esser smascarato et percosso dal nerbo delli aguzzini saraceni, Juvanni cedette allo invito et, donati alli forzieri della locanda gli sghei utili a far ritorno alla magione (tant'era salato il prezzo della leccornia), ello bevve quanto propinatogli dall'oste.
La bevanda, il cui saraceno nomine s'è perduto nella nostra memoria, avea 'l chiaro sentore de datteri, oleo de palma et cous cous. Ma ciò ch'è peggio, 'l tutto era mescolato cum agua tratta dai pozzi avvelenati dagl'eretici.
La peste s'annidava in quell'intruglio, ma lo ingenuo Juvanni non se ne accorse et lo tracannò in uno sol sorso.
Praesto 'l suo corpo s'animò como s'avesse intelletto proprio, li suoi bracci s'agitavan como percorsi da invisibile forza et così anco le anche sue. Financo la mascella assunse propria movenza seguendo il forsennato musical ritmo.
Lo stulto Juvanni, sedotto da diavolo del deserto, era indi tarantolato et lambito dal morbo: gettati i panni dello scholaro ello principiò indi col ballare molesto et col tentar guascone approccio colle donzelle dalla facile mercanzia. In uno turbinio de lux et rumore ell divenne subito pedina dello inimico infedele.

🐀 Est la fine dell'A.D. 1347 , il povero mercante Genovese Jorge Michele spedisce un carico di granaglie da Caffa a Messina, il resto est historia...