(Vedi post precedente)

Gli articoli di Repubblica andrebbero utilizzati come racconti di narrativa per bambini.
Il problema è che poi ti ritrovi a parlare con adulti che li leggono credendo che quella sia la realtà dei fatti.

Ricostruiamo la vicenda secondo Repubblica: una sera, un gruppetto di amici ucraini, tra civili e militari, vanno al pub e si sfondano di vodka. Tra un bicchiere e l'altro, uno a un certo punto dice: - Oh, ragà, a volemo fa' na cosa cor botto? Famo sartà er Nord Stream 2? - (Così, un po' come suonare ai citofoni di notte e scappare.)
L'altro risponde: - Ma come famo? E a Zelensky che je dimo? -
Risposta: - Ma che te frega der pupazzo? Quello nun conta 'ncazzo, o sai. Ce penso io che a nuotà so' bravo, nun te preoccupà. Daje che se famo du risate! -

E così, il giorno dopo, "con le pinne fucile ed occhiali", il tizio, ancora coi postumi della sbronza, si è immerso nel mar Baltico e ha piazzato un paio di cariche di esplosivo che aveva in garage. Si è allontanato a nuoto e poi boom! Il mare era calmo quel giorno, talmente calmo e limpido che si poteva vedere il gasdotto. Poi niente, è scappato in Polonia da un amico e per due anni non si è fatto più sentire.

Ora, io nella mia breve e modesta esperienza di militare nel Genio Guastatori, un corpo speciale esperto di esplosivi e sabotaggi, ricordo che solo per far saltare i pilastri di un ponte di terra occorreva una squadra esperti qualificati, un piano di fasi e una coordinazione tra reparti. Ma forse ricordo male io che ormai sono vecchio.

Leggete sempre Repubblica ai vostri bimbi prima di metterli a dormire.

(Screenshot a seguire)

La compassione, la solidarietà, le parole, le manifestazioni ecc. non servono più a nulla. L'unica speranza è che il vento inizi a soffiare in senso contrario, che sposti le fiamme dall'altra parte e che si fermi quando avrà finalmente ripulito tutto. Complici, collaborazionisti e indifferenti in primis.

Il presidente iraniano Raisi è morto in un "incidente" di elicottero; il presidente slovacco Fico è stato aggredito a colpi di pistola all'addome da "un poeta dissidente" (cit. stampa mainstream). Due leader alleati della Russia e in contrasto con i diktat angloamericani e sionisti.

Immaginiamo cosa avrebbe messo in piedi la stampa occidentale se al loro posto ci fossero stati due leader del blocco atlantico.

Nel frattempo, dalle nostre parti, Chef Rubio è stato sfigurato a martellate da sei energumeni incappucciati per le sue posizioni contro il genocidio palestinese.

O si prende coscienza che l'Occidente e l'entità sionista sono MAFIA, e che stanno sdoganando la violenza e il terrorismo nell'opinione pubblica, o non si capisce in che mondo si sta vivendo.

CASA DOLCE CASA: IL LIETO FINE CHE NON PIACE A MAFIE E ONG
(vedi video nel post precedente)

Ieri ho ricevuto questo video saluto da Freetown, capitale della Sierra Leone.
I due allegri ragazzi che salutano sono Mohamed Pateh Barrie e Abu Bakarr Koroma, sierraleonesi, appena sbarcati in aeroporto con un volo speciale dell'IOM - UN Migration che da Agadez (Niger) ha riportato a casa 148 migranti di ritorno, ragazzi africani cioè, che, accortisi del tranello della migrazione irregolare, a metà strada, ad un certo punto, hanno deciso di tornare a casa.

Non è stato facile però. Pur in presenza di una loro esplicita richiesta di rimpatrio, per oltre un anno sono rimasti bloccati in Niger, in un campo alle porte del deserto, perché non c'erano voli per riportarli a casa.

La loro disavventura in Niger è stata raccontata in questo speciale su Byoblu:
https://www.byoblu.com/2024/03/06/vogliamo-solo-tornare-a-casa/

Ora tutto si è concluso per il meglio, sono tornati a casa dalle loro famiglie, sani e salvi.

Questo è il vero lieto fine della migrazione irregolare.

Ma non fa fare soldi alle mafie, alle milizie, alle Ong, alle cooperative, ai giornali, non fa prendere voti.

E allora questo lieto fine non esiste. Non si può raccontare.

Per questo il loro sorriso è il più bello di tutti: perché è censurato.

Buona fortuna Mohamed, buona fortuna Abu Bakar, spero di vedervi chissà un giorno in Italia come persone libere e con documenti regolari. Oppure ci vedremo in Sierra Leone o da qualsiasi altra parte.

A presto!