In casa Di Bella il Natale si attendeva con gioiosa e serena ansia e si viveva con una ritualità profondamente sentita. L’abete che si acquistava ogni anno veniva inchiodato su un vecchio treppiede di legno e non di rado occorreva scorciarlo perché non toccasse il soffitto. Più che di addobbo si poteva parlare di vestizione, con tanto di scala e un intero pomeriggio di andirivieni per controllare che non ci fossero punti sguarniti. Quando l’opera era finita, guardavamo incantati questo simbolo della magia natalizia come fossimo ancora bambini. Più di una volta sorprendemmo nostro padre sostare silenzioso, anch’egli incantato di fronte a quell’ammiccare alterno di luci di rubino, di acquamarina, di smeraldo, che accendevano di riflessi i cristalli del lampadario.
Difficilmente chi non è stato presente riuscirebbe ad immaginare la tenera giovialità ed il brio dello scienziato nelle serate natalizie. La semplicità e l’immediatezza sono sempre saldamente coese ad ogni spirito superiore. Luigi Di Bella era un ottimo briscolista e lo si poteva vedere ridere fino alle lacrime mentre chi vi scrive, da buon piccolo della famiglia, era vittima di non sempre limpide combinazioni di carte nel tradizionale gioco dell’asino. Questi ed altri ricordi si succedono mentre richiudo le finestre della vecchia casa che ogni settimana provvedo ad aerare. La tavola della stanza da pranzo sembra rosseggiare per magia della coperta natalizia, si popola di piatti fumanti di tortellini in brodo, dei "pitoni" siciliani preparati dalla mamma, della "pignolata" speditaci dai nostri zii lontani. Il vecchio pendolo, che ogni settimana provvedo a ricaricare, acquisisce un ticchettìo più dolce e meno metallico, ora che la rievocazione di quel passato sembra rigenerarne eventi ed attori.
Riaffiorano anche ricordi più recenti, dell’ultima Vigilia trascorsa nel laboratorio di via Marianini, insieme ai miei cari ed agli amici dell’associazione di Modena, Walter Ferrari, Ivana Bergonzini, Paola Bertani: certo, emerge la tristezza della visione di Lui adagiato nella sua poltrona, mortificato dalla malattia, ma finiscono per prevalere le parole del discorso che ci rivolse, quelle parole così piene di amore per noi figli che sembrano vagare e risuonare ancora nella stanza. Alla fine di tante memorie non è la tristezza a prevalere, ma una serenità che sembra quasi non umana, tanto levita sulle miserie di questo mondo. Proprio a questo pensava il trenta dicembre di qualche anno prima, quando, in occasione dei miei cinquant’anni, aveva accompagnato il suo regalo con questo biglietto, oggi incorniciato nel mio studio e spesso riletto:

“Sono cinquant’anni che
ti estrassi dalla mamma,
ti lavai, asciugai,
vestii per primo.
Apristi smarrito gli occhi
ai primi raggi di luce,
esprimesti indeciso
la prima impressione
alla prima goccia di caffè
che ti versai in bocca.
Fra cinquant’anni
questo foglio ingiallito
ti ricorderà forse
un evento
ormai solamente tuo”.

Il pudore per ricordi così personali cede di fronte alla speranza di diffondere un segnale di comunione e di fratellanza. Non ci si può accostare alla sofferenza vergini di dolore, né parlare con consapevolezza di serenità senza averla agognata. Questa la ragione per cui abbiamo rievocato, con inevitabile rimpianto, il tempo passato. Il Natale non dovrebbe essere allegria forzata o manierosa, né tripudio artificioso di chiasso e tavole imbandite, ma la celebrazione della famiglia: che può essere quella riunita sotto il nostro tetto, come la più vasta che si riunisce sotto il tetto del cielo brulicante di stelle. L’auspicio è che sempre di più e sempre in più questo sito sia visto e sentito come un rifugio ed una grande casa comune.

Auguri a tutti di Serenità, di Buone Feste e di un Felice Anno Nuovo.
Adolfo Di Bella.

Augurando buon Natale a tutti gli iscritti al canale, riproduciamo integralmente il testo di auguri che Adolfo Di Bella pubblicò sul forum del sito www.dibellainsieme.org in occasione del Natale 2005, il primo Natale da quando il sito era stato inaugurato. Alleghiamo anche la foto del vecchio Presepe di casa Di Bella che accompagnava il testo.

IL NOSTRO PRIMO NATALE
Auguri di Buone Feste ai nostri frequentatori

Cari amici,
Le omelie zuccherose tradiscono il vero spirito natalizio: di conseguenza ce ne esimiamo, intendendo unicamente stare un poco insieme in queste Festività ricche di magia, colorata a volte di nostalgica malinconia.
Nostalgia per gli anni verdi della nostra vita, per coloro che non sono più e vorremmo avere accanto, per le notti di quelle Vigilie che sembrano appartenere ad una bellissima favola, non alla realtà. Quelle notti in cui ci si addormentava sereni e senza l’ombra di un cruccio, dopo che qualcuno ci aveva rimboccato le coperte e salutato con un bacio. Tra chi legge queste righe c’è chi sente in sé l’angoscia della malattia, teme per la propria vita e trepida per la sorte di chi sopravviverà; o chi spia l’espressione della persona amata alla timorosa ricerca di un segno preoccupante, nella speranza di cogliere un’espressione confortante; chi ricorda con un fremito le sofferenze patite confrontandole con l’ stato di benessere e si chiede se questo continuerà, se il ghigno del male non si ripresenterà. A tutti Voi, soprattutto a Voi, giungano nel cuore queste parole:dal cuore ai cuori` scrisse una volta su una partitura quel Santo dell’arte che era Beethoven. Perché dal mistero della Natività, dal sorriso invisibile di Chi governa la volta stellata, giunga a tutti quella carezza che ognuno attende: e con questa la promessa di pace e di serenità. Non notiamo allora soltanto le sedie vuote intorno alla tavola apparecchiata: culliamoci nei ricordi senza farne i cocchieri della nostra vita, ma soltanto i compagni di viaggio. Ricordiamo che i nostri poveri sensi ci permettono di vedere ben poco della realtà che ci circonda e non commettiamo l’errore di pensare che lo spazio vuoto di figure e
silenzioso di voci sia un segno di assenza: accanto a noi ci sono tante mani protese ad abbracciarci, sorrisi pieni di tenerezza, voci calde di amore che non dobbiamo umiliare con un ottuso agnosticismo. Se questo saremo capaci di comprendere e sentire, la memoria non sarà una fuga dal presente, ma l’adesione alla realtà della vita.
Variano le forme, ma l’atmosfera natalizia è comune a tutti noi. Per questo siamo certi che alcuni nostri ricordi, citati alla rinfusa, saranno sentiti da tutti quasi fossero i propri.

"PREVENZIONE ANTINFETTIVA E ONCOLOGICA: IL METODO DI BELLA E LA MELATONINA"
Oggi domenica 15 dicembre alle 20.30 andrà in onda la nuova intervista al Dott. Giuseppe Di Bella su Telecolor nella trasmissione "Prevenzione antinfettiva e oncologica: il Metodo Di Bella e la melatonina" a cura di Chiara Delogu.
Non mancate, stasera alle 20.30 su Telecolor canale 17 in Lombardia, Piemonte (Orientale), Valle d’Aosta e Liguria; canale 82 in Emilia-Romagna.
Oppure tramite la nostra App Telecolor su Smart Tv collegata a internet, sul nostro sito web e in diretta su Facebook sulla pagina Telecolor Live

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