"L'Italia torna responsabile" vuol dire il ritorno in grande stile dell'austerità. Con un consolidamento fiscale in prospettiva maggiore di quello del Governo Monti (4,3% del PIL contro 3,6%). La manovra taglia il deficit portandolo dal 3,8% del PIL di quest'anno al 3,5% (più che dimezzato rispetto allo scorso anno quando era del 7,2%). L'avanzo primario sarà dello 0,6% del PIL rispetto allo 0,1% di quest'anno. Qualcuno però vi racconta che è una manovra espansiva.

Le vendite registrano un crollo del 7,5% rispetto al 2019. 1 lavoratore su 4 è in cassa integrazione (4.700 lavoratori). Secondo il presidente di Confindustria Ceramica, Augusto Ciarrocchi «le evidenze confermano che l’applicazione del Green Deal europeo sta comportando oggettivi rischi di deindustrializzazione». Dalla UE non basta uscire. Va distrutta per poi cospargere di sale le sue rovine di modo che non rinasca mai più.

"Il più grande successo dell'euro"

Il ritorno del vile affarista.
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_ritorno_del_vile_affarista/32703_58276/

Il FMI scopre (con calma, come al solito) che le riforme regressive del mercato del lavoro hanno danneggiato la quota salari.