All'ombra di un fratello famoso

Emanuela Castiglione per Cultura Italia-Russia

Il cognome Vasnetsov rievoca subito l'opera di Viktor Mikhailović, artista giustamente celebre nella seconda metà dell'Ottocento.
Ma c'è un altro Vasnetsov che merita attenzione: Apollinarij, fratello minore di Viktor, istruito da lui nella pittura, con lui ad Abramtsevo e nei viaggi in Europa, membro dei Peredvizhniki e infine Accademico dal 1900.
Fu pittore ed artista grafico: oltre a paesaggi pieni di lirismo realizzò ricostruzioni di scene storiche e di vita nella Russia antica: l'arrivo dei Variaghi, le città di legno, gli assalti dei Tartari, gli antichi mercati (come questo, con le bancarelle affollate lungo il ponte), le mura possenti, il regno di Pietro il grande. Magnifiche vedute a carboncino e acquerello, che rievocano, fedeli a storia e archeologia, il passato con minuzia e precisione.

? Apollinarij Mikhailović Vasnetsov (1856-1933)
"Librerie sul ponte Spassky nel XVII secolo", 1902

?Arte russa con Emanuela

Apollinarij Vasnetsov. Arrivano i tartari. Fine del XIV secolo.
(Arrivano! L’assalto dei tartari contro Mosca). 1909**

Olga Tarovik - Storia della Russia

Il primo zar Romanov: Mikhail Fёdorovič
(1613 – 1645)

Mikhail, il primo della dinastia dei Romanov, diventò zar all’età di 16 anni, eletto al trono russo tra tanti candidati dopo che finì il pesantissimo Tempo dei Torbidi (1598–1613). Siamo abituati a vedere nei fondatori delle dinastie persone importanti e di grande carisma, ma Mikhail non conferma  questa regola: generalmente, la Russia ricorda questo zar solo ogni cento anni, quando cade il centenario del principio della dinastia.

Figlio di un padre carismatico, il patriarca Filaret, Mikhail lasciò volentieri a lui le difficili questioni politiche e economiche per dedicarsi alla propria collezione di orologi e al giardinaggio. La Russia si trovò così al governo un vero e proprio duumvirato in cui il giovane zar assecondava in ogni scelta la volontà di suo padre. La cosa era anche ufficiale: caso unico nella storia russa, sia Mikhail che Filaret portavano contemporaneamente il titolo di “gran sovrani della Russia”.

Durante il regno di Mikhail furono in gran parte superate le conseguenze dei Torbidi. Mosca diventò un enorme cantiere: si rinnovavano gli edifici bruciati, si ricostruivano, si decoravano e si dipingevano di nuovo le chiese devastate. Sorsero nuove chiese, monasteri e palazzi, comparvero le prime manifatture, statali e private. I contadini tornarono nei campi e riprese la penetrazione nelle terre di confine, specialmente in Siberia, dove furono fondate le città di Krasnojarsk e Jakutsk.

In generale, benché il suo regno fosse abbastanza povero di eventi e non si possa certo definire un’epoca di brillanti successi militari, con Mikhail la Russia risorse letteralmente dalle proprie ceneri, mentre la personalità pacata e mite del primo zar Romanov aiutò molto la nuova dinastia a consolidarsi.

Img: Johann H. Wedekind. Ritratto di
Mikhail Romanov (frammento). 1728, copia del ritratto del 1636Olga Tarovik - Storia della Russia

L'Ascensione
Icona di Pskov, 1542
È un'icona tipica dell'arte di Pskov dell'epoca. I gusti locali si notano nel caratteristico accostamento di varie tonalità di verde, ciliegia e giallo-arancio, nell'abbondante uso del dorato e nell'utilizzo di motivi iconografici tipici di Pskov. Così, sulla cima del Monte degli Ulivi vediamo la roccia da cui, secondo i Vangeli, Cristo ascese. Questo motivo dell'iconografia dell'Ascensione é uno dei più caratteristici nell'arte di Pskov.

È conservata al Museo-riserva di Novgorod.

Olga Tarovik - Storia della Russia

L'amore per la rissa nell'antica Novgorod

La vita politica della repubblica di Novgorod era molto intensa e, per i nostri gusti, molto caotica. I quartieri e i partiti erano in continua lotta tra di loro: per le cariche pubbliche, per le candidature dei principi da invitare, per un'idea politica o per l'altra.

Oltre all'assemblea popolare (vece), comune a tutta la città, si potevano riunire dei piccoli vece in ogni quartiere o addirittura in ogni via. Questo faceva si che le contese politiche a Novgorod spesso e volentieri sfociassero in violenti scontri fisici. In generale, i novgorodesi avevano nel resto della Rus’ fama di gente rissosa.

Succedeva che si riunissero contemporaneamente due o tre vece, che dopo essersi accaldati abbastanza correvano al ponte per una bella zuffa coi bastoni. Vinceva chi aveva i pugni più pesanti, e a volte ne soffriva il ponte stesso. In seguito, i vincitori si lanciavano a distruggere le case dei capi dei loro avversari e a depredare i loro beni, costringendoli a fuggire dalla città.

Questa inclinazione degli abitanti di Novgorod a risolvere i problemi con pugni e bastoni si spiegava con una maledizione degli antichi dèi.

Quando nel X secolo Novgorod fu battezzata, come narra una delle cronache della città, l’idolo di Perun, gettato nel fiume, urlò di rabbia, scagliò la propria mazza sul ponte e disse: “Per questo i novgorodesi mi ricorderanno!”

Olga Tarovik - Storia della Russia

Lešij, il signore della foresta
Testo di Lev Popov

Signore e protettore della foresta, delle sue piante e degli animali, il Lešij è una creatura mitologica nota agli slavi orientali ed in modo particolare alla tradizione russa.

Questo antico spirito è conosciuto con i nomi più disparati e diverse sono anche le supposizioni sulla sua origine. Secondo alcune credenze, è la trasformazione dell'anima di persone maledette o non battezzate, altre leggende – più tarde – sostengono che un angelo scacciato dal cielo e precipitato in una foresta possa diventare un Lešij.

Il signore della foresta viene spesso descritto come un vecchio gigante dalla lunga barba bianca, i suoi occhi sono spesso di colori innaturali e come indemoniati. A volte, può avere grandi corna sul capo e artigli sugli arti, essere ricoperto da una folta pelliccia, di muschio o corteccia.

Una delle caratteristiche principali del Lešij è la trasmutazione: può assumere qualsiasi aspetto, sia esso umanoide, animale o vegetale; anche le sue dimensioni possono variare: “nella foresta, il Lešij raggiunge l'altezza degli alberi più possenti, in un prato, può diventare più basso dell'erba più giovane”.

Il rapporto del signore della foresta nei confronti dell'uomo è conflittuale. Si narra possa essere molto pericoloso, confondendo chi non rispetta le regole della foresta, facendo perdere i malcapitati, a volte per sempre. Può punire o far sparire oggetti di chi va a cogliere funghi o bacche, far legna o a caccia senza chiederne il permesso.

Il Lešij può, però, prendersi cura di bambini abbandonati nella foresta o maledetti dalla propria madre.
Similmente ad altri spiriti, è possibile stringere un patto o entrare nelle grazie del Lešij, portando doni o compiendo rituali magici.

Img: disegno di N. Brut per la copertina del giornale "Lešij", 1906

Olga Tarovik - Storia della Russia