Ci vedete qualcosa in comune?

Cosa hanno i Cristiani, che adorano Iddio in ispirito e verità, in comune con i Mariani, che si prostrano davanti agli idoli e li pregano, li adorano e li servono? Ci vedete qualcosa in comune? Non c'è alcun accordo fra il tempio di Dio e gl’idoli (cfr. 2 Corinzi 6:16). Non c'è alcuna comunione tra i Cristiani e gli idolatri! Gli idolatri vanno esortati a ravvedersi, a convertirsi dai loro idoli muti a Dio, e a credere nell'Evangelo. Se uno dice di essere un Cristiano ed ha comunione con un Mariano, vuol dire che è un finto Cristiano, è uno che cammina nelle tenebre come ci cammina il Mariano.

Siamo presuntuosi? No, abbiamo la fede!

Mi sono spesso sentito dire sin da quando Dio mi ha dato di credere nel 1983 che Gesù è il Cristo di peccare di presunzione nell’affermare che ho la vita eterna! E la stessa cosa è accaduta a tutti coloro che come me hanno la fede nel Figliuolo di Dio. Ma come posso peccare di presunzione se Gesù Cristo, il Figlio di Dio, Colui che è la verità, ha dichiarato: “In verità, in verità io vi dico: Chi crede ha vita eterna” (Giovanni 6:47)? Se lui mi dice che ho la vita eterna, io ci credo pienamente. Dovrei forse mettere in dubbio le parole di Gesù per compiacere a tutti quei finti Cristiani che dicono di credere ma non hanno la vita eterna, e quindi non possono affermare di avere la vita eterna perché se la stanno guadagnando con le loro opere, o che pensano di appropriarsi di un pezzo di vita eterna alla volta pregando in ginocchio, o che pensano che la vita eterna gli sarà data a suo tempo come paga per la loro condotta? Così non sia. Gli apostoli ci hanno fatto sapere che noi che crediamo abbiamo la vita eterna, infatti Giovanni ha scritto: “Io v’ho scritto queste cose affinché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figliuol di Dio” (1 Giovanni 5:13), per cui noi diciamo di avere la vita eterna perché questa è la verità. Il problema qual è? Che chi non ha la fede non può dire di avere la vita eterna, e accusa noi che abbiamo la fede di peccare di presunzione perché affermiamo di avere la vita eterna. Se uno ha la fede non può non avere la vita eterna! Ma siccome sono pochi quelli che hanno la fede, pochi possono dichiarare di avere la vita eterna.

Cosa ci divide

Cosa ci divide dai Cattolici Romani (o Mariani)? L’Evangelo che l'apostolo Paolo ha ricevuto per rivelazione di Gesù Cristo. Noi infatti ci crediamo, loro no.

Mi imbatto in questa foto: è un treno degli anni 80. Lo presi tante volte mentre facevo il militare a Orvieto nel 1984-85. Ma questa foto non mi ha ricordato solo l'anno del militare, ma anche il tempo che è passato da allora. Ormai sono passati circa 40 anni da quando partii per il militare. Come è passato velocemente il tempo! Sembra ieri, eppure sono passati tutti questi anni. Dice bene il salmista: "Noi ce ne voliam via" (Salmo 90:10). Cosa è importante dunque per noi che siamo in Cristo, e quindi nuove creature? Fare la volontà di Dio, perchè "chi fa la volontà di Dio dimora in eterno" (1 Giovanni 2:17). "L’osservanza de’ comandamenti di Dio è tutto" (1 Corinzi 7:19), dice Paolo, per cui viviamo per Colui che è morto e risuscitato per noi, in attesa di quel giorno quando il Signore ci salverà nel suo regno celeste. A Lui che opera in noi il volere e l'operare secondo la sua benevolenza sia la gloria in Cristo Gesù ora e in eterno. Amen.

Un sacrificio di lode

Ricordiamoci sempre di offrire a Dio per mezzo di Cristo un sacrificio di lode (cfr. Ebrei 13:15), nel quale Dio si compiace. Come è scritto: "Esultino i fedeli adorni di gloria, cantino di gioia sui loro letti. Abbiano in bocca le alte lodi di Dio" (Salmo 149:5-6), ed anche: "Presentiamoci a lui con lodi, celebriamolo con salmi!" (Salmo 95:2).

Dio è un vendicatore

Ah, quanto volte ho visto che Dio ha fatto giustizia a chi ha ricevuto torti e ingiustizie, a chi è stato diffamato e calunniato, a chi ha ricevuto il male in cambio del bene! Fratelli, ascoltatemi, Dio è tremendo, Dio è un vendicatore e non lascia impunito il colpevole. Il colpevole è colpevole davanti a Dio, non importa quanti stolti possano dargli man forte nella sua opera malvagia, quanti bugiardi possano amare le sue menzogne, Dio lo colpisce a suo tempo assieme a coloro che gli danno la loro mano d'associazione. Non mettetevi dunque con i malvagi e gli impostori, altrimenti parteciperete alle loro opere malvagie e ne avrete danno.

Un messaggio duro ed ancora attuale

E’ scritto: “Dopo la morte di Jehoiada, i capi di Giuda vennero al re e si prostrarono dinanzi a lui; allora il re diè loro ascolto; ed essi abbandonarono la casa dell’Eterno, dell’Iddio dei loro padri, servirono gl’idoli d’Astarte e gli altri idoli; e questa loro colpa trasse l’ira dell’Eterno su Giuda e su Gerusalemme. L’Eterno mandò loro bensì de’ profeti per ricondurli a sé e questi protestarono contro la loro condotta, ma essi non vollero ascoltarli. Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria, figliuolo del sacerdote Jehoiada, il quale, in pie’, dominando il popolo, disse loro: ‘Così dice Iddio: - Perché trasgredite voi i comandamenti dell’Eterno? Voi non prospererete; poiché avete abbandonato l’Eterno, anch’egli vi abbandonerà’. Ma quelli fecero una congiura contro di lui, e lo lapidarono per ordine del re, nel cortile della casa dell’Eterno. E il re Joas non si ricordò della benevolenza usata verso lui da Jehoiada, padre di Zaccaria, e gli uccise il figliuolo; il quale, morendo, disse: ‘L’Eterno lo veda e ne ridomandi conto!’ ” (2 Cronache 24:17-22).
Tra i compiti che il profeta assolve c’è quello di riprendere coloro che prendono i comandamenti di Dio e se li gettano alle loro spalle, annunciando loro il giudizio di Dio contro di loro, come fece il profeta Zaccaria, che disse per lo Spirito al popolo ribelle: “Perché trasgredite voi i comandamenti dell’Eterno? Voi non prospererete; poiché avete abbandonato l’Eterno, anch’egli vi abbandonerà”. Fu un messaggio duro che gli costò la vita, infatti i ribelli fecero una congiura contro di lui, e lo lapidarono per ordine del re. Ancora oggi c’è bisogno di uomini di Dio che da parte di Dio parlino con franchezza e senza paura ai tanti ribelli che disprezzano i comandamenti che gli apostoli ci hanno dato per la grazia di Dio, dicendo loro quello che accadrà loro a cagione della loro ribellione verso Dio.

Magnifichiamolo

Iddio ci dà del continuo dei motivi per magnificare il Suo nome glorioso, per cui magnifichiamolo per il Suo dono ineffabile che Egli ci ha dato in Cristo Gesù secondo il beneplacito della Sua volontà, per i doni differenti che abbiamo secondo la grazia che ci è stata data in Cristo, perché Egli ci rende fermi in Cristo, per quello che ha operato e opera in noi e tramite noi, perché supplisce ad ogni nostro bisogno secondo le sue ricchezze e con gloria in Cristo Gesù, perché esaudisce le nostre preghiere e ci concede quello che il nostro cuore desidera, perché ci libera dagli uomini malvagi e molesti, perché ci fa giustizia, perché ci corregge affinché siamo partecipi della sua santità, sì, magnifichiamolo e glorifichiamolo perché Egli ne è degno. A Lui sia la gloria in Cristo Gesù ora e in eterno. Amen

Il ravvedimento è indispensabile per avere la vita

Il ravvedimento è indispensabile per avere la vita, infatti dopo che l’apostolo Pietro raccontò a quelli della circoncisione - che si erano messi a questionare con lui dicendo: Tu sei entrato da uomini incirconcisi, e hai mangiato con loro (cfr. Atti 11:2-3) – come Dio aveva operato tramite lui in seno ai Gentili, è scritto che “essi allora, udite queste cose, si acquetarono e glorificarono Iddio, dicendo: Iddio dunque ha dato il ravvedimento anche ai Gentili affinché abbiano vita” (Atti 11:18). Notate che essi, dicendo “anche ai Gentili”, attestarono che prima Iddio aveva dato il ravvedimento a loro che erano Giudei affinché avessero vita, per poi donarlo anche ai Gentili. Per cui la Scrittura insegna che per ricevere da Dio la vita occorre ricevere da Dio il ravvedimento. Ecco perché è fondamentale che si predichi il ravvedimento, infatti Gesù, quando apparve ai suoi dopo essere risorto, disse: “Così è scritto, che il Cristo soffrirebbe, e risusciterebbe dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome si predicherebbe ravvedimento e remissione dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme” (Luca 24:46-47), e l’apostolo Paolo, predicando ad Atene, disse: “Iddio dunque, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, fa ora annunziare agli uomini che tutti, per ogni dove, abbiano a ravvedersi, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo dell’uomo ch’Egli ha stabilito; del che ha fatto fede a tutti, avendolo risuscitato dai morti” (Atti 17:30-31). Ecco perché molti che si definiscono Cristiani – tra cui molti pastori - non hanno la vita: perché Dio non gli ha dato il ravvedimento. Da cosa si capisce che non hanno ricevuto il ravvedimento? Dal fatto che hanno la mente di quelli del mondo e non la mente di Cristo – ravvedersi significa infatti ‘cambiare mente o modo di pensare’ - per cui essi sono ancora nemici di Dio nella loro mente. E in quanto nemici di Dio essi sono morti nei loro falli e nei loro peccati, l’ira di Dio è sopra di essi, e sono sulla via della perdizione, e difatti noi non sentiamo alcuna comunione spirituale con essi, benché si dicano Cristiani. Essi non avendo sperimentato il ravvedimento, ne ignorano l’importanza, e per quanto riguarda i pastori non ravveduti essi non predicano il ravvedimento e detestano quelli che lo predicano. Esamina dunque te stesso per vedere se ti sei ravveduto, e se frequenti una Chiesa i cui conduttori non predicano il ravvedimento esci e separati da essa.