https://youtu.be/pilmoav4dkI?si=VkAYVzYCC4f0sRSg

A favore di Trump non possiamo non ricordare la sua politica contro il terrorismo psicosanitario, le restrizioni e i lockdown durante il precedente mandato. Va inoltre apprezzata la sua posizione di rifiuto per il fanatismo wokeness e per l'ambientalismo ideologico, nonché le sue promesse di porre fine al conflitto ucraino, che ci auguriamo vivamente siano portate a compimento. Per il resto, ha vinto il male minore, è stata bocciata la deriva nichilista e bellicista della frangia neoprogressista, ma Donald non rappresenta certo un'alternativa al modello unico neoliberista, ormai consolidato e senza rivali, alla diffusione sempre più massiccia dell'intelligenza artificiale, alla minaccia concreta del transumanesimo, che trova nell'eccentrico Elon Musk un esponente di punta. Per non parlare della questione israeliana, dove Trump non sembra contraddistinguersi affatto.

Ripetiamolo insieme: "Il bilancio dello Stato non è come quello di una famiglia". Per una serie di ragioni, sulle quali basta fermarsi a riflettere: lo Stato produce beni e servizi di pubblica utilità che non possono sottostare alle leggi del profitto (vedi caso Morandi), è detentore di sovranità monetaria (anche se ormai volontariamente abbandonata) e la sua spesa pubblica corrisponde al reddito dei cittadini. Non è un caso che i Paesi col debito pubblico più alto al mondo (Usa, Giappone, ecc.) sono anche i più ricchi, mentre nel Terzo Mondo il debito pubblico è bassissimo. Eppure continuano a propinarci le solite ricette di austerity, scambiando la contabilità per economia. Pareggio di bilancio con interessi pagati sul debito, vuol dire in soldoni che lo Stato preleva dai cittadini più di quanto dà in cambio: la ricetta perfetta per la recessione e l'impoverimento. Il motivo per cui un principio così fallace e infondato, come quello dell'austerity, riscuote tanto successo risiede nella psiche umana: quel senso di colpa innato e quello spirito di sacrificio fine a se stesso, che Nietzsche chiamava "la sindrome del cammello", da cui l'uomo non riesce a emanciparsi.

Giorgetti a caccia di risorse, che promette "sacrifici per tutti" e fa crollare persino la Borsa. Privatizzazioni di ulteriori tranche di asset pubblici strategici, da Poste italiane a Monte dei Paschi, unica banca nazionale rimasta con una quota pubblica significativa. Intanto aumentano le accise sul gasolio, le rendite catastali e, pratica ormai consolidata, multe a pioggia per i poveri cittadini, con un accanimento da parte del Fisco per fare cassa non sui ricchi e le grandi compagnie, che sanno bene come eludere, ma sull'ex ceto medio, ormai in via d'estinzione. Tutto in nome del pareggio di bilancio, l'ossessione del contabile che non conosce cosa sia davvero l'economia, per compiacere Bruxelles. Intanto il già misero PIL, pompato dai soldi finti del PNRR, non cresce, la sfiducia di imprenditori e commercianti aumenta, il costo della vita è alle stelle, gli stipendi al palo, mentre gli investitori stranieri fanno acquisti a prezzi stracciati dei nostri beni. Sinceramente l'operato economico di questo governo mi fa paura, da cittadina prima ancora che da economista.

Dopo Ferragosto riprenderò a studiare per la laurea in Psicologia. Sto cercando tre libri in pdf, poiché per gli esami mi trovo meglio rispetto al cartaceo: "Manuale di psichiatria" di Siracusano, Niole; "Neuropsicologia" di Ladavas, Berti e "Principi di Neuroscienza" di Kandel. Qualcuno di voi può aiutarmi? Rispondetemi a [email protected].
Grazie mille ?

"La maggioranza delle persone a scuola impara non solo ad accettare il proprio destino, ma anche il servilismo” (Ivan Illich).

Da bambina ero quella che oggi verrebbe definita un'alunna "plusdotata". Già dalle elementari le maestre suggerivano ai miei di farmi passare alla classe successiva. Ricordo che alle tipiche gare delle tabelline venivo ingaggiata come "jolly", quando nessuno sapeva la risposta. A scuola media la prof. di matematica mi assegnava degli esercizi extra rispetto agli altri compagni nei compiti in classe. Scrivevo i temi per mio fratello, di tre anni più grande, con la raccomandazione di "non farli troppo difficili, sennò se ne accorgono" ?. Eppure mi sono trovata ben presto a subire le angherie di quei docenti - non tutti per fortuna - che hanno una naturale avversione, quasi un fastidio, nel riconoscere il merito quando accompagnato da spirito critico e indipendente. L'indottrinamento e l'appiattimento verso il servilismo e l'omologazione hanno le loro radici nella scuola e continuano poi nel mondo del lavoro, divenendo i tratti distintivi della nostra società e reputati modelli di successo. È da lì che dobbiamo ripartire.

Per un paio di giorni si parlerà solo della Carini e dell'incontro di boxe ad armi impari. Giustissimo, ma presto finirà nel dimenticatoio, come ogni serio problema affrontato dai media. E intanto vanno avanti i finanziamenti bellici, i tagli alla sanità, le assurde politiche di austerità, Agenda 2030, etc. Show must go on!