Storie🌤

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apparentemente non esiste l’amore
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2 months, 1 week ago

Ma una volta attraversate le fiamme eteree delle stelle morte,
scorse in lui la sua piĂą grande ascesa.
E da lì,si aprì un varco nel cielo
infestante la città in cui fu portata l’anima sopita.
A galoppo col suo cavallo fatto di ossa, e con la sua armatura bruciata dalle ceneri morte delle altre anime,
arrivò in suo soccorso.
Arrivò l’anima pura,
che quei luoghi conosceva molto bene.
e da lì, nonostante fossero caduti entrambi in due incubi diversi,
giunse l’elevazione del sentimento universale,
attraverso la loro fede.
riuscirono ad entrare in un fascio,
il quale portò l’anima pura dritta al cammino dell’anima sopita.
non si vedeva più il volto dell’anima pura.
addosso aveva un elmo a forma di teschio;
da esso uscivano fiamme nere eterne.
prese in braccio la dolce anima sopita
e montarono sul cavallo.
Erano consci di essere protagonisti di uno spettacolo teatrale
all’interno di un incubo infernale.
L’anima sopita osservava inerme, ma con un brivido frenetico
che avrebbe fatto ghiacciare persino gli angoli sperduti dell’uomo.
numerose peripezie,
volti sfigurati e mostri di qualsiasi forma immaginabile,
all’interno di questo incubo.
Incubo dominato da una realtĂ  troppo grande per i comuni mondani.
l’Anima pura giunse alla conclusione che questo fosse la fine di questo incubo interminabile.
Enunciò, quindi, il sacro Thu’um del Sangue di drago.
Questo avvolse le due anime in una grandissima bolla di luce intensa, bianca.
Non sentivo di esistere,
sentivo il corpo fatto di luce e non fisico.
cercando di muovermi, vidi il vero corpo celeste dell’Anima pura.
semplice, buono, genuino e privo di ipocrisia.
questo era ciò di cui era composto.
provai un fortissimo senso di delicatezza vedendolo in questo stato etereo.
le due anime poco a poco si avvicinarono, per poi essere cullati dalla loro spensieratezza costruita.
due esseri così dolci e puri,
iniziarono ad avvolgersi
creando una spirale che pian piano cresce. Crearono un legame canalizzato dall’elevazione suprema del sentimento.
Riuscirono ad uscire dall’incubo risvegliandosi insieme. La dolce anima sopita che giaceva col capo sul petto dell’anima pura, mentre questa manteneva l’ultimo contatto con la realtà, sfiorando il volto di ella.
con gli sguardi incrociati, e le anime ancora immerse in quello stato puro, senza maschere,
si trasmisero i loro sentimenti piĂą puri provati,
con un semplice bacio.
Segnarono, in questo modo, il raggiungimento dell’unione delle loro anime.
L’anima pura e l'anima sopita.

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2 months, 1 week ago

Insistente era il bisogno di conoscere il labirinto della sua mente e la storia dei suoi occhi.
Continuai a guardarlo. lo osservai nella sua profonditĂ .
provai a scorgere una via in quel labirinto,
per riuscire a scorgere la sua essenza.
Ero alla ricerca della via verso la sua anima.
Ero alla ricerca del suo luogo piĂą recondito.
All'improvviso si girò verso di me. Il mio sguardo gli stava bruciando la pelle;
me lo sentivo. Le sue cavitĂ , ancora nere, mi perforarono completamente e finalmente riuscimmo a comunicare.
Gli occhi. questi erano la chiave della sua anima; dell'essenza di essa.
Accennai un sorriso
e dopo luoghi lugubri, privi di vita,
arrivò un'emozione.
Nonostante io abbia notato un filo di emozione provenire dall’anima sopita,
mi senti, in un certo senso, confortato da essa.
Questa era rimasta colpita dai miei stessi occhi,
ignara di quel che hanno visto e subito,
ma mi sentii accettato dal mio aspetto tetro che pervadeva il mio cuore.
Mi avvicinai ad ella e le diedi il tocco sulla fronte con la mano.
Era un semplice tocco, eppure l'avevo sentito.
Con la sua anima davanti alla mia,
provai ad entrare dentro ai suoi occhi,
che ora mi fissavano piĂą forti di prima.
Un buco nero denso di parole mai espresse,
ecco cosa vedevo.
Con quel tocco sentii la connessione tra le nostre anime
in un modo ancora piĂą incisivo rispetto a prima.
Nonostante gli occhi tetri, la sua era un'anima pura.
Caddero in un grande sonno,
la loro connessione d’animo,
un’inspiegabile fattore.
l’anima pura,
seppur un essere così colmo di bontà,
celava in sé grandi ricordi oscuri.
In quanto afflitto da un maleficio,
coloro che dormiranno accanto ad egli
verranno risucchiati dal marchio del sacrificio.
Lui. Portatore e unico sopravvissuto dopo il genocidio della grande eclissi di Luna Rossa.
Di conseguenza, il marchio del sacrificio,
risucchiò la dolce anima sopita.
Questa cadde in uno stato di trance,
come se fosse caduta in un pozzo infinito.
Mano a mano che sprofonda inesorabilmente, il buco diventa anch’esso sempre più vasto.
Il mondo marcio venne, così, abbandonato e si ritrovò dinanzi ad un’altra dimensione.
Dimensione celata agli occhi di noi mondani. Dimensione vietata.
La grande veritĂ  nascosta dal velo di Maya.
Spaesata e disorientata,
dinanzi a lei spuntò un grandissimo libro con delle ali da angelo.
Sul libro era presente un occhio;
a tutti gli effetti un essere completamente vivente.
L’occhio della verità.
Seppur presa dal senso di timore,
vide altri libri giganti che svolazzavano sopra il suo capo.
Rimase inerme di fronte a questo spettacolo infernale
che si confondeva con un senso angelico.

“andremo ad accecare l’etica nel mondo dei mondani”

queste parole rimbombarono all’interno della coscienza più profonda della povera anima sopita.
il libro dinanzi a lei, emanò queste parole che fecero tremare il lume della mia ragione.
presa dal panico più totale, iniziò a correre. Voleva fuggire da lì.
La veritĂ  aveva lacerato la realtĂ .
I suoi pensieri, colmi di negativitĂ  andarono ad accecare completamente i suoi sentimenti.
l’incubo imposto dalla Luna Rossa vuole che tu perda completamente il tuo ultimo barlume di speranza.
Ci stava riuscendo.
L’anima sopita stava per perdersi
in sé stessa.
Ma ci fu qualcosa in lei,
che all’ultimo non la fece cadere in tentazione.
Scorse l’ultimo spiraglio di luce, seppur infimo,
che si era celato negli abissi piĂą profondi di quel mondo.
In quel bagliore di luce,
furono preservati gli ultimi attimi prima di essere caduta nell’incubo del marchio del sacrificio.
In quella piccola bolla,
dalla quale traspariva la luce fioca,
vide il colore,
di quell’Anima pura.
Le ritornò in mente l’anima pura
dagli occhi neri e profondi.
Le ritornò in mente l’emozione in quel mondo grigio.
Emanava calore.
Una grandissima distesa infinita d’amore e, d’altro capo,
un grandissimo fardello che portava a capo con lo sguardo rivolto verso la Luna.
Finalmente riuscì a leggere i suoi occhi neri.
Attraverso essi,
vide l’eterne fiamme nere che manifestava il colore tetro dall’iride.

2 months, 1 week ago

e al solo pensiero di ciò che stava accadendo, la mia pelle esile iniziò a gelare.
Ma nei suoi occhi,
vidi una piccola luce fioca bianca.
Tale luce conferì al mio animo una nota di speranza.
Il mio respiro si fece calmo.
I pensieri iniziarono a fluire molto piĂą lentamente.
Gli accarezzai la guancia che piano piano stava acquisendo il calore iniziale.
Questo stato di quiete mi fece chiudere gli occhi inevitabilmente.
Mi concentrai sulla sensazione tattile.
L’acqua gelida gocciolava dai suoi capelli sul mio corpo
giĂ  bagnato per averlo tirato fuori dal fiume.
Il suo corpo iniziò a farsi meno pesante. La sua pelle diventò trasparente.
i suoi occhi stessi, neri come la morte, si fecero chiari e la piccola luce fioca si espande sempre di piĂą; fino ad occupare tutto il corpo.
In questo momento assomigliava molto alle anime che ci circondavano.
Anima. Era diventato uno di loro.
Abbassai lo sguardo sul mio corpo e non mi vidi
La mia espressione cambiò, ma capii subito.
Avevamo toccato la morte e ora eravamo anime.
Il mondo circostante divenne sempre piĂą piccolo.
insieme all’altra anima deceduta, diventammo protagonisti di uno spettacolo,
ch’io stesso nemmeno mi sarei mai immaginato di vivere.
Proseguimmo verso terre ignote. Il mondo dall’alto appariva così minuto.
Nel mentre tenni stretta per mano l’altra anima vicina a me.
La sua presa mi fece sentire al sicuro, mentre continuavamo a vagare.
il paesaggio intorno a noi è mutato. Terre desolate si alternavano a terre feconde.
Queste erano separate in modo netto da muri invisibili. non esistevano vie di mezzo.
Tutto o Niente.
Eros o Thanatos.
Vita o Morte.
Raggiunsi la consapevolezza
del fatto che la terra desolata di prima fosse solo una minima zona
di questo mondo che, piano piano, stava diventando sempre piĂą piccolo e meno definito. Senza comunicare le nostre intenzioni, iniziammo a cercare il punto piĂą elevato dal quale poter osservare tutto l'ambiente circostante.
Ad un tratto, diverse anime nere vennero contro di noi impetuose.
si disposero una attaccata all’altra, nascondendoci la visuale
di ciò che si celava dietro di loro.
ci fermammo e strinsi la sua mano piĂą forte di prima.
Scorsi il volto di codeste anime e notai gli occhi. nessun’anima vista prima possedeva gli occhi. non riuscivo a comprendere il fatto.
mi girai verso di lui e vidi il ritorno dei suoi occhi atri.
Un'anima pura dagli occhi neri.
Un’anima pura e bianca con gli occhi color demonio.
Un grande controsenso.
Come può un essere così celestiale
portare con sé gli occhi del diavolo?
Mentre cercavamo un qualche modo per svincolare dal raggio di quelle anime nere, ero curiosa di sapere il motivo per il quale lui indossasse degli occhi così vuoti, ma al contempo profondi.
Perché sì, avevo scorto nei suoi occhi un senso di vuoto immenso,
che mi aveva stretto il cuore.
un vuoto compensato da una profonditĂ  sovrumana.
Decisi di tenere questo pensiero per me e iniziammo ad incamminarci
verso terre che solo noi due avremmo potuto vedere e conoscere.
Finalmente trovammo il famoso locus amoenus degli antieroi.
Il giardino paradisiaco dimenticato.
Era un posto nascosto e noi eravamo gli unici lì.
si percepiva dal silenzio. l'aria era incredibilmente trasparente e respirabile.
La nebbia, qui, non aveva spazio.
attorno a noi gli alberi seguivano la propria via,
liberi, senza seguire alcuna regola.
tutto, lì, viveva senza rispettare alcuna regola.
Niente sembrava aggressivo. La natura non era morta.
Tutto lì viveva in simbiosi, appartenente ad un unico ecosistema.
Un luogo in cui le regole dei mondani sembravano essere svanite del tutto,
vedere un posto così tanto irrazionale,
ma con una concezione così reale,
mi faceva domandare al mio io interiore dove fosse possibile trovare il senso di tutto ciò?
Una distesa immensa di montagne, fiumi, laghi.
Nonostante questo luogo paradisiaco, il mio pensiero era fisso su un punto.
Il dubbio di capire dell’anima che portavo al mio fianco si faceva sempre più insistente.

4 months, 3 weeks ago
Your reflection in my eyes makes …

Your reflection in my eyes makes me feel alive, cause every day reminds me “we are not just a dream”. I love it.

@intelletto 🪶

5 months, 2 weeks ago

andando sempre piĂą avanti, vidi qualcosa che non avrei mai voluto vedere, il sole andare in collisione verso la luna.
uno spettacolo agghiacciante, la luna era spropositata rispetto al sole, era immensamente grande con un colore rosso sangue.
vidi un cavaliere con un cavallo scheletrico,
non sapevo constatare se effettivamente fosse un fantasma o un’entità concreta,
questo ne rimase ancora un mistero.
galoppava e andava in contro al sole e alla luna,
forse è lui l’artefice di questo incredibile avvenimento.
ma io ne rimasi agghiacciato,
vedendo questi tre elementi tutti insieme,
una volta che il sole e la luna si scontrarono,
sentì tutto il mondo cadere a pezzi.
da lì i miei occhi s’illuminarono di una luce, immensa.
vidi quella donna sorvolare il burrone e non so come, iniziai a prendere volo anche io, sapevo volare, incredibile.
una sensazione di stupore a livelli inimmaginabili.
volai e la seguì, piano piano vedevo il suo corpo smaterializzarsi e diventare una luce color d’oro,
pareva qualcosa oltre all’immaginazione mondana, qualcosa di potente, come se fosse un Dio.
vidi gli astri, nella mia testa iniziai a sapere tutti i nomi delle stelle presenti sullo spazio, vedere la terra dall’alto fu un miracolo divino.
ed una certa smisi di andare avanti, qualcosa mi fermò ed entrai in un altro posto,
la luce bianca aveva invaso tutto il mio campo visivo facendomi teletrasportare in un posto a me sconosciuto.
un posto caldo, nuovo, mai visto prima.

@brezza ❄️

5 months, 2 weeks ago

in fondo di questo burrone, sembra che non ci sia una fine,
ma una volta arrivati con i piedi per terra,
il posto è tutto vuoto, buio senza alcun emozione.
iniziai ad accingermi facendo strada in una meta sconosciuta, mi chiedo come io possa orientarmi senza vedere completamente niente,
seguo la mia fede, la mia fonte di luce e di spirito guida.
incamminarsi verso terre sconosciute e desolate affiora dentro di te, una sensazione di curiositĂ  e di disorientamento,
ma andando sempre avanti dopo ore ed ore di pellegrinaggio,
vidi una luce biancastra lumeggiare, proseguendo verso quella piccola luce, vidi qualcosa d’inaspettato,
uno scrigno.
preso dal senso d’interesse,
mi avvicinai,
da vicino è così luminescente all’interno, ecco perché lo si vedeva in lontananza.
lo scrigno è abbastanza grande e robusto, intorno ad esso è incorniciato con dell’oro massiccio che porta grande rilevanza al suo volume, pieno di polvere, in preda dal senso morboso di aprirlo, in mezzo ci fu una scritta;

« quando il sole non tramonterà più e la luna non si vedrà più dal raggio dall’occhio dei mondani, il giorno del giudizio, cesserà di esistere e l’uomo intraprenderà la mia della sofferenza.»

non curante di queste parole sacre incise su di esso,
lo aprì.
ma all’interno ci fu il nulla, ne rimasi insoddisfatto da ciò che avrei potuto aspettarmi di trovare,
ma di certo ottenere il nulla non è sicuramente appagante come cosa.
allora me ne andai e proseguì per la mia strada verso l’ignoto in questo tetro e buio cammino,
lo scrigno smise di emettere luce propria e io mi allontanai.
poco dopo andando avanti,
iniziai a sentire dei sussurri provenienti dietro alla nuca,

«non devi essere qui»

sentì il brivido passarmi fino a toccare la mia anima, provai un senso di sgomento,
mentirei al mio essere se non fosse stato così.
ma ignorai comunque le voci e mi feci inevitabilmente strada da solo con le mie forze,
andando sempre avanti, le voci s’intensificarono continuando in maniera morbosa e rimbombare il mio inconscio, inconsciamente ero conscio del fatto che mi stettero inquinando il mio inconscio.
uno strano mix di parole intrecciate,
vero lettore?
spero di non lasciarti adesso con lo stupore,
perché non è ancora arrivata la parte in cui si prova il furore.
iniziai a vedere figure, oggetti, ombre muoversi, il senso di associare figure in questa strada completamente oscura si fece sentire,
ad ogni mio passo, sempre piĂą pesante e lento, provai un nodo in gola
che continuò imperterrito a schiacciare il mio cuore, non ne potevo più.
ad una certa vidi una donna in lontananza,
con vesti bianche e rovinate, sul petto il suo vestito è sfigurato ed è persino sporco di sangue,
il suo volto invece è sfigurato, non ha propriamente una faccia, l’ansia e lo stupore vedere una figura del genere, mi mise ancora di più i brividi.
la sentì gracidare continuamente le stesse parole;

«superstizione, sangue virulenza»

una volta avvicinato ad essa provai a toccarla, ma la figura scomparì,
un vero e proprio fantasma,
con la differenza che avevo la possibilitĂ  di sentire e veder cosa faceva.
non provai paura e trambusto,
sentivo dentro il mio cuore, brillare un senso di pietĂ  e di aiutare quel fantasma tormentato.
la figura riapparì più avanti, sempre la stessa donna,
solo che una volta avvicinato a ella, provai a proferirle parola, nella speranza di avere un riscontro senza che sparisse.

«chi sei?»

stavolta ebbi un attacco al cuore, una volta che udì queste mie parole, la donna con una velocità pari ad un fulmine, vidi il suo volto palesarsi con i suoi occhi insanguinati che mi osservano.
uno sguardo angosciante, sembra che abbia scavato dentro di te da poter vedere addirittura la tua anima.
sussurrandomi all’orecchio con quello sguardo mortale, disse;

« segui la tua luce, fonte di guida. »

e da quelle parole, sparì.
ignaro del significato concreto delle parole della donna col volto sfigurato,
andai avanti col pensiero di seguire questa mia luce.

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