FAKE STAMPA USA , IL FINTO PRIGIONIERO LIBERATO DA UNA PRIGIONE A DAMASCO.
Salvatore Cannavò per il FQ👇
La Cnn il 12 dicembre ha pubblicato un reportage in cui Clarissa Ward, dava notizia della liberazione di un detenuto in una prigione a Damasco, dopo la caduta di Assad. L’uomo, identificato da Ward come Adel Gharbal, sosteneva di essere stato arrestato tre mesi prima e di aver vissuto in isolamento totale al buio. Il video mostra subito qualche anomalia: alla luce del sole, Gharbal non mostra alcun segno di disagio, strano per uno che è vissuto al buio per tre mesi. Peccato che il sito Verify-Sy scopre che si tratta di un falso. L’uomo in realtà si chiama Salama Mohammad non è un civile, ma un ex tenente dell’intelligence dell’aviazione sotto il regime di Assad e non un comune cittadino imprigionato.

*🔴* Lo stato terrorista di Israele ha assassinato l’unico chirurgo ortopedico del nord della Striscia di Gaza con un drone.

Il Dott. Saeed Joda, unico specialista ortopedico nella Gaza settentrionale, è stato colpito alla testa da un drone israeliano mentre si trovava in ambulanza, in viaggio tra gli ospedali Kamal Adwan e al-Awda. Lo ha confermato il Ministero della Salute di Gaza.

Joda si spostava regolarmente tra i due ospedali per sopperire alla grave carenza di personale medico e continuare a curare i pazienti, nonostante l’assedio israeliano e i bombardamenti incessanti che da 70 giorni stanno devastando la Striscia di Gaza.

La tragedia personale del medico è ancora più drammatica: solo una settimana fa aveva perso il figlio Majd, di 24 anni, ucciso mentre tentava di salvare i cugini sotto le macerie di una casa colpita nel campo profughi di Jabalia.

Secondo il Ministero della Salute, dall'inizio della guerra genocida contro Gaza, l’esercito israeliano ha assassinato 1.057 operatori sanitari, rendendo impossibile garantire cure alla popolazione. Dal 4 ottobre 2024, il nord della Striscia di Gaza è sotto assedio totale, senza accesso a forniture mediche, acqua o aiuti umanitari.

Peggio dei nazisti!**T.me/GiuseppeSalamone

UNA STORIA DA RACCONTARE E DIFFONDERE
Vogliamo raccontarvi la storica di un altro prigioniero politico in Ucraina, un sacerdote.
Il metropolita Arseny (Igor Fedorovich Yakovenko) è sotto processo per avere detto la verità sul bombardamento di Slavyansk e sull'aggressione contro un sacerdote della Chiesa ortodossa ucraina.
L'abate del monastero di Svyatogorsk si trova in carcere dal 24 aprile di quest'anno.
Nonostante il periodo di custodia cautelare fosse solo di due mesi e sarebbe dovuto terminare il 22 giugno, il sacerdote si trova ancora nel carcere di Dnepropetrovsk.
Questo non è l'unico abuso perpetrato, l'intero procedimento penale contro il sacerdote è una presa in giro del concetto stesso di giustizia.
Il metropolita Arseny è un vero monaco, molto amato e ascoltato da religiosi e fedeli, proprio per questo è stato incarcerato.
Fin dall'inizio della guerra il monastero si è trovato nell'epicentro dei combattimenti. Nonostante gli fosse stata intimata l'evacuazione, il vescovo era rimasto nel monastero, insieme agli altri monaci, sopravvivendo miracolosamente ai bombardamenti a seguito dei quali morirono diversi confratelli e rifugiati.
I bombardamenti - è doveroso sottolinearlo - arrivarono da parte ucraina, nonostante nel monastero ci fossero solo profughi e monaci.
La figura del vescovo Arseny attirò l'ira dei servizi segreti ucraini, che effettuarono numerose perquisizioni nel monastero, senza tuttavia trovare nulla.
La colpa principale del vescovo è  quella di avere detto che i bombardamenti sul monastero arrivavano dal lato dell'esercito ucraino e lo stesso missile che colpì la città di Slavyansk fu lanciato dagli ucraini. Inoltre, continuando a prendersi cura dei fratelli e delle migliaia di profughi che la Lavra ogni giorno accoglieva, era diventato una figura scomoda. Per questo fu accusato di tradimento e incarcerato.
Se condannato, l'anziano monaco rischia davvero di morire in carcere, anche perchè nelle carceri ucraine si sa quando si entra, ma non si sa se e quando si uscirà.
Da La Terza Roma

11 SETTEMBRE 2001 MENZOGNE LACUNE OPERE E OMISSIONI

"...Le teorie sull’11 settembre:
a) gli americani le Torri Gemelle se le sono buttate giù da soli per costruirsi la scusa per attaccare Afghanistan e Iraq e poi rubargli il petrolio ...
b) le Torri Gemelle le hanno buttate giu’ gli uomini di Bin Laden, ma gli americani lo sapevano e li hanno lasciati fare
c) l’attacco all’America è stato orchestrato dal complesso militare-industriale o dalla lobby ebraico-finanziaria
Nessuno può dimostrare la fondatezza di questi tesi. Ma altrettanto nessuno può certificare l’attendibilita’ della versione ufficiale dei fatti.
È difficile sapere quale sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una
FALSITÀ ...
All’indomani dell’11 settembre, i nomi e i volti dei colpevoli vennero dati in pasto alla stampa e all'opinione pubblica in fretta, troppo in fretta.
Come prova, vennero sbandierati i documenti di identità - completamente integri - dei presunti dirottatori, dopo un disastro dal quale non si salvarono nemmeno le scatole nere degli aerei. Ancora oggi sono state identificate poco più di 1600 vittime su 2977.
Un aereo si schiantò sul Pentagono, ma le autorità americane, che hanno voluto mostrare infinite volte l'impatto e il crollo delle Due Torri, non hanno mai presentato al pubblico una sola immagine dell'aereo che si avvicinava al quartier generale della Difesa americana. Il più sorvegliato al mondo.
Senza video, nell'era dei media, le discussioni continueranno inevitabilmente all'infinito.
Che sia solo una sorprendente casualità il fatto che le Torri siano crollate verticalmente, come solo gli edifici demoliti in maniera controllata e con accurata pianificazione riescono a fare?
Perché è crollata con la stessa dinamica anche la terza torre (World Trade Center 7) se nessun aereo l’ha colpita?
E così via...
Non sono un complottista. Ma sono nato e cresciuto nel Paese delle stragi di Stato. Ho imparato a dubitare. Mi viene facile."

Alfredo Facchini

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