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Fatti Queste Domande ⁣
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Per creare un valore tangibile per i tuoi potenziali clienti, un buon punto di partenza è porsi alcune domande chiave che possono dare vita a idee su quali contenuti specifici lavorare. Ecco una buona serie di domande:⁣
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a. Quali domande si pongono i nuovi arrivati nel tuo settore?⁣
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b. Quali sono le nozioni fondamentali che i nuovi arrivati dovrebbero conoscere? Puoi creare una guida sintetica che illustri questi aspetti?⁣
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c. Avevi delle domande a cui non riuscivi a trovare risposta quando hai iniziato il tuo percorso? Quali sono le risposte a queste domande?⁣
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d. Come ti sei aiutato a districarti quando hai incontrato dei problemi nel tuo campo?⁣
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e. Quali sono gli errori che hai commesso lungo il percorso e come potresti aiutare gli altri ad evitarli?⁣
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f. In cosa le persone (soprattutto quelle nuove) ti chiedono sempre aiuto? Individua i temi emergenti: le domande più frequenti possono diventare argomenti per contenuti e risorse. ⁣
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Fonte: Thread su Twitter di Janel Loi di Brainpint⁣

Twitter

Janel

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Decalogo del lettore, di Daniel Pennac

Nelle situazioni in cui la lettura, normalmente, viene presentata come un dovere, Pennac la pone come un vero e proprio diritto – da cui il decalogo – perché «le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere».

1) Il diritto di non leggere.
         Libro o tv? Libro  o passeggiata? A secondo del nostro umore, a secondo del nostro “momento” di vita, abbiamo il diritto di lasciare il libro sul comodino, abbiamo il diritto di fargli aspettare il suo turno, qualche volta ci sono altre priorità.

2) Il diritto di saltare le pagine.
         Se il libro è noioso, abbiamo il diritto di saltare qualche pagina, nella speranza che la narrazione migliori, che la trama diventi più avvincente, che il saggio sia meno soporifero. O per arrivare il prima possibile all’ultima pagina.

3) Il diritto di non finire un libro.
         Tutti, anche i lettori più “voraci”, hanno lasciato, almeno una volta nella loro vita, un libro a metà, o dopo poche pagine, e non lo hanno mai completato. Colpa dell’autore? Colpa nostra che erroneamente, indotti da copertina o testi di quarta, ci aspettavamo tutt’altro? L’ideale sarebbe riprenderlo dopo un bel po’ di tempo e vedere che succede…

4) Il diritto di rileggere.
         Senza ombra di dubbio: se un libro ci è piaciuto alla follia, dobbiamo rileggerlo.

5) Il diritto di leggere qualsiasi cosa.
         Secondo Pennac non ci sono “buoni” e “cattivi” romanzi, tutti possono leggere quello che vogliono.

6) Il diritto al bovarismo.
         Il bovarismo, ovvero «la soddisfazione immediata ed esclusiva delle nostre sensazioni: l’immaginazione che si dilata, i nervi che vibrano, il cuore che si accende, l’adrenalina che sprizza, l’identificazione che diventa totale e il cervello che prende (momentaneamente) le lucciole del quotidiano per le lanterne dell’universo romanzesco».

7) Il diritto di leggere ovunque.
         Nella società di oggi, dove il tempo è denaro, dove bisogna sempre correre, ogni luogo è giusto per leggere; il diritto di leggere ovunque – treno, tram, aereo, nave, bus, in fila, in attesa di qualcuno… – è indispensabile. L’esempio di Pennac è lampante: il soldato che legge Gogol mentre pulisce le latrine.

8) Il diritto di spizzicare.
         «È la libertà che ci concediamo di prendere un volume a caso della nostra biblioteca, di aprirlo, dove capita e immergercisi un istante, proprio perché solo di quell’istante disponiamo.
Quando non si ha né il tempo né i mezzi per concedersi una settimana a Venezia, perché negarsi il diritto di passarvi cinque minuti?».

9) Il diritto di leggere a voce alta.
         Perché leggere a voce alte? «Per la meraviglia. Le parole pronunciate si mettevano ad esistere al di fuori di me, vivevano veramente».

10) Il diritto di tacere.
         «L’uomo costruisce case perché è vivo, ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in un gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire.
Le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità».

Daniel Pennac

E con questo… buon quasi Ferragosto!

Sai cosa funziona bene? Una headline potente. Ecco una serie di titoli che hanno fatto la storia del copywriting e del giornalismo. Ma anche della pubblicità. https://riccardoesposito.substack.com/p/esempi-di-copywriting-8

Wallmart ci offre un ottimo esempio di copywriting virtuoso. Per scoprire il motivo basta andare nella home page del sito web principale.
https://riccardoesposito.substack.com/p/esempi-di-copywriting-2

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Esempi di copywriting [2]

Dedichiamo un po' di tempo all'analisi della home page di Wallmart, un grande brand che ha le idee ben chiare su cosa e come comunicare.

Oggi analizziamo il copy di un cartellone pubblicitario che ho scoperto passeggiando lungo via Cervantes, a Napoli. Poche parole nascondono tecniche raffinate.

https://riccardoesposito.substack.com/p/esempi-di-copywriting-1

Google inizia a testare i risultati della Search Generative Experience in USA. E lo fa proponendo questi box informativi, generati dall'intelligenza artificiale, anche agli utenti che non hanno aderito al progetto. Cosa significa ciò?
https://www.searchgenerativexperience.it/google-testa-sge/

Benvenuto al nuovo Google

Google testa SGE anche a chi non ha attivato la funzione

Questa è la novità da prendere in considerazione: Google testa SGE anche a chi non ha attivato la funzione nell'area Lab.

La blogtiquette è l’insieme di norme comportamentali e di buona educazione che regolano l’interazione tra blogger e lettori all’interno dello spazio virtuale di un blog. Include il rispetto reciproco, l’evitare linguaggio offensivo, il credito appropriato per le fonti e il contributo costruttivo alla discussione.

https://www.mysocialweb.it/blogtiquette-impariamo-leducazione-online/

STRUMENTI DI GOOGLE CHE USO OGNI GIORNO

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