«Senza soluzione di continuità n. 27»
di Federico Preziosi.

«Era l’agguato di una luce il potere seduttivo di Isabella e soltanto un certo tipo di talento sarebbe riuscito a eluderlo».

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Readaction Magazine

Senza soluzione di continuità n.27

Senza soluzione di continuità n.27. Di Federico Preziosi.

Stagioni nate bastarde
di Chiara Chiariello

... mi chiamo
non rispondo
ho anni
strozzati in gola
fame senza pane
guerre vestite di odio

conosco
la mia assenza
alla ricerca del corpo
in stanze senza ossigeno
con muri di lacrime
e tempo negato all'amore

mi guardo
non parlo
respiro
sfioro pelle
perdo capelli
offro strada

non sorrido
vigliacca di ore morte
testarda di vivere inchiodata
l'odore del mare
è molto lontano
sepolto da secco fogliame

da tempo
mi allontano piano
il serpente di metallo
mi ingoia nuda di occhi
li lascio vergini
sulla pelle del mondo

cerco le mie mani
nascondo la bocca
il mio verde
non somiglia a nessuno
è coperto
da stagioni nate bastarde

Quando tra foglie rugginose ed umide
di Aleksandr Blok
trad. A. M. Ripellino

Quando tra foglie rugginose ed umide
rosseggeranno i grappoli del sorbo, —
quando il carnefice con mano ossuta
nel palmo pianterà l’ultimo chiodo, —

quando sul plumbeo incresparsi dei filimi,
ad una grigia ed umidiccia altezza,
dinanzi al volto della patria austera
comincerò a oscillare sulla croce, —

allora — da un’immensa lontananza,
nell’agonia, fra il sangue delle lacrime,
vedrò venire per un largo fiume
Cristo verso di me dentro una barca.

Negli occhi avrà le stesse mie speranze,
e indosso porterà gli stessi stracci.
Misero spunterà dalla sua veste
il palmo trafitto da un chiodo.

Cristo! È infelice la natia largura!
Io mi. sto consumando sulla croce!
E la tua barca — potrà mai approdare
all’altezza in cui sono crocifisso?

3 ottobre 1907

Poesia di David Lamantia

Esistono tremila possibilità
in un istante. In una di sicuro
si muore. In un'altra si chiede
perdono per l'odio, per l'invidia.
E sono certo che in una
sono a passeggiare
con il mio cane e raccolgo
con cura, come fossero feci,
le parole scivolate per terra,
prima di gettarle
dove è giusto che stiano.

La goccia
di Lorena Turri

E’ quando ho bisogno di pace
che vengo a te
come l'anziano d’inverno va al fuoco
a scaldarsi le mani
e nel tepore che nobile giunge
e raggiunge il mio cuore,
ai silenzi e alle attese
trovo conforto.
Sei la mensa imbandita
d’ogni pietanza più semplice e buona,
la mia fame saziata.
E la sete si placa
dal tuo calice colmo.
L’anima t'offro, a petalo aperta*,
non nell’intento di farti un regalo,
ma per la gioia della tua presenza
perché niente si prende
e mai niente si dà
quando l’amore si schiude al mistero.
Sei della vita la cosa preziosa,
la goccia
che la lucciola beve
per dar luce al suo volo.

*Nota: "Aprire a petalo" è una fase degli origami. Per costruire, ad esempio, una rosa, dopo un certo numero di piegature, si "apre a petalo".

Bevendo e guidando
di Raymond Carver

Agosto. In sei mesi
non ho letto un libro
a parte una cosa intitolata La ritirata da Mosca
di Caulaincourt.
Comunque sono contento,
vado in macchina con mio fratello,
beviamo una pinta di Old Crow.
Non abbiamo in mente nessuna meta,
andiamo e basta.
Chiudessi gli occhi per un momento
ecco, sarei perduto, ma
potrei stendermi e dormire per sempre
sul ciglio della strada.
Mio fratello mi dà di gomito.
Tra un minuto, chissà, accadrà qualcosa.

Poesia di Daniela Favretti

(Appena Settembre. Qualche volta me lo racconto)

Restavamo fino all'alba
Si ballava in tondo. Nell'inganno
la frottola scaltra delle ossa i guai
ma eri cosi' bionda in mezzo a tanti
appena un'onda li' davanti.
Chissa' dove sorridi e dove menti
Come allora ancora non saprai
se hai pianto o hai chiesto solo
un altro sconto ai benzinai.

Fior di pelle
di Federico Preziosi

Non desidero ricordare il senso
nello stormire glabro delle vertebre,
ci si deride forte come un tuono
che allucinato rassomiglia al bacio.
Sapete, quegli strappi della carne?
Nessuno può vederli sanguinare
ma lentamente avanzano nell'ombra
accumulata, giù in fondo alla luce.

Poesia di Antonella Sica

Se te ne fossi andata
in un giorno qualunque di quest'anno
sarebbe stato doloroso ma accettabile.
Ottant'anni è l'aspettativa di vita media
di una donna occidentale, mi dico.

Per tutti questi anni ho pensato
che il nastro della tua morte
potesse essere riavvolto
nell'attesa ho vissuto con la tua pelle addosso
per restituirtela quando fossi tornata.

Ho provato a rintracciarti
in ciò che non appartiene a chi mi ha cresciuto
quello che di me sconosciuto rimane allo spoglio
sei tu?

Potrei salutarti
in un giorno qualunque di quest'anno
a ottant'anni è lecito morire, mi dico
accettabile lasciarti andare.

È arrivato settembre e noi ritorniamo con un nuovo ciclo d'incontri poetici a "La parola da casa" su YouTube.

Si aprono le danze con la puntata n.99. Ospitiamo Cinzia Caputo con "La porta sulla luna" Terra D'ulivi Edizioni

Vi aspettiamo giovedì 5 settembre 2024
ore 20:00
Link per la diretta ?
https://www.youtube.com/watch?v=7zZOOXLAglY

YouTube

Cinzia Caputo - La porta sulla luna

La puntata n.99 de "La parola da casa", il programma dedicato alla poesia condotto da Giuseppe Cerbino e Federico Preziosi, ospita Cinzia Caputo, autrice del libro "La porta sulla luna”, Terra d'ulivi edizioni.