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Co-creare un sistema agricolo e alimentare giusto partendo dalle fondamenta, mettendo gli agricoltori al centro.
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Realizziamo la nostra missione sviluppando progetti educativi sul campo incentrati sull'agricoltura rigenerativa, sull'economia e sulla spiritualità, lavorando con agricoltori con scarsa sicurezza alimentare e reddito per mezzi di sussistenza rigenerativi per loro, le loro famiglie e comunità, nonché supportando attivamente processi globali, vale a dire la COP UNFCCC, il Summit delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari e il Comitato delle Nazioni Unite per la sicurezza alimentare, al fine di far sentire la voce degli agricoltori in tali processi.
Partecipa alla formazione dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT Food), per scoprire le esperienze di chi ha implementato l'agricoltura conservativa nel territorio italiano.
Coglie l'opportunità di entrare in contatto con chi ha innovato nel settore agricolo in modo sostenibile, attraverso le tecniche coinvolte in questo sistema agricolo.
?Mercoledì 16 ottobre 2024 - Azienda Agraria Sperimentale "L. Toniolo", Viale dell'Università, 4, 35020 Legnaro PD
✅Evento gratuito CON OBBLIGO DI REGISTRAZIONE
---> INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
I candidati devono inviare la documentazione richiesta entro e non oltre il 25 settembre
https://www.francescofarm.com/#agenda-padova
Programma della giornata:
08:30-09:00: Registrazione dei partecipanti
Accoglienza ufficiale
09:00-09:30: Benvenuto ufficiale
Università di Padova
Cibo EIT
Consorzio European Carbon Farmers & Farm di Francesco
Agenda di condivisione per oggi
Preparazione del terreno
09:30-10:30: Inizio del programma: Definizione dello scenario, aspettative, accordo sulla corte e presentazione dei partecipanti.
Seminario
10:30-11:30: Concetto e studi di agricoltura conservativa
Maria Florencia Ribero , dottoranda presso l'Università di Padova (Focus particolare sull'adozione dell'agricoltura conservativa nel frumento invernale (triticum aestivum l.) con l'obiettivo di risparmiare acqua, proteggere l'ambiente, migliorare la salute del suolo e ridurre le emissioni di CO2)
Ilaria Piccoli , Professoressa Associata, Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse Naturali e Ambiente, Università di Padova.
11:30-12:00: Pausa caffè
12:00-13:00: Agricoltura conservativa: Un caso di studio di attuazione
Anna Trettenero , Società Agricola Cricoli società semplice, socio fondatore e amministratore. Conduzione in affitto di circa 100 Ha SAU in agricoltura conservativa rigenerativa, anche con contratti di filiera per la produzione di isolati proteici HiWeiss. Alfalfa Energia srl Società Agricola, socio fondatore e amministratore.
Martina Dal Grande , viticoltrice di Conegliano, presidente di Confagricoltura Giovani (ANGA) di Treviso.
Elia Negretto , produttore del basso vicentino, eclettico e innovatore con diversi progetti in corso, soprattutto nell'irrigazione ma anche sensori e droni, melograno, grano, soia e mais da seme, pomodoro, erba medica sono le sue colture), presidente dei Giovani di Confagricoltura Vicenza.
13:00-14:30: Pranzo
La cura
14:30-16:00: Visita aziendale al campo dell'Università di Padova: Serra, campi sperimentali con seminario di mais e campo sperimentale a lunga rotazione.
16:00-17:00: Piani di transizione aziendale
Anna Trettenero , Società Agricola Cricoli società semplice, socio fondatore e amministratore. Gestione ni affitto di circa 100 Ha SAU ni agricoltura conservativa rigenerativa, anche con contratti di filiera per la produzione di isolati proteici HiWeiss. Alfalfa Energia srl Società Agricola, socio fondatore e amministratore.
Lorenzo Furlan, Veneto Agricoltura.
Raccolto
17:00-17:30: Riassunto della giornata: le presentazioni, la visita in azienda e gli scambi individuali.
17:30-18:00 : Rendere i piani di transizione della vostra azienda agricola obiettivi SMART – laboratorio guidato e sessione di apprendimento.
Cerimonia di chiusura
18:00-18:30: Sessione di condivisione e cerimonia di premiazione.
Dalle 18:30 in poi: partenza dei partecipanti.
Farm of Francesco
Justice in Global Food Systems
VERSO LA TRANSIZIONE AGRICOLA
partendo dall'agricoltura conservativa.
Mercoledì 16 ottobre
Università di Padova
Maggiori dettagli. ⬇️⬇️⬇️
Un futuro per il vino trentino: la crisi come spinta per il cambiamento.
Le recenti riflessioni di Luca Rigotti, condivise con il portale Wine News, hanno suscitato sentimenti contrastanti tra noi viticoltori.
Da una parte, esse evidenziano una crisi profonda che ci preoccupa, dall’altra, offrono un barlume di speranza che qualcosa possa finalmente cambiare nel settore vitivinicolo trentino.
La parola “crisi” deriva dal greco e racchiude diversi significati, tra cui il più rilevante è “transizione”.
Essere in crisi, quindi, non è necessariamente un evento negativo, ma un momento di passaggio che richiede il coraggio di abbandonare il vecchio per fare spazio al nuovo.
Questo concetto è particolarmente significativo per noi viticoltori, che da tempo denunciamo decisioni sbagliate imposte da una dirigenza che sembra sorda ai bisogni di chi lavora sul campo.
Se Rigotti fosse veramente un viticoltore, come ama definirsi, sarebbe il primo a ribellarsi contro un protocollo che ci condanna a vigneti devastati dalla peronospora già a luglio, da malattie del legno e da fitoplasmi che causano perdite di decine di milioni di euro ogni anno.
Sarebbe anche il primo a reagire contro chi, come presidente di una cooperativa agricola, si aumenta lo stipendio del 30% in un momento di crisi, o contro una Cooperazione che rende la base sociale sempre più rassegnata al fatto che nulla possa cambiare nelle nostre assemblee.
L'intervista di Rigotti non fa che confermare una serie di errori di cui anche lui è complice, ricoprendo numerose cariche istituzionali nel settore vitivinicolo a livello locale, nazionale ed europeo.
Tra questi errori, spicca l'adozione di un protocollo inspiegabilmente più rigido e costoso rispetto agli standard nazionali, che ci obbliga a produrre vini di fascia bassa per la grande distribuzione organizzata (GDO), con costi di produzione paragonabili a quelli dello Champagne.
Inoltre, si aggiungono le rese in quintali per ettaro eccessivamente elevate di alcune uve, seguite dalla proposta di estirpazione, e la carenza di appeal dei nostri vini sul mercato del Nord Europa, come testimoniato dalla rassegna stampa dell'ultima edizione di Prowein.
Un ulteriore problema è rappresentato dalla mancanza di ricambio generazionale e dall’impossibilità per le aziende agricole di investire in nuove tecnologie a causa delle rese economiche troppo basse.
Queste tecnologie potrebbero migliorare la sostenibilità in tutti i suoi aspetti, ma ciò che manca davvero è il dialogo.
Per Rigotti, infatti, sembra che l'aspetto più importante sia "essere ai tavoli delle discussioni in UE," senza però offrire idee concrete, frutto di un serio confronto tra noi operatori del settore.
È davvero così difficile da capire?
La crisi, dunque, dovrebbe essere vista come un’opportunità per ripensare e rinnovare il nostro
approccio, creando un futuro migliore per il settore vitivinicolo trentino.
Ma questo può avvenire solo attraverso un maggiore coinvolgimento di noi operatori, che siamo i primi a sentire il peso delle scelte sbagliate e ad avere a cuore il futuro del nostro territorio.
Giuliano Preghenella & Lucio Caldera.
Da agricoltore socio della cooperazione mi sono chiesto: quali importanti conclusioni posso trarre alla luce di queste considerazioni?
Prima di tutto, riconosco che la digitalizzazione rappresenta una trasformazione inevitabile e potenzialmente vantaggiosa per l'agricoltura, in grado di migliorare l'efficienza e la sostenibilità dei processi produttivi.
Ammetto di essere poco consapevole dei rischi che accompagnano questo processo, come il digital divide tra le aziende agricole, la dipendenza da fornitori di servizi digitali, e l'uso dei dati che potrebbe non sempre andare a vantaggio degli agricoltori stessi.
In secondo luogo, comprendo l'importanza di un approccio collettivo e strategico per affrontare queste sfide.
La cooperazione, con la sua radicata presenza sul territorio e il ruolo di guida che tradizionalmente svolge, potrebbe essere un pilastro fondamentale per facilitare questa transizione digitale in modo equo e vantaggioso per tutti i soci.
Infine, insisterei sulla necessità di investimenti non solo in tecnologia, ma anche in formazione per acquisire le competenze necessarie e in un adattamento dell'assetto istituzionale che governa il settore.
Senza una visione di lungo periodo e una collaborazione sinergica tra mondo agricolo, ricerca e politiche pubbliche, c’è il rischio che le innovazioni digitali vengano implementate in modo standardizzato, senza tener conto delle specificità locali, compromettendo così i punti di forza del nostro modello agricolo.
In sintesi, come socio della cooperativa, sarei favorevole all'innovazione e alla digitalizzazione, ma con una forte attenzione alla tutela degli interessi degli agricoltori, alla necessità di una formazione adeguata e a una governance che garantisca la sostenibilità e il rispetto delle peculiarità territoriali.
A domani con altre considerazioni. ???
Oggi riporto l'articolo di Fontanari e Ferrari, nei prossimi giorni cercherò di dire quello che io e altri miei colleghi pensiamo in merito, nell'illusione diciamo così di creare un dibattito utile per iniziare un percorso che ci porti alla digitalizzazione i campo agricolo.
*DIGITALIZZAZIONE DELL’AGRICOLTURA E RUOLO DELLA COOPERAZIONE
DI EDDI FONTANARI – EURICSE E MATTEO FERRARI – UNIVERSITÀ DI TRENTO.
I processi di digitalizzazione stanno investendo in misura crescente il comparto agroalimentare. I benefici che ne potrebbero derivare sono numerosi: maggiore efficienza dei processi produttivi e distributivi, riduzione dei costi grazie ad una migliore gestione degli input, supporto nel conseguimento degli obiettivi di sostenibilità sempre più richiesti alle imprese. Al contempo, è necessario ricordare i rischi che tali processi implicano, a partire da quelli legati al digital divide tra
imprese che implementano soluzioni digitali e imprese che, per ragioni diverse, non possono vogliono farlo.
Ma vanno anche ricordati i rischi di dipendenza che potrebbero determinarsi a danni degli agricoltori, subalterni rispetto alle soluzioni offerte dai fornitori di servizi digitali, nonché i rischi legati ad un impiego dei dati che possa portare a risultati contrari agli interessi degli agricoltori che quei dati hanno fornito.
Rimane che le innovazioni digitali determineranno una trasformazione dell’agricoltura, sempre più basata sulla raccolta ed elaborazione di dati, e richiederanno, oltre a ingenti investimenti, attività formative per lo sviluppo di nuove competenze nonché un adattamento dell’assetto istituzionale che governa il settore agroalimentare nel suo complesso. Infatti, la massimizzazione dei benefici prima ricordati e la minimizzazione delle relative controindicazioni passano per la capacità dei sistemi produttivi di operare in modo sinergico con gli attori del territorio, elaborando strategie di lungo periodo che, da un lato, consentano l’introduzione di nuove tecnologie e soluzioni e, dall’altrolato, non indeboliscano i punti di forza dell’ecosistema agricolo locale.
Senza questo tipo di visione il rischio è di avallare politiche di trasformazione standardizzate, vale a dire pensate per altri modelli e territori, minando i punti cardine del modello di sviluppo rurale trentino come, ad esempio, la proprietà diffusa della terra e la relativa funzione integrativa del reddito familiare.
In tal senso, un ruolo chiave potrebbe essere giocato dalla cooperazione, realtà fortemente radicata in Trentino e capace, per le funzioni di rappresentanza e guida tradizionalmente svolte, di sviluppare e promuovere innovazione. Il recente convegno, tenutosi in aprile e promosso congiuntamente da Euricse e Università di Trento, ha rappresentato un primo momento di dialogo tra mondo produttivo, della ricerca e istituzionale volto ad esplorare il contributo che la
cooperazione può dare nei processi di digitalizzazione in agricoltura, ma anche le sfide che tali processi pongono al sistema mutualistico.
L’indicazione di fondo che è emersa è che l’alleanza tra il mondo agricolo e della ricerca sarà decisiva se accompagnata da politiche abilitanti e se sarà finalizzata all’introduzione di una nuova concezione di agricoltura, che intenda la digitalizzazione quale strumento di valorizzazione dei dati per ricavarne un valore condiviso per il territorio e le aziende agricole trentine.*
Continua domani con una mia riflessione. ???
"…La vendemmia nelle nostre Cantine Socie, rigorosamente manuale, è finalmente iniziata con le uve di Pinot Grigio nelle aree più precoci…"
Così recita il post sui social di una grade azienda vinicola trentina che riporto nella foto.
Ma per quanto tempo potremo ancora raccontare di questa vendemmia fatta di gesti antichi, di tanta fatica, e di mani che accarezzano i grappoli con cura?
Quello che sappiamo è che le regole classiche, quelle a cui ci si atteneva fino a una decina di anni fa, sono saltate tutte: bisogna reinventarsi, bisogna saper affrontare le circostanze, e bisogna soprattutto affidarsi all’istinto, quando tutti i parametri che avevamo come riferimento paiono cambiare.
Il progresso, con le sue promesse le sue illusioni(?) e le sue sfide, la sempre maggior difficoltà nel trovare mani disponibili e che sappiano rispondere alle esigenze degli operatori agricoli, si intrecciano con la mancanza di ricambio generazionale nelle aziende agricole, una burocrazia asfissiante e le mutevoli condizioni meteorologiche, rendendo ogni stagione un'impresa.
Si, il sole, un tempo alleato, ora rende proibitivo in certi momenti della giornata il lavoro all'aperto, spingendo inevitabilmente anche chi è restio a guardare verso l’introduzione dei primi prototipi di vendemmiatrici, anche per la nostra amata pergola trentina.
Saremo capaci di resistere alle sirene del progresso? Quali accorgimenti e quali penalità dovranno inventarsi i nostri dirigenti per scoraggiare l'utilizzo di questi nuovi strumenti che il progresso piano piano ci mette a disposizione a cui risulta difficile rinunciare?
Eppure, c'è una malinconia dolce in questo passaggio, un addio sussurrato al romanticismo di una tradizione che si piega al futuro. Ma...
Forse vi sorprenderò, ma devo confessarvi che l'idea di utilizzare un macchinario per la vendemmia mi incuriosisce e tanto, dopotutto, ammettiamolo: la vendemmia manuale piace, ma sempre più a chi non la fa.
Ci pentiremo? Ai posteri l'ardua sentenza, intanto però, per quest'anno si vendemmia ancora manualmente. ???
All'improvviso Cristiano Spadoni Project Development Leader, di ImageLine ha guardato tra il pubblico presente e riconoscendomi fra gli altri come Digital farmer passandomi il microfono mi ha chiesto di raccontare la mia esperienza con le nuove tecnologie.
E allora ho spiegato che, grazie all’applicazione SAPIENCE avviata dalla Fondazione FBK nel 2019, il Gewürztraminer proprio in questi giorni si è classificato al primo posto al 7° concorso ENOtecnico, dedicato alla valorizzazione dei vini del territorio organizzato dalla Fondazione E. Mach.
Questo a conferma delle analisi iniziali del progetto, che non solo ha permesso di risparmiare quasi il 70% di acqua nell’irrigazione consortile, ma ha anche aumentato del 27% gli aromi e gli estratti dei vini interessati, microvinificati a parte.
Tuttavia, questi dati sono parziali, poiché in annate piovose come sembra essere il 2024, non è possibile verificarli appieno.
Nel mio intervento poi, ho inoltre sottolineato l’importanza di una collaborazione stretta tra il mondo della ricerca e gli agricoltori, affinché quest’ultimi possano indirizzare la ricerca verso le loro reali necessità. Altrimenti, rischiamo che essa venga utilizzata per scopi diversi.
Essere Digital farmer riserva sempre grandi sorprese!
Vorrei aggiungere una nota a margine di questa bella esperienza assumendomi la responsabilità di quanto affermo, perché so di toccare un tasto dolente:
ma è possibile secondo voi che oggi, alla presentazione del bilancio di sostenibilità del Consorzio Vini del Trentino al Muse, saranno presenti tutti i rappresentanti del mondo vitivinicolo trentino (ed è giusto, sia chiaro), mentre in occasioni in cui si discute e si progetta la sostenibilità futura, sia economica che sociale e non solo ambientale, non ci sia nessuno?
Non partecipare ai tre eventi sul tema “Agricoltura Smart, fra intelligenze artificiali e nuove tecnologie” è stata l'ennesima occasione persa dai rappresentanti del mondo vitivinicolo trentino.
La loro presenza avrebbe permesso di interagire, approfondire e progettare la sostenibilità futura con i ricercatori presenti, e di chiedere chiarimenti.
Purtroppo, questa assenza sembra essere una costante, che, a mio avviso, rallenta l’adozione delle nuove tecnologie nell’ambito agricolo trentino, con tutti i rischi che ne conseguono, compreso il calo di appeal verso i giovani, i futuri agricoltori.
Concludendo, concordo con Massimo Tomasi, direttore della CIA Agricoltori Italiani Trentino, quando dice che: "le nuove tecnologie costano", ma aggiungo io, l'acquisto in massa e fatto in modo cooperativo – mi riferisco alla possibilità di un car-sharing agricolo – potrebbe essere una soluzione a questo problema evidenziato da Tomasi.
Coraggio. ???
L’evento, moderato dal giornalista Walter Nicoletti, è stato aperto con i saluti di Marcello Lunelli, vicepresidente di Ferrari Trento, che ha evidenziato come Villa Margon sia il “racconto della splendida vocazione vitienologica trentina”,
successivamente Goffredo Pasolli, vicepresidente Consorzio di tutela Vini del Trentino e consigliere di amministrazione FEM che ha sottolineato il ruolo di FEM a supporto e stimolo del mondo vitienologico trentino
Luca Paolazzi del Consorzio Vignaioli del Trentino che ha evidenziato il tema importante dell’incontro di oggi, il futuro del vino, di fronte alle nuove sfide che si trova ad affrontare il comparto, in primis i cambiamenti climatici e le nuove tecnologie in campagna.
Il pomeriggio poi è proseguito con questo programma:
Programma:
Prima parte:
- Attilio Scienza -Università degli Studi di Milano
e Presidente delle celebrazioni per il 150° anniversario FEM:
La lezione della storia: dalla rivoluzione delle bevande alla contemporaneità
- Ugo Morelli - Università degli Studi di Napoli Federico II
Strategie educative per l'autonomia individuale e la prevenzione delle dipendenze.
Seconda parte:
L’impegno concreto della Fondazione Mach per l’innovazione della filiera
- Roberto Larcher – Fondazione Edmund Mach
La ricerca, le sperimentazioni e la diffusione delle conoscenze viticole ed enologiche
- Pietro Franceschi – Fondazione Edmund Mach
Sensori, satelliti e modelli per disegnare la viticoltura di domani
Dibattito
Di questo interessantissimo convegno è disponibile la registrazione sul canale YouTube della Fondazione Mach al seguente indirizzo: https://youtu.be/OLn0SUqVTr8
Invito tutti sopratutto i colleghi viticoltori ad approfittare ed ascoltare questa che secondo me è un ottima occasione in-formativa.
E buon 150 compleanno alla Fondazione Edmund Mach. ???
**PROPOSTE PER L'AGRICOLTURA TRENTINA,
NOI SIAMO PREOCCUPATI.
Ieri sul T Quotidiano era pubblicata una lettera inviata dalla neocostituita Associazione Libertà Agricola Trentina,
l' associazione nata dopo le proteste dei trattori del gennaio scorso,
la lettera è un appello al dialogo tra la base sociale e i vertici della Cooperazione Agricola Trentina.
Per avere maggiori informazioni o conoscere le modalità per iscriversi o qualsiasi altra curiosità riguardante l'Associazione L.A.T. scrivete una mail a**: [email protected]
Buona lettura. ???
O ti formi o ti fermi.
**Come e quando innovare: strumenti a supporto delle scelte
Al via il nuovo ciclo di seminari del CREA-Politiche e Bio-economia**
Il Portale Innovarurale ospiterà un catalogo con la descrizione di alcuni SSD selezionati tra quelli messi a disposizione da strutture pubbliche e/o liberamente disponibili e attinenti ai temi prioritari della PAC 2023-2027, soprattutto con riferimento all’attività di consulenza alle imprese (art.15 del Reg. UE 2115/2021).
Per promuoverne la conoscenza e l’utilizzo, questi strumenti saranno presentati nell’ambito di un ciclo di brevi webinar dal titolo “Come e quando innovare: strumenti a supporto delle scelte”.
I primi due presenteranno alcuni strumenti decisionali già disponibili sul sito Innovarurale riguardanti l’analisi dei contesti aziendali per l’innovazione e la valutazione di investimenti innovativi.
I temi dei successivi incontri saranno comunicati, non appena disponibili, sulle pagine di Innovarurale.
I primi due webinar si terranno ad aprile e maggio, secondo l’ordine indicato di seguito:
**16 aprile 2024: “Territori, settori e tecnologie: strumenti per la diffusione delle innovazioni nelle aziende agricole.”
14 maggio 2024: “EvaInnova: uno strumento per la valutazione di investimenti innovativi in agricoltura.”**
Per iscriversi al webinar, compilare il modulo al seguente link: https://forms.office.com/e/UvENWJK4Ma
www.innovarurale.it
Innovarurale | Conoscenza e innovazione nel sistema agroalimentare
Il portale Innovarurale diffonde informazioni riguardanti la ricerca, la conoscenza e l’innovazione in agricoltura e, in generale, nel sistema agroalimentare.
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