"Dove fanno il deserto, lo chiamano pace" (Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant): è ciò che Tacito attribuisce al condottiero calèdone Calgaco. Questa affermazione si adatta al panorama odierno, un susseguirsi di imperialismi che impongono la dottrina universalista sulla vita degli esseri viventi.
Siamo naturalmente lontani dalle esternazioni social, tranne che in spazi ben circoscritti come questo, perché ci rifiutiamo di fare parte di questa equazione nella quale i nostri valori, i simboli ancestrali della nostra mitologia sono considerati bene di commercio, parte di un sistema di uso e consumo. La nostra concezione della Fede e visione del mondo è sostanzialmente völkisch: non abbiamo bisogno di vestirci e addobbarci come ipotetici longobardi del passato, come improbabili scandinavi ed ennesimi "vichinghi". La Fede ancestrale della quale siamo manifestazione umana è vissuta e calata in quest'epoca, nella quale abbiamo scelto di incarnarci per sperimentare il tramonto e per essere parte della prossima alba.
Non abbiamo bisogno di sostenere una pretestuosa visione tradizionale basata su banchetti, caccia e sacrifici di altri esseri naturali: i personaggi che propongono questo approccio, in nome di un paganesimo apocrifo, e come retaggio di un vecchio mondo (fantasioso), sono protagonisti di violenze su animali innocenti, violenze inutilmente perpetrare da esseri non evoluti, che non hanno compreso il significato profondo della militanza di Fede. Proprio questa tipologia di esseri involuti sarà -invece- quella che avrà timore dei diktat del politicamente corretto, asserendo che tutti possono celebrare una Fede ancestrale e che questa deve comprendere tutto: si batteranno per i diritti di ogni individuo di ogni estrazione culturale, etnia e orientamento sessuale, evitando accuratamente ogni affermazione che possa farli additare quali "razzisti", per aver proferito parola per la tutela delle radici della cui scomparsa non interessa nulla a nessuno.
Infine: siamo fedeli agli Déi, tanto quanto lo siamo della Nazione di Odin e quanto siamo patrioti. La nostra Terra di Langbard è stata violentata dalla grande bugia del cristianesimo cattolico: sono stati eretti monumenti e effigi del cattolicesimo romano lungo tutta l'area padano-alpina distruggendo e incorporando i nostri Halgadom per creare una barriera nella guerra fratricida con i cristiani protestanti. Se la nostra Terra non è libera, la prima responsabile è la chiesa cattolica romana, che proprio sulla nostra fortezza alpina ha avvelenato le coscienze di popoli sostanzialmente puri. Roma stessa è caduta sotto i colpi dell'universalismo che essa stessa aveva alimentato colpevolmente, i romani stessi, come tutti i popoli europei, sono stati posti sotto il giogo della religione straniera, il culto del deserto che ha impregnato l'anima del nostro continente. La chiesa ha stuprato l'anima europea, e le violenze sui suoi figli sono solo una manifestazione di questa natura criminale (a poco servono i dossier divulgati in questi giorni dalla chiesa sudtirolese sulle violenze degli ultimi 60 anni, denuncia strategicamente fatta a preti criminali morti e/o crimini ormai prescritti).
Questa compagine non merita alcuna tolleranza, ma solo l'indifferenza del nostro a-cristiamesimo, che non prevede alcuna concessione o visione sincretistica.
L'unica risposta è la resistenza spirituale, evitare ogni chiamata a prostituirsi attraverso i mezzi dell'ennesima variante universalista: quella del post-umanesimo e delle tecnologie digitali. Non collaboriamo con i falsari della scienza, non contribuiamo alla bugia dei falsari della coscienza, siano cattolici, genericamente cristiani o monoteisti. Rispettiamo la Legge Naturale, che è manifestazione divina: l'unica risposta ai vostri vigliacchi giochi di potere.

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Braci sacre

"E se la terra non ti offre il fuoco,
allora prendi coraggio dalla luce delle stelle
per accendere la fiaccola.
Nessun sentiero è troppo lontano per l'anima che cerca,
lei sa come allearsi orgogliosamente con la divinità al di sopra dello spazio e del tempo."

E.Limpach

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"Godan, Vili, Vè. Noi tramite voi: portatori di luce, forza generatrice che si eleva sulla nebbia primordiale.
Lo spirito è eterno, mentre la materia è trasformabile, forma esteriore dello spirito che dal nascere, attraverso il divenire e la morte accede alla forza rigeneratrice.
Lo spirito originario è con noi: Ur-Volk vive in noi, Ur-heimat vive in noi, Volksgeist agisce in noi attraverso l’Halgadom delle generazioni passate e future che alberga in noi."

Scoperta dell'Inverno 2274er-2024 ec

ᛖ Alaf Sig Arna ᛗ

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Il percorso verso il crepuscolo si è definito: accogliamo il buio e l'Inverno, già presente in questo passaggio autunnale. Nel momento in cui la natura sembra morire, il calore della vita emerge più forte con i colori accesi delle foglie e del manto autunnale: così è anche la nostra Fede e la nostra attesa per la Rinascita di Balder, il Portatore di Luce. Come il rullo di mille tamburi di guerra, la Natura preannuncia il futuro risveglio, e la distruzione dei giganti del gelo.
La runa ᛉ che veniva usata come suono finale, al termine di una parola protogermanica era la definizione fonetica di una precisa concezione cosmica: ogni fine è apparente, e corrisponde a una Rinascita.
Felice passaggio equinoziale.

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ᛏ Lo scorso 9 settembre abbiamo celebrato la memoria di Hermann (Arminius), figlio di Sigimer, condottiero dei Cherusci Irminones e comandante della resistenza germanica all'invasore romano. Per noi non è solo l'emblema della resistenza tribale e völkisch contro l'imperialismo universalista, non è solo una vicenda temporalmente circoscritta alla storia antica: Hermann è un riferimento costante per il coraggio al quale l'uomo libero deve attingere per fare fronte alla vita e ai problemi che incombono su di essa.
ᛉ Tra tutte le possibili contraddizioni della nostra vita, in un mondo come quello attuale, se restate fedeli al sangue e dunque allo spirito del Volk, per quanto vi possiate sentire soli e isolati, sarete parte di una comunità estesa di anime immortali, una concatenazione di esseri affini il cui destino trascende lo spazio e il tempo della decadenza.

"Voi solitari di oggi, voi che vi ritirate,
Un giorno sarete un popolo:
Da voi che vi siete scelti
Nascerà un popolo eletto,
E da lui il superuomo".
- F.Nietzsche

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