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In queste ultime ore si è tenuto un incontro cosi vitale per il destino del mondo che potremmo definire epocale.
A Kazan, in Russia, si è tenuto il summit dei paesi Brics, al quale, oltre ai paesi fondanti dell'accordo e a quelli successivamente coinvolti, si sono aggiunti anche Egitto Etiopia Iran ed Emirati Arabi Uniti, per un totale di oltre quaranta nazioni. I contenuti che ne son scaturiti meritano di esser visti da vicino.
Il Summit ci mostra innanzitutto come gli equilibri mondiali siano già cambiati e di come, citando le parole del presidente Putin, "il processo in atto volto ad un mondo multipolare sia dinamico e irreversibile".
A ciò si è aggiunta una critica mirata al dominio del dollaro e ad un occidente arrogante e senza scrupoli, il quale, sostiene il presidente russo, "ha generato una profonda crisi globale". Di grande importanza le parole del presidente cinese Xi Jimping sulla "cooperazione sempre maggiore tra Russia e Cina al fine di garantire maggior equità e giustizia a livello internazionale".
Sul fronte medio orientale i paesi presenti hanno parlato di una "risoluzione pacifica e diplomatica del conflitto in atto", dal Libano alla Palestina.
Nuove politiche accompagnate da nuovi accordi economici che non strangoleranno più i popoli come è sempre stato dal dominio occidentale in poi. Nuove regole e nuove alleanze che destabilizzano l'egemonia USA ed europea dandoci al contempo nuove possibilità e nuovi riferimenti.
Dunque la storia non è per nulla "finita" a differenza di quanto sostenevano i liberisti del cosiddetto "mondo libero", anzi, pare piuttosto sia più in movimento che mai a giudicare dai tempi attuali. Soprattutto in viaggio verso una nuova direzione sempre più favorevole ai popoli e alla loro emancipazione. La storia dell'uomo, come descrisse Marx, non è conservazione ma evoluzione. A noi il compito di velocizzare questa trasformazione in atto unica e irripetibile per il nostro tempo.
https://t.me/patriasocialista/3131
Bisogna costruire una politica nazionale e internazionale dei lavoratori della difesa, perché si torni, come scelta democratica, ad un esercito di popolo.
Esigiamo e lottiamo per una pace immediata in Ucraina, con la fine dell’invio di armi e di finanziamenti a Kiev e l’apertura di un tavolo di pace con la Russia, con la fine immediata delle sanzioni imposte dall'imperialismo.
Siamo senza ambiguità con le lotte di resistenza e di liberazione del popolo palestinese e dei popoli del Medio Oriente, contro il sionismo, per la fine immediata del genocidio in Palestina e dell'aggressione al Libano, chiudendo ogni rapporto con l’occupante sionista e per la creazione immediata di uno Stato palestinese dal fiume al mare.
Lavoreremo perché la nostra Nazione possa essere pronta ad aderire ai Brics - che sono il futuro progressista e solidale dell’umanità - avviando un modo nuovo e diverso di rapportarsi alla pari tra Paesi sovrani, nell’ottica di una collaborazione per il benessere dei popoli di tutto il mondo per abbattere definitivamente l'imperialismo dell'occidente capitalista.
È tempo che i comunisti tornino ad essere l'avanguardia di questo Paese e attraverso l'orgoglio e la forza della loro unità costruiscano le condizioni per la rivolta e la rivoluzione, per l’indipendenza e la sovranità della nostra Patria, delle classi lavoratrici e del nostro intero popolo.
Partendo da questo forte afflato unitario e lavorando su questi binari, lanciamo il nostro manifesto, dichiariamo i nostri intenti, con un’attenzione particolare ad un futuro prossimo che possa vedere la definitiva nascita di un soggetto politico nazionale in grado di rappresentare la lotta ed il trionfo delle classi del lavoro, del nostro popolo.
È ora di invertire la rotta! È ora che i comunisti si impegnino insieme per una Prospettiva Unitaria.
Per le organizzazioni che vogliano partecipare da protagoniste scrivete a: [email protected]
I singoli che vogliono darci una mano, scrivano alla stessa email con nome, cognome, città e un numero di telefono, in modo da poter essere contattati tramite i nostri referenti locali.
Sabato 26 Ottobre, ore 11, a Roma, in via dei Volsci n°84/A, Conferenza stampa di presentazione del progetto di Prospettiva Unitaria.
https://t.me/patriasocialista/3128
PER UNA PROSPETTIVA UNITARIA
Di nuovo uniti: i comunisti marciano verso l’avvenire!
Le quattro organizzazioni politiche comuniste che hanno sin qui costituito il “Tavolo per l’unità d’azione e di lotta dei comunisti” (Il Movimento per la Rinascita Comunista, Resistenza Popolare, Patria Socialista e Costituente Comunista) firmano questo documento prendendo atto di due questioni fondamentali:
- il movimento comunista italiano, in ragione di continue divisioni e diaspore, non riesce a fornire il proprio, determinante aiuto, al fine di costruire un movimento di massa contro la guerra e in favore degli interessi del popolo;
- si sta realizzando un attacco senza precedenti alle condizioni di vita del nostro popolo, allo stato sociale, al salario, ai giovani, alle donne, alle condizioni di vita dei lavoratori e delle lavoratrici e alla stessa Costituzione, nata dalla lotta di Liberazione.
Una guerra frontale alla sovranità del popolo italiano, che trova le proprie basi materiali nel dominio, sul nostro Paese, dell’asse USA-NATO-UE.
Dopo aver discusso, lavorato politicamente assieme, elaborato comunicati congiunti sulle grandi questioni della lotta contro la guerra e a favore delle lotte operaie, organizzato e partecipato assieme a manifestazioni e iniziative, questo Tavolo approda alla nascita di un progetto politico nazionale, Prospettiva Unitaria, che vuol puntare, come primo passo, alla fine della diaspora e della frammentazione dei comunisti.
Vogliamo portare avanti una politica che rappresenti il popolo, che ne tuteli i diritti e che punti al superamento delle contraddizioni che esso vive quotidianamente, una politica che porti chi vive del proprio lavoro anche ad essere rappresentato presso il parlamento italiano; vogliamo mettere al centro le questioni principali: la pace, il lavoro, la salute, la casa, l’istruzione, i diritti sociali e la tutela dell’ambiente.
Ci schieriamo apertamente contro le politiche elitarie, repressive e distruttive del governo italiano, contro la svolta autoritaria del premierato, e l'autonomia differenziata, che rischia di segnare la fine dell’unità nazionale, della “cosa pubblica" ed esasperare le disuguaglianze tra Sud, Centro e Nord e contro il Ddl Sicurezza, che vuole imbavagliare e mettere in carcere i nostri giovani, i nostri lavoratori e chiunque provi ad alzare la testa.
Vogliamo essere sempre più espressione diretta del mondo del lavoro, per la piena occupazione, per un lavoro stabile, per la fine del precariato e per l’aumento degli stipendi, partendo dal tetto di un salario netto minimo di 1.200 euro, con la reintroduzione della scala mobile e dell'articolo 18, e per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, contrastando con determinazione infortuni, malattie professionali e la strage silenziosa che si consuma ogni giorno. Puntiamo ad un equilibrio reale tra vita personale e vita lavorativa con la riduzione dell’orario di lavoro.
Vogliamo una Nazione dove i lavoratori possano di nuovo portare le loro lotte nelle piazze e in Parlamento, dove vengano puniti gli sfruttatori della Patria e chi la svende, dove non esista differenza tra uomo e donna e dove lo sviluppo economico metta al centro il benessere del popolo.
Vogliamo una Nazione che riparta dalla cultura, dalla formazione fisica del proprio benessere, che riparta dalla bellezza che il popolo produce e di cui necessita.
Bisogna tornare ad investire sulla Sanità pubblica, puntando sulla prevenzione, sulla ricerca, su di uno stile di vita sano, su presidi di primo e pronto intervento collocati su tutto il territorio nazionale, con l’aumento dei posti letto e l’eliminazione dei ticket e dei tempi di attesa infiniti per le analisi e le diagnosi.
Bisogna lottare per un’istruzione pubblica capace di valorizzare veramente i giovani, con la fine dell’alternanza scuola lavoro e dei test Invalsi, con l’investimento massiccio di risorse per le strutture scolastiche e per il personale.
Procede il processo di indipendenza ed emancipazione del Burkina Faso. Il leader Ibrahim Treorè solo pochi giorni fa ha annunciato la nazionalizzazione delle miniere d'oro del paese. Una misura lungimirante per rilanciare l'economia di un paese che rappresenta il quinto produttore di oro dell'Africa.
Il presidente Treorè ha dichiarato che la motivazione di tale scelta risiede nell'interesse pubblico e nella lotta al terrorismo.
Già entro agosto di quest'anno son state nazionalizzate due imprese minerarie, una inglese e l'altra statunitense, adesso l'opera viene portata a compimento fino in fondo.
Ora è più chiaro a tutti perché la Francia si dimostrò così ostile al golpe del 2022 che trovò un incredibile sostegno popolare. Così come è altrettanto chiaro per quale motivo i progressisti europei, oltre ovviamente i conservatori, abbiano condannato fin da subito un golpe così anti-occidentale.
Le orme del predecessore Thomas Sankara sembrano essere un riferimento sempre più importante per la giunta militare al potere. A quanto pare la collaborazione con la Russia sta portando ottimi risultati.
Siamo con il popolo del Burkina Faso, per una nuova patria libera indipendente e socialista.
https://t.me/patriasocialista/3126
Procede il processo di indipendenza ed emancipazione del Burkina Faso. Il leader Ibrahim Treorè solo pochi giorni fa ha annunciato la nazionalizzazione delle miniere d'oro del paese.
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PIOMBO ISRAELIANO SULL' ESERCITO ITALIANO
La follia israeliana procede tra massacri di civili e bombardamenti. Giusto per non farsi mancare nulla questa volta ci ha messo dentro anche tre basi italiane Unifil situate nel sud del Libano.
I colpi hanno preso di mira l'ingresso del bunker dove si trovavano i soldati italiani. Per essere precisi, una missione ONU che conta un totale di 1200 militari del nostro paese tra i caschi blu.
Durante l'attacco due soldati indonesiani sono rimasti feriti. Lo stato criminale di Israele sembra aver perso il controllo, tanto che addirittura il ministro della difesa Crosetto dopo l'accaduto ha affermato: "possibili crimini di guerra da parte di Israele." Noi, da parte nostra, aggiungiamo che forse il ministro non ha seguito a modo né le vicende recenti, né la storia del conflitto dal 1948 in poi se cade dalle nuvole in una tale maniera.
Gli sviluppi di questa guerra non possono che essere dannosi per chiunque visto i risvolti a cui stiamo assistendo.
Oggi più che mai sentiamo la necessità di rivolgere un appello non solo alla popolazione civile del nostro paese ma anche e soprattutto alle forze armate che sono sempre più vicine ad un coinvolgimento in un conflitto che è in totale contrapposizione con gli interessi del nostro paese. L'escalation della follia sionista non è dannosa solo per i palestinesi ma per il mondo intero.
In una epoca sempre più sull'orlo di una grande guerra mondiale, le potenze imperialiste del blocco NATO hanno scelto la guerra su più fronti, da quello mediorientale a quello russo-ucraino, fino a quello cinese se le mire su Taiwan non cesseranno di protrarsi.
Gli eserciti nazionali verranno usati per primi come carne da macello per soddisfare le mire imperialiste di un occidente sempre più vicino al collasso e privo di scrupoli. Difendere la patria significa rompere con le logiche imposte dal blocco NATO. I Militari italiani oggi hanno visto da vicino dove può arrivare l'irrazionalità del sionismo. Presto, se non fermeremo i progetti delle oligarchie occidentali, capiranno anche dove può arrivare il desiderio di devastazione e auto-distruzione del blocco atlantico.
Fermiamo questa carneficina, gli eserciti in primis hanno la possibilità di farlo.
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