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1 week, 6 days ago

E sia chiaro a tutti: non siamo certo noi a voler soffiare sul fuoco, non intendiamo essere usati e strumentalizzati per interessi altrui. Abbiamo la responsabilità verso tanti ragazzi, anche giovanissimi, che vogliamo tutelare. Ci è stato insegnato, però, che non bisogna permettere mai che la propria dignità venga calpestata e che la libertà, a volte, va conquistata. Che la libertà, soprattutto, è un dovere, che noi intendiamo onorare ad ogni costo.

Luca Marsella
CasaPound Italia

1 week, 6 days ago

Egregio Direttore,
Le scrivo in merito al corteo del nostro movimento giovanile, il Blocco Studentesco, che era stato regolarmente preavvisato agli organi competenti e che doveva tenersi il prossimo 30 novembre a Milano. Il corteo è stato vietato e ci sono state notificate delle prescrizioni dal Questore, con delle motivazioni che non sono solo oggettivamente paradossali, ma che ledono ampiamente la libertà di espressione e quella di manifestare. In particolare, la possibilità che centri sociali, anarchici e realtà antagoniste organizzino delle contro-manifestazioni non autorizzate che degenerino in disordini non può rappresentare un impedimento ad un movimento qualsiasi di scendere in piazza. Un movimento, in questo caso CasaPound, che esiste da 20 anni, ha migliaia di iscritti su tutto il territorio nazionale, opera alla luce del sole, fa politica, cultura, solidarietà. In CasaPound ci sono lavoratori, madri e padri, studenti, disoccupati, precari, che, fino a prova contraria, hanno gli stessi diritti di tutti gli altri.

Non mi risulta infatti, che siano in atto procedimenti per lo scioglimento o per la messa al bando di una realtà che ad oggi non viola nessuna legge, anzi per anni si è presentata col proprio simbolo a competizioni elettorali di ogni livello, dalle amministrative fino alle europee. Perché o si decide che CasaPound va sciolta, e non lo può certo disporre a suo piacimento una parte politica che non tollera la nostra esistenza, oppure qui siamo di fronte a un ricatto. Addirittura nelle motivazioni del divieto si fa riferimento a 18 anni fa, quando nel 2006 a Milano, a fronte di una manifestazione della Fiamma Tricolore, che tra l’altro si svolse senza disordini di alcun tipo, i centri sociali misero a ferro e fuoco la città, rovesciando persino delle auto in corso Buenos Aires. Siamo di fronte a un metodo che rasenta quello mafioso e da uomini liberi, quali ci consideriamo, non possiamo né approvarlo, né sopportarlo. Siamo di fronte a quello che potrebbe diventare un precedente pericoloso, che oggi colpisce CasaPound, ma che in un futuro nemmeno troppo distante potrebbe estendersi a qualsiasi movimento o partito non allineato al pensiero dominante o all’orientamento politico di chi amministra una qualsiasi città.

Chiaramente alla base del divieto c’è quanto accaduto il 9 novembre a Bologna ed il dibattito che ne è scaturito. La domanda di fondo, se è giusto che CasaPound possa manifestare o no, è profondamente sbagliata. Ed è davvero incoerente e irragionevole che sia sollevata da chi ci accusa continuamente di violare la Costituzione e la democrazia. Le domande che chiunque è in buonafede dovrebbe porsi su Bologna sono ben altre: perché sono state permesse altre tre manifestazioni che avevano intenti chiari, non distanti dal percorso del nostro corteo, che eppure era stato già preavvisato con largo anticipo? Perché ai centri sociali è stato consentito di avvicinarsi così tanto a piazza XX Settembre dove doveva svolgersi il nostro comizio? Perché sono stati fermati da appena 7 poliziotti, mentre noi ne eravamo circondati? Solo grazie al nostro senso di responsabilità si è evitato il peggio quel giorno, ma se si continua su questa linea, negandoci il sacrosanto diritto di manifestare, si rischia di tornare ad anni di tensione e allo scontro politico di piazza, che già in passato hanno portato conseguenze tragiche per l’Italia.

Per questo oggi lanciamo un appello e chiediamo a giornalisti, intellettuali, politici e rappresentanti istituzionali di prendere una posizione affinché il corteo del Blocco Studentesco il 30 novembre a Milano sia consentito. E prendere posizione in questo caso non vuol dire condividere le nostre idee radicali o la nostra visione del mondo, ma difendere un principio di giustizia e di libertà. Perché è la libertà che è in ballo e non solo la nostra. Perché non possono esistere nel 2024 città ancora ostaggio di uno stantio antifascismo istituzionale e non.

2 weeks ago

*Blocco Studentesco: vietato corteo a Milano, vogliono impedirci di manifestare le nostre idee*

La Questura di Milano ieri pomeriggio ci ha notificato il divieto di poter effettuare un corteo studentesco previsto per il 30 novembre, proprio nel capoluogo lombardo.

Nonostante un larghissimo preavviso e un precedente corteo, in aprile a Verona svolto senza nessun tipo di incidenti da centinaia di giovani, la Questura ha deciso di impedirci di manifestare per motivazioni che tengono conto solo della "possibile" tensione che potrebbero creare le realtà antifasciste. Questa sembra a tutti gli effetti una ritorsione dopo il corteo di CasaPound Italia a Bologna, che ha visto scatenarsi tutta l'isteria della sinistra nei confronti del nostro mondo.

"È inaccettabile che ad una sola parte politica venga concesso di manifestare nelle strade. Il nostro movimento fa politica attiva nelle scuole da quasi vent'anni e alla luce del sole. Nelle motivazioni addotte dalla Questura non troviamo una sola ragione valida ma solo la volontà di non indisporre ANPI, antagonisti e collettivi vari. Ci state forse dicendo che le forze dell'ordine e le città devono essere ostaggio degli antifascisti mentre le strade appannaggio esclusivo della sinistra? Ci volete far credere che la seconda città d'Italia non è in grado di gestire un normale novembre studentesco? Questo è un precedente davvero pericoloso e deve far drizzare le antenne a chiunque abbia a cuore la pluralità del dibattito politico in Italia".

"Noi vogliamo fare un corteo studentesco pacifico ma risoluto che rivendichi i diritti degli studenti a fronte di una scuola-azienda che non ci piace; di un clima economico che rende città come Roma e Milano le più costose in Europa per gli studenti universitari; di un sistema scolastico sempre più privatizzato e disumano. Non ci sembrano ragioni irricevibili o fuori luogo ma legittime tanto quanto quelle degli altri. Vogliamo manifestare per una scuola sociale, identitaria e giovanile: anche la nostra generazione può contribuire con le sue idee al dibattito sul futuro dei giovani e non può semplicemente esserne esclusa d'imperio".

"Non siamo disposti ad accettare la parte dei cattivi ma siamo pronti a fare scudo sui diritti che ci siamo conquistati con tanti anni di sindacalismo studentesco. A qualsiasi tentativo di buttarci fuori dall'agone politico risponderemo sempre con la forza tranquilla di un principio adamantino: non esistono città dove i nostri studenti non possono manifestare".

2 weeks, 2 days ago
***✖️***10 ANNI DI CPI PN***✖️***

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«Sulla rotta dello stesso destino, è il sogno che volevo da bambino!»

Un evento che unisce Nord-Est e Sud-Est in un'unica grande festa!

Presentazione ufficiale del nuovo album "Tormenta" dei Wild Alley.

*Tre band, un'unica fede!

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2 weeks, 2 days ago
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10 ANNI DI CASAPOUND PORDENONE
`10 anni all’assalto
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📍`23 NOVEMBRE
➡️ H 15>INIZIO *➡️ H 15.30>EVENTOCULTURALE📣 Intervento di *Luca Marsella | Nicola Di Bortolo | Emanuele Gibilisco➡️H 2O> CONCERTO
*Sulla rotta dello stesso destino, è il sogno che volevo da bambino.

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2 weeks, 2 days ago

Sabato 23 novembre vi aspettiamo a Pordenone!

3 weeks, 2 days ago

Una giornata storica quella del 9 novembre a Bologna

Oltre 700 manifestanti in corteo nel capoluogo emiliano raggiungono piazza XX settembre. La nostra forza tranquilla contro il caos e la frustrazione degli antifascisti.

Facciamo girare il più possibile il video per ristabilire la verità.

3 weeks, 3 days ago
Bologna, CasaPound e Rete dei Patrioti: …

Bologna, CasaPound e Rete dei Patrioti: nessuno ci ha impedito di arrivare in piazza, pronti a replicare in altre città

Bologna, 10 novembre- “Considerate alcune ricostruzioni dei giornali piuttosto fantasiose, vogliamo precisare che nulla ci è stato impedito ieri, né dalle forze dell’ordine, tantomeno dalle manifestazioni messe in atto durante la giornata, da Pd, centri sociali e anarchici. Dopo un blocco delle forze dell’ordine in prossimità di piazza XX settembre, la piazza è stata raggiunta e in un lato della stessa si sono susseguiti gli interventi, come era stato previsto e autorizzato”.

“Intendiamo inoltre, esprimere solidarietà al passante, assolutamente estraneo a tutto il contesto, che è stato vigliaccamente aggredito dai collettivi. La giornata di ieri ha visto da una parte 700 manifestanti della Rete dei Patrioti e di CasaPound sfilare ordinatamente per le strade di Bologna per rivendicare sicurezza e contro il degrado di una città allo sbando, dall'altra altrettanti militanti antifascisti che hanno aggredito passanti e si sono scontrati con la polizia, non riuscendo nemmeno a sfondare un cordone di soli 7 poliziotti, temendo forse che, oltre il cordone, la loro provocazione sarebbe giustamente stata respinta e loro sorte sarebbe stata peggiore.

La cosa che rattrista di più noi, come ogni cittadino bolognese che ama la propria città, è che questa feccia non solo sia stata fomentata da amministrazione comunale, ANPI e Partito Democratico, con in testa Elly Schlein, ma vedeva tra le proprie fila un consigliere comunale e nientemeno che il vicesindaco. Bologna merita decisamente di meglio”.

“Per quanto ci riguarda, non possono esistere città ostaggio dei centri sociali e di uno stantio antifascismo istituzionale e non: continueremo a scendere in piazza e a replicare queste manifestazioni al fianco degli italiani che non si sono ancora arresi, in ogni città della nostra nazione, che non possiamo lasciare morire sotto i colpi delle scelte ideologiche e del malaffare della politica”.

3 weeks, 4 days ago
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