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? L'opera è un dipinto realizzato ad olio, un'istantanea che Manet realizza per catturare uno dei momenti della sua vita quotidiana.
?Ci troviamo a Parigi, nel locale conosciuto come le Folies-Bergère, un locale che a suo tempo veniva riconosciuto come uno dei locali più alla moda della città. Infatti, possiamo riconoscerne le caratteristiche dai dettagli del dipinto come le bottiglie di champagne, i calici, le decorazioni.
? La cameriera è il soggetto principale dell'opera, mentre la folla rispecchiata alle sue spalle funge da fondo e da ambientazione. È interessante notare la scelta di Manet nel mettere al centro dell'attenzione proprio lei, la unica spettatrice della serata. Questo dettaglio si rivela di particolare importanza in quanto l'obiettivo del pittore non vuole essere quello di criticare la società, ma di raccontare e forse riflettere sulla fugacità di un attimo che poi, come ogni serata, giungerà al termine.
Considerata l'opera più importante del periodo olandese di Van Gogh questo dipinto mostra, all'interno di una piccola e povera stanza, alcuni contadini che si accingono a consumare la cena servendosi da un unico piatto di patate, mentre una di loro versa il caffè.
L'artista é molto legato a questo quadro perché si sente uno di loro e trova ingiusto che i contadini lavorando cosi tanto debbano vivere una vita cosi misera.
Viene sottolineato che loro stessi lavorando la terra si procurano il cibo per sopravvivere in modo onesto e faticoso.
Con la luce si evidenziano i volti e i vestiti in un quadro quasi monocromatico che forse appaga poco l'occhio ma fa trasparire l'essenza della scena, ciò che vuole dimostrare.
?️ L’opera è un dipinto realizzato ad olio che rappresenta una vera e propria illusione ottica. Infatti, nonostante lo spazio venga occupato quasi interamente dalla figura di un cane, l’immagine che risalta a colpo d’occhio è invece quella di un volto.
‼️Ciononostante, se prestiamo maggior attenzione, ci accorgiamo che queste stesse figure sono composte da altri elementi che all’apparenza non hanno nulla a che vedere tra di loro. In questo modo viene data molta più importanza al fondo: non si tratta solo di un paesaggio, ma di elementi che allora volta danno vita e corpo alle figure che risaltano in primo piano, si tratta di un’interazione continua tra fondo e forme. Come? Per esempio, percepiamo un tunnel tra le rocce come l’occhio del cane o, allo stesso modo, un ponte ad archi come il collare.
? Curiosità: Dalì crea queste immagini seguendo quello che lui stesso definisce come metodo “paranoico-critico”. Ciò significa che rappresenta con l’arte e traduce in realtà immagini che nascono inconsciamente da fantasie, ansie, allucinazioni. Per lui, sono proprio queste immagini assurde a creare una fonte di ispirazione e conoscenza continua.
? Una piccola sfida. Nel dipinto, oltre al volto/vaso di frutta, è presente anche un corpo femminile vestito, seduto sulla spiaggia, riesci a riconoscerlo?
? L’opera è un dipinto realizzato ad olio tutt’oggi avvolto da un certo mistero. Si conosce con diversi nomi come: “La Ragazza con il turbante” e la “Gioconda olandese”.
? Ciò che cattura l’attenzione è il contrasto con lo sfondo scuro e lo sguardo affascinante della ragazza. Il dipinto si distingue per la sua eleganza e delicatezza: lo sguardo rivolto all’osservatore, le labbra leggermente socchiuse, il copricapo dai toni azzurri e gialli.
?Da notare anche un piccolo dettaglio: l’orecchino. L’orecchino è sicuramente un’ottima strategia per creare un punto luce e risaltare maggiormente il volto, ma non solo. A differenza del soggetto, la tecnica utilizzata per dipingere l’orecchino richiama le pennellate usate per lo sfondo: si tratta solo di due, se non tre, pennellate che creano dei volumi cosicché che l’occhio umano le possa percepire come una sfera intera.
? Inoltre, si pensa che Vermeer possa essersi servito anche di una camera oscura per realizzarlo. Questo gli avrebbe permesso infatti di proiettare l’immagine capovolta su una parete oscura in modo tale da poterne tracciare i lineamenti.
? Un’altra curiosità. Nel 2003 è stato prodotto un film con lo stesso titolo per raccontare la storia del dipinto. Tuttavia, la mancanza di informazioni rispetto sia alla vita di Vermeer, sia al dipinto in sé, non permette di affermare con certezza se il dipinto è effettivamente un ritratto piuttosto che la rappresentazione di un volto idealizzato.
?? Il dipinto rappresenta un gruppo di ballerine che si prepara per andare in scena; proprio per questo viene chiamato anche “Ballerine dietro le quinte”. La scena sembra rappresentare una vera e propria coreografia, un riscaldamento, un ripasso spontaneo prima dell’esibizione vera e propria. Ciononostante si tratta di una composizione pittorica ben studiata, dove la naturalezza viene data dall’intenzione di catturare l’istante. Inoltre, non è certo se si tratti veramente di un gruppo o di un’unica ballerina riprodotta in pose distinte.
? Degas è conosciuto come “Il pittore delle ballerine”: le ballerine sono per lui un tema ricorrente: sono fonte d’ispirazione per lo studio del movimento e dei tessuti. Spesso si afferma che il pittore cercasse di cogliere l’autenticità, l’introspezione, che è possibile cogliere solo nei momenti di tensione, quando si è soli o quando si pensa di non essere visti da nessuno. Pur lavorando spesso con sketch dal vivo nei caffè e nei circoli letterari, Degas chiedeva alle ballerine di posare per lui anche nel suo studio.
? Anche se lui stesso affermava di “Disegnare con il colore, Degas non si è mai voluto identificare con il movimento degli Impressionisti: la sua pittura non mira a catturare l’impressione, bensì il movimento; inoltre il suo studio avveniva prevalentemente in spazi chiusi, non “en plein air".
? Ciò che differenzia Degas è l’approccio fotografico alla pittura. Degas si ispira alla fotografia, cerca un’inquadratura decentrata e una composizione equilibrata, uniforme.
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