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Cristo, Re dell'Universo, infinita perfezione, non aveva certo bisogno dell'uomo, ma l’ha creato fondamentalmente per Amore, un amore che crea gratuitamente, perché vuole che la Sua santità, la Sua bontà, la Sua felicità, la Sua perfezione, diventassero la santità, la bontà, la felicità e la perfezione dell’uomo.
Dio ha creato gli uomini a propria immagine e somiglianza per dar loro la possibilità di conoscerLo, di amarLo, di servirLo in questa vita e di godere della Sua presenza e visione nel Paradiso.
Dio, creando l'uomo "a Sua immagine", ha posto nell'anima umana una scintilla del suo amore e iscritto nel suo cuore il desiderio di vederLo. Anche se tale desiderio è spesso ignorato, Dio non cessa di attirare l’uomo a sé, perché viva e trovi in lui quella pienezza di verità, di felicità, di pace che cerca.
Conoscere, amare, servire e godere Cristo è il vero fine ultimo della nostra vita!
È importante sottolineare l'ordine di queste azioni: il conoscere viene prima dell'amare, e l'amare prima del servizio, il servizio prima della ricompensa nei Cieli.
Per amare bisogna prima conoscere. L'amore nasce dalla conoscenza dell'oggetto amato e porta a servire la persona amata.
Non è possibile amare Dio senza averlo prima conosciuto, e per conoscere Dio è necessario l'uso della ragione. La fede cattolica è infatti l'assenso dell'intelletto alla Verità rivelata!
Oggi pochi amano Dio perché pochi lo conoscono.
Molti poi hanno un'idea distorta su Dio, e non riescono ad amarLo.
Per questo noi, figli di Dio, abbiamo il dovere di conoscerLo, in una ricerca continua della Verità.
E perché dovremmo amarLo?
Perché Lui ci ama infinitamente: ci ha creati, ci dona la vita, ci sostiene, ci dà il necessario per vivere, e ci attende nel Regno dei cieli, dove saremo felici e in pace.
Servire Dio significa soprattutto rendergli gloria in terra e restare in stato di grazia, rispettando la Sua Legge, tutti i suoi Comandamenti. Significa quindi rispettarLo e onorarLo, mettendoLo al primo posto, pregare e affidarsi a Lui, avere fede e difendere la propria fede e testimoniarla con la nostra vita!
Bibbia è fonte di Verità?
La Bibbia contiene 63779 riferimenti incrociati, cioè passi che rimandano ad altri passi nel testo.
La cosa straordinaria è che la Bibbia è in realtà un insieme di oltre settanta libri critti da oltre quaranta autori diversi, in culture e contesti differenti, in ebraico, aramaico e greco,
lungo un arco temporale di oltre mille anni!
L'Antico Testamento contiene oltre 300 profezie riguardo il Messia, conferendone un preciso e dettagliato identikit che si è riscontrato in una sola persona al mondo: Gesù di Nazareth.
La Bibbia contiene inoltre 6.408 versetti profetici sulle cose piú disparate, di cui circa metà si sono adempiuti, inoltre presenta molti riferimenti a cose che l'uomo avrebbe scoperto secoli dopo, tra cui: la rotonditá della Terra (Giobbe 38: 5, 12-14, Isaia 11:12, 40:22 e Apocalisse 7: 1, 20: 7), le correnti del vento (Ecclesiaste 1:6 ), I corsi d'acqua (Ecclesiaste 1:7), la luna che non ha luce propria (Giobbe 25:5 ), Il ciclo dell'acqua ( Giobbe 36:27-28 ), il ciclo lunare ( Salmi 104:19 ), le maree (Geremia 31:35 ), le costellazioni ( Giobbe 9:9 , Giobbe 38:31-32 ) e anche cose che l'uomo stesso avrebbe creato: Bomba atomica (Zaccaria 14:12 ) gli aerei ( Geremia 4:13 ) e tante altre cose, perfino situazioni attuali come la corsa allo spazio (Abdia 1:4 )
il trasporto meccanico (Naum 2:4 ),
le guerre nucleari e missilistiche: (2 Pietro 3:10-12 ), l'istituzione di Israele come nazione nel 1948 (Ezechiele 36 e 37), i Mass media (Apocalisse 11:9), il riarmo mondiale (Gioele 3:9-10).
Molto interessanti sono poi molti passi della Bibbia e la loro quantità, uno tra tutti la ripetizione della frase "non temere" per 365 volte (una per ogni giorno dell'anno).
Insomma, si potrebbero scrivere libri e libri sulla Bibbia, e non basterebbero a descriverne la magnificenza, ma una cosa è certa: chiunque la legge con mente e cuore aperto comprende che, pur essendo scritto da uomini, è sicuramente ispirata da un unico autore: Dio!
La fede cristiana, infatti, è "assenso dell'intelletto alla Verità rivelata". Richiede quindi un assenso, uno sforzo dell'intelletto a riconoscere la Verità, partendo dall'osservazione della realtà che ci circonda. Esistono infatti molti, moltissimi "indizi", nell'ambito delle scienze naturali, che conducono ad una razionale convinzione nell'assistenza di Dio. Tra questi, ne ho riportati solo alcuni, ma ce ne sarebbero migliaia. Ogni cosa che vediamo attorno a noi è stata pensata da un Artefice intelligente. Ogni cosa ha ordine, armonia, segue delle leggi matematiche e non può essere frutto del puro caso. E allora perché tanti continuano a negare Dio? Perché Dio non si manifesta in modo inequivocabile all'umanità, costringendo una volta per tutte a convertire anche gli atei più incalliti? Perché Dio, essendo Amore, non costringe nessuno. Dio ci lascia sempre la Libertà. Permette sempre che ci sia abbondante Luce per credere, ma concede anche delle ombre per chi vuole negare la sua esistenza. Dio rispetta sempre la nostra libertà, anche di rifiutarlo, ed è per questo che Gesù nel Vangelo di Marco afferma: "Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza." Insomma, per chi vede e crede, nessuna "dimostrazione" è necessaria. Per chi non vuol vedere, nessuna dimostrazione è possibile o sufficiente. Come diceva Einstein, possiamo porci di fronte al Creato pensando che tutto sia un miracolo, oppure pensando che nulla sia un miracolo!
IL MARTIRIO
Il fatto più sconcertante è che i testimoni della Resurrezione (che ricordo essere stati centinaia!) accettano il martirio.
Dobbiamo tener presente che gli apostoli, in particolare, non si sono fatti ammazzare per non rinunciare a credere a determinate cose o ad una ideologia che volevano diffondere, ma per non rinunciare a testimoniare ciò che hanno visto e udito.
Quindi i casi sono due:
O hanno visto e hanno trovato la forza per testimoniare, o non hanno visto e allora
sapevano di non aver visto.
E se non avessero visto, a che scopo farsi ammazzare inutilmente,
sapendo di morire per niente?
Gli apostoli non hanno mai tratto alcun beneficio materiale da questi comportamenti.
Gli apostoli, inoltre, non hanno accettato il martirio per difendere un'ideale o una dottrina, (come fanno anche i terroristi islamici), ma per essere stati testimoni di un fatto che hanno visto e udito e che non volevano smentire! Se gli apostoli si fossero inventati la resurrezione di Gesù, sarebbero stati consapevoli di morire per una menzogna.
È umanamente credibile che centinaia di uomini siano morti per una cosa che essi sapevano essere non vera?
È una questione importante con cui dobbiamo fare i conti, e risulta razionalmente, logicamente, storicamente e umanamente impossibile dare una spiegazione a questo paradosso, alla concatenazione di questi eventi, se non ammettiamo che Gesù sia effettivamente risorto ed apparso a questa gente.
RACCONTI CON CONTRADDIZIONI
I racconti pasquali sono totalmente privi di teofanie ed abbellimenti teologici, come invece ci si aspetterebbe in un racconto tardivo.
Esistono inoltre nei Vangeli alcune discrepanze, delle contraddizioni nella narrazione, alcune delle quali risolte dagli studiosi, altre no. Quello che è importante è che si tratta di dettagli di poco conto, su fatti superficiali, che non alterano il nocciolo principale del racconto.
La presenza di queste contraddizioni è invece una prova della credibilità dei racconti.
Perché degli ipotetici falsari, così finemente organizzati da inventare i racconti pasquali senza ricevere smentite, sarebbero dovuti inciampare in un racconto con dettagli in contraddizione
gli uni con gli altri?
Se i discepoli di Gesù (o gli evangelisti che misero per iscritto la loro testimonianza oculare), avessero voluto inventare una leggenda comune sulla resurrezione di Cristo, non si sarebbero contraddetti. Tanto meno se un evangelista avesse inventato e gli altri avessero copiato.
Avrebbero innanzitutto raccontato un mito plausibile e comprensibile agli occhi dei loro interlocutori che speravano di convincere (non una resurrezione corporale estranea alle Scritture!), in secondo luogo il racconto sarebbe stato privo di dettagli controproducenti (vedi il ruolo delle donne), senza dettagli precisi e riferimenti storici facilmente smentitili ed infine in perfetta coerenza gli uni con gli altri, accompagnando il tutto da abbellimenti teologici e compimento delle profezie.
Gli evangelisti fecero esattamente l’opposto!
GIUSEPPE D'ARIMATEA
Un indizio che pochi considerano è la presenza di Giuseppe d'Arimatea, coinvolto nella crocifissione e deposizione di Gesù: perché gli evangelisti avrebbero tanto valorizzato un membro del Sinedrio, dell'autoritá ebraica responsabile
dell'uccisione di Gesù?
La presenza di Giuseppe d’Arimatea, confermata da tutte le fonti cristiane, è ciò che rende realmente plausibile tutto il racconto: se gli evangelisti avessero inventato la sepoltura di Gesù, non avrebbero mai inserito come protagonista una figura così specifica come un membro del Sinedrio giudaico, in quanto l’invenzione non avrebbe retto di fronte all’immediata smentita
da parte delle autorità ebraiche.
DONNE: TESTIMONI POCO ATTENDIBILI?
Particolarmente significativo è il fatto che le prime testimoni del sepolcro vuoto furono le donne, che all'epoca non avevano nessuna importanza né credibilità
Il fatto che gli evangelisti fossero sinceri anche in questo, dimostra il loro intento di voler essere fedeli alla realtà dei fatti (avrebbero potuto mentire dicendo di aver trovato loro il sepolcro vuoto)!
RACCONTI SENZA ABBELLIMENTI
Se gli apostoli avessero voluto essere più credibili, anziché limitarsi a dire la verità, avrebbero potuto omettere questo fatto, assieme a molti altri fatti imbarazzanti per loro, che invece sono molto frequenti nei Vangeli, a partire dalla loro fuga mentre Gesù veniva ucciso.
Tanti? Troppi? Forse i Vangeli descrivono la Passione di Gesù in modo sintetico, senza scendere nei dettagli, senza spiegare nello specifico tutte le sofferenze che Gesù ha sofferto.
Non tutto ciò che Gesù sopportó è descritto nei Vangeli, per questo si rilevano interessanti le molte visioni che ebbero santi e mistici riguardanti le sue sofferenze.
Una di queste era Santa Brigida, che voleva conoscere quante volte Gesù fu colpito durante la propria agonia, e Gesù le apparve dicendole:
"Figlia mia, ho ricevuto sul Mio Corpo ben 5480 colpi!
Se tu vorrai onorarli, dirai, ogni giorno, per la durata di 1 Anno, 15 Pater e 15 Ave,insieme alle seguenti Orazioni, che Io ti do.
Trascorso un anno, tu avrai onorato ognuna delle Mie Piaghe”.
Ad altri santi ha rivelato altri particolari sulla sua Passione, come ad esempio a San Bernardo di Chiaravalle.
Il santo domandò nella preghiera a Gesù quale fosse stato il maggior dolore sofferto nel corpo durante la sua Passione, e ne avrebbe ricevuto questa risposta:
"Io ebbi una piaga sulla spalla, profonda tre dita, e tre ossa scoperte per portare la croce. Questa piaga mi ha dato maggior pena e dolore più di tutte le altre e dagli uomini non è conosciuta."
Ad altri mistici rivelò tanti altri particolari sulla sua Passione. Una di queste è Suor Caterina Emmerich, che spiega come Gesù venne crudelmente torturato fin dal momento della sua cattura, e per due volte ha implorato Dio di non morire prematuramente, perché i colpi della folla inferocita lo stavano uccidendo prima ancora che Pilato lo facesse flagellare!
Gesù rivelò a Maria Valtorta che la sofferenza spirituale patita nel Gethsemani superò enormemente quella fisica, e di nuovo a suor Emmerick spiegó che il suo più grande dolore in assoluto fu il tradimento dell'amico Giuda.
Quanti furono i dolori di Gesù! Potremmo dire infiniti, perché mai riusciremmo a comprendere la vastità della sua sofferenza e del suo amore, ma almeno sforziamoci!
Approfondiamo quindi la Passione di Gesù, ricordiamo tutti i colpi che patí anche a causa nostra, dei nostri peccati, e lo rifarebbe per ciascuno di noi!
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