L'economia americana sta affrontando una crescente minaccia di recessione, mentre la Federal Reserve continua a mantenere i tassi d'interesse elevati con l'obiettivo dichiarato, ma non reale, di combattere l'inflazione.

Questa politica sembra mascherare un problema più profondo e strutturale legato alla spesa pubblica. Nel 2023, le spese federali degli Stati Uniti hanno raggiunto la cifra impressionante di 6,1 trilioni di dollari, equivalenti a circa il 22,7% del Prodotto Interno Lordo (PIL). Di questi, oltre 600 miliardi di dollari sono destinati agli interessi sul debito pubblico, una spesa annuale costante e non una tantum.

Questa situazione evidenzia come il vero problema non sia di natura monetaria, ma piuttosto legato a una gestione inefficace delle finanze pubbliche. Mantenere i tassi di interesse a livelli elevati non solo aggrava il costo del debito, ma rende anche più tangibile la questione del deficit. Nel 2023, il governo federale ha incassato circa 4,4 trilioni di dollari, generando un deficit di bilancio di 1,7 trilioni di dollari, pari a circa il 7% del PIL. Questo dato è notevolmente superiore alla media degli ultimi 50 anni, che si attestava intorno al 3,7%.

L'ampio divario tra entrate e spese, unito ai costi crescenti del servizio del debito, suggerisce che gli Stati Uniti devono affrontare una questione urgente di sostenibilità fiscale. La strategia di mantenere tassi di interesse elevati ha peggiorato ulteriormente il deficit.

Nel 2023, il rapporto tra il debito pubblico totale e il Prodotto Interno Lordo (PIL) degli Stati Uniti si è attestato intorno al 117,3%. Si prevede che questo rapporto aumenterà a circa 121,6% nel quarto trimestre dello stesso anno. Per il 2024, le proiezioni indicano che il rapporto continuerà a crescere oltre il 122,3%.

Secondo le previsioni del Congressional Budget Office (CBO), il rapporto tra debito pubblico e PIL continuerà ad aumentare nei prossimi anni. Questa crescita è attribuita principalmente a deficit di bilancio persistenti e all'aumento dei pagamenti di interessi sul debito esistente, aggravato da tassi di interesse elevati.

Secondo le stime, il debito pubblico ufficiale degli Stati Uniti ammontava a circa 31,4 trilioni di dollari nel 2023, di cui circa 26,3 trilioni sono "debito detenuto dal pubblico," mentre il resto è costituito da titoli detenuti in fondi fiduciari governativi.

Tuttavia, il debito implicito, che rappresenta impegni non contabilizzati come passività future, potrebbe essere considerevolmente più elevato.

Secondo alcune stime i soli obblighi non finanziati relativi alla previdenza sociale e a Medicare possono essere superiori a 60 trilioni di dollari, da aggiungere ai 31 attuali! 

Negli ultimi anni, anziché adottare misure per ridurre il deficit, si è assistito a una revisione delle politiche che ha invece portato a un suo incremento, come se si stesse deliberatamente spingendo verso questa situazione critica.

Perchè?

Forse per creare le condizioni di una crisi economica mondiale e poi arrivare a una "soluzione" tramite il governo unico?

T.me/irimasti

☝️☝️☝️ Edward Dowd sta parlando da mesi dei problemi molto gravi del Giappone.

CROLLO DEI MERCATI FINANZIARI

Oggi i mercati finanziari si preparano ad affrontare un periodo brutale, con un forte crollo dei mercati azionari in attesa di dati economici cruciali dagli Stati Uniti.

Questo scenario pericoloso mi fa venire in mente le avvisaglie dei crolli passati, come quelli osservati nell'agosto 2007 e 2008, che preannunciarono la devastante crisi finanziaria di settembre 2008.

Leggete il commento di ieri....
https://t.me/irimasti/6866

La FED ha fatto di tutto per rallentare l'economia (e non l'inflazione!) mantenendo i tassi d'interesse a livelli troppo alti per troppo tempo, dando il via a quella recessione che aveva addirittura invocato!

La follia del contenimento dell'inflazione tramite tassi d'interesse elevati equivale alla follia del controllo della temperatura tramite la riduzione dell'anidride carbonica. L'inflazione è la CO2 del sistema finanziario.

L'accanimento della Fed sull'uso dei tassi di interesse come unico strumento di controllo dell'inflazione è un falso tentativo di gestire fenomeni complessi con soluzioni unilaterali. Si tratta di una risposta tecnocratica che volutamente trascura la dimensione sociale ed economica più ampia.

In particolare, l'inflazione degli ultimi anni non è stata generata da un'eccessiva domanda, ma piuttosto da fattori strutturali come la scarsità di risorse e l'interruzione delle catene di approvvigionamento durante gli anni del C19, fenomeni che richiedono risposte politiche e non monetarie.

L'alto costo del denaro contribuisce direttamente all'aumento dei costi per le imprese e i consumatori. Questo, a sua volta, si traduce in una pressione inflazionistica che ha radici più profonde nel costo del credito e nelle difficoltà economiche che ne derivano. La Fed non solo ha aggravato il problema dell'inflazione, ma ha esacerbato la situazione aumentando i costi per il settore produttivo e il pubblico in generale.

In aggiunta, l'aumento dei tassi di interesse ha effetti redistributivi significativi, aggravando le disuguaglianze economiche. I costi più alti del credito colpiscono in modo sproporzionato le piccole imprese e i consumatori meno abbienti, mentre i beneficiari di tali politiche sono investitori e grandi istituzioni finanziarie che possono trarre profitto dai rendimenti più elevati. La politica monetaria attuale ha favorito l'accumulo di ricchezza in un segmento limitato della popolazione, contribuendo ulteriormente a una crescente disuguaglianza economica.

L'approccio della Fed di mantenere tassi d'interesse elevati come risposta principale all'inflazione è stato altamente dannoso: le soluzioni a problemi complessi come l'inflazione e la crescita economica devono essere multifattoriali e considerare non solo gli aspetti monetari, ma anche le dimensioni sociali, strutturali e distributive dell'economia.

Non spreco nemmeno tempo a parlare degli effetti sul costo degli interessi da pagare sul debito pubblico!

Mentre la FED dichiara di voler mantenere l'inflazione al 2% (considerato un obiettivo sacro e intoccabile), i governi federali negli USA e le agenzie europee promuovono o obbligano di fatto ad adottare veicoli elettrici che, se non sovvenzionati con fondi pubblici che aumentano il debito pubblico, costerebbero significativamente di più rispetto alle auto tradizionali. La produzione di questi veicoli dipende in larga misura da componenti provenienti dalla Cina, il che fa sì che gran parte dei profitti generati rimanga lì.
L'obbligo di adottare tecnologie più costose, come le auto elettriche, comporta un aumento dei costi di produzione e, di conseguenza, dei prezzi al consumatore.

Non dimentichiamo inoltre che mentre tutto questo accadeva, principalmente USA ed Europa facevano di proposito aumentare vertiginosamente i costi dell'energia, riducendo al contempo in modo strutturale la diversificazione delle fonti.

Fa tutto parte del reset e del nuovo ordine mondiale che portano con se il nucleare.
In TUTTI i sensi?

T.me/irimasti

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I RIMASTI

I Bitcoin vengono usati da Trump come cavallo di Troia per introdurre il dollaro digitale. Possiamo essere certi che ci sarà una crisi, come quella del debito pubblico o dell'inflazione, che potrà essere risolta, ancora una volta a "warp speed" solo con…

☝️☝️☝️ La conferenza episcopale francese ha DOVUTO aprire bocca sull'abominio messo in scena in mondovisione sul loro suolo. Ma come lo ha fatto? Dicendo che la "cerimonia" (io avrei usato un altro termine) ha incluso "MOMENTI MERAVIGLIOSI". Chissà a cosa si riferivano? Ai momenti allusivi che coinvolgevano una bambina o all'incontro a tre o al lascivo Bacco gay che sul tavolo della cena si sostituiva simbolicamene al vino dell'eucarestia?

SONO LORO VERGOGNOSI E IPOCRITI.

T.me/irimasti

Telegram

I RIMASTI

CONTRO IL BIOSTATO, IL BIONAZISMO, I VACCINOCRATICI, I CARBONCENTRISTI, I BIOLAB, IL GEOENINEERING, IL GRANDE RESET, E OGNI TOTALITARISMO. RIFIUTIAMO l'azzeramento e la TOKENIZZAZIONE della NATURA. Per unirsi: T.ME/IRIMASTI

PAYBACK SANITARIO: LA CONSULTA CONFERMA, LE AZIENDE DEVONO RESTITUIRE I SOLDI E FALLIRE
La Corte Costituzionale conferma la legittimità del meccanismo di payback nel settore sanitario, respingendo le contestazioni sollevate dal TAR del Lazio. Questa decisione segna un punto di svolta cruciale per l'industria dei dispositivi medici in Italia, in molti dei casi costretti a dichiarare fallimento e, dove possibile, fuggire all'estero, lasciando libero il campo alle imprese asiatiche che lavorano in sottocosto. Ma è un cane che si morde la coda, essendo l'Italia un paese votato alla mancanza cronica di competitività, forse dettata dai padroni israeliani, inglesi e americani.

Il payback, introdotto nel 2015 dal governo Renzi e attuato da Draghi nel 2022, obbliga le aziende del settore a contribuire al ripianamento del deficit sanitario, restituendo il 50% degli incassi alle aziende sanitarie.

Impatto sul settore:

4.600 imprese coinvolte
117.000 dipendenti interessati
2,1 miliardi di euro da restituire (2015-2018)

La Consulta ha definito il payback un "contributo solidaristico" necessario per garantire l'approvvigionamento di dispositivi medici in un contesto di grave difficoltà economico-finanziaria.

Conseguenze:

In buona sostanza per molte PMI si prepara un orizzonte di fallimento nero, di esodi verso l'estero o nel settore privato, con una crescente presenza di produttori asiatici nel mercato italiano ed una naturale compromissione dell'innovazione tecnologica del settore.

la notizia QUI

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https://transcripts.cnn.com/show/se/date/2020-12-03/segment/01

Durante un'intervista alla CNN con Jake Tapper, il 3 dicembre 2020, Joe Biden, appena eletto presidente, ha dichiarato che, qualora dovesse trovarsi in una situazione di disaccordo morale fondamentale con Kamala Harris, avrebbe finto di ammalarsi e avrebbe rassegnato le dimissioni.
“And so I don't have -- and when we disagree, it will be just like -- so far, it has been just like when Barack and I did. It's in private. She'll say, I think we should do A, B, C, or D, and I will say, I like A, don't like B and C. And let's go, OK. But -- and like I told Barack, if I reach something where there's a fundamental disagreement we have based on a moral principle, I will develop some disease and say I have to resign.”**

“E quindi non ho -- e quando non siamo d'accordo, sarà proprio come -- finora, è stato proprio come quando lo abbiamo fatto io e Barack. E' in privato. Dirà, penso che dovremmo fare A, B, C o D, e io dirò, mi piace A, non mi piacciono B e C. E andiamo, OK.
Ma – e come ho detto a Barack, se raggiungo qualcosa in cui c'è un disaccordo fondamentale basato su un principio morale, svilupperò qualche malattia e dirò che devo dimettermi.”

Durante questa intervista e per tutta la campagna elettorale, lo stato mentale di Biden era apparso irreversibilmente compromesso.
Biden descrive uno scenario ipotetico interessante e anticipa una “soluzione” sorprendente per un presidente in carica: si sarebbe dimesso se in disaccordo con il suo Vice.

Vi ricorda qualcosa?

IN CASO DI FORTE DISACCORDO, NON E’ “FORSE” IL VICE PRESIDENTE CHE SI DEVE DIMETTERE?

Chi era già allora il VERO presidente?

Chiaramente, il team che ha fatto in modo che Kamala Harris fosse scelta come vicepresidente, al cui vertice possiamo mettere la Pelosi e tutto il team di Barack, che infatti sta per assumere il quinto mandato presidenziale consecutivo.

Cari sostenitori di Trump, se non avete ancora abbandonato questo canale con sdegno, vi invitiamo a farlo ora, perché saremo sempre più offensivi, cosi’ come facciamo quotidianamente con chi ci legge superficialmente e cerca solo opinioni con cui concorda, pena l'abbandono con tanto di annuncio pubblico e sdegno.
Alcuni usano il metodo Biden e si "dimettono" dal canale se in disaccordo.
Chi agisce in tale maniera cosa va cercando? Certamente non la veritå, ma il politicamente corretto "equilibrato", a volte pepato ma solo sui temi "condivisi" con il sale e pepe ritenuto sufficiente ma non troppo.

Prima o poi riserviamo un pessimo trattamento ai “seguaci” di questo e di quello, anche a chi ci ritiene dalla “sua” parte.

Non siamo marxisti, comunisti, socialisti, fascisti, di destra, di sinistra, di centro, catto-gerarchici, islamisti, anarchici, capitalisti, consumisti...

Siamo i soli rimasti? 

T.me/irimasti

Gesù è certamente esistito ed è certamente Dio. Giusto anche che i cattolici non sono un gregge impaurito. Non sono più neanche un gregge infatti, semmai pecore singole che pascolano laddove non dovrebbero. A governarle non ci sono più pastori, gli è rimasto solo lo stomaco che le fa rigettare i cibi indigesti una volta assunti e impedisce loro di mangiarli di nuovo. Quando va bene naturalmente. Quando va male rimangono stecchite.
Gesù non ha parlato solo di pecore. Ha parlato anche di amici. Ecco, per salvarsi oggi è necessario uscire dalla prima categoria ed entrare nella seconda.

T.me/irimasti

Il post sulla "predazione di organi estratti da persone vive" venduta sotto il marchio di "donazione di organi" (sono bravissimi nel marketing!) ha suscitato una discussione molto interessante sui preti - e per preti intendo pure quelli protestanti o il Dalai Lama, ecc., oltre e soprattutto a quelli cattolici che avevano ricevuto in dono la fede completa.
Posto sotto la risposta illuminante di uno degli iscritti a chi aveva negato l'esistenza storica di Gesù e definiti i cattolici un "gregge impaurito". Il suo commento illustra bene dove stiano le responsabilità ???

https://x.com/i/status/1813156313301398011

Guardate questo video incredibilmente "cringy" in cui Trump è rappresentato come un super-eroe per il suo super-eroico tagliettino nell'orecchio protetto dall'invisibile "spirito" dell'America.

SONO COSE PER BAMBINI, come sono coloro che ANCORA CREDONO ALLA POLITICA.

Trump stesso e tutti i più zelanti supporters stanno infatti gridando: "MIRACOLO!!!"
È stato un intervento divino come quello che ha portato in cielo la nonna che ha cresciuto Obama, proprio due giorni prima delle elezioni presidenziali, il 2 novembre 2008, provocando un'ondata di commozione generale negli USA.

T.me/irimasti

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Tommy Robinson 🇬🇧 (@TRobinsonNewEra) on X

Trump becomes an anime legend after surviving assassination attempt ***🇯🇵*** ***🇺🇸***