Le mie riflessioni ignoranti.

Cari Amici e Colleghi,
la Bandiera non è l’abito colorato indossato dai molti servi e manichini in vetrina, né il flebile accenno alla Patria pronunciato dagli indegni traditori che la deturpano.

Solo quelle mani sapienti, mani piagate dal duro lavoro e dall’amore, sono capaci di riannodare i fili di un pensiero autenticamente patriottico, un pensiero alternativo alla “deriva” dell’ordoliberismo e ai paroloni dei vili traditori che sventolano il tricolore dal palcoscenico, “l’ultimo rifugio delle canaglie”, per irridere gli spettatori paganti.

Le poche laboriose mani che la custodiscono sono il Nostro patrimonio genetico e rappresentano la coscienza che si prende cura delle Nostre tradizioni e dei Nostri valori più profondi.

Chi ama davvero la Patria ha cura della Bandiera e la protegge dai molti vili traditori, dai pupazzi e dai servi spergiuri che hanno distrutto la sovranità nazionale mettendo ai margini la legislazione italiana e la stessa Costituzione.
I “gioielli di famiglia” sono stati svenduti e il sistema Italia non controlla più gran parte dei suoi asset strategici, né le società “di pubblica utilità” che gestiscono l’erogazione di servizi pubblici: acqua, rifiuti, rete elettrica, gas eccetera.
La previdenza privata (assicurazioni sanitarie e pensioni) è diventata un obbligo per le generazioni più giovani; i contratti di lavoro ormai la prevedono sempre e le somme corrisposte dai lavoratori entrano nel sistema di detrazioni e deduzioni fiscali.
L’erario, grazie alla complicità dei governi antipatriottici che ci sono toccati in sorte, perde gettito e i miliardi versati sono incamerati da soggetti internazionali controllati dai fondi di investimento dei noti “porci a piede libero”.

La vera domanda che la Bandiera pone è: abbiamo il coraggio di dire la verità partendo dalla constatazione che la sovranità popolare e nazionale è quasi finita e lo Stato chiamato Italia è una costosa finzione per tranquillizzare un popolo tenuto all’oscuro dei fatti?

Pregiati traditori e falsi patrioti, almeno per onorare il sangue versato dagli italiani per proteggere la Patria e la Bandiera, perché non gli raccontate chi sono i veri proprietari della Nostra nazione? Perché non gli dite che avete svenduto tutto ai più grandi evasori ed elusori fiscali del pianeta? Altro che idraulici, piccole imprese e partite Iva!

Come diceva Oriana: “La Patria non è un’opinione. O una bandiera e basta. La Patria è un vincolo fatto di molti vincoli che stanno nella nostra carne e nella nostra anima, nella nostra memoria genetica. È un legame che non si può estirpare come un pelo inopportuno”.

Viva l’Italia! Onori alla Bandiera e buona vita a chi la merita! Gaetano.

Il SIMGDF scrive al Co.Ge. per ribadire la pressante richiesta, da parte del personale del Corpo, per l’emanazione della circolare sul ricongiungimento familiare tra i militari della Guardia di Finanze ed il personale degli Enti appartenenti allo stesso comparto!
Leggi ?qui? la trattazione

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Convenzione Formativa per
Militari e Familiari.

L'Impresa Scuola Servizi S.r.l. e il Sindacato Italiano Militari - Guardia
di Finanza hanno stipulato una convenzione per offrire opportunità
formative vantaggiose. Questa collaborazione coinvolge enti
riconosciuti dal MIUR come Eipass, Università Pegaso e Università
Mercatorum, garantendo formazione di qualità a prezzi agevolati per il
personale militare e i loro familiari.

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RINNOVO CONTRATTUALE FF.OO.

Si avvia alla conclusione il rinnovo contrattuale “farsa” portato avanti dall’attuale Governo con i sindacati rappresentativi. Leggiamo, sgomenti, a roboanti comunicati da parte di chi ha “lavorato” al tavolo delle trattative, in cui si vende, agli iscritti e non, la vittoria per la sottoscrizione di un contratto dal quale si è ottenuto il massimo! Dove sono quei sindacati che avevano preannunciato l’impossibilità di firmare un contratto se non fossero state aumentate le risorse? Dove sono quei sindacati che avevano ribadito in tutte le sedi istituzionali e non che avrebbero combattuto strenuamente per migliorare la condizione economica di noi finanzieri? … Sono al tavolo della contrattazione chini a firmare!!!
Il SIMGDF ha sempre dichiarato scetticismo verso quelle dichiarazioni e questo Governo. Non si è ottenuto nulla di più rispetto al “piatto di lenticchie” o al “kebab” quotidiano che ci era stato propinato all’apertura del tavolo di contrattazione!
Oggi leggiamo comunicati informativi circa la corresponsione degli arretrati (miseri visto che riguarderanno solo il 2024 decurtati di ciò che ci è stato già corrisposto dal c.d. decreto anticipi a dicembre scorso e della vacanza contrattuale finora percepita) presumibilmente per aprile 2025!!
Questo sindacato ritiene che da questo primo banco di prova, purtroppo, i sindacati rappresentativi ne escono sconfitti! Con le ossa rotte! I finanzieri continueranno a far estrema fatica ad arrivare a fine mese, oltre ad essere sempre più “maltrattati” in piazza o durante l’esecuzione dei servizi istituzionali per la mancanza di regole di ingaggio certe finalizzate a garantire la sicurezza dei cittadini onesti e rispettosi delle leggi e degli operatori impegnati a garantire il libero e ordinato svolgersi della vita democratica del nostro Paese (anche questa era una solenne promessa di questo governo che a distanza di 2 anni abbondanti dall'insediamento ancora non ha mantenuto).
Dal nostro canto continueremo a lavorare per rappresentare alle istituzioni ed all’amministrazione le difficoltà del finanziere medio, che ultimamente è, sempre più vittima di questo sistema, sia su strada che in caserma…!!!

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La Segreteria Nazionale del SIM Guardia di Finanza

SIMGDF: se la truppa si lamenta, si aumenta la paga ai generali!
Il rinnovo degli stipendi per il personale contrattualizzato è diventato un percorso frustrante e senza fine per i sindacati, simile alla fatica di Sisifo. Dal 1° gennaio 2024, gli stipendi di docenti, ricercatori universitari e alti ufficiali delle Forze Armate e dei Corpi di Polizia aumenteranno del 4,80%. Tuttavia, come sindacato Sim Guardia di Finanza, ci chiediamo come questo possa essere definito un “adeguamento” quando la maggior parte del personale deve accontentarsi di un misero aumento di circa 100 euro, diluito su cinque anni e chiamato "aumento stipendiale".

Gli aumenti per i dirigenti saranno calcolati annualmente, basati sull’incremento complessivo della massa salariale del settore pubblico, come stabilito dall'ISTAT, garantendo loro un adeguamento all’andamento delle retribuzioni. Al contrario, il personale contrattualizzato, che rappresenta la maggioranza dei lavoratori, riceverà aumenti inferiori e diluiti nel tempo, evidenziando una netta disparità tra le due categorie.

Questo governo, pur dichiarandosi vicino alle forze dell’ordine, sembra seguire la tradizione dei precedenti, privilegiando i vertici e ignorando la base.

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