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Tragedia sfiorata a Piombino
Agosto 24, 2024 0 Di FRANCESCO CAPPELLO
Incendio su traghetto passeggeri transitante nei pressi di nave gasiera che travasava gas liquefatto nel rigassificatore
Seminare Domande
Tragedia sfiorata a Piombino
Incendio su traghetto passeggeri transitante nei pressi di nave gasiera che travasava gas liquefatto nel rigassificatore Mentre sulla panchina opposta si svolgevano le delicatissime operazioni di a…
REGNO UNITO. POLIZIA ARRESTA PER 24 ORE RICHARD MEDHURST, DA SEMPRE CRITICO NEI CONFRONTI DEL GENOCIDIO ISRAELIANO A GAZA
Il giornalista britannico Richard Medhurst è stato arrestato giovedì scorso all'aeroporto di Heathrow ai sensi della Sezione 12 del Terrorism Act del Regno Unito, a quanto pare a causa del suo lavoro giornalistico. Al suo arrivo, sei agenti di polizia lo hanno arrestato ed è stato trattenuto e interrogato per quasi 24 ore.
In un video pubblicato su X, Richard Medhurst ha descritto la sua esperienza all'aeroporto di Heathrow con dettagli angoscianti. Ha rivelato che un agente gli ha sequestrato il telefono, impedendogli di avvisare la sua famiglia. Medhurst è stato sottoposto a due perquisizioni nel giro di dieci minuti e i suoi averi, comprese le attrezzature giornalistiche, sono stati completamente saccheggiati.
L'eminente giornalista è stato messo in una cella di isolamento ed è stato monitorato da telecamere anche mentre utilizzava il bagno. Medhurst ha dichiarato che l'intero calvario sembrava progettato per "intimidirlo, umiliarlo e disumanizzarlo", nonostante la sua chiara identità di giornalista.
"Questo atto è stato fatto appositamente per intimidirmi psicologicamente..... Non sono un terrorista, sono un prodotto della comunità diplomatica e sono stato educato ad essere contro la guerra. Condanno il terrorismo. Quelli di noi che, come me, stanno parlando e riportando la situazione in Palestina sono presi di mira", in riferimento al fatto che i giornalisti che si occupano di questioni delicate, come il genocidio israeliano in corso contro i palestinesi a Gaza, sono sempre più sotto esame e ripercussioni", ha dichiarato Medhurst.
Fonte: Al Mayadeen
- L’invasione e l’occupazione storica delle terre dei palestinesi portata oggi fino alle sue più estreme, genocidiarie, conseguenze, va bene…
- L’invasione ucraina del territorio russo, nella regione di Kursk, va bene…
- L’intervento russo in Ucraina
provocato dalla criminale espansione a Est della NATO sino ai confini della Russia (che pretende anche l’Ucraina nella NATO),
a fianco delle repubbliche popolari separatiste del donbass, su richiesta dei suoi abitanti i quali non avevano accettato il golpe nazista ucraino (con regia USA) subendone le conseguenze in assedio quotidiano e migliaia di vittime, a partire dal 2014
dopo la violazione degli accordi di Minsk e il provocato fallimento di quasi immediati possibili accordi di Pace in Turchia e Bielorussia tra Russia e Ucraina sabotati dall’Occidente
quello no, non va bene…
F.C.
Questo collegherà la rete elettrica israeliana con quella europea, permettendo agli insediamenti illegali di beneficiare dell’elettricità prodotta. SABRA Dipping Company è una joint venture che produce prodotti alimentari ed è co-proprietaria di PepsiCo e del Gruppo Strauss, che fornisce sostegno finanziario all’esercito israeliano. STARBUCKS sponsorizza anche raccolte di fondi per Israele.
Frutta, verdura e vini provenienti da Israele sono spesso erroneamente etichettati come “Made in Israel” quando invece provengono da terre palestinesi occupate. Un codice a barre che inizia con 729 indica solitamente un prodotto di Israele. Non è del tutto affidabile, perché in verità la cifra identifica il Paese dove l’azienda ha ottenuto il prefisso aziendale, quindi possono esserci casi in cui non si rivela in metodo preciso, ma nella gran parte dei casi lo è.
COCA-COLA sostiene lo stato di Israele dal 1966. La società svizzera NESTLÈ possiede il 50,1% dei capitali della catena alimentare Osem israeliana. INTEL produce la maggior parte dei chip PENTIUM 4 utilizzati dagli elaboratori PC nella sua fabbrica di Kyriat Gat, installato nel sito di Iraq Al-Manshiya, un villaggio palestinese raso al suolo dopo il suo sgombro nel 1949 da parte dei soldati egiziani. L’Oréal ha anche investito milioni creando un’unità di produzione a Migdal Haemeck, a tal punto che il congresso ebreo americano ha espresso la sua soddisfazione nel vedere L’Oréal “diventare un amico caloroso dello Stato di Israele”. ESTÉE LAUDER, oltre ai suoi investimenti, ha come direttore il presidente di una delle organizzazioni sioniste più potenti negli Stati Uniti, il Fondo Nazionale Ebreo. DELTA GAIL é un’impresa israeliana che subappalta prodotti tessili; numerosi indumenti intimi di marchi stranieri come Marks & Spencers, Calvin Klein, DKNY tra altri arrivano da lì.
LEVI STRAUSS JEANS E CELIO finanziano le nuove colonie in Palestina ma anche le scuole degli estremisti religiosi nel mondo. Il presidente di TIMBERLAN, Jeffrey Swartz, è un membro attivo della lobby sioniste negli Stati Uniti. Ha incoraggiato la Comunità ebraica americana a trasferirsi in Israele e i soldati israeliani a dirigere la propaganda pro-israeliana negli USA. NOKIA commercia attivamente con lo Stato di Israele, dove ha un centro di ricerca. CATERPILLAR contribuisce alla distruzione delle case in Palestina con i suoi bulldozer giganti. La catena alberghiera ACCORHOTEL ha molti hotel in Israele ha anche una succursale nei territori siriani occupati, il Golan”.
? A seguito di una campagna globale di boicottaggio per il suo sostegno a Israele, Starbucks ha licenziato il suo amministratore delegato, Laxman Narasimha, a causa del conseguente calo di vendite e relative entrate.
Tanti i prodotti di cui possiamo/dobbiamo fare a meno:
“CARREFOUR, multinazionale della grande distribuzione alimentare con sede in Francia, oltre ad aver aperto una franchising con aziende israeliane direttamente coinvolte nel progetto coloniale dello stato ebraico l’anno scorso, é accusata di essere nuovamente complice per aver donato migliaia di pacchi personali all’esercito israeliano. Nel post di sostegno si vedono i soldati con ai piedi sacchetti della spesa marca Carrefour.
McDonald’s, Domino’s Pizza, Pizza Hut e Papa John, hanno fatto generose donazioni all’esercito di Israele che sta mietendo migliaia di vittime civili solo in queste settimane. La filiale di McDonalds israeliana ha dichiarato recentemente di aver regalato 100mila pasti all’esercito e ha inoltre dichiarato di offrire uno sconto del 50% per i soldati e le forze dell’ordine israeliane. Forte lo scalpore e l’indignazione scoppiato nei paesi arabi, e in Turchia, Libano, Egitto, numerose sedi McDonald’s sono state vandalizzate durante i cortei. Gli attivisti hanno inoltre chiamato i cittadini al boicottaggio della multinazionale degli hamburger, obbligando numerose filiali – dall’Oman alla Turchia all’Arabia Saudita – a prendere le distanze dalle attività della filiale israeliana. Varie filiali hanno così dichiarato di essere contro il massacro in Palestina e hanno raccolto soldi e aiuti da mandare alla popolazione di Gaza. In Libano i manifestanti hanno anche attaccato uno Starbucks e il cancello della università Americana di Beirut.
In un’altra delle foto che circolano sui social, si vedono dei soldati israeliani con i panini di Burger King sorridenti; accanto, il testo dell’azienda: «siamo usciti per rafforzare la nazione di Israele. Le nostre squadre stanno lavorando diligentemente per continuare a donare migliaia di pasti ai nostri eroi». Scegliere di finanziare i soldati israeliani in questo momento é una precisa scelta politica: significa aiutare direttamente le azioni di guerra israeliane. Per gli attivisti BDS “Tutte meritano il boicottaggio e il disinvestimento, a prescindere dall’affermazione che le loro filiali nei vari Paesi sono interamente o parzialmente di proprietà di aziende locali. La società madre è complice per aver permesso alla sua filiale in Israele di sostenere un’aggressione militare in corso”. Scrivono su un loro comunicato: “Incoraggiamo una pressione continua sulle entità che sostengono l’apartheid di Israele e la sua guerra genocida contro il nostro popolo a Gaza.”
Le aziende il cui coinvolgimento nell’apartheid é più che comprovato sono molte, e la campagna BDS chiama al loro boicottaggio. La multinazionale statunitense dell’informatica HP (Hewlett Packard) aiuta Israele a limitare gli spostamenti dei palestinesi fornendo un sistema di identificazione biometrico. I cosmetici AHAVA hanno il loro sito di produzione in un insediamento israeliano illegale. DANONE è una multinazionale francese di prodotti alimentari che detiene il 20% delle azioni dell’azienda alimentare israeliana Strauss Group, investendo nei territori occupati. AXA investe in banche israeliane che finanziano il furto di terre e risorse naturali palestinesi. PUMA sponsorizza l’Associazione calcistica israeliana, che comprende squadre negli insediamenti di Israele sulla terra palestinese occupata. SODA STEAM è attivamente complice della politica israeliana di sfollamento dei cittadini beduini-palestinesi autoctoni di Israele nel Naqab (Negev), oltre ad avere una lunga storia di maltrattamenti e discriminazioni nei confronti dei lavoratori palestinesi. SIEMENS è complice attiva nella proliferazione delle colonie israeliane in territorio palestinese attraverso la costruzione del progetto dell’Interconnettore EuroAsia.
... e pensare che scuola dal latino schola, dal gr. skholḗ, significa ‘tempo libero’, dedicato allo svago della mente e studente è etimologicamente 'colui che desidera... sogna...'
Su queste direttive originali andrebbe rifondata la scuola che oggi oscilla tra la caserma, la fabbrica, l'azienda, l'ospedale, il carcere e il luogo dell'intrattenimento digitale... che riduce lo studente ad alunno (alumnis: alimentato), a cliente o a materiale umano...
Viceversa, avremmo bisogno di una scuola fondata sulla comunicazione reciprocamente maieutica che sappia
aiutare ciascuno ad acquisire contenuti e conoscenze abilità in modalità verticale ed orizzontale stabilendo nessi tra parti apparentemente disgiunte, individuare le proprie specifiche passioni, sviluppare senso critico individuale e di gruppo, imparare a valorizzare sbagli ed errori, assecondare ed incoraggiare l'istinto alla ricerca che è in tutti, a tutte le età, permettere l'esercizio della creatività individuale e di gruppo, costruire società civile, saper leggere, interpretare, re-immaginare l’esistente, preparare e promuovere umanità e cittadinanza consapevole ed attiva... F.C.
La Moldavia è da tempo candidata a svolgere il ruolo di una nuova ucraina con il suo Donbass, la Transnistria...
é in corso una rapida militarizzazione della Moldavia insieme a continue esercitazioni della NATO che la coinvolgono
armi occidentali vengono accumulate nel campo di addestramento militare moldavo di Bulboaca che si trova a solo 8 km dal confine con la Transnistria.
Addestrano riservisti ed effettuano esercitazioni congiunte assai frequenti con la partecipazione dell'esercito USA e rumeno.
C'è ancora chi crede che la NATO (leggi USA) sia un'alleanza difensiva. Essa fomenta sistematicamente le guerre. È un'associazione a delinquere offensiva col compito di destabilizzare interi paesi... Vedi Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, Libia, Siria, Ucraina... F.C.
La Germania e altri paesi della NATO si preparano per la guerra con la Russia riproponendo il servizio di leva obbligatorio prevedendo punizioni per i renitenti alla leva. In Italia, la lega presenta un ddl che prevede l’addestramento dei nostri figli alle loro guerre.
FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
Il fascicolo sanitario elettronico (FSE) è uno strumento di controllo dei corpi dei cittadini e la raccolta dei dati, soprattutto genetici, è funzionale agli interessi delle grandi corporazioni farmaceutiche con le quali il governo italiano collabora. Il fascicolo sanitario elettronico contiene tutti i dati riguardanti visite, ricoveri, interventi, prescrizioni, analisi cliniche e vi è anche una specifica sezione farmaceutica in cui sono riportati i dati riguardanti la prescrizione e l’acquisto di farmaci. Tutti gli operatori sanitari sono obbligati ad alimentare il FSE, anche quelli privati.
Per chi vuole mantenere la riservatezza dei propri dati è essenziale, quindi, negare l’accesso al fascicolo sanitario elettronico, accesso che può avvenire da parte di altri operatori sanitari oppure, il che è l’elemento più inquietante, da parte delle pubbliche autorità nell’ambito delle esigenze di profilassi internazionale, cioè delle misure destinate alla prevenzione e gestione delle epidemie e pandemie.
Le procedure da seguire sono due.
La prima è la cancellazione dei dati anteriori al 19 maggio 2020. Si tratta di una facoltà prevista dall’art. 12 del DL 179/2012 e dai decreti attuativi (DM 7.09.2023 e 11.04.2024) che potrà essere esercitata entro il 30 giugno 2024. Non è necessario avere lo SPID o la CIE per l’opposizione.
La cancellazione si effettua accedendo a questo sito:
Chi vuole utilizzare lo SPID o la CIE (ma non è necessario) può usare questo sito:
https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/area-riservata-cittadino
Esercitando il diritto di opposizione al pregresso si vieta l’alimentazione del fascicolo sanitario elettronico con tutti i dati anteriori al 19 maggio 2020.
Per i dati successivi è necessario revocare tutti i consensi alla consultazione del fascicolo sanitario elettronico. Questa procedura si può effettuare accedendo al sito della propria regionale partendo da questa pagina:
https://www.fascicolosanitario.gov.it/fascicoli-regionali
ma in generale l’accesso online è possibile solo a chi è titolare di SPID, CIE o a chi ha attivato la propria tessera sanitaria. Si tratta in generale di opzioni che è meglio evitare.
Pertanto, occorrerà recarsi allo sportello della propria ASL di appartenenza per revocare di persona il consenso all’accesso al fascicolo sanitario elettronico.
La revoca dei consensi è disciplinata dall’art. 8 del DM 7.09.2023.
Anzitutto si stabilisce che la consultazione del fascicolo da parte di persone diverse dall’interessato e dall’operatore sanitario che ha inserito i dati nel FSE è possibile solo dopo che il paziente ha preso visione dell’informativa sulla riservatezza dei dati (c.d. “privacy”) e dopo la prestazione di un consenso libero, specifico, informato, inequivocabile e riferito alle singole categorie di dati. Per i minori il consenso viene concesso o negato dai genitori. Si può nominare un delegato per il rilascio o la revoca dei consensi. È possibile esercitare il diritto all’oscuramento dei dati sia in via generale sia in occasione delle singole prestazioni di servizi sanitari.
È opportuno revocare i consensi per le finalità di: - diagnosi, cura e riabilitazione, - prevenzione, - profilassi internazionale ivi compresa la somministrazione di vaccini o di profilassi obbligatorie o raccomandate per soggetti diretti all'estero.
L’oscuramento riguarderà ovviamente i terzi; l’interessato può sempre accedere al proprio FSE.
La revoca del consenso non pregiudica l'erogazione delle prestazioni sanitarie.
Per maggiori approfondimenti si può leggere il vademecum pubblicato sul sito.
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