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Last updated 1 month, 4 weeks ago

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Last updated 3 months, 2 weeks ago

2 years ago

Dopo Materia Terra è arrivata Materia Pelle e noi pensiamo già a quale sarà il titolo che chiuderà la trilogia del nuovo progetto di Marco Mengoni.Si presume che rimarrà la parola Materia ma non è scontato. Conoscendo le sfaccettature dell’artista siamo pronti a sorprese improvvise. Rompere gli schemi e reinventarsi non è facile per un professionista che potrebbe proporre canzoni simili dato il fatto che ha un grande seguito. Il suo segreto non lo conosce nessuno: non si capisce ancora come possa sempre causare la sensazione di un pugno nello stomaco ogni volta che si ascolta un suo nuovo album.Io Marco Mengoni lo associo a Sanremo 2013, anno che lo ha visto vincitore assoluto, inconsapevolmente talentuoso e casualmente fortunato è riuscito in pochi minuti a dimostrare l’evoluzione di un percorso non sempre lineare. È così che ho iniziato a seguirlo e ad apprezzare le sue canzoni. Siamo nel 2022 e devo dire che in questi anni non ha mai fatto un passo falso. Certo quello che è reso noto ai più è una piccolissima percentuale di tutto quello che accade, è la parte ufficiale, quella che rimane. Allora io mi baso sulle informazioni alle quali possono accedere i comuni mortali, la verità filtrata due o tre volte dai professionisti della comunicazione.Torniamo a noi.Materia Pelle già nel titolo esprime tutto il significato più concreto dell’esistenza umana. Proseguendo con l’ascolto delle tracce si ribadiscono concetti che sono parte integrante di un’idea di fondo che sarà rivelata completamente solo con il prossimo album. A questo merito secondo voi come sarà intitolato? Potrebbe essere Materia Spirito o Materia Anima? Secondo me sì, vediamo perché.Banalmente se si parte dalla terra per arrivare al corpo, beh allora non ci rimane che parlare di anima, sostanza di per sé impalpabile, un soffio che vola all’interno del corpo che la custodisce gelosamente ma che allo stesso tempo la intrappola in una dimensione a volte un po’ stretta. Sono rari i momenti nei quali corpo e anima sono allineati, sicuramente ascoltare le canzoni di Marco Mengoni contribuisce alla riuscita di questo evento. Non volendo anticiparvi troppo riguardo Materia Pelle non procederò con una critica canzone per canzone bensì il mio sarà un semplice commento generico sull’album.https://www.youtube.com/watch?v=Pv1LgWGdhcILa ricerca di un contatto reale, lasciandosi attraversare completamente dall’altra persona fa sì che la paura della sfida con sé stessi faccia riscoprire un inaspettato coraggio. Poiché l’arte di cadere è un’attitudine, la solitudine e i guai guidano i cambiamenti di rotta per riuscire a tornare al punto di partenza non più così lontano. Contro il tempo o fuori tempo poco cambia: i ricordi che pesano ci difendono e ci rafforzano ricostruendo ciò che siamo stati e cosa saremo. La nostra è una pelle che si modifica a seconda delle esperienze che viviamo, è l’involucro che delimita noi e gli altri, è il labile confine tra il fuoco e l’aria. Accade che il sole negli occhi non ci spaventi più e ci innalziamo oltre il dovuto provando sensazioni nuove. In corpi che non ci appartengono ridiamo mentre piangiamo e dimentichiamo la tristezza che inganna il cuore. Forse a questo punto il titolo del prossimo album potrebbe essere anche Materia Cuore, se si crede che l’anima risieda all’interno del cuore. Voi avete qualche idea?Materia Pelle è un percorso dentro e fuori di noi stessi , è un viaggio alla ricerca di qualcosa che c’è già nella nostra vita ma che per qualche ragione non vediamo, è la sensazione che mescola forza e dubbi durante i momenti di alti e bassi dell'esistenza.

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Marco Mengoni - Tutti I Miei Ricordi

Ascolta ora il mio nuovo singolo "Tutti i miei ricordi" aspettando l'arrivo di MATERIA (PELLE) fuori il 7 OTTOBRE 2022. Il mio nuovo disco, MATERIA (PELLE), è disponibile ora in pre order cliccando sul link ***👉*** https://shor.by/MATERIA\_PELLE La seconda delle…

2 years, 1 month ago

https://static.wixstatic.com/media/7ee918_7cdef793f95f41789ad86aef9e90a622~mv2.png/v1/fit/w_640,h_640,al_c,q_80/file.png">MediaQuesta sera vi presentiamo un'ospite giovanissima, lei si chiama Anna La Croce.Intervista a cura di Riccardo Russo.R. Russo:Innanzitutto spieghiamo a chi ci ascolta perché sei giovanissima. Quanti anni hai?A. La Croce:Ho 15 anni e sono una cantautrice.R. Russo:Spiegaci cosa fai.A. La Croce:Studio canto al conservatorio da 4 anni e pianoforte da autodidatta.R. Russo:Da dove parte questa passione?A. La Croce:La passione è nata da quando avevo 4 anni, ascoltando mio fratello fare musica rap. Da lì ho capito che questo era anche il mio futuro.R. Russo:Tu che genere fai?A. La Croce:principalmente pop, ma anche rap; tuttavia non mi piace essere statica, quindi vario.R. Russo:Perchè scrivi?A. La Croce:Per ora è uscito solo un brano, che si intitola La scia del tempo. Un brano che è stato scritto dal nulla, mentre ero in spiaggia e riflettevo sul mio percorso musicale fino ad oggi. La canzone, infatti, descrive questo.R. Russo:I tuoi brani in genere di cosa parlano?A. La Croce:Parlano della mia vita musicale e di me stessa.R. Russo:Una volta che hai scritto il brano cosa fai?A. La Croce:Vado in studio di registrazione e mi affido a maestri competenti in ambito musicale.R. Russo:Come avviene la promozione di un brano secondo te?A. La Croce:Io pubblico un brano su Distrokid che lo diffonde direttamente su tutti i social. Io di solito metto il countdown e prima di mettere la canzone per intero, lascio un anteprima che dura meno di quella che andrò a mettere successivamente; giusto per mantenere alta l'attenzione e la curiosità.R. Russo:Presentaci il tuo brano.https://youtu.be/MA_DuRBggj8">https://youtu.be/MA_DuRBggj8R. Russo:Artista per passione...A. La Croce:Questo è un progetto che stiamo portando avanti con la scuola in cui mia mamma collabora ed è come mi rappresento Artista per passione.R. Russo:Come programmi i tuoi post sui social?A. La Croce:Mi programmo mentalmente di pubblicare due post a settimana, anche se non succede mai perché mi scordo. Sul mio profilo instagram ho diverse immagini con personaggi famosi di cui poi io scrivo una breve biografia su come sono diventati famosi.R. Russo:Progetti futuri?A. La Croce:Sicuramente uscirà il videoclip de La scia del tempo; ci sarà un tour invernale. Ci sarà anche un progetto con mio fratello e tra qualche mese uscirà un altro brano.R. Russo:Il tuo pubblico?A. La Croce:I miei fan sono soprattutto ragazzi di 14 anni, ma c'è anche una fetta di pubblico più adulto.R. Russo:Come si fa a diventare cantante?A. La Croce:Dovete studiare. Bisogna imparare ad usare bene il diaframma e la respirazione. Poi potete iniziare a cantare veramente.APPROFONDIMENTI:L. Tamburro:Ci puoi dare qualche informazione in più sul brano inedito che hai portato? Di cosa parla?A. La Croce:Il mio primo brano inedito si chiama "la scia del tempo", di cui ho scritto sia testo che musica. Questo inedito l'ho scritto in spiaggia, ripensando a tutti i momenti belli che ho vissuto con la musica fin da piccola, infatti, questa canzone parla della mia crescita artistica quindi, musicale da quando avevo 4 anni ad oggi che ne ho 15. Essa, l'avevo scritta prima del primo lockdown quando tutto iniziava a chiudersi, anche se è uscita l' 8 febbraio del 2022 e grazie a questo mio inedito ho raggiunto ad oggi 15.000 follower su Instagram e mi hanno chiamato in vari posti per aprire concerti e per ospitate. Infatti ho fatto un estate piena di concerti, ho aperto il concerto a Jalisse, a Dargen D'Amico, a Malgioglio e ho cantato con Federica carta. Sono stata ospite alle sfilate delle selezioni di una ragazza per il cinema, di missmoodfashionitaly ecc... Sono stata in diverse radio come: Radio Movida, Play 4 you Web Radio, R102, radio albatro, fmnuovaradioweb, radio wifi social, radio on time, radioradanet , radio media sud, Vox radio , top Italia radio ecc... E ho fatto varie…

MediaQuesta sera vi presentiamo un'ospite giovanissima, lei si chiama Anna La Croce.Intervista a cura di Riccardo Russo.R. Russo:Innanzitutto spieghiamo a …
2 years, 1 month ago

MediaLo scorso 13 Ottobre, dopo un paio di anni d'attesa dovuti alla pandemia, si è tenuto, all'Alcatraz di Milano, l'attesissimo (almeno da me) concerto dei Black Crowes che, per l'occasione, hanno proposto per intero il loro album "Shake Your Money Maker".Uscito nel 90, "Shake Your Money Maker", è il lavoro con il quale i Crowes, la creatura dei fratelli Chris e Rich Robinson, fecero sentire al mondo che il rock non era morto, anzi...L'uscita di quell'album fece capire che non esistevano solo il pop rock dannatamente mieloso e melodico e l'hair/glam metal e regalò a tutti i rockers la certezza che il loro genere preferito fosse ancora vivo e vegeto.In quel disco c'è tutto, rock, blues rock, southern rock, soul rock e chi più ne ha più ne metta!L'Alcatraz apre le sue porte, è fatta, si entra... una birretta veloce (6€...allora Dio non è morto!?!), una rapida occhiata al banco del merchandising per decidere se investire o meno l' equivalente di una paga giornaliera per una T-Shirt e, subito dopo, altra birretta... tranquilli, non ho solo pregi!È tempo di dare qualche spallata e raggiungere il parterre nell' attesa che la serata abbia inizio.Ad aprire la serata sono i DeWolff, band olandese che si presenta sul palco in formazione a tre, batteria, chitarra (e voce) ed organo Hammond, già questo basterebbe ad idolatrarli ma i ragazzi vanno ben oltre... si dimostrano tecnicamente validissimi e sfornano una grandissima prova, non li conoscevo granché ma devo dire che la dimensione live è davvero il loro punto di forza, non sbagliano nulla, sono carismatici e completamente "sul pezzo" sia nel look che nella capacità di coinvolgere anche chi, come il sottoscritto ( Mea Culpa), non conosce i loro lavori; lavori che spaziano tra i '60 e '70 toccando il classic rock fino ad arrivare al soul rock passando per la psichedelia e non facendosi sfuggire la ballata strappalacrime. Bravi, davvero!I DeWolff lasciano il palco e, poco dopo, giunge il momento per cui il pubblico, che nel frattempo è notevolmente aumentato, si è presentato.Introdotti da "Get up (I feel like being a) Sex Machine" di James Brown entrano i BlackCrowes e partono con la prima traccia dell'album che siamo qui a celebrare, si parte con Twice As Hard e, immediatamente, si capisce che la serata sarà un successo, la band infatti, nonostante rispetto alle origini siano rimasti solo i fratelli Robinson ( che peraltro si sono insultati fino al 2019), dimostra di avere una gran tecnica e, soprattutto, una gran voglia di esibirsi e di fare un grande show.Si prosegue con tutti i brani del disco, rispettandone la scaletta, ed è così che, nell' ordine, vengono eseguiteJealous AgainSister LuckCould I've Been So BlindSeeing ThingsHard to HandleThick N' ThinShe Talks to AngelStruttin' BluesStare It ColdTutto viene eseguito molto bene e con grande voglia e, sicuramente, il calore dei presenti unito alla voglia di divertirsi e di cantare tutti i pezzi gioca a favore della "voglia" dei Crowes.Terminata la riproposizione di tutta la track list Chris lascia spazio al fratello Rich che smette i panni del chitarrista per vestire quelli da Frontman ed eseguire "Oh! Sweet Nuthin' ", sentitissima cover dei Velvet Underground...Ma non può finire così e, infatti, Chris rientra e regala altri successi degli anni 90 per, poi, chiudere con la splendida e coinvolgentissima "Remedy".La serata si conclude così, con la certezza di aver visto un bel concerto e non, come talvolta accade, una Reunion svogliata e fine a sé stessa ( ed ai lacrimanti conti correnti dei protagonisti).I Black Crowes ci sono, ancora, con il loro rock solido e, talvolta, "ignorante" e ci fanno sperare di poter sentire del nuovo materiale col marchio dei due corvi.Ascoltateli...https://youtu.be/8V38Qej-3Twhttps://youtu.be/QnZNFgn_zuYThickThick

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[Media](https://static.wixstatic.com/media/f09619_d5a18a2806054bf3b1682ff3ce90ec03~mv2.jpg/v1/fit/w_1000,h_1000,al_c,q_80/file.png)Lo scorso 13 Ottobre, dopo un paio di anni d'attesa dovuti alla pandemia, si è tenuto, all'Alcatraz di Milano, l'attesissimo …
2 years, 1 month ago

https://static.wixstatic.com/media/7ee918_6919cd2a1b1340309f0e00a87c4405ac~mv2.png/v1/fit/w_1000,h_1000,al_c,q_80/file.png">MediaQuesta sera abbiamo un ospite che suscita dal primo istante la mia curiosità. A primo impatto osservo dettagli molto interessanti: capelli lunghi, abbigliamento total black elegante e raffinato, un anello e sulla sinistra dell'inquadratura noto un particolare, una luce a mo' di candelabro che sbuca dall'inquadratura. Saluta i nostri ascoltatori e subito emerge la sua voce profonda.Intervista a cura di Riccardo Russo:R. Russo:Perché Reverendo Secret?M. Lattanzio:Reverendo Secret nasce da un lontano Buona Domenica con Maurizio Costanzo, dove io andai a fare la corte ad una ragazza, c'era un gioco di coppie ed io andai con questa vestaglia nera un po' all'inglese, da padre Ralph, e Maurizio si avvicinò a me e disse R. Russo:Ti è andata bene insomma...M. Lattanzio:Dopo l'apparizione in quel programma, ho iniziato a fare un po' di live in alcuni club per molti anni, finché non arrivò il famoso evento di Italia's got talent che mi ha dato la consacrazione definitiva.R. Russo:Consiglio ai nostri ascoltatori di andare a vedere la presentazione e l'esibizione a Italia's got talent per rendersi conto di come tieni alla cura del tuo lato artistico. M. Lattanzio:Sì, in effetti è stata una bellissima esperienza, tre parole ed una canzone. Prima, quando mi sono presentato alle preselezioni non sapevo che fare, se cantare, improvvisare, poi alla fine è venuta fuori questa meraviglia e ben venga così...alla fine ho fatto venir fuori quel lato artistico, un po' creativo, un po' bizzarro...R. Russo:Ed anche mistico, sia nel nome che nel modo di fare arte. M. Lattanzio:Sì, perché discendo da una famiglia particolare, di San Severo, sono l'attuale principe di San Severo. Ho questo lato un po' mistico, visto che il mio antenato è Raimondo di Sangro (andatelo a vedere su google), un illustre, un mecenate, un massone, etc...R. Russo:Come ci si fa a fare strada in campo artistico secondo te?M. Lattanzio:Io devo tutto alla mia manager, Amanda Archetti. Per caso mi ha scoperto su Facebook, mentre facevo una rubrica di poesie che si chiamava Il principe del risveglio tanto per cambiare. Scrivevo delle poesie dove tante donne "accaldate" mi facevano i complimenti. Alla fine è venuta fuori lei e sono riuscito a dare spazio a Italia's got Talent, riuscendo poi a centrare tantissimi altri obiettivi. R. Russo:Come si fa a distinguere tra un manager serio ed uno che non lo è?M. Lattanzio:Si comprende dagli obiettivi che si pone un manager e se questi sono conformi a quelli dell'artista. Un manager deve essere tuo complice con larghe vedute.R. Russo:Come nasce Reverendo Secret cantautore?M. Lattanzio:Da piccolo cantavo le canzoni con mia madre in cucina. Mia madre è sempre stata un'appassionata di musica. Ho cominciato a suonare, ascoltando gli Spandau Ballet, etc...Durante l'adolescenza suonavo in mezzo ai campi, saltando la scuola. Ho suonato nelle cantine con i primi gruppetti musicali. Poi mi sono interessato all'alchimia, all'esoterismo e ai tarocchi. Tutto questo ha creato Reverendo Secret...R. Russo:Come ti rapporti con l'oroscopo?M. Lattanzio:L'oroscopo ha dei temi universali che tendono a stimolarci o a migliorarci sia se è negativo che positivo. R. Russo:Che genere fai?M. Lattanzio:Pop esoterico. Le mie canzoni sono testi comuni che hanno un ricco simbolismo e significato profondo. Mi sono avvalso dell'apporto anche di alcuni esoteristi per la scrittura di alcuni brani. R. Russo:Ascoltiamo il brano Dominus. https://youtu.be/As3MjVTGOtw">https://youtu.be/As3MjVTGOtwR. Russo:Ci vuoi spiegare il video e qualche battuta del testo?M. Lattanzio:Il video è stato girato in una villa nobile in Italia Meridionale. Ringrazio Marchesi Corti che mi ha ospitato a Villa Corti in provincia a Pieranica in provincia di Cremona. R. Russo:Ti ho visto imbracciare la chitarra...ce ne vuoi parlare?M. Lattanzio: E' una chitarra particolare…

MediaQuesta sera abbiamo un ospite che suscita dal primo istante la mia curiosità. A primo impatto osservo dettagli molto interessanti: …
2 years, 1 month ago

“Il caos è l’unica cosa che ti spinge a crescere.È il fedele amico che ti aiuta a essere creativo” (D. Weiden)Gli incontri che facciamo nella vita non sono mai da considerarsi casuali anche se siamo tutti fortemente abituati al disordine e al caos delle relazioni umane.Le cose, le situazioni e le persone non ci vengono incontro occasionalmente, ma in base ad un ordine ben preciso che è frutto dell'insieme dei nostri stessi atteggiamenti, delle nostre azioni e dei nostri pensieri, attratti reciprocamente dalla medesima energia che emaniamo.Ci sono persone che nella nostra vita si fermano per poco tempo e altre che restano per sempre.Eccovi presentato, per certi versi, il mio modus vivendi, costellato di incontri mai banali e mai di certo per caso, il tutto possibile da quando gestisco un gruppo artistico che decisi di nominare: La Fucina dei Artisti Emergenti.Iniziamo, allora, questa mia nuova avventura presentando Andrea Rossi, in arte Mistersiro.Mistersiro è principalmente un bassista ma è anche un artista poliedrico, polistrumentista, cantautore e compositore, amante di tutti i generi, il quale non disdegna l’approccio con la musica sperimentale.Da quest’ultima passione, ad esempio, nacque un connubio tra lui e un altro musicista, sempre di basso, che gli propose di ispirarsi a delle poesie scritte dal poeta Corrado Covoni.Corrado Covoni è stato un poeta ermetico e neo-futurista del 900 e alcune poesie sono, infatti, sotto forma di poesia visiva, espressione finalizzata a trasmettere i contenuti tramite le parole e i disegni che sono complementari tra loro.Immaginate da dove stiamo partendo... da una collaborazione tra due artisti, due bassisti, con la passione per la poesia... le belle note, cosa può nascere se non un "caos puro" ma "non caotico" ?Dopo questo singolare lavoro, Mistersiro contatta gli eredi del Poeta.Morale di tutta la storia, nella biblioteca della famiglia Covoni a Roma si trova questo preziosissimo vinile che non è mai stato pubblicato ma a cui la famiglia, con a capo il nipote Flavio, ha voluto custodire per sé.Nel vinile inciso dai due bassisti, troviamo riferimenti a poeti come Giorgio Caproni, Diego Valeri e Alfonso Gatto.La ricompensa di tutto non è sempre il denaro ma è l’entusiasmo provato nella creazione di qualche cosa che ti riconduca o venga riconosciuta come un'opera che senti tua.Tutti gli incontri avvenuti nella vita di Mistersiro hanno sempre seguito un'ordine quasi scritto e prefissato, è incredibile come questi e quanti incastri possano avvenire.Mistersiro, oltre ad essere un polistrumentista e a calcare i palchi, quindi, come musicista, ha avuto la possibilità di effettuare altre esperienze artistiche, una su tutte: il teatro.La sua esperienza teatrale nasce quasi per caso grazie ad un progetto in un musical tutto inedito ideato dall'autrice e regista Paola Brolati.Esperienza ripetuta grazie al "Fuouriposto" piccolo ma intenso avamposto, Teatro di Mestre gestito sempre da Paola.La sua umile gavetta teatrale nasce proprio in questo teatro, tanto che poi da questo progetto nacque un gruppo di cabaret "La Ghenga Fuoriposto" che diede vite a molteplici progetti teatrali.Entra sempre più in questo nuovo mondo, insieme ad altri amici musicisti e si imbatte in un arduo progetto con la compagnia "Pauperes", formata da 18 persone, che riuscirà ben presto a far decollare e riempire così molti palchi e teatri.Una volta ultimato il loro primo Musical, totalmente inedito sia nella musica sia nei testi, arrivarono, infatti, molte prime che li portaranno per oltre ben quattro anni ad esibirsi ininterrottamenteIl tempo e l'esperienza ti forgiano, e così ben presto Mistersiro riuscì ad avere un ruolo sempre più importante al fianco della regista Brolati, alla quale propose di portare in auge il suo vecchio gruppo di cabaret "La Ghenga Fuoripista", con la quale ebbe un grande successo. E da lì in poi sempre una grande escaletion.Come dice o come meglio consiglia Mistersiro: " per essere un artista bisogna imparare ad essere "artigiani" di se stessi,…

2 years, 1 month ago

Questa sera abbiamo qui con noi un ospite molto interessante: Piero Strada!Intervista a cura di Riccardo Russo.R. Russo:I brani li scrivi tu?P. Strada:Assolutamente sì, il testo e la musica sono scritti interamente da me, dopodiché mi servo di un produttore che mi aiuti con l'arrangiamento. Il videoclip è un'altra delle cose di cui mi occupo io.R. Russo:Com'è iniziata la voglia di fare musica?P. Strada:Questa è una storia che mi piace raccontare, perchè è emozionante. Ero in un villaggio turistico, in una serata karaoke in cui ho preso l'iniziativa di cantare. Il capo del villaggio, ascoltandomi, mi ha chiesto se potevo esibirmi all'anfiteatro del villaggio. C'erano 1200 persone ad ascoltarmi. E' stata un'emozione travolgente. Quella sera cantai una canzone di Mengoni, L'essenziale, che non era nemmeno tanto facile. Ho cantato e alla fine c'è stato l'applauso. Quell'applauso ha acceso la fiamma. Da allora mi sono messo a studiare dizione, musica, presenza scenica, scrittura, etc..Ho scritto il mio primo inedito, Tutta la mia vita, dedicato a mia moglie e sono seguiti altri 9 inediti distribuiti.R. Russo:Come nasce un tuo testo?P. Strada:Dipende, ci sono brani studiati oppure qualche volta parto dal testo o dalla musica. Ci sono brani che hanno avuto una lunga gestazione, uno di questi ha il titolo di 66, altri invece si sono scritti quasi da soli come la canzone Forte come un drago. Quest'ultimo in particolare è nato ascoltando semplicemente un beat. Il brano l'ho scritto in un'ora.R. Russo:Dal punto di vista musicale invece?P. Strada:Io porto nel mio bagaglio di conoscenze l'abilità nel suonare il pianoforte. Nel creare un brano mi aiuta molto. Lo studio dell'armonia e degli accordi mi è stato utilissimo per capire come ottenere un certo tipo di effetto piuttosto che un altro.Può capitare che, mentre sto suonando la tastiera, ci sia un motivo che mi si fissa nella mente e lì bisogna essere perspicaci nel coglierlo e scriverlo su carta.R. Russo:Secondo te viene prima la tecnica o l'istinto creativo?P. Strada:La tecnica è al servizio dell'istinto, perché quest'ultimo fa parte della nostra personalità di artista. Studiare la tecnica è importantissimo per conoscere se stessi e la propria voce.R. Russo:Vuoi presentarci il brano di oggi?P. Strada:Il brano si chiama il circo delle vanità, è un brano onirico che ha avuto un'ispirazione notturna. E' un brano che racconta come la nostra realtà sia come un circo, in cui ogni persona recita la propria parte. La vita è uno show, che a prescindere da tutto, deve continuare.https://youtu.be/iKNgjMhRPSU">https://youtu.be/iKNgjMhRPSUR. Russo:Parlaci un po' dell'arrangiamento...P. Strada:Ricercavo un effetto musicale chiassoso, rumoroso ed ho trovato nello stile musicale dell'est Europa quello che volevo. Ci siamo divertiti io ed il mio produttore a cercare una citazione di un motivetto che si chiama la marcia dei gladiatori. E' conosciuta come una marcia militare, ma successivamente quando questo motivetto è stato esportato in America (il circo è nato principalmente qui), Barnum, il creatore del circo, ebbe l'idea di associarla agli spettacoli circensi. Nel brano ci sono numerosi effetti sonori, come il leone che ruggisce, la frusta, gli applausi...etc..R. Russo:Bella l'idea del circo di cartone in miniatura...l'hai costruito tu o si trova da qualche parte?P. Strada:L'ho costruito con mio figlio, ci abbiamo messo un mese. Inizialmente avevo intenzione di girare il video in un circo vero e proprio, ma eravamo in piena pandemia ed era difficile da raggiungere; tuttavia non era quella la mia idea, perché sarebbe stata banale. L'obiettivo che ho cercato è stato quello di creare un artificio, un'illusione, qualcosa che desse l'impressione di finto.R. Russo:Quali sono i tuoi strumenti social?P. Strada:Basta cercare Pierostradamusic su tutti i canali social.R. Russo:Che consiglio diamo a chi volesse, come te, intraprendere un percorso musicale?P. Strada:E' qualcosa che…

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Piero Strada - Circo delle Vanità - Video Ufficiale

Circo delle Vanità - Video Ufficiale ***👇*** ISCRIVITI ORA AL CANALE ***👇*** https://www.youtube.com/channel/UCjSkgw69k49azy4wV6f7AwQ?sub\_confirmation=1 ***👇*** Ecco i miei social ***👇*** ***➡️*** Facebook https://web.facebook.com/pierostradamusic?\_rdc=1&\_rdr ***➡️*** Instagram https:…

2 years, 1 month ago

Ho desiderato per molto tempo essere figlia unica: solo chi ha fratelli o sorelle potrà capire questa affermazione.La voglia di liberarsi da una presenza ingombrante che ci mette sempre in discussione, una presenza che vede e sa tutto di noi, che ci conosce veramente e sa qual è la nostra vita. Per tale motivo spesso odiata, temuta e mai sconfitta veramente. Con i fratelli si lotta, ci si confronta, ci si guarda dritti negli occhi e ci si parla schiarendosi le corde tese dell’anima più profonda.Avere un fratello e/o una sorella può essere a volte confortante certo, ma la parte interessante per tutti è quando si litiga. Diverbio, discussione o azzuffata tra fratelli sono di gran lunga più spettacolari di qualsiasi altra banale rissa tra sconosciuti. Due persone legate per sempre da un legame non solo di sangue: è un intreccio composto da equilibri fragili che inaspettatamente diventano forti e, alla fine, riconducono sempre alla certezza di un confronto alla pari, dove ciascuno si può mostrare solo per quello che è.Nonostante gli screzi, quello tra fratelli/sorelle è un rapporto indissolubile che niente e nessuno può cambiare. I più fortunati crescono insieme e le esperienze comuni spesso sono motivo di scontro. I pretesti per litigare sono molti: dai giocattoli, agli amici, dalla sciocca competizione per ricevere i complimenti dei genitori sino all’ammirazione e ai complimenti di sconosciuti. Sì perché anche solo un apprezzamento fatto al momento sbagliato può far scaturire una certa forma di invidia e un desiderio di dimostrare quanto si vale. È una competizione che può essere sana ma fino a un certo punto, quando si esagera purtroppo non si fa più ritorno e la frattura non guarisce alla perfezione.Il confronto tra persone è una costante della società e quello tra fratelli amplifica gli effetti. L’idea della gente è questa: indagare sugli atteggiamenti e comportamenti, sul carattere e sulle inclinazioni dei fratelli considerando il fatto che questi ultimi sono partiti dallo stesso luogo. Non entro nel merito a scrivere di famiglia, sarebbe troppo complicato.Commenti e pettegolezzi non fanno altro che fomentare il desiderio di rivalsa del fratello che in quell’istante è nella posizione più scomoda, quella del torto. Nel litigio punto focale è ovviamente stabilire chi ha ragione, è per questo che non si finirà mai di litigare per gli stessi motivi. L’oggetto del contendere varia di anno in anno ma le dinamiche saranno le medesime, ogni fratello conosce bene le sue. Nessuno le può capire a fondo se non gli stessi interessati ed è giusto così. Se i fratelli litigano difficilmente qualcuno si azzarda ad intervenire e al massimo si possono sentire frasi del tipo: “Lasciali stare, che se la sbrighino tra di loro”. È un litigio a sé ed entrarci non conviene a nessuno, sarebbe come essere catturati dalla forza misteriosa del buco nero.Il gruppo degli Oasis, formato dai fratelli Gallagher, è un esempio di come da una passione comune scaturiscono buone idee. Famosi anche per il loro rapporto profondo e complicato, tra le canzoni che hanno composto ho scelto “Whatever”. Ho sempre pensato agli Oasis come un duo che trasmette l’idea di un certo menefreghismo, lo dico con la migliore delle intenzioni ovviamente. Ascolto spesso questa canzone, soprattutto quando vorrei liberarmi da qualche situazione o persona. Non sempre è possibile, così non ci resta che ascoltare musica e scrollarci di dosso sentimenti pesanti e atteggiamenti negativi. Le incomprensioni tra questi due fratelli non hanno avuto mai sosta e sono arrivate fino al 28 agosto 2009, giorno nel quale Liam Gallagher spaccò la Gibson ES- 355 rossa del fratello, questo è quello che è stato scritto sulle riviste, ognuno dei due avrà sicuramente la sua versione dei fatti. Da ricordare anche il loro litigio nel quale Noel…

2 years, 1 month ago

Pino Daniele nacque a Napoli, il 19 marzo nel 1955, è stato un grande cantautore, chitarrista e compositore italiano, uno degli artisti tanto amati è rimasto nel cuore di tutti, per la musica, le sue canzoni che commuovono, smuovono sentimenti, eh si, fanno riflettere. Tra le tante sue canzoni io ho scelto Sicily."Sicily" è un pezzo strumentale di Chick Corea registrato nell'album "Friends" uscito nel 1978.Nel 1993, dall'incontro tra Pino Daniele e il pianista nasce la versione registrata in "Che Dio Ti Benedica": Pino ne scrive il testo e con Corea ne cura la produzione e un nuovo arrangiamento.Il brano è dedicato alla Sicilia, terra d'origine di Chick Corea e luogo molto amato da Pino (come da lui stesso dichiarato in molte occasioni).È stato facile per Pino Daniele immedesimarsi nella realtà siciliana, per tanti versi simile a quella campana, dato che in fondo le problematiche legate alla città di Napoli sono simili a quelle presenti nella terra di Sicilia, per questo Pino Daniele percepisce questo profondo senso di condivisione con il popolo siciliano, pur non appartendovi per diritto di nascita.Nel testo del brano, si avverte un accorato grido di speranza da parte dell’autore, che auspica un pronto ed immediato riscatto delle genti sicule dalle tante questioni sociali ancora irrisolte e che lo affliggono da tempi ormai immemori.Le questioni che generano quel profondo senso di impotenza e d’inutilità che traspare nel primo versetto di Sicily: “Un posto ci sarà per questa solitudine, perché mi sento così inutile davanti alla realtà...”Nel testo traspaiono con tutta la loro intensità gli elementi, i luoghi e i sapori della terra di Sicilia: il vulcano Etna, che da sempre si erge come un dio del fuoco, il mare che la circonda e che nella sua incredibile bellezza e varietà rappresenta una delle maggiori ricchezze di quest’isola.Pino Daniele ha ben presente lo stato di abbandono di questa splendida terra, trascurato da sempre da chi avrebbe dovuto prendersene cura, tanto che ben due volte ripete, nel testo: “Sicily terra e nisciuno”E poi, ancora, l’affabilità e la squisita ospitalità dei siciliani, e perché no, la genuina bontà dei piatti e dolci tipici di questa terra.Un posto bellissimo, che è capace di far innamorare di sé siciliani e non, tanto che Pino ripete anche qui per ben due volte “io son pazzo di te 'e chesta furtuna…”.Una fortuna aver avuto la possibilità di amare la Sicilia, pur con tutte le sue contraddizioni, o forse anche in forza delle sue contraddizioni, lo splendore a pochi metri dal degrado, la magnificenza gomito a gomito con lo squallore, in un unicum indistricabile.Un posto dove Pino diceva che la speranza ha ancora il diritto di cittadinanza. E noi vogliamo credere che lui avesse ragione, anche in questo.https://youtu.be/WmWIKiJhTuE

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Pino Daniele - Sicily

Note che trovo estremamente eleganti e rilassanti mi hanno ispirato un tour virtuale della Sicilia. Se volete accompagnarmi ho unito musica e immagini...

2 years, 1 month ago

Questa sera vi presentiamo un'ospite molto particolare: Lei è Perla Catucci.https://static.wixstatic.com/media/7ee918_dae0179cf5164d37a7a93718781830e8~mv2.png/v1/fit/w_600,h_600,al_c,q_80/file.png">MediaIntervista a cura di Riccardo Russo.R. Russo:Dovete sapere che Perla è una cantautrice, suona il basso e la chitarra. A guardarti così sembri proprio una cantautrice in stile Carmen Consoli, mi ricordi vagamente lei...P. Catucci: Suono un po' di tutto, principalmente sono una cantante pop, adesso mi sono avvicinata al mondo jazz proprio per le esperienze che ho fatto quest'estate. R. Russo:Come nascono i tuoi brani?P. Catucci:Io ho sempre scritto poesie e da queste poi ne ho estratto vari brani. La canzone che ho portato oggi ha preso forma tramite la scrittura di una lettera in cui ho trascritto tutte le mie paure. Da queste paure nasce il mio primo inedito.R. Russo:Il testo come nasce?P. Catucci:Tutto è partito dalle parole. R. Russo:Quali sono gli argomenti dei tuoi brani?P. Catucci:Nei miei brani ho sempre parlato di me. R. Russo:Chi è Perla?P. Catucci:Io sono un arcobaleno, un quadro pieno di colori. E' come quando un pittura butta un colore e poi un altro e alla fine esce il risultato di qualcosa. Sono mille sfaccettature in un'unica persona. Quando canto esce tutto quello che ho dentro. R. Russo:Come avviene il processo di produzione del brano?P. Catucci:Questa è una cosa che sto vivendo tuttora, perchè sono in fase di produzione del mio primo disco. L'ho vissuta in maniera complessa. Nella produzione comprendi l'importanza di certe sfumature musicali. R. Russo:La fase produttiva dove avviene? In studio o a casa?P. Catucci:La faccio direttamente in studio con il mio produttore che mi segue. Facciamo un lavoro in simbiosi tra me e le parole ed il mio produttore che cura la musica. R. Russo:Presentaci il tuo brano.P. Catucci:Il brano si chiama Paura.R. Russo:Una canzone piena di speranza...P. Catucci:Sì, parla di una paura che accomuna tutti, ma che è anche una forza. La paura ci dà di conseguenza coraggio. R. Russo:Tu ci hai parlato di una lettera...P. Catucci:E' una lettera destinata ad una persona in cui ho elencato tutte le mie paure. L'ho scritta perchè avevo bisogno di questa persona affianco a me. R. Russo:Ci vuoi parlare del tuo prossimo progetto?P. Catucci:Il prossimo brano non è scritto da me, ma è stato scritto per Fiorella Mannoia. Il mio produttore ha detto: R. Russo:Cosa consigli a chi vuole diventare cantautore?P. Catucci: Bisogna portare avanti il proprio pensiero fino alla fine, anche se il percorso è difficile.APPROFONDIMENTI:L. Tamburro:Cosa ti ha spinto a suonare la Chitarra? C’è qualcosa che ti ha ispirato? P. Catucci:Ho iniziato a suonare la Chitarra e poi in seguito in Basso, strumento che suono tutt’oggi, perché la musica ha fatto sempre parte della mia vita sin da piccola. Il mio maestro delle scuole medie è un ottimo professionista ad oggi e la sua voglia di suonare e di esprimere se stesso, strimpellando le corde della chitarra, mi ha ispirato a crederci e a voler imparare uno strumento. L. Tamburro:Hai iniziato a scrivere sotto forma di poesia...c’è un poeta e una poetessa a cui ti ispiri, soprattutto nello stile? P. Catucci:In realtà non c’è un poeta in particolare, nel panorama della letteratura i miei preferiti sono sempre stati Montale, Leopardi ecc. I poeti in ambito musicale sono i cantautori, De André è stato uno dei primi che ho ascoltato e con il quale con attenzione raccolgo nelle sue canzoni la particolarità delle sue parole e il suo modo di catturare la realtà che ci circonda. Dalla poesia è sempre più facile estrarre canzoni, perché le rime, il conteggio delle frasi sono tecniche che fanno parte del panorama poetico, e questo mi è sempre riuscito con molta facilità.L. Tamburro:Quali sono le tue paure più grandi?P. Catucci:Le mie paure più grandi sono infinite, e ogni giorno ne nasce una nuova. L’essere umano ogni giorno è sotto posto a varie sfide che gli pone la vita, e ogni sfida…

Questa sera vi presentiamo un'ospite molto particolare: Lei è Perla Catucci.MediaIntervista a cura di Riccardo Russo.R. Russo:Dovete sapere che Perla …
2 years, 1 month ago

Vanessa AmicoMediaSettembre è il mese dei nuovi inizi, dei buoni propositi, della fine dell'estate e della riapertura delle scuole. Settembre è il mese dell'arrivo dell'autunno, delle prime piogge, ma quest'anno a renderlo ancora più emozionante questo mese dell'anno è il ritorno dei Negramaro in concerto in versione unplugged.Un viaggio verso i teatri più importanti d'Europa dopo 15 anni di assenza. Un grande ritorno che da fine mese fino a dicembre la band pugliese sarà coinvolta in questo nuovo progetto. La tournée prenderà il via dall'Italia e successivamente si sposterà nel resto d'Europa.L'Unplugged European Tour va a sostituire il precedente tour dei Negramaro in programma nei palazzetti e più volte rimandato a causa del perdurare della pandemia. La band capitanata da Giuliano Sangiorgi è pronta a vivere un autunno ricco di impegni Molte date hanno già registrato sold out.Segno che i fan del gruppo salentino hanno apprezzato questo ritorno a un concept che non li vedeva cosi da parecchio tempo. Un concerto che sicuramente sarà diverso rispetto i palazzetti, che vede tantissimi successi in versione acustica, quasi a voler avere un approccio più stretto con il proprio pubblico che tanto li ama.41 date, iniziando da Saint Vincent, in Valle D'Aosta IL 28 settembre e chiudendo il 7 dicembre a Lussemburgo preannunciano un’occasione imperdibile per ascoltare e rivivere in un’atmosfera più intima la musica che ha decretato il successo internazionale della band.Una celebrazione delle loro origini che consente di sperimentare nuove e creative forme musicali ed artistiche in una cornice che li vedrà ritornare a stretto contatti con i fan.

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