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1) NON promuoviamo teorie antiscientifiche.
2) NON facciamo né propaganda vaccinale né antivaccinale.
3) RIPORTIAMO, nel virgolettato, la traduzione letterale di ciò che scrivono gli Autori delle pubblicazioni e i relativi link alla fonte originale
🔻7/10/2023 - 7/10/2024🔻
🇵🇸 Un anno dal 7 ottobre, un anno in cui la Resistenza palestinese ci ha insegnato ancora una volta che Resistere è necessario, vincere è possibile.
Contro l'imperialismo, contro lo stato di guerra, contro questo sistema che produce solo miseria, sfruttamento e morte: Resistiamo.
Al fianco del popolo palestinese, libanese, yemenita e di tutti i popoli oppressi del mondo. Al fianco degli oppressi, per costruire un mondo senza più classi, guerre e sfruttamento.
Che il 7 ottobre sia una data rivoluzionaria per continuare la nostra lotta.
O la Rivoluzione fermerà la guerra, o la guerra scatenerà la Rivoluzione.
Portiamo l'Intifada nel cuore dell'imperialismo.
PALESTINA LIBERA DAL FIUME AL MARE
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Jinggangashan
Ai piedi del monte
si vedono vessilli e bandiere,
sulla cima del monte
il corno risponde al tamburo.
L'esercito nemico ci circonda,
diecimila e mille ancora,
immobili noi resistiamo.
[...]
Da Huangyannjie tuona il cannone,
annuncia che l'esercito nemico
è fuggito nel buio della notte.
(Mao Ze Dong)
🔴 Il 5 ottobre è di tutti quelli che erano in piazza e hanno cercato in tutti i modi di esserci. Di tutti quelli in pullman che sono stati fermati lungo le vie di accesso alla capitale e rispediti indietro con ricatti ed intimidazioni. Delle decine di pullman “scortati” dalle forze dell’ordine per centinaia di chilometri affinché rientrassero nei luoghi da cui erano partiti. Di tutti quelli fermati alle stazioni dei treni alla partenza, all’arrivo, alla metro e negli autogrill, alcuni dei quali si sono visti rifilare fogli di via a pioggia.
Per tutti questi motivi essere in piazza in oltre diecimila persone è stata una vittoria. Il dispositivo militare-repressivo messo in campo dal governo, volto a vietare qualsiasi assembramento di persone, è politicamente fallito. La gestione della piazza non cade dal cielo e non è la scelta di un Ministro più fascista di quelli precedenti, ma è la conseguenza del contesto di guerra su scala globale. È il riflesso interno della guerra: la “guerra interna” fatta di reazione e repressione. È il manifestarsi del “diritto penale del nemico” che materializza lo Stato di guerra sul fronte interno.
🔻 La volontà del corteo di forzare il divieto a muoversi dalla piazza e poi la discreta compattezza in risposta alle cariche delle forze di polizia dimostrano che c’è chi non vuole chinare la testa contro la censura verso la Resistenza del popolo palestinese e lo stato di guerra che avanza. La vecchia litania degli infiltrati e dei “buoni e cattivi” è da respingere in ogni sua forma e va rispedita ai mittenti, ovvero governo, apparato massmediatico e sinistrume vario. Questa cantilena è funzionale solo a dividere, isolare e indebolire la forza delle lotte.
Al contrario, se il dispositivo repressivo messo in campo ieri dalle forze di polizia è l’esempio dell’applicazione dello stato di guerra sul “fronte interno”, bisogna organizzarsi per resistere con ancor più compattezza, unità, determinazione e forza. Lo stato di guerra e l’accelerata repressiva espressa dal Ddl 1660 non passeranno solo se ci sarà la forza concreta di bloccarli, violandone quindi l’uso e la loro legittimazione politica. Ciò che viene approvato nei palazzi governativi deve essere rigettato con forza nelle piazze in modo compatto.
🔻 Anche per questo esprimiamo piena solidarietà a tutti i compagni e le compagne colpiti dalla repressione: ai denunciati a cui è stato impedito di partecipare alla piazza, ai fermati in seguito alle cariche e al compagno processato per direttissima.
🚩 Il 5 ottobre a Roma è stato questo, un atto di resistenza di massa. Ma non deve essere l’ultimo, se vogliamo fermare l’avanzare dello stato di guerra e raccogliere forze per buttare giù questo sistema di miseria, guerra e sfruttamento. Resistere per vincere! 🚩
Antitesi
🔎 https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/la-resistenza-non-e-un-pranzo-di-gala/
👉 https://www.instagram.com/p/DA0hiQ6CsCF/?igsh=MXhuNTg4MzQ1MDJzcQ==
🔻 EP4 - DONNE E RESISTENZA
👉 https://radiazione.org/rubriche-e-speciali/resistere-per-vincere/
In questa puntata si parlerà della Scuola e di come sia sempre più coinvolta nella propaganda di guerra imperialista del nostro governo.
In un contesto di guerra come quello che stiamo vivendo, dall’Ucraina alla Palestina, la scuola è osservata speciale: l'obiettivo è creare un luogo dove venga repressa, minacciata e sanzionata qualunque voce contro lo stato sionista e la NATO.
Nonostante tutto lavoratori e studenti non restano in silenzio, ma sempre più si oppongono alla continua intromissione del mondo militare nelle aule.
Parleremo di come la repressione ha colpito chi lavora nella scuola nel territorio italiano e padovano nello specifico, con un compagno del @CPCLevante, nonché conduttore di questa trasmissione, che ci racconterà delle perquisizioni subite da lui e altri due compagni e di come, in seguito a questo, abbia perso il posto di lavoro.
Discuteremo anche di come ci si organizza nel territorio assieme ad una lavoratrice del gruppo “lavoratrici e lavoratori della scuola contro la guerra” che ci racconterà come sono nati e il loro percorso di lotta all’interno delle scuole sul territorio padovano.
Buon Ascolto!!! ✌️??
? BENEFIT CONTRO LA REPRESSIONE ?
? SABATO 13 LUGLIO ?
? Tuttinpiedi
Venezia - Mestre
(Pzz.tta Canova 2)
❗ Dalle 18.30❗
Esposizione mostra Free Palestine:
"Così la sua ferita illumina le stelle, trasforma il presente in futuro…"
https://mostrafreepalestinepadova.noblogs.org/
❌ Dalle 20.30 CENA POPOLARE ❌
Tutto il ricavato sarà devoluto alle spese legali di compagni e compagne che si spendono tutti i giorni nella lotta contro un sistema di sfruttamento e oppressione!
-------
Denunce, perquisizioni, fogli di via, condanne e misure cautelari sono solo alcune delle manovre repressive di cui, ultimamente, sentiamo parlare sempre più spesso.
La straordinaria lotta in solidarietà al popolo palestinese ha risvegliato le piazze di tutta Italia e la controparte, sempre attenta a non far muovere una foglia, si è fatta subito sentire. Il tentativo di intimidire e spaccare le forze che sono state messe in campo in questi mesi però non è riuscito, la risposta è sempre stata quella della solidarietà, dell'unità e della determinazione spinte dall'essere dalla parte giusta della storia!!
La risposta migliore agli attacchi repressivi è continuare a lottare per un mondo più giusto: riprendersi le scuole, le università, i luoghi di lavoro, strade, piazze e città, per opporsi alla guerra imperialista e alla miseria che si porta dietro. Rispondere uniti dentro e fuori le aule di tribunale!
La solidarietà è un'arma,
Usiamola!! ✌️??
? BENEFIT CONTRO LA REPRESSIONE ?
? SABATO 13 LUGLIO ?
? Tuttinpiedi
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(Pzz.tta Canova 2)
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Tutto il ricavato sarà devoluto alle spese legali di compagni e compagne che si spendono tutti i giorni nella lotta contro un sistema di sfruttamento e oppressione!
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Denunce, perquisizioni, fogli di via, condanne e misure cautelari sono solo alcune delle manovre repressive di cui, ultimamente, sentiamo parlare sempre più spesso.
La straordinaria lotta in solidarietà al popolo palestinese ha risvegliato le piazze di tutta Italia e la controparte, sempre attenta a non far muovere una foglia, si è fatta subito sentire. Il tentativo di intimidire e spaccare le forze che sono state messe in campo in questi mesi però non è riuscito, la risposta è sempre stata quella della solidarietà, dell'unità e della determinazione spinte dall'essere dalla parte giusta della storia!!
La risposta migliore agli attacchi repressivi è continuare a lottare per un mondo più giusto: riprendersi le scuole, le università, i luoghi di lavoro, strade, piazze e città, per opporsi alla guerra imperialista e alla miseria che si porta dietro. Rispondere uniti dentro e fuori le aule di tribunale!
La solidarietà è un'arma,
Usiamola!! ✌️??
“il nostro faro è il lavoro buono, stabile, sicuro, di qualità, che dà dignità alla persona”
Queste sono le parole della ministra del lavoro Calderone, una presa in giro visto le politiche che questo governo, come quelli precedenti stanno portando avanti:
Precarizzazione e subappalti. È la costante ricattabilità che mette i lavoratori nelle condizioni di mettere in secondo piano la sicurezza, nel costante tentativo di farsi rinnovare il contratto, accettando così anche di svolgere lavori rischiosi anche al di fuori delle loro competenze. Senza contare che alcuni settori sono quasi totalmente in mano al caporalato come il settore agricolo;
Aumento dello sfruttamento. Il continuo aumento esponenziale del carico a cui noi lavoratori veniamo sottoposti (in termini di orario o il constante aumento della produttività a discapito della sicurezza);
Salari da fame. Il costo della vita aumenta ma gli stipendi sono sempre gli stessi, questo spinge le famiglie sempre più a ridosso della soglia di povertà e quindi costringe alla ricerca di un’entrata extra tramite straordinari o un secondo lavoro (a fine 2023 si parlava di 3 milioni di italiani che avrebbero una doppia occupazione);
Tagli a “controlli” e impunità padronale. Negli anni i vari governi hanno tagliato i già insufficienti controlli sulle condizioni di lavoro e sicurezza. La riduzione dei dipendenti degli organi di vigilanza e degli enti nazionali che si occupano di lavoro (Inail, Spisal e Itl) serve a rendere inutili questi strumenti, più di quanto già non lo fossero. Questo garantisce ai padroni una impunità di fatto in quanto molto difficilmente devono rispondere delle condizioni nelle quali ci fanno lavorare e anche nei pochi casi che ciò avviene, la giustizia borghese trova il modo per sollevarli da qualsiasi responsabilità.
I morti sul lavoro non sono una fatalità. Gli oltre 350 morti sul lavoro che abbiamo visto nei soli primi quattro mesi di quest’anno, sono il prodotto di questo sistema infame. A questi, si aggiungono Satnam Singh di 31 anni deceduto a Latina in seguito all’amputazione di un braccio da parte di un macchinario agricolo mentre svolgeva la sua mansione e scaricato come immondizia dal suo datore di lavoro, e Pierpaolo Bodini di 18 anni morto nel Lodigiano schiacciato anch’egli da un macchinario agricolo.
A loro e alle loro famiglie, in questo momento, vanno il nostro cordoglio e la nostra solidarietà.
Solidarietà che ora più che mai diventa fondamentale perché per invertire questa situazione è necessario che tutti noi lavoratori ci uniamo e organizziamo per lottare contro questo sistema che ci considera carne da macello e ci sfrutta per i loro interessi. Che impiega i soldi di tutti noi per finanziare guerre e interventi militari in tutto il mondo anziché investirli in sicurezza sul lavoro.
Il capitalismo uccide e i morti sul lavoro gridano vendetta. I responsabili sono i padroni, i vari politicanti e burocrati di stato che ne difendono gli interessi e l'impunità. Solo lottando e facendola finita con questo sistema potremmo non solo riconquistare quei diritti che ci vogliono togliere ma anche costruire una società nuova senza guerre, classi e sfruttamento.
Pagherete caro, pagherete tutto!
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