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CAUSA CENSURA FACEBOOK HO APERTO QUESTO CANALE
Non possono celare la verità🔥
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?️ Giornalismi a confronto.
Sopra, uno qualsiasi dei titoli della stampa italiana circolati per tutta la giornata di ieri (alcuni hanno rettificato solo in serata dopo essersi accorti della figura ridicola, ma la smentita non è mai potente quanto la bugia). Se uno legge questo titolo immagina: bambini sui banchi di scuola fatti a pezzi durante la lezione di matematica; anziani lungodegenti sepolti sotto le macerie; medici, infermieri, e visitatori preoccupati per la salute dei propri cari spazzati via dai missili russi.
Giusto?
Ecco, sotto c'è invece un sottopancia (il titolo è uguale) della CNN, che pur non essendo una testata filorussa ovviamente non è nemmeno il pappagallo di Zelensky (che nel suo report social sul raid a Poltava usa la parola "shkola" e i replicanti ripetono), pertanto, rilancia la notizia dopo verifica.
Allora si scopre che la "scuola" era sì una scuola, ma una "scuola di addestramento militare". E che l'ospedale colpito era una struttura nelle vicinanze raggiunta dai detriti dei razzi.
Cosa si capisce raccontando la notizia così?
La cosa drammatica è che, oltre ai corpi dilaniati che si vedono nei video di uomini in uniforme, ci sono gli stessi ucraini a confermare perdite "tra il personale militare" e ci sono diversi osservatori militari che rimproverano la stupidità di una tale concentrazione di risorse senza precauzioni in termini di sicurezza (tra l'altro in zona civile, ecco come finiscono per essere colpiti anche gli ospedali).
Si tratta, cioè, della stessa follia che hanno commesso i russi varie volte negli scorsi mesi, compreso il famoso raid i Makeevka del gennaio 2023 quando centinaia di mobilitati vennero sorpresi dagli Himars americo-ucraini per via del troppo traffico dati mobile per festeggiare il capodanno.
All'epoca, andate a ricercare i titoli, il Corriere della Sera ad esempio titolava sui "soldati russi sbriciolati a capodanno".
La vedete la differenza?
???? Lo Stato Maggiore ucraino conferma la perdita del primo F-16 occidentale, a bordo del quale c'era Oleksii Mes, morto nello schianto. La versione confermata da ufficiali Usa al Wall Street Journal sostiene l'errore umano. Ciononostante, come da post che allego, Mes oltre all'addestramento sull'F-16 partecipava alle sinergie con l'aeronautica americana già dal 2019 quando assistette ad un rifornimento in volo sul caccia F-15.
Ciò significa che verosimilmente le sue capacità di pilotaggio e il suo inglese aeronautico erano esercitate su standard Nato (chissà quante altre volte) non da poche settimane ma da anni.
L'errore umano, per quanto possibile, potrebbe allora non essere stato il suo bensì della contraerea ucraina che lo avrebbe abbattuto con un sistema Patriot.
Oltre alla perdita in sé, la notizia è simbolicamente drammatica per Kiev che dopo aver insistito per mesi per avere i più avanzati strumenti tecnologici occidentali per mettere al sicuro i propri cieli nel giro di pochi giorni e al primo grande attacco aereo russo si dimostra inadeguata ad utilizzarli.
Può succedere, è ovvio.
Il fuoco amico ha provocato danni (e morti) anche tra i russi.
Ma se i russi sono padroni del proprio destino, quest'immagine imbarazzante potrebbe avere un contraccolpo serio sui partner dell'Ucraina che dovrebbero (avrebbero dovuto?) implementare le forniture.
⚡⚡ Distrutto il primo F-16 ucraino!
Secondo il Wall Street Journal, che cita ufficiali americani, uno dei jet forniti dall'Occidente all'Ucraina è fuori combattimento appena pochi giorni dopo il suo arrivo. Non ci sono commenti ufficiali da parte delle autorità di Kiev e non c'è una descrizione della dinamica.
L'unico spunto parla di un "errore da parte del pilota".
Potrebbe in effetti trattarsi del pilota ucraino Alexey Mes, di cui è stata annunciata la scomparsa da parte di Kiev senza specificare la natura della dipartita ma è noto che fosse tra gli addestrati in Occidente al pilotaggio del caccia.
Oltre alla versione che non è ufficiale ma insomma poco ci manca, cioè quella dell'incidente per errore umano, altre due versioni possono essere tra quelle verosimili:
1) l'abbattimento del jet da parte russa durante il penultimo massiccio attacco missilistico sull'Ucraina (condotto anche con l'uso a distanza di caccia Su-57), durante il quale il governo ucraino aveva annunciato lo schieramento di F-16 per intercettare missili e droni russi;
2) la distruzione del jet mentre era hangarato a terra nell'aeroporto di Starokonstantinov nella regione di Khmelnitsky, a sua volta colpito dall'attacco missilistico di Mosca del 26 agosto.
?????? Come funziona il prestito da 50 miliardi concesso all'Ucraina usando gli asset russi bloccati.
I leader del G7 hanno raggiunto un accordo per concedere all'Ucraina 50 miliardi di dollari in prestiti sostenuti da beni congelati della banca centrale russa.
Ma cosa bisogna sapere?
In teoria, il denaro prestato all'Ucraina sarà rimborsato utilizzando i PROFITTI generati dai beni della banca centrale russa congelati, per un valore stimato di 280 miliardi di dollari, la maggior parte dei quali è detenuta nell'Unione Europea.
I prestiti saranno però erogati separatamente da Stati Uniti, Unione Europea e altri membri del G7 secondo le proprie procedure. Non serve un genio però per immaginare che la maggior quota di essi verrà coperta dagli Stati Uniti.
I prestiti individuali sono una soluzione escamotage per consentire l'uso di beni russi per finanziare gli aiuti all'Ucraina, poiché il processo di confisca del denaro e la sua consegna a Kiev comporta tuttora ostacoli di tipo legale.
Con un prestito del genere, sommato agli aiuti già stanziati, il bilancio ucraino potrà essere sostenuto per i prossimi 18 mesi.
Approssimativamente.
Ma quanto fruttano davvero questi asset russi?
Da 3 a 5 miliardi di euro l'anno, secondo l'UE. Per ripagare il prestito quindi, l'Ue dovrà incassare interessi e profitti dagli asset russi fino al 2034.
Parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One mercoledì sera, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha detto "Vogliamo dimostrare che gli Stati Uniti sostengono il popolo ucraino... Firmando questo accordo, invieremo anche alla Russia un segnale della nostra determinazione... Se Vladimir Putin pensa di poter superare la coalizione che sostiene l'Ucraina, si sbaglia".
Cosa succede in caso di mancato rimborso del prestito?
Se nel frattempo questi asset dovessero smettere di creare dividendi, o se tramite un accordo di pace la Russia dovesse tornarne in possesso prima che ripaghino la spesa, o se il loro valore dovesse diminuire, il prestito diventerebbe a fondo perduto, sebbene gli Stati Uniti e altri funzionari del G7 abbiano affermato che "qualsiasi accordo richiederà alla Russia di pagare per la ricostruzione dell'Ucraina". Ad oggi inverosimile.
Biden e Zelenskyy hanno poi annunciato un accordo di sicurezza decennale tra i due Paesi. In base all'accordo, Washington accetterà di fornire assistenza militare all'Ucraina per i prossimi dieci anni. La longevità di tale accordo, tuttavia, dipenderà dalle elezioni presidenziali del 2024, visto che il candidato repubblicano ed ex Presidente Donald Trump potrebbe rottamarlo in caso di elezione. Il patto, infatti, non è vincolante per le future amministrazioni.
Ricapitolando: i Paesi occidentali hanno messo insieme, oltre agli aiuti già stanziati, un tesoretto da una decina di miliardi in questi 30 mesi di guerra frutto degli extraprofitti che degli asset congelati che non potendo finire nelle tasche degli oligarchi russi erano rimasti sospesi.
Gli Stati Uniti (e in parte Canada, GB e Giappone) allungheranno gli altri 40 miliardi da inviare subito a Kiev e metteranno a garanzia i futuri profitti degli asset russi da qui a 10 anni. Ammesso che ci siano.
Visti i costi per sostenere l'apparato statale ucraino, e che aumentano man mano che la situazione nel Paese si deteriora, servono 6/7 miliardi al mese solo per far sì che gli stipendi arrivino e i servizi funzionino.
Ecco perché, conti alla mano, questi prestiti dovranno essere integrati con quelli già stanziati sia da UE che da USA e soprattutto con tutto ciò che riguarda la sfera militare.
Più o meno 40 miliardi l'anno.
Considerando che fino ad ora non sono bastati perché la Russia, bene o male, continua ad avanzare, ne serviranno di più.
Da questo accordo, che è molto PR e più un segnale politico per Mosca, si può estrapolare un dato circa il costo dell'impresa bellica ucraina: 120/150 miliardi l'anno tra aiuti finanziari e militari.
Per galleggiare.
???? La guerra del presente.
L'immagine sembra futuristica, ma in realtà si tratta di una proiezione attualissima di ciò che l'equipaggiamento dei reparti di fanteria su un fronte richiede.
La guerra tra Russia e Ucraina, nel primo anno, ha visto la necessità di ripristinare in fretta un apparato bellico "agé" perché con il congelamento dei fronti il Dio della guerra, l'artiglieria, era tornato più forte che mai.
Nel secondo anno lo sviluppo principale è stato quello rivolto all'industria dei droni e delle tecnologie intelligenti.
Ora, nel terzo anno, essendo diventati i droni abnormemente superiori nel numero rispetto ai soldati, è diventato cruciale sviluppare apparecchi di jamming portatili, e quindi economici, da inserire nella dotazione standard. Lo "zainetto anti-drone" è vitale per dare ancora un senso alla fanteria.
? #picoftheday I deputati del partito BSW hanno boicottato il discorso di Zelensky al Bundestag. Sono i membri di questa "Alleanza Sahra Wagenknecht – Ragione e Giustizia (Bündnis Sahra Wagenknecht – Vernunft und Gerechtigkeit)".
Nata nel gennaio 2024 da una scissione della Linke, ruota intorno alla figura carismatica di Sahra Wagenknecht, un politico di lungo corso e notevole visibilità mediatica in Germania.
BSW mira ad occupare una nicchia di mercato elettorale non sufficientemente coperta dall’offerta politica esistente: quella degli elettori che hanno preferenze economiche di sinistra, ma attitudini valoriali conservatrici.
Assenti anche la maggior parte dei rappresentanti di AfD.
???? Sul danneggiamento del primo Su-57 russo. Tra serio e faceto.
Dopo la pubblicazione delle immagini satellitari da parte dell'intelligence ucraina che ritrarrebbero un "Felon" colpito durante l'attacco di droni dell'8 giugno condotto dalle forze armate di Kiev in profondità (600km) fino all'aeroporto militare di Akhtubinsk nella regione di Astrakhan, è partita la corsa alle smentite e soprattutto la corsa ai fake.
I filorussi a cui piace copiare e incollare cose prese su Telegram purché siano utili alla loro narrazione, sostengono che la sagoma della foto non sia quella di un Su-57.
Come "prova" postano una foto, a sua volta fake, diffusa dai canali propagandisti ucraini come Gulagu.net, che propongono im esclusiva le immagini di Felon danneggiato.
In realtà hanno postato foto di archivio di uno dei prototipi di Felon, il T-50, e per di più intatto.
Da qui la diceria secondo cui quello di Astrakhan non sarebbe un Su-57.
Cioè la fake della fake.
La situazione, invece, è la seguente: l'attacco ucraino c'è stato ed è arrivato a destinazione. I russi sostengono di aver abbattuto tutti i droni e che, al limite, qualche detrito delle loro carcasse sia piovuto sulle piste dell'aeroporto.
Senza danneggiare il caccia.
Per gli ucraini invece i danni al jet sarebbero addirittura irreparabili.
Verificare l'entità del danno è impossibile.
Ed esiste in effetti anche la remota possibilità che quel jet sia uno dei mock-up di Felon, o uno dei modelli non in linea di volo. Ma c'è una questione di fondo che gli stessi russi sono ormai stufi di ignorare:
Con le tecnologie moderne proposte dall'Occidente non esiste luogo in tutta la Russia che non sia attenzionato 24 ore al giorno. E per questo qualsiasi attrezzatura militare sia collocata ad un raggio di 1500km dal confine ucraino, cioè la distanza che i nuovi droni ucro-occidentali possono potenzialmente coprire, deve essere protetta adeguatamente.
Come? Con difesa aerea, con dispositivi di jamming e, in casi come questo, con rifugi.
Non è che una cosa esclude l'altra.
Servono tutte e tre.
Che poi un rifugio sia in cemento armato o che sia una struttura con una rete elettrosaldata e un po' di ombreggiante diventa secondario.
Non averne proprio, a due anni e mezzo dall'inizio della guerra, è gravissimo.
Questa faccenda è stata alla base delle primissime fonti di scontro tra Ministero della Difesa e corrispondenti militari, che criticano da sempre la scarsa protezione della flotta navale, delle infrastrutture strategiche, degli aeroporti militari in cui sono stipati elicotteri, jet e bombardieri.
Se anche quello visto dal satellite fosse un vecchio Frogfoot, e se anche ci fosse caduto sopra un detrito di un drone perché sprovvisto di copertura, sarebbe comunque un segnale drammatico per i russi.
Perché è a 600km dal fronte e perché l’Ucraina sta colpendo con tecnologie a buon mercato messe a punto dall'Occidente. Ciò dimostra che, con organizzazione attuale, la NATO con l'uso del suo arsenale completo (non nucleare) sarebbe capace di mettere a terra buona parte della flotta aerea russa schierata nelle sue regioni europee e caucasiche semplicemente spingendo un bottone.
???? Mobilitazione femminile: l’Ucraina sogna il "modello Israele" per sopperire alla mancanza di soldati.
Al Times, le voci vicine alla leadership di Kiev dicono che il Paese deve eliminare la sua “mentalità antiquata” nei confronti delle donne e adottare una politica di coscrizione femminile in stile israeliano. A dirlo, proprio una donna, il "consigliere militare per le questioni di genere" del nuovo Comandante delle forze di terra, Alexander Pavlyuk, l'uomo che è subentrato a Sirsky dopo la promozione a Capo di Stato Maggiore.
Attualmente ci sono 65mila donne in servizio nelle forze armate ucraine, secondo i dati del governo, con un aumento di circa il 40% dal 2021, l’anno prima del conflitto. Quasi tutte sono volontarie poiché non esiste una leva obbligatoria per le donne, anche se quelle in possesso di una laurea in medicina ad esempio sono già tenute a registrarsi presso il loro ufficio locale.
Ma mentre il paese è alle prese con il compito di reclutare centinaia di migliaia di uomini e non ha idea di dove prenderli, Oksana Grigorieva ha spalancato le porte alla mobilitazione femminile:
“La nostra Costituzione afferma che il dovere di ogni ucraino è quello di difendere la propria patria, quindi sarebbe giusto che anche le donne prestassero servizio”.
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