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Giansalvo Sciacchitano Dott. Riccardo Szumsky
medicina generale di recarsi a domicilio per assistere i propri pazienti alle prese
con il virus, come sostenuto in prime cure, costituirebbe, per converso, un grave errore esegetico, suscettibile di depotenziare la risposta del sistema sanitario alla
pandemia e di provocare ulteriore e intollerabile disagio ai pazienti, che già affetti da patologie croniche, si vedrebbero (e si sono invero spesso visti) una volta colpiti dal virus, proiettati in una dimensione di incertezza e di paura, e finanche
abbandonati dal medico che li ha sempre seguiti”. Ancora una volta lobbisti e sindacati hanno fatto bene il loro mestiere sotto lo sguardo protettivo dell’Ordine
Professionale. Ed ecco la catastrofe della gestione domiciliare dei pazienti Covid. Per un cavillo giuridico da Marzo a Novembre 2020, nel momento più acuto della
malattia, il sindacato dei medici di famiglia a sollecitato i suoi iscritti a rifiutare le visite a domicilio facendo anche ricorso al Tar del Lazio. Solo a fine Novembre2020
il Consiglio di Stato ha ribadito la correttezza della impostazione del Comitato Tecnico Scientifico risalente al Marzo 2020 confermando come la presenza del
medico di famiglia fosse un capisaldo per la integrità fisica e psicologica dell’assistito. A fronte di questa sentenza escono nel Febbraio 2021 le linee guida
della società scientifica del sindacato medici di famiglia ( largamente finanziate
dalle case farmaceutiche) che conferma l’uso del paracetamolo e permette agli iscritti solo interviste telefoniche sino a 72 ore dall’esordio della malattia. Dopo le
72 ore, se il paziente-cliente si aggrava, viene sollecitata l’attivazione delle USCA e
se il curante ha tempo e voglia, visite a domicilio. Esattamente il contrario quanto chiesto dal CTS e dal Consiglio di Stato. E il Presidente dell’Ordine Nazionale Filippo Anelli e i Presidenti Provinciali degli Ordini da che parte stavano? Considerando che la maggior parte dei Presidenti degli Ordini, Anelli compreso,
sono medici di famiglia, con brillante carriera sindacale’ non potevano che essere
dalla parte dei loro iscritti e grandi elettori. E usufruendo del potere disciplinare
abbiamo visto come si sono comportati con i medici che seguivano il codice
deontologico e non le imposizioni dei sindacati.
2020, 2021, 19 Gennaio 2022.
Decine di migliaia di pazienti anziani e seriamente influenzati rimangono senza assistenza medica domiciliare , curati dai parenti dopo consulto telefonico (quando possibile) con il medico di famiglia.
Stessa terapia per tutti: paracetamolo e vigile attesa. La mortalità schizza alle stelle.
Ma oggi 2024 finalmente giustizia.
I familiari dei defunti esultano.
Il dott. Filippo Anelli sindacalista dei medici di famiglia e Presidente dell’ordine nazionale dei medici assieme all’on. Notaio Alfonso Colucci spiegano in commissione parlamentare che si è trattato semplicemente di un grande equivoco.
Non si era colta la differenza, nelle lettura delle linee guida ministeriali del 26 Aprile 2021, fra prescrizione e raccomandazione, e nel dubbio si era seguita la prescrizione ( contraria a tutti i precetti della deontologia medica e al giuramento d’Ippocrate).
Il TAR del Lazio del 15 Gennaio 2022 aveva poi sentenziato che la linea guida ministeriale non era legittimata a condizionare i medici nelle scelte terapeutiche .
Per fortuna di noi tutti, dice Anelli, dopo mille cavilli legali il Consiglio di Stato il 19 Gennaio 2022 riabilita le linee guida ministeriali (erano semplici raccomandazioni) e fa ricadere la colpa delle mancate visite domiciliari e applicazione del protocollo paracetamolo e vigile attesa sui singoli medici quindi principalmente su Anelli.
Ma perché allora gli Ordini hanno messo sotto provvedimento disciplinare solo i medici che hanno onorato il Codice deontologico?
12.11.2024
Per i 250 medici aderenti alla Carta di Siena: Dott. Daniele Giovanardi
Dott. Cesare Atticciati
Dott. Giuseppe Barbaro
Dott. Massimo Citro Della Riva Dott.ssa Patrizia Gentilini Dott.ssa Anna Rita Iannetti Dott. Massimo Orlandini
Dott. Maurizio Romani
Dott.
Parlo attraverso la mia esperienza di medico. Ho affrontato 47 anni di epidemie influenzali che in modo diretto o indiretto provocavano in Italia in media 20.000 morti all’anno specialmente con gli anziani con più patologie. Non uccideva il virus ma le complicanze non riconosciute e non trattate immediatamente. Il paziente fragile a rischio va seguito sin dal primo giorno da un medico esperto che visitando a domicilio il malato individua la complicanza e la tratta immediatamente: per es. antibiotici per una polmonite, diuretici ed antiipertensivi per uno scompenso cardiaco, aggiustamento dell’insulina per un diabetico, cortisonici ed eparina per contrastare fenomeni antiinfiammatori o trombotici, etc. etc. Per tutto il 2020 come i medici di IppocrateOrg e i medici di Terapie Domiciliari ho visitato in presenza decine di pazienti in presenza con ottimi risultati. Ma essendo stato fra gli estensori del piano pandemico del 2016 ho seguito con il massimo interesse i lavori del CTS (comitato tecnico scientifico). Il 10 Marzo 2020 il CTS chiede al Governo di obbligare tutti medici convenzionati con il SSN (medici di famiglia e pediatri ) a visitare a domicilio i pazienti affetti da Covid per tutelare i pazienti stessi e per evitare il collasso degli ospedali. In caso di rifiuto devono essere precettati. L’ordinanza di precettazione viene adottata ogni volta ci sia il “fondato pericolo di pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente garantiti” La mancanza delle visite domiciliari, secondo il CTS, avrebbe leso gravemente il diritto alla salute. Questo accadeva il 10 Marzo 2020. Colpo di scena. Un decreto legge del 17 Marzo del 2020 istituisce le USCA, Unità Speciali di Continuità Assistenziale.
Art. 4-bis
(Unità speciali di continuità assistenziale)
1. Al fine di consentire al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta o al medico di continuità assistenziale di garantire l'attività assistenziale ordinaria, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano istituiscono, entro dieci giorni dalla data del 10 marzo 2020, presso una sede di continuità assistenziale già esistente, una unità speciale ogni 50.000 abitanti per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. L'unità speciale è costituita da un numero di medici pari a quelli già presenti nella sede di continuità assistenziale prescelta. Possono far parte dell'unità speciale: i medici titolari o supplenti di continuità assistenziale; i medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale; in via residuale, i laureati in medicina e chirurgia abilitati e iscritti all'ordine di competenza.
L'unità speciale è attiva sette giorni su sette, dalle ore 8,00 alle ore 20,00, e per le attività svolte nell'ambito della stessa ai medici è riconosciuto un compenso lordo di 40 euro per ora.
2. Il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o il medico di continuità assistenziale comunicano all'unità speciale di cui al comma 1, a seguito del triage telefonico, il nominativo e l'indirizzo dei pazienti di cui al comma 1. I medici dell'unità speciale, per lo svolgimento delle specifiche attività, devono essere dotati di ricettario del Servizio sanitario nazionale e di idonei dispositivi di protezione individuale e seguire tutte le e seguire tutte le procedure gia’ all’uopo prescritte.
Il decreto Legge che istituisce le USCA le definisce integrative ma non sostitutive dei medici di famiglia. Come mai allora rarissimi medici di famiglia effettuano visite a domicilio? Perché i medici di famiglia e i loro sindacati impugnano questo decreto, si ritengono esonerati dalle visite domiciliari e fanno ricorso al TAR Lazio. Il 16
Novembre 2020 il TAR Lazio da loro ragione esonerando i medici di famiglia dalle visite domiciliari. Il 18 Dicembre 2020 il Consiglio di Stato annulla la sentenza del
TAR Lazio sottolineando il grave danno per i pazienti: ”trarre dalle disposizioni in commento - scrive il Consiglio di Stato-, un vero e proprio divieto per i medici di
Senza questi geniali provvedimenti saremmo tutti morti
Staneremo i non vaccinati casa per casa
Sono estremamente fiera di aver scritto questo libro. Se lo volete con la (bellissima ) dedica cercatelo qui www.emporiosdm.com. Meglio guerrieri che amebe
Per favore radiate quelli che hanno radiato
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