Se il pensiero di alcuni è quello di creare un’Europa antifascista e senza patrie, che sarebbe, per così dire, controllata a distanza da New York o Tel Aviv, questa Europa colonizzata non ci interessa affatto.

L’uovo di Colombo - Maurice Bardèche

Un Foscolo profetico che ci aveva visto lungo

"Oh quanto fumo di umani roghi ingombrò il Cielo della America, oh quanto sangue d' innumerabili popoli che né timore né invidia recavano agli Europei, fu dall'Oceano portato a contaminare d'infamia le nostre spiagge! ma quel sangue sarà un dì vendicato e si rovescierà sui figli degli Europei! Tutte le
nazioni hanno le loro età. Oggi sono tiranne, per maturare la propria schiavitù di domani: e
quei che pagavano dianzi vilmente il tributo, lo imporranno un giorno col ferro e col fuoco."

Ugo Foscolo,Ultime lettere di Jacopo Ortis, parte seconda, lettera da Ventimiglia

Il cristianesimo, come ogni grande movimento rivoluzionario, è stato fatto dalle masse. È nato in Palestina, in una maniera che a noi è del tutto sconosciuta, in un tempo in cui nuove sette, nuove religioni, nuovi profeti nascevano a centinaia. È intatti una…

Il cristianesimo, come ogni grande movimento rivoluzionario, è stato fatto dalle masse. È nato in Palestina, in una maniera che a noi è del tutto sconosciuta, in un tempo in cui nuove sette, nuove religioni, nuovi profeti nascevano a centinaia. È intatti una semplice « media », sorta in modo spontaneo dal mutuo attrito delle più progressive di tali sette, e successivamente costituita in dottrina con l'aggiunta di teoremi dell'ebreo alessandrino Filone e, più tardi, di forti infiltrazioni stoiche. In realtà, se possiamo chiamare Filone il padre dottrinale del cristianesimo, Seneca ne è stato lo zio. Interi passi del Nuovo Testamento sembrano copiati quasi letteralmente dalle sue opere; e troverete, d'altra parte, passi delle satire di Persio che sembrano copiati dal Nuovo Testamento, allora non ancora scritto. Di tutti questi elementi dottrinali non c'è traccia nel nostro libro dell'Apocalisse. Qui troviamo il cristianesimo nella forma più rozza in cui ci sia stato conservato. C'è un solo punto dogmatico dominante: che i fedeli sono stati salvati dal sacrificio di Cristo. Ma il come e il perché sono completamente indefinibili. Non c'è altro che la vecchia nozione ebrea e pagana, che dio, o gli dèi, debbono essere propiziati con sacrifici, trasformata nella specifica nozione cristiana (che in realtà fece del cristianesimo la religione universale) secondo cui la morte di Cristo è il grande sacrificio che basta una volta per sempre. Del peccato originale, nessuna traccia. Nulla della trinità, Gesù è l'« agnello », ma subordinato a Dio. Di fatto, in un passo (15, 3) egli è posto allo stesso livello di Mosè. Invece di un solo spirito santo, vi sono i « sette spiriti di Dio » (3, 1 e 4. 5). I santi assassinati (i martiri) invocano da Dio la vendetta: « Fino a quando, o sovrano santo e verace, non giudicherai e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra? » (6, 10), un sentimento che più tardi è stato accuratamente escluso dal codice teorico della morale cristiana ma che in pratica venne applicato a mille doppi non appena i cristiani ebbero il sopravvento sui pagani. Ovviamente, il cristianesimo si presenta come una semplice setta del giudaismo. Così nei messaggi alle 7 chiese: «Conosco... la calunnia di coloro che dicono di essere Giudei [non cristiani] e non lo sono, essendo la comunità di Satana » (2, 9); e di nuovo, 3, 9: « Alcuni della comunità di Satana, quelli che dicono di essere Giudei e invece non lo sono ». Così il nostro autore, nell'anno 69 della nostra era, non aveva la più remota idea di rappresentare una nuova fase nello sviluppo religioso, destinata a divenire uno dei più grandi elementi di rivoluzione.

(Friedrich Engels, Sulle origini del Cristianesimo, Editori Riuniti, 1975)

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[...] Nonostante ciò, le due grandi concezioni della realtà continueran-
no a fronteggiarsi: dittatura del denaro o dittatura dell'organizzazione;
il mondo come preda o come Stato; ricchezza o autorità; successo o
dovere. I due partiti socialisti tedeschi devono allearsi contro il nemi-
co della loro idea comune, contro L'Inghilterra interna, il liberalismo
capitalistico-parlamentare. La loro idea comune: una monarchia
socialista - perché il socialismo autoritativo è monarchico; il posto
di maggior responsabilità nell'enorme organismo, il posto di primo
servitore di questo Stato, secondo le parole di Federico il Grande, non
può essere lasciato alle. sfrenate ambizioni private-; un'unità nella
quale ognuno ottiene il posto che gli compete in base al suo rango
socialista, alla sua naturale propensione a disciplinarsi volontaria-
mente per interiore superiorità, in conformità alle sue capacità orga-
nizzative, alla sua energia lavorativa, alla sua intelligente percezione.

(Prussianesimo e Socialismo, Oswald Spengler)

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"Lunga vita al nuovo mondo del 20° secolo!
Viva l'Italia fascista!
Lunga vita all'URSS sovietica!
Viva la Germania di Hitler!
Viva la Spagna che faremo!
Abbasso le democrazie parlamentari borghesi!"

Ramiro Ledesma Ramos*, filosofo e politico, fondatore delle JONS (Juntas de Oficias Nacional Sindicalistas*)

Se parliamo dell’eredità politica di Limonov, ecco la cosa più importante: ha creato una formula moderna di patriottismo russo che piaceva a ragazzi e ragazze intelligenti e coraggiosi. Non ha copiato né i modelli sovietici né quelli pre-sovietici, ha creato qualcosa di nuovo. E questa novità non è rimasta solo sulla carta o nel computer, ma ha trovato risposta nei cuori. Raramente ciò accade.

Vladimir Lindermann

Parafrasando il vecchio Marx, potremmo dire che uno spettro si aggira per l'Europa, o per meglio dire, l'Eurasia. Questa volta lo spettro è rappresentato dal NAZIONALCOMUNISMO, cioè da un movimento che, con buona dose di approssimazione, possiamo definire come il tentativo di "criticare e superare lo stato presente delle cose" tanto nella forma del sistema capitalista che in quella della giustizia sociale sulla base degli specifici valori storico-tradizionali. Anche nell'asfittico e omologato panorama politico-culturale italiano c'è una piccola comunità (nazbol, ndr) che orienta la propria ricerca in questa direzione e che cerca di inseguire le tracce, anche all'interno della nostra storia nazionale, del filo rosso rappresentato da una tradizione teorica e politica non classificabile all'interno delle due grandi correnti ideologiche del fascismo e del comunismo [...]

Maurizio Murelli, dalla nota sul libro
"Il nostro bolscevismo"
Mario Carli, Società Editrice Barbarossa, 1996

"Per me, un tema particolarmente importante è lo sviluppo della teoria del mondo multipolare. È chiaro che il globalismo è finito, è arrivata la fine del liberalismo, la fine della storia liberale. Allo stesso tempo, è estremamente importante capire che è iniziata una nuova fase, piena di sfide, provocazioni e complessità. Il processo di creazione del multipolarismo, la strutturazione dei blocchi civili e il dialogo tra di essi è il compito principale di tutti gli intellettuali di oggi. Invito tutti i lettori a pensare in modo critico e a mettere in discussione le notizie pubblicate dai media occidentali. Tutto deve essere messo in discussione. Questo è un principio importante che ci permette di mantenere un atteggiamento sobrio. Nella società dello spettacolo, della propaganda e della natura totalitaria dei sistemi occidentali, il dubbio è un passo fondamentale per uscire dalla caverna. "

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