Mentre in Italia si discute sul caso della propagandista Cecilia Sala detenuta a Teheran, oggi un reporter della testata russa Izvestia, Alexander Martemyanov, è stato ucciso da un drone ucraino mentre guidava sull'autostrada Donetsk-Gorlovka.

Non si tratta purtroppo della prima volta in cui l'esercito ucraino prende deliberatamente di mira giornalisti. Ricordiamo già nel 2014 il caso dell'italiano Andrea Rocchelli, fotoreporter ucciso da un colpo di mortaio sparato dalle forza armate ucraine.

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Grazie USA, grazie Zelensky. Con "alleati" così, chi ha bisogno di nemici?

Come prevedibile a pagare le scellerate politiche russofobe e guerrafondaie imposte da Washington e Bruxelles sono i cittadini italiani.

Per il 2025 sono previsti rincari delle bollette fino al 30% sia per i privati che per le imprese, con conseguente aumento dell'inflazione.

Secondo alcune stime il rifiuto del gas russo verrà a costare 110 miliardi di euro all'anno ai paesi della UE mentre Mosca perderebbe ricavi per soli 6 miliardi.

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ONU METTE L'UCRAINA SOTTO ACCUSA

Mancato rispetto dei diritti umani, persecuzione religiosa e tortura dei prigionieri. Queste le pesanti accuse mosse dall'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) in un rapporto ufficiale sulla situazione in Ucraina.

Secondo l'ufficio del commissariato Onu, la mobilitazione forzata portata avanti dal regime di Kiev non rispetterebbe il Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR). Si legge nel rapporto: "Durante il periodo in esame, i tribunali hanno emesso cinque sentenze di condanna per obiettori di coscienza appartenenti a comunità religiose che avevano diritto al servizio alternativo non militare secondo la legge nazionale".

Anche il divieto di attività imposto alla Chiesa Ortodossa non sarebbe conforme alla legislazione internazionale in quanto "rappresenta una grave restrizione che colpisce la capacità degli individui di praticare il proprio credo e l’Ucraina non ha dimostrato la necessità e la proporzionalità di questa misura".

Infine viene riportato come più della metà dei 205 prigionieri di guerra russi intervistati dalle Nazioni Unite siano stati sottoposti a tortura.

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Tanti auguri per un felice anno nuovo a tutti coloro che ci seguono e ci sostengono!

Lo scorso anno è stato ricco di iniziative e il prossimo lo sarà ancora di più, nonostante il clima di censura che taluni vorrebbero imporre.

La speranza più bella è che il 2025 possa finalmente portare la pace nella martoriata regione del Donbass.

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Capodanno in Russia: Superstizioni e tradizioni
Testo di Anna Laura Santella

In Russia, il Capodanno è ricco di superstizioni e rituali che si credono portino fortuna e prosperità. Una delle tradizioni più popolari è scrivere un desiderio su un foglietto, bruciarlo subito dopo la mezzanotte e gettare le ceneri nel bicchiere di champagne. Questo gesto è visto come un modo per fare in modo che il desiderio si avveri nell'anno nuovo.

I regali sono un altro aspetto importante. In Russia, si evita di regalare coltelli, poiché si pensa che possano "tagliare" i legami tra le persone e portare sfortuna.

Anche il brindisi di mezzanotte è carico di significato: chi non solleva il bicchiere in tempo rischia di affrontare disavventure nell'anno a venire.

Altra superstizione comune riguarda l'inizio dell'anno: non bisogna iniziarlo con tristezza, per evitare che influenzi negativamente tutto il periodo. Per questo motivo, molte famiglie cercano di vivere la notte in allegria.

Inoltre, è fondamentale entrare in casa con il piede destro appena scocca la mezzanotte, per garantirsi un anno fortunato.

Infine, alcuni tengono una moneta in tasca per attirare ricchezza e prosperità.

Queste superstizioni mostrano quanto il Capodanno in Russia sia visto come un momento di speranza, un'opportunità per iniziare l'anno con energia positiva.

Cultura Italia-Russia

Gli attivisti pro-ucraina si distinguono sempre per azioni di scarsa intelligenza e disprezzo dei valori.

È utile ricordare come il movimento Femen, fondato a Kiev nel 2008, abbia tra i suoi principali sponsor la Open Society di George Soros.

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Il Premier slovacco Robert Fico denuncia un tentativo di "corruzione di Stato"!

Zelensky avrebbe offerto 500 MILIONI alla Slovacchia durante un incontro a porte chiuse, per votare sì all’Ucraina nella NATO.

L'ennesima rivelazione che getta ombre sul governo di Kiev e sui metodi utilizzati per mantenere il supporto europeo alla guerra.

Mentre i media mainstream tacciono, Byoblu continua a mostrarvi ciò che gli altri non vi dicono.

“Se l’Ucraina perde la guerra a vincere è l’Europa”

Pochi giorni fa il Corriere di Bologna fa ha pubblicato un’interessante intervista allo storico, sociologo e antropologo francese Emmanuel Todd in merito ai tempi che sta vivendo l’Europa.

Secondo Todd nel nostro continente “è iniziata una guerra” destinata a decidere il destino dell’Europa. “Se la Russia venisse sconfitta in Ucraina, la sottomissione europea agli americani si prolungherebbe per un secolo. Se, come credo - spiega lo storico francese - gli Stati Uniti verranno sconfitti, la Nato si disintegrerà e l’Europa sarà lasciata libera.

Todd prevede inoltre che gli europei dovranno affrontare uno choc psicologico, ossia “comprendere che la Nato non esiste per proteggerci ma per controllarci”.

L’Ucraina sarebbe servita agli States per consolidare la subordinazione del vecchio continente. Secondo Todd questa esigenza per gli USA nasce durante la guerra in Iraq, quando Putin, Schröder e Chirac tennero una conferenza stampa congiunta. “Questo terrorizzava Washington. Sembrava che l’America potesse essere espulsa dal continente europeo. La separazione della Russia dalla Germania divenne quindi una priorità per gli strateghi americani. Peggiorare la situazione in Ucraina è servito a questo scopo. Costringere i russi ad entrare in guerra per impedire l’integrazione di fatto dell’Ucraina nella Nato è stato, inizialmente, un grande successo diplomatico per Washington”.