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Anarres del 12 luglio. Il Cpr di Torino verso la riapertura. Taser, armi non letali che uccidono. La nuova base militare di Pisa…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
Radio Blackout 105.25FM
Anarres del 12 luglio. Il Cpr di Torino verso la riapertura. Taser, armi non letali che uccidono. La nuova base militare di Pisa…
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Anarres del 5 luglio. Digitale e militare. L’Italia in guerra: Sigonella, esercitazioni del pacifico, carri armati. CPR: prigionieri di guerra…
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Anarres del 5 luglio. Digitale e militare. L’Italia in guerra: Sigonella, esercitazioni del pacifico, carri armati. CPR: prigionieri…
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? Via i militari! Per una città libera e solidale!
? Sabato 22 giugno
ore 10,30
punto info antimilitarista
al Balon ?
Da gennaio alcune aree della nostra città sono sottoposte a controllo militare quotidiano. In un primo tempo i soldati dell’operazione “Strade Sicure” sono stati inviati solo in Barriera di Milano: da aprile le pattuglie interforze sono anche a San Salvario e Aurora.
Sono presidi molto scenografici con esibizione di soldati in mimetica, mitra spianati, e blindati Lince con il supporto di polizia e carabinieri.
Tutte le suppellettili necessarie ad alimentare un clima di guerra sono state messe in campo.
In questi giorni il sindaco di Torino ha dichiarato che chiederà al prefetto che i presidi fissi siano sostituiti da un controllo diffuso sul territorio, meno visibile ma, a suo avviso, più “efficace”. Lo Russo vuole cambiare la cartolina delle periferie torinesi.
In questi mesi gli antimilitaristi hanno contestato in più occasioni i presidi di “Strade Sicure”, ed ogni volta i militari se ne sono andati: la governance metropolitana teme che l’opposizione all’occupazione militare si allarghi.
Il sindaco prova a correre ai ripari rendendo meno visibile, sul piano simbolico e materiale, la presenza dei militari nel quartiere.
Nella sostanza cambierebbe ben poco.
Continua qui:
https://www.anarresinfo.org/via-i-militari-punto-info-al-balon/
Anarres del 3 maggio. Le piazze anarchiche, antimilitariste, internazionaliste del Primo Maggio. Livorno contro Salvini. Cronache e riflessioni sulle iniziative contro i G7 a Venaria…
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Radio Blackout 105.25FM
Anarres del 3 maggio. Le piazze anarchiche, antimilitariste, internazionaliste del Primo Maggio. Livorno contro Salvini. Cronache…
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Anarres del 26 aprile. L’ENI, le missioni militari, il neocolonialismo. Una Barriera antifascista. Il governo e la chiesa contro la libertà delle donne. 25 aprile ad Asti…
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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.
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https://radioblackout.org/podcast/anarres-del-26-aprile-leni-le-missioni-militari-il-neocolonialismo-una-barriera-antifascista-il-governo-e-la-chiesa-contro-la-liberta-delle-donne-25-aprile-ad-asti/ Anarres del 26 aprile. L’ENI, le missioni militari, il neocolonialismo. Una Barriera antifascista. Il governo e la chiesa contro la libertà delle donne. 25 aprile ad Asti…
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Anarres del 26 aprile. L’ENI, le missioni militari, il neocolonialismo. Una Barriera antifascista. Il governo e la chiesa contro…
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⚡️Venaria. In corteo contro i G7, la guerra, la distruzione del pianeta ⚡️
☔️ Una pioggia battente ha accolto i potenti arrivati a Venaria per il G7 ambiente ed energia cominciato ieri nell’ex reggia sabauda, blindata e chiusa ai visitatori da giorni. Ai dipendenti e ai lavoratori delle ditte in appalto sono state imposte ferie obbligatorie.
Le piogge di questa fredda primavera seguono un inverno tiepido e secco, un altro segnale che, ormai anche alle nostre latitudini, il cambiamento climatico è un fatto tangibile.
? Contro le politiche climaticide, la guerra e la logica capitalista oltre trecento persone hanno partecipato al corteo lanciato da un ampio fronte di associazioni ambientaliste e di opposizione al cambiamento climatico. Presenti in varie parti del corteo anche le bandiere No Tav, la murga ha accompagnato con le proprie azioni performanti l’intero corteo.
? Lo spezzone dell’assemblea antimilitarista, sfilato in coda al corteo, ha accolto l’adesione del comitato che si batte contro la discarica nucleare in provincia di Alessandria e di quello che lotta da decenni contro le conseguenze del disastro ambientale provocato dall’Acna in Valle Bormida.
La manifestazione si è diretta verso l’imbocco della tangenziale che è stata simbolicamente bloccata per una decina di minuti, poi si è diretta verso il centro. L’ingresso del viale pedonale che porta alla Reggia era chiuso da grate di ferro e blindati della polizia: lì grossi pezzi di cartone con le immagini dei sette capi di governo del G7 sono state incendiate. Il corteo è poi proseguito per viale Buridani, costeggiando la zona rossa: tutte le vie di accesso erano chiuse da un imponente apparato militare.
? L’Assemblea antimilitarista ha sottolineato la stretta interconnessione tra missioni militari all’estero e gli interessi dell’ENI. Le basi delle guerre sono a due passi dalle nostre case. L’opposizione alla guerra, nel segno di un mondo senza frontiere, senza stati, senza eserciti passa dal disfattismo che ciascuno opera contro il proprio governo, contro le aziende come ENI e Leonardo, contro le operazioni militari neocoloniali dell’Italia. La lotta antimilitarista si concrettizza nella solidarietà attiva con chi, in ogni dove, diserta la guerra e lotta contro ogni nazionalismo.
La manifestazione si è conclusa ai giardini da cui era partita tre ore prima.
? La strada da percorrere per inceppare le politiche climaticide e guerrafondaie dei G7 è decisamente ancora in salita.
Il corteo del 28 aprile a Venaria ha dato un piccolo segnale. Sarà importante, nei prossimi mesi, riuscire a raccogliere un più ampio fronte per riuscire ad gettare sabbia negli ingranaggi di una macchina che corre a folle velocità verso la distruzione.
Prossimo appuntamento:
? Mercoledì 1 maggio
ore 9 piazza Vittorio
Spezzone rosso e nero
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Pace tra gli oppressi, guerra agli oppressori!
Qui il documento dell’Assemblea Antimilitarista di Torino:
https://www.anarresinfo.org/no-al-g7-energia-ed-ambiente-eni-sangue-petrolio-guerra/
? 28 aprile. Corteo contro l'ENI, la logica estrattivista, le missioni militari neocoloniali dell'Italia ?
? Quest’anno ENI ha detto chiaro e tondo che le rinnovabili costano molto e rendono poco, per cui l’Ente Nazionale Idrocarburi continuerà ad investire in modo massiccio in gas e petrolio.
Questa scelta, in netto contrasto con quanto dichiarato nel 2021, porterà ad un aumento significativo delle emissioni climaticide.
? L’ENI rappresenta oggi la punta di diamante del colonialismo italiano in Africa.
La bandiera con il cane a sei zampe dell'ENI sventola a fianco di quella tricolore in luoghi in cui la desertificazione e la predazione delle risorse macinano le vite di tanta parte di chi ci vive.
Alla guerra neocoloniale per il controllo delle risorse energetiche si accompagna l’offensiva contro le persone in viaggio, per ricacciare i migranti nelle galere libiche, dove torture, stupri e omicidi sono fatti normali. Le migrazioni verso i paesi ricchi sono frutto della ferocia predatoria delle politiche neocoloniali.
? La diplomazia in armi del governo per garantire i profitti della multinazionale petrolifera va dalla Libia al Sahel al Golfo di Guinea. Queste aree hanno un’importanza strategica per gli interessi dell’ENI, perché vi si trovano i maggiori produttori africani di gas e petrolio.
? Tra uranio, propaganda per il nucleare, repressione dei migranti, ridefinizione degli equilibri e delle aree di influenza l’imperialismo italiano si sta scavando un proprio spazio in Niger.
? Leonardo vende armi e l’ENI compra gas dall’Azerbaijan e dal Qatar, dimostrando che la retorica “democratica” sul rispetto dei “diritti umani” non vale per i regimi con cui si fanno buoni affari.
⚫️ Dal 28 al 30 aprile nella Reggia di Venaria 7 tra i principali responsabili di guerre, inquinamento, sfruttamento, catastrofe climatica si siederanno ad un tavolo per mettere in scena un spettacolo che mescolerà dichiarazioni altisonanti sul pianeta, con chiacchiere sullo sviluppo e il benessere, che, ancora una volta saranno legati all’aumento infinito della produzione.
? Opporci alla guerra, alla logica del profitto è una delle chiavi per rallentare la catastrofe ambientale in corso.
? Fermarli è possibile. Fermarli è necessario.
A partire da casa nostra.
Lottiamo contro il neocolonialismo tricolore, boicottiamo l’ENI e le fabbriche d’armi, impediamo il ritorno del nucleare, blocchiamo le missioni militari all’estero. ?
? Domenica 28 aprile
parco Galileo Galilei a Venaria (TO)
ore 10
banchetto info
ore 14
spezzone Antimilitarista
al corteo contro il G7 energia e ambiente
Contro l'ENI, la logica estrattivista, le missioni militari neocoloniali dell'Italia ?
☀️ Mercoledì Primo Maggio
ore 9 piazza Vittorio
Spezzone rosso e nero
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Pace tra gli oppressi, guerra agli oppressori!
? 25 aprile. Una Barriera antifascista ?
Come ogni anno ci siamo ritrovati alla lapide che ricorda Ilio Baroni, partigiano anarchico.
Oggi più che mai ritrovarci in quell’angolo di periferia, dove cadde combattendo Baroni, non è stato un mero esercizio di memoria, ma occasione per intrecciare i fili delle lotte, perché il testimone lasciato da chi non c’è più è ora nelle nostre mani.
? In un clima di guerra e revisionismo quello di questo 25 aprile è stato un momento di raccolta della comunità libertaria di Barriera di Milano.
Una Barriera che i fascisti al governo della Circoscrizione hanno posto sotto assedio militare, per mettere la sordina alle questioni sociali, perché chi oggi fatica a pagare fitto e bollette riversi il proprio rancore sugli ultimi arrivati, quelli che vivono ancora peggio, quelli che nessuno gli affitta una casa, quelli che si arrangiano come possono tra una miriade di lavori precari. Ma la condizione di chi è nato altrove è la stessa di chi vive qui, perché precarietà, sfratti e povertà sono il pane quotidiano di noi tutti.
? Parlare dei partigiani di Barriera, di quelli che, come Baroni il fascismo lo hanno combattuto negli anni Venti come durante la Resistenza, ci ricorda che, in barba a tutti i revisionismi di Stato, il fascismo è stato ed ha continuato ad essere il braccio armato dei padroni.
? Ed oggi ci troviamo di fronte gli stessi, che legge repressiva dopo legge repressiva, stanno scrivendo in modo normale le leggi speciali di questo secolo, quelle che rischiano di seppellire in galera compagni e compagne per banali episodi di lotta. Una scritta sul muro, un blocco stradale, un picchetto, un’occupazione, magari messi insieme da uno dei tanti reati associativi, sono trattati con estrema durezza.
? Nelle molli maglie della democrazia, il fascismo, anche grazie all’acquiescenza di certa sinistra, sta schiacciando in una morsa sempre più ferrea le poche libertà e tutele, che chi c’era prima si è preso senza chiedere il permesso.
Solo con la lotta avremo nelle nostre mani il sogno irrealizzato dai partigiani di Barriera.
? Eravamo in tanti e la giornata, complice un sole tiepido, è volata veloce, con la deposizione di fiori alla lapide che ricorda Ilio Baroni e il ricco e coinvolgente canzoniere anarchico e antifascista del Cor’occhio e di Carenza503 e Alba.
Una bicchierata, due taralli e l’impegno a ritrovarci in piazza il 28 aprile contro il G7 di Venaria e il Primo Maggio.
Qui foto e alcuni stralci del volantino distribuito in questi giorni:
https://www.anarresinfo.org/25-aprile-una-barriera-antifascista/
? 25 aprile. Oggi come ieri ?
Via fascisti e militari dai quartieri!
? Giovedì 25 aprile
ore 15
alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni,
in corso Giulio Cesare angolo corso Novara
dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.
Ricordo, bicchierata, fiori, musica.
E, dal vivo, Alba&Carenza503 e il Cor'occhio nel canzoniere anarchico e antifascista
(in caso di pioggia, dopo il ricordo ci si sposterà in corso Palermo 46 per la musica).
? Come ogni anno ci ritroviamo alla lapide che ricorda Ilio Baroni, partigiano anarchico.
Oggi più che mai ritrovarci in quell’angolo di periferia, dove cadde combattendo Baroni, non è mero esercizio di memoria, ma occasione per intrecciare i fili delle lotte, perché il testimone lasciato da chi non c’è più è ora nelle nostre mani.
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