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In occasione della Giornata Nazionale dell’Albero, che si celebra ogni 21 novembre, ogni sezione italiana della FORESTA CHE AVANZA ha provveduto a donare o a mettere a dimora un albero, lungo tutta la Penisola.
Questa data non rappresenta soltanto un rituale appuntamento annuale, per molti utile solo a mettere a posto la propria falsa coscienza ecologica, ma è il culmine di un percorso di consapevolezza nel riconoscere il legame profondo tra Uomo e Natura, l’uno al servizio dell’altro, alla ricerca di quella perduta Armonia Tradizionale che il mondo contemporaneo, votato solo al profitto, ha perduto.
Essi sono veramente i CUSTODI DELLA NOSTRA IDENTITA’.
La figura dell’albero è connessa a un corpo di riti, miti, simboli e immagini che rispecchiano, fin dai tempi antichi, la volontà dell’Uomo di indagare l’origine di tutte le cose, attraverso un approccio umile e rispettoso.
Riconoscendone il ruolo fondamentale quale punto di collegamento tra materia e spirito, i militanti della FORESTA CHE AVANZA ribadiscono l’importanza di avere un luogo fisico di incontro tra le due realtà, all’ombra di un albero le cui radici lo renderanno rigoglioso e maestoso: rifugio sicuro contro l’alienazione che l’uomo ha follemente creato contro sé stesso.
*‼Blocco Studentesco: vietato corteo a Milano, vogliono impedirci di manifestare le nostre idee*
La Questura di Milano ieri pomeriggio ci ha notificato il divieto di poter effettuare un corteo studentesco previsto per il 30 novembre, proprio nel capoluogo lombardo.
Nonostante un larghissimo preavviso e un precedente corteo, in aprile a Verona svolto senza nessun tipo di incidenti da centinaia di giovani, la Questura ha deciso di impedirci di manifestare per motivazioni che tengono conto solo della "possibile" tensione che potrebbero creare le realtà antifasciste. Questa sembra a tutti gli effetti una ritorsione dopo il corteo di CasaPound Italia a Bologna, che ha visto scatenarsi tutta l'isteria della sinistra nei confronti del nostro mondo.
"È inaccettabile che ad una sola parte politica venga concesso di manifestare nelle strade. Il nostro movimento fa politica attiva nelle scuole da quasi vent'anni e alla luce del sole. Nelle motivazioni addotte dalla Questura non troviamo una sola ragione valida ma solo la volontà di non indisporre ANPI, antagonisti e collettivi vari. Ci state forse dicendo che le forze dell'ordine e le città devono essere ostaggio degli antifascisti mentre le strade appannaggio esclusivo della sinistra? Ci volete far credere che la seconda città d'Italia non è in grado di gestire un normale novembre studentesco? Questo è un precedente davvero pericoloso e deve far drizzare le antenne a chiunque abbia a cuore la pluralità del dibattito politico in Italia".
"Noi vogliamo fare un corteo studentesco pacifico ma risoluto che rivendichi i diritti degli studenti a fronte di una scuola-azienda che non ci piace; di un clima economico che rende città come Roma e Milano le più costose in Europa per gli studenti universitari; di un sistema scolastico sempre più privatizzato e disumano. Non ci sembrano ragioni irricevibili o fuori luogo ma legittime tanto quanto quelle degli altri. Vogliamo manifestare per una scuola sociale, identitaria e giovanile: anche la nostra generazione può contribuire con le sue idee al dibattito sul futuro dei giovani e non può semplicemente esserne esclusa d'imperio".
"Non siamo disposti ad accettare la parte dei cattivi ma siamo pronti a fare scudo sui diritti che ci siamo conquistati con tanti anni di sindacalismo studentesco. A qualsiasi tentativo di buttarci fuori dall'agone politico risponderemo sempre con la forza tranquilla di un principio adamantino: non esistono città dove i nostri studenti non possono manifestare".
È piuttosto singolare che in tutto questo le inchieste e le prime pagine dei giornali si concentrino su una donazione di alcune migliaia di euro di una fondazione privata, per l’acquisto di una sezione storica dove sono stati assassinati - ancora senza giustizia - tre ragazzi negli anni ‘70, quando poi milioni di euro di denaro pubblico vengono utilizzati, con ben altri legami e intrecci di potere e malaffare, dal Pd e dai suoi amici evasori e destinati a centri sociali, estrema sinistra e quant’altro.
CasaPound all’attacco, striscioni in tutta Italia: “crollano i palazzi sui nostri figli ma il problema siamo noi”
Roma, 31 luglio - “Crollano i palazzi sui nostri figli ma il problema è CasaPound”: questo il testo di centinaia di striscioni che stanotte sono stati affissi su ponti, muri e strade di altrettante città italiane da Cpi in risposta alle recenti accuse.
“No, non siamo noi il problema dell’Italia e a partire dalla tragedia di Scampia, passando per il malaffare della politica e il terrorismo istituzionalizzato con l’elezione della Salis, l’elenco delle vere questioni che dovrebbero essere realmente affrontate da media mainstream e politica sarebbe molto lungo”.
“Siamo consapevoli però che esiste un sistema molto difficile da abbattere ma che non per questo desisteremo dal combattere. Un sistema dal quale oggi sono estranee sempre meno realtà e che trascina nel vortice del politicamente corretto e del pensiero unico orwelliano tutto l’arco costituzionale non risparmiando più nemmeno la cultura, anch’essa sempre più orfana di persone libere”.
“Nonostante il dito puntato noi resteremo sempre l’eccezione, l’ingranaggio fallato di un sistema evidentemente marcio ma che nessuno ha il coraggio di provare a scalfire davvero. Non intendiamo però continuare a subire accuse e repressione senza poter far sentire la nostra voce: per questo invitiamo già da oggi tutti gli uomini realmente liberi, avulsi da schemi imposti o sudditanza e che non sono schiavi di interessi o carriere da preservare, a partecipare alla nostra festa nazionale che si terrà a Grosseto dal 5 all’8 settembre”.
CasaPound: Tajani d’accordo su scioglimento? Ci stupisce governo non dia solidarietà ai 55 No Tav denunciati ieri
Torino, 26 luglio - “Tajani è d’accordo sullo scioglimento di CasaPound? Ci stupisce non vedere ancora la solidarietà di governo e istituzioni verso i 55 militanti del centro sociale Askatasuna e movimento No Tav denunciati ieri a Torino a fronte di assalti e danneggiamenti a due cantieri avvenuti nei giorni scorsi”.
“Se gli esponenti del governo hanno mostrato tutta la propria incapacità tattica non riuscendo a muovere un passo in avanti neanche di fronte alla nomina di un’esponente di un gruppo terroristico - partecipe tra l’altro di aggressioni armate - alla Commissione Europea di Giustizia, di fronte a un segretario del PD che si fa i selfie alle feste giovanili in cui vengono esaltate le Brigate Rosse e l’assassinio politico, di fronte all’incitamento alla lotta armata fatto da opinionisti di trasmissioni in prima serata sulla tv nazionale, di fronte ad attentati bombaroli nelle loro sedi, di fronte ad aggressioni fisiche ai danni dei loro esponenti mentre di fronte a inchieste e sciacallaggi di infima qualità e che si reggono solo sulla potenza di fuoco del sistema mediatico sono pronti a fare mille passi indietro, a chiedere mille volte scusa, ad abbandonare alla gogna i propri militanti e unirsi alla folla che li vorrebbe linciare, a stracciarsi le vesti in difesa delle stesse persone che li vorrebbero morti, a questo punto facciano finalmente il passo che più si addice loro: facciano coming out nei confronti della sinistra eversiva e diventino la stampella zoppa della sinistra istituzionale.
Potrebbe essere la volta buona che trovino una cura definitiva per il loro del tutto incomprensibile e malriposto complesso di inferiorità nei confronti degli avversari e, chissà, a quel punto potrebbero finalmente imparare da loro cosa vuol dire costruire un sistema di potere e farne parte”.
CasaPound ricorda il pittore Giuseppe Biasi
Sassari, 20 Maggio - CasaPound ha affisso in data odierna uno striscione per l'anniversario dell'uccisione del pittore Giuseppe Biasi.
"L'artista sardo, ennesima vittima dell’odio partigiano, fu prima tratto in arresto con l'accusa di essere una spia dei tedeschi, e successivamente, il 20 Maggio 1945, fu giustiziato a sangue freddo con dei colpi di pietra sulla testa. Questa iniziativa serva a rendere omaggio e a conservare la memoria delle tantissime vittime innocenti della barbarie antifascista, troppo spesso portata ad esempio di giustizia e libertà".
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