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SABATO 21 DICEMBRE 2024
Non è un mercato di Natale
@CSOA eXSnia
Artigianato resistente - Editoria indipendente - Miele del Lago - Scarceranda - Calendario per i Rojava
Musica e Vin Brulé
Programma:
🔆Ore 11
Laboratorio per bambin3: collage artistico e ceramica
🥙Ore 12.30
Pranzo Sociale
🏀Ore 14.30
Giochi a premi e Minibasket
Ore 15.00
🦆Presentazione del libro "Al lago al lago" con Alterales
🧞♀️Ore 16.30
Tombolata
🍻Ore 18
Aperitivo
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Una lettera aperta ad Abu Mazen e alla leadership dell'Autorità Palestinese a Ramallah.
Ciò che sta accadendo oggi nella nostra amata Palestina in termini di crimini, guerre di genocidio e pulizia etnica per mano dell’esercito occupante sionista e di branchi di coloni, con la partecipazione dell’alleanza imperialista e dei suoi seguaci e strumenti nella regione, richiede tutti ad avere una rilettura radicale, sia nelle performance politiche e militari che nelle traversie del movimento di massa e nella lotta dei popoli solidali con noi.
Ciò richiede che le persone leali in patria e nella diaspora prendano l’iniziativa per riunirsi, formulare le linee generali per l’imminente confronto con l’occupante e formulare politiche che consentano al nostro popolo e ai suoi amici di impegnarsi dietro le fila della resistenza all’occupazione. proteggere la patria e innalzare lo spirito combattivo ovunque, sia con il sostegno diretto che indiretto.
Ciò che accade oggi in Cisgiordania è esattamente il contrario, dove tutto ciò che è utile e resistente, tutto ciò che è legato al percorso della lotta palestinese, passato e presente, viene sistematicamente distrutto.
Se il coordinamento della sicurezza è un pugnale puntato contro la resistenza, allora il coordinamento politico e la corruzione finanziaria non sono meno mortali e pericolosi per il nostro progetto nazionale globale.
Per guale interesse si attacca il campo di Jenin, nel cui interesse si impediscono movimenti di massa pacifici a Ramallah e in altre città, nel cui interesse si aprono le porte dei media finanziati per attaccare la resistenza e i resistenti e per distorcerli in modo falso e calunnioso.
Per quale interesse c’è il ruolo distruttivo e divisivo dei movimenti di massa in tutto il mondo (hanno fallito miseramente nel sabotare i movimenti).
Nell’interesse di chi è svolgere un ruolo politico nella regione (simile all’incontro di Aqaba), un ruolo che mira ad aprire la porta alla normalizzazione e chiudere il percorso di lotta finalizzata alla liberazione e alla salvezza.
Sappiamo benissimo che l’ostile alleanza occidentale ha lavorato e lavora per cavalcare i deboli e gli sconfitti per farne un cavallo di Troia capace di abbattere le porte dei castelli, e ciò che l’autorità sta giocando è esattamente il ruolo che le viene richiesto. , in cambio di briciole e mezzi di sussistenza temporanei per un segmento corrotto che è scaduto ed è sul letto di morte clinica.
Ciò che appare dalla scena è che l'autorità è diventata un'immagine vergognosa e una brutta copia (della famosa lega dei villaggi ), ed è diventata anche un ostruzionista e un sabotatore dell'orizzonte del progetto nazionale palestinese.
Chiediamo all'Autorità di Ramallah di fermare immediatamente le attività sospette che provocano i sentimenti del nostro popolo e la loro coraggiosa resistenza.
Li invitiamo inoltre a cessare immediatamente gli attacchi a Jenin e al suo campo e ad abbandonare completamente il vergognoso coordinamento della sicurezza con l'occupazione.
Chiediamo loro di stare lontani da tutti i progetti e incontri sospetti, soprattutto da quelli nei quali ha influenza l'Occidente ostile. Siamo una causa di liberazione nazionale e abbiamo sostenitori in tutto il mondo, e ci sono titoli internazionali chiari. Che ci sia un'arena di conflitto politico e non incontri sospetti qua e là e disegni di vizio dietro le quinte.
Roma – Un messaggio di lotta 17/12/2024
Unione Democratica Araba Palestinese.
La comunità palestinese di Bergamo
La comunità palestinese a Palermo
Centro Ali Handala, Napoli
Associazione Amicizia Sardegna Palestina
Associazione di amicizia Bergamo -Palestina
Comitati palestina democratica
⭐ 𝗗𝗮𝗹 𝗥𝗼𝗷𝗮𝘃𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗮𝗹𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮, 𝗟𝗲𝗼𝗻𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗮𝘀𝘀𝗮𝘀𝘀𝗶𝗻𝗮! Oggi siamo allo stabilimento Leonardo, la prima industria bellica del paese, per denunciarne la complicità nel genocidio palestinese e nei conflitti che dilagano in tutto il mondo.
Mentre noi vediamo campi profughi, scuole e ospedali bombardati senza pietà da più di un anno, Leonardo aumenta il suo fatturato rifornendo l’esercito israeliano di elicotteri, droni, tecnologie e addestramento militare facendo dell’Italia il quarto fornitore di armi ad Israele.
Il primo e più importante sbocco del commercio di morte della Leonardo è verso la Turchia il cui protagonismo nella crisi siriana e nel massacro del popolo curdo è oggi sotto gli occhi di tutto il mondo.
Come si è gridato nell’ultimo anno in tutte le università e le piazze del mondo, oggi siamo qui per ribadire la necessità di un cessate il fuoco immediato e permanente in Palestina da pretendere anche con lo stop all’invio di armi e ad ogni accordo di ricerca con esercito e istituzioni israeliane.
Ci opponiamo all’incremento della spesa militare pretesa dall’Europa di Draghi e dalla Nato di Trump pagata con la finanziaria del governo Meloni fatta di tagli lineari a scuola, università, sanità, pensioni, al reddito e ai salari.
Siamo coloro che hanno promosso lo sciopero generale contro la guerra e l’economia di guerra perché la mattina è difficile anche andare a lavorare quando si lavora con i salari più bassi d’Europa e si produce per favorire questo scenario di miseria.
𝗦𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘃𝗶 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝘃𝗲𝗿𝗮́!
FREE PALESTINE • FREE ROJAVA • NO ONE IS ILLEGAL
https://www.instagram.com/reel/DDuQ5qlInFt/?igsh=OWkxNjVjNWcwZDF1
La Rete Liberi/e di lottare – Fermiamo insieme il DDL 1660 aderisce alla manifestazione chiamata a Roma per il 5 ottobre dai GPI, dall’Udap e da altre associazioni e organizzazioni palestinesi.
Questa decisione esprime la nostra solidarietà al popolo palestinese e alla sua straordinaria resistenza allo stato di Israele colonialista, genocida, razzista, e ai suoi protettori della NATO, dell’UE, dell’Occidente tutto – Italia in prima fila.
Non siamo certamente soli/e in questo. Siamo dentro la grande compagnia di un movimento internazionale e, di fatto, internazionalista con la Palestina, mai come ora sentita ai quattro angoli della terra come “la patria degli oppressi di tutto il mondo”.
Stando alle esternazioni del ministro Piantedosi, il governo Meloni appare intenzionato a contrastare e, forse, ad impedire questa manifestazione. Denunciamo questa intenzione come ennesima riprova dell’aperta complicità con l’operazione genocida in corso in Palestina, che ha già causato a Gaza il massacro di decine di migliaia di palestinesi, in larghissima maggioranza donne e bambini, e ha prodotto una tale devastazione dell’ambiente di vita da rendere questo territorio inabitabile per decenni. Lo è a maggior ragione perché appare ormai imminente l’aggressione dello stato sionista anche al territorio libanese nel tentativo di schiacciare nel sangue l’attiva solidarietà che da questo paese, ancora una volta, arriva alla lotta di liberazione palestinese.
Il 5 ottobre noi saremo in piazza anche contro il DDL 1660, una legge liberticida, schiavista, da stato di polizia con cui il governo Meloni intende far fare alla repressione statale delle lotte, delle proteste e finanche del semplice dissenso, un salto di qualità, grazie anche all’aiuto di un’opposizione parlamentare di centro-sinistra che negli anni precedenti ha spianato la strada a queste nuove norme che in qualche caso vanno perfino oltre quelle del fascista codice Rocco.
Il DDL 1660, introducendo nuovi reati e nuove aggravanti di pena, colpisce insieme le manifestazioni contro le guerre, a cominciare da quelle contro il genocidio di Gaza, e quelle contro la costruzione di nuovi insediamenti militari; i picchetti operai; le proteste contro le “grandi opere”, la catastrofe ecologica, la speculazione energetica; le forme di lotta di cui questi movimenti si dotano per aumentare la propria efficacia come i blocchi stradali e ferroviari; le occupazioni a scopo abitativo di case sfitte. E contiene norme durissime contro qualsiasi forma di protesta e di resistenza, anche passiva, nelle carceri e nei Centri di reclusione degli immigrati senza permesso di soggiorno, perfino contro le proteste di familiari e solidali a loro supporto. Nel mentre assicura alle forze di polizia nuovi poteri e, di fatto, l’impunità per qualsiasi loro condotta sancendone l’intoccabilità, e arrivando a punire duramente perfino le lesioni lievissime.
Nel rendere pubblica questa nostra decisione, chiamiamo tutti/e coloro che in questi anni hanno preso parte alle manifestazioni per la Palestina, alle lotte proletarie, sociali, ecologiste, femministe, ad unirsi in un grande movimento unitario contro le guerre coloniali e imperialiste che già si affacciò a Milano il 24 febbraio scorso, e che oggi deve assumersi come compito urgente anche quello di impedire l’approvazione della legge e, se questa verrà approvata, contrastarne l’applicazione facendo da argine collettivo alla montante repressione padronale e di stato.
Rivolgiamoci con fiducia a quell’amplissima parte della società composta da lavoratori/lavoratrici, disoccupati/e, studenti/studentesse e persone comuni che forse intuiscono i pericoli da noi denunciati, ma ancora non si sono mossi. Invitiamoli ad unirsi alle associazioni palestinesi e alla nostra Rete per una grande manifestazione di protesta e di solidarietà.
⚠️ Canale telegram "Liberi/e di lottare - Fermiamo il DDL1660⚠️
E' nato il canale telegram "Liberi/e di lottare - Fermiamo il DDL 1660" per restare sempre aggiornati/e, e per conoscere tutte le iniziative che i nodi locali della rete e le realtà aderenti hanno preparato e stanno preparando nei prossimi giorni e settimane contro una legge liberticida, schiavista, da stato di polizia, che va assolutamente fermata!
Diamone massima diffusione!!!
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