Non credo sia tecnicamente possibile centrare volontariamente l’orecchio di un soggetto in movimento che parla, gesticola e muove la testa. Come spot elettorale lo vedo un po’ troppo rischioso. Quindi sì, direi che si sia trattato semplicemente di culo. Gran culo. Per ora. Perché bisogna capire se davvero si tratta di un lupo isolato oppure i servizi di intelligence e sicurezza hanno iniziato appositamente ad allargare le maglie. Nel secondo caso di ‘lupi solitari’ se ne vedranno sempre di più.

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CI SONO DUE VERSIONI

La prima dice che i russi combattono villaggio su villaggio, casa per casa, e poi però non si fanno scrupolo di tanto in tanto di compiere attacchi mirati proprio su ospedali pediatrici. Così, tanto per.

La seconda versione dice che i russi hanno lanciato un attacco allo stabilimento Artem di Kiev, dove era appena arrivato un importante carico di attrezzature militari e che un sistema di difesa aerea ucraino abbia provato ad intercettare i missili in arrivo. Il sistema di difesa pare fosse posizionato nei pressi dello zoo lì vicino e che da quelle parti, proprio di mezzo, vi fosse anche l’ospedale.

Forse alla fine cambia poco. Resta il fatto che esistono due versioni, non una.

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Jean-Luc Mélenchon

Gli euroatlantisti neoliberisti tutti contenti perché in Francia non ha vinto la Le Pen ma ha vinto Mélenchon, ma si può essere più ignoranti?

Mélenchon in politica estera si è schierato contro il boicottaggio della Cina ai Giochi olimpici di Pechino, contro la guerra nella Siria di Bashar al-Assadi, i bombardamenti della Libia al tempo di Gheddafi, il boicottaggio del Venezuela di Maduro e contro le sanzioni anti Russia (almeno fino a prima della guerra), non solo, forse è l'unico politico europeo dichiaratamente anti-atlantista e favorevole all'uscita dalla NATO, nonché in favore dei palestinesi e con il coraggio di definirsi antisionista.

Non parliamo di quello che pensa del "globalismo liberista", come lo chiama lui.

Poi sì, alla fine si conclude tutto a tarallucci e Boredeaux, come al solito anche là, però essere contenti che non abbia vinto la Le Pen perché sarebbe stata un pericolo per l'Alleanza... fa abbastanza ridere.

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3 luglio 1988 - Volo Iran Air 655

Preso pari pari da Wikipedia, quindi neanche dire fonti filorusse, propaganda o balle varie:

*Il volo Iran Air 655 (IR 655) era un volo di linea della Iran Air da Teheran a Dubai.

Il 3 luglio 1988 un Airbus A300B2-203 che operava il volo, mentre sorvolava lo Stretto di Hormuz, venne colpito da un missile terra-aria lanciato dall'incrociatore USS Vincennes della US Navy, che ne causò la distruzione e l'uccisione di tutti i 290 passeggeri, compresi 66 bambini.[2][3]

L'incidente del volo 655 è attualmente l'ottavo più grave accaduto nel mondo per numero di vittime, il più grave avvenuto nell'Oceano Indiano e il più grave che ha visto coinvolto un A300.[1] Al momento dell'abbattimento il Vincennes navigava in acque territoriali iraniane e il volo IR 655 si trovava nello spazio aereo iraniano.[4]

Secondo il governo degli Stati Uniti, l'equipaggio del Vincennes scambiò l'A300 per un caccia F-14 Tomcat dell'Aeronautica militare iraniana, mentre per il governo iraniano il Vincennes abbatté intenzionalmente il velivolo civile. L'evento generò una grande quantità di polemiche negli Stati Uniti; alcuni analisti accusarono il comando militare statunitense e il comandante del Vincennes di aver tenuto un comportamento sconsiderato e aggressivo in una zona già pericolosamente sotto tensione.[5] Il governo degli Stati Uniti espresse rammarico per la perdita di vite umane, ma non ammise di aver commesso errori, né presentò scuse ufficiali al governo iraniano.*

Qualcuno se lo ricorda?

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MATTARELLA E’ FATTO COSI’
“Non vogliamo vivere in un Paese in cui i bambini vengono messi in carcere per aver criticato il governo. Vogliamo vivere in libertà nello spazio europeo e siamo pronti a ogni sforzo”, ha detto la Sandu a un Mattarella andato in Moldavia appunto per sentirsi dire queste cazzate.

Lo schema è lo stesso utilizzato in Ucraina – si va in un Paese, diciamolo pure, un po’ sfigatello, si cerca di convincere la popolazione che di là del confine c’è il mitico Eldorado, cioè l’Europa, e che ti aspettano a braccia aperte. Tra il popolo e la Terra Promessa non vi è che la cattiva Russia. Quindi si combatte contro la Russia e la minoranza russa sul territorio per liberarsi. Il premio sarà, una volta eliminato il nemico, entrare a pieno titolo nel Giardino Magico europeo dove sono tutte rose e fiori. Quindi colpo di Stato quando il governo filo occidentale va in minoranza, guerra civile contro la minoranza russa, richiesta di entrare non solo in Europa ma anche nella NATO, intervento russo di reprimenda, e nazione sedotta e abbandonata che non entra in Europa perché erano tutte cazzate, non entra nella NATO altrimenti scoppia la terza guerra mondiale, si ritrova con debiti di guerra tali da perdere quel poco di sovranità che gli era rimasta, e tutto il resto a pezzi perché quando fai incazzare i russi poi tanto lo sai come va a finire.

E Mattarella lì ad annuire alle parole di sta cretina, messa lì come al solito non per fare gli interessi della propria nazione, ma sempre quelli di qualcun’altro. Ma insomma, sai com’è… tra omologhi ci si intende.

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Il problema della Russia è semplicemente che deve decidere se essere una superpotenza oppure accettare l’Ordine Mondiale Occidentale Washingtoncentrico. Se vuole essere una superpotenza è costretta a non lasciarsi prendere in giro e reagire. E le superpotenze, purtroppo e per definizione, è così che reagiscono. Gli Stati Uniti in Jugoslavia, Iraq e tanti altri paesi, hanno fatto di peggio e senza neppure provocazioni dirette. Figurati se avessero avuto anche loro un Donbass.
Ma dirò di più, se anche la Russia dovesse accettare l’idea di non essere una superpotenza e accettasse di chinare la testa all’Occidente, comunque ci penserebbe in seguito qualcun altro. Cina, probabilmente, ma se non Cina, India, oppure il continente africano quando si sveglierà sul serio. In ogni caso, e da occidentale dico “purtroppo”, l’ordine mondiale con noi al centro è destinato a finire. Questione di tempo. Forse addirittura è già finito. E sempre da occidentale, dico che sarebbe bene che ci adeguassimo a questo e cercassimo il più possibile un compromesso onorevole con tale ordine di idee. Non siamo più il centro dell’Universo, non capiamo tutto noi, non decidiamo tutto noi, c’è un pianeta con 8 miliardi di abitanti e non sono insetti.

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Insomma Biden dichiara apertamente che succederà qualcosa di molto brutto al Nord Stream, poi quando ‘qualcuno’ fa saltare il Nord Stream, tutti che si chiedono: “Mah, chi sarà stato?”.
Budanov, capo dei servizi segreti ucraini, promette che succederà qualcosa di molto brutto all’interno della Russia, gli americani avvertono i loro connazionali di stare alla larga da concerti e luoghi affollati e poi… “Mah, chi sarà stato?”.

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MIAMI e PORTOFINOE insomma mi guardo sta partita. Per la prima ora abbondante è piuttosto bruttina, poi, per qualche strano motivo, al 75’ ci si mette anche il telecronista, dicendo una cosa del tipo: “Qui a Miami c’è una consistente comunità venezuelana, scappata qui per via della povertà causata dalla dittatura di Chavez”.
Ora, io capisco non capire un cazzo di politica internazionale e quindi dedicarsi a cose più semplici come il pallone che, per altro, non essendo tu a giocare, è anche facile a far finta di capirci qualcosa, tanto sei coadiuvato anche dal supporto del commentatore tecnico, che qualcosa in più in effetti ne sa, però, dico io, se non sai neppure chi era Chavez, non hai mai sentito parlare delle Missioni Bolivariane, la sua critica alla globalizzazione neoliberista, il culo dritto che ha sempre tenuto contro Washington… perché parli?
Che poi, anche senza aver studiato, ti pare logico che uno sfugga dalla povertà e si rifugi a Miami? A Miami si rifugiano i ricchi, quelli che sono stati privati dei propri privilegi in patria e vanno a vivere in un luogo da ricchi con i conti in banca in cui avevano da generazioni depositato i proventi delle risorse Venezuelane che poi Chavez ha pensato bene di nazionalizzare.
Come dire scappi dalla povertà del Sahel e ti rifugi a Portofino. Scemo proprio. Probabilmente funziona così – non necessariamente per fare il giornalista, persino sportivo, è necessario essere del tutto idioti, però certamente un po’ aiuta.

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LA RIVOLUZIONE DELL’INDECENZA
Il Maidan, in occasione dell’anniversario dei suoi 10 anni adesso lo chiamano ‘la rivoluzione della dignità’. Nome scelto per contrappasso evidentemente, perché di dignitoso c’è stato ben poco. Ve la racconteranno in tanti modi, per convincervi, diranno che c’era un regime filorusso e gli ucraini hanno deciso di ribellarsi perché non ce la facevano più. La realtà è un po’ diversa e semplice – in Ucraina c’era una latrocrazia filorussa che si alternava al potere con una latrocrazia filo-occidentale. La latrocrazia filorussa ad un certo punto ha detto no ad un’offerta provocatoria dell’Unione Europea, proprio perché si era accorta che era provocatoria e non seria e realizzabile. Da lì sono partite proteste di massa fomentate, finanziate e organizzate dall’occidente che non si accontentava più dell’alternanza, voleva che la latrocrazia fosse solo occidentale. Sarebbe bastato aspettare la fine naturale del mandato di Janukovich, mancava solo un anno e mezzo, ma no, serviva rendere fuori legge i partiti filorussi, provocare metà della popolazione del Paese, rendere invivibile la coesistenza, esaltare i nazionalismi fino alla provocazione suprema – i battaglioni neonazisti inviati in Donbass. Tutto al solo scopo di provocare e destabilizzare la Russia. Sapendo benissimo che la Russia prima o poi ci sarebbe cascata. Anzi, avrebbe accettato di buon grado la sfida. A dimostrazione di tutto c’è il fatto che adesso in Europa l’Ucraina non ce la fanno entrare perché? … proprio perché non rispetta i parametri per entrarci. Appunto quello che diceva Janukovich: “No, signori, noi a queste condizioni non ci stiamo dentro, scusate, magari tra una decina di anni…”. Appunto, magari adesso li avrebbero pure rispettati i parametri. E l’Europa festeggia, la “rivoluzione della dignità”. Quando non c’è mai stato nulla di più indecente.

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