Buongiorno ☕️

*? Attento a non dire mai: "Perché sei triste?"*

Domandare "Perché sei triste?" a una persona afflitta può sembrare un gesto gentile e premuroso, ma in realtà potrebbe non essere la scelta migliore.
In alcuni casi, questa domanda può risultare addirittura controproducente e ostacolare la comunicazione e il supporto emotivo.

Ecco alcuni motivi per cui è meglio evitare di chiedere "Perché sei triste?":

*? Può aumentare la pressione sulla persona.*
Chiedere spiegazioni sulla propria tristezza può mettere la persona sotto pressione, facendole sentire in dovere di fornire una risposta esaustiva e articolata. Questo può essere un peso emotivo aggiuntivo per chi già sta lottando con la propria sofferenza.

*? Non sempre c'è una risposta semplice.*

La tristezza può avere cause diverse e complesse, che non sempre sono facilmente riassumibili in poche parole. A volte, la persona stessa potrebbe non avere piena consapevolezza dei motivi che la portano a sentirsi triste.

*? Può focalizzare l'attenzione sulla negatività.*

Ripetere la parola "tristezza" e soffermarsi sulle cause del malessere può rinforzare la sensazione negativa e ostacolare la ricerca di soluzioni.

*? Può invalidare le emozioni.*

Chiedere "Perché sei triste?" può implicare che la tristezza sia un'emozione ingiustificata o che la persona debba sforzarsi di stare allegra. Questo può far sentire la persona incompresa e non supportata.

Cosa fare al posto di chiedere "Perché sei triste?"

Ecco alcune alternative più efficaci per aiutare una persona triste:

*? Ascolta con empatia.*
Offri alla persona un ambiente sicuro e accogliente in cui possa esprimere liberamente le proprie emozioni.

*?Convalida i suoi sentimenti.*
Fagli sapere che capisci che sta soffrendo e che la sua tristezza è legittima.

*?Fai domande aperte.*
Incoraggiala ad approfondire le sue emozioni con domande come "Cosa stai provando?" o "Come ti senti?".

*?Offri il tuo supporto*.
Chiedile se c'è qualcosa che puoi fare per aiutarla a sentirsi meglio.

*? *Suggerisci attività positive.
Proponile di fare qualcosa insieme che possa distrarla dalla sua tristezza e farla stare meglio.

La chiave per aiutare una persona triste è dimostrarle empatia, ascolto e supporto.
Evitare di chiedere "Perché sei triste?" può essere un primo passo per creare un ambiente di comunicazione più aperto e costruttivo.

Evitare di chiedere "Perché sei triste?" non significa disinteressarsi alla sofferenza dell'altra persona.
Al contrario, può essere un modo per dimostrarle rispetto e offrirle un supporto più efficace.
Ascolto, empatia e condivisione sono gli strumenti migliori per aiutare chi sta attraversando un momento difficile.

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Le F.A.Q sul linguaggio del corpo le trovi qui:
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Formae Mentis Group di Fabio Pandiscia

FAQ Linguaggio del corpo | Formae Mentis Group di Fabio Pandiscia

FAQ Linguaggio del corpo. Domande e risposte sul Linguaggio del corpo, tutte le domande sulla comunicazione non verbale e corsi in aula

Nella storia di Instagram di oggi, troverete un piccolo quiz sul linguaggio del corpo, con risultato finale.

Provatelo, il link è questo:

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Il linguaggio del corpo è un elemento importante della comunicazione umana. Esso comprende una serie di segnali non verbali, come la postura, i gesti, il contatto visivo, la mimica facciale e la voce.

Questi segnali possono essere utilizzati per trasmettere una vasta gamma di informazioni, tra cui le emozioni, gli stati d’animo e le intenzioni.

Nel caso della menzogna, il linguaggio del corpo può rivelare inconsapevolmente i segnali di stress e nervosismo che accompagnano il mentire.
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https://pandisciafabio.medium.com/linguaggio-del-corpo-gesti-e-bugie-come-riconoscere-una-menzogna-4aa66926c57a

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Medium

Linguaggio del corpo, gesti e bugie: come riconoscere una menzogna

Il linguaggio del corpo è un elemento importante della comunicazione umana. Esso comprende una serie di segnali non verbali, come la…

Buongiorno ☕️

⁣? Vista ripristinata riportando indietro l'orologio epigenetico
I neuroni si deteriorano progressivamente con l'età e perdono la resistenza alle lesioni. Emerge che il trattamento con tre fattori di trascrizione può conferire ai neuroni dell'occhio maturo caratteristiche giovanili e capacità di rigenerarsi ‼️

? L'invecchiamento ha conseguenze negative per tutte le cellule e gli organi del nostro corpo e il nostro cervelle non fanno eccezione. 
I neuroni nel cervello in via di sviluppo formano circuiti che possono adattarsi al cambiamento e rigenerarsi in risposta alle lesioni. 
Queste capacità sono da tempo noti, ma i cambiamenti molecolari che sono alla base di questo deterioramento sono rimasti misteriosi. Lu et al. mostrano in un articolo su Nature che i neuroni dell'occhio possono essere programmati per tornare a uno stato giovanile in cui riacquistano la loro capacità di resistere alle lesioni e di rigenerarsi. 
I risultati degli autori fanno luce sui meccanismi dell'invecchiamento e indicano un potente bersaglio terapeutico per le malattie neuronali legate all'età.

♻️ L'invecchiamento è un processo degenerativo che porta alla disfunzione dei tessuti e alla morte. Una causa di invecchiamento proposta è l'accumulo di rumore epigenetico che interrompe i modelli di espressione genica, portando a una diminuzione della funzione dei tessuti e della capacità rigenerativa. 
Le modifiche ai modelli di metilazione del DNA nel tempo costituiscono la base degli orologi di invecchiamento, ma non è noto se gli individui più anziani conservino le informazioni necessarie per ripristinare questi modelli e, in tal caso, se ciò potrebbe migliorare la funzione dei tessuti. Nel tempo, il sistema nervoso centrale (SNC) perde la funzione e la capacità rigenerativa. Usando l'occhio come un tessuto del SNC modello, qui mostriamo quell'espressione ectopica di geni Oct4 (noti anche come Pou5f1 ), Sox2 e Klf4 (OSK) nelle cellule gangliari della retina di topo ripristinano i modelli ei trascrittomi di metilazione del DNA giovanile, promuove la rigenerazione degli assoni dopo la lesione e inverte la perdita della vista in un modello murino di glaucoma e nei topi anziani. Gli effetti benefici della riprogrammazione indotta da OSK nella rigenerazione e nella visione degli assoni richiedono le DNA demetilasi TET1 e TET2. Questi dati indicano che i tessuti dei mammiferi conservano una registrazione delle informazioni epigenetiche giovanili - codificate in parte dalla metilazione del DNA - a cui è possibile accedere per migliorare la funzione dei tessuti e promuovere la rigenerazione.

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Buongiorno

Solo perché ti adatti non vuol dire che sei nel posto giusto.

Adattarsi è un istinto primordiale, serve per sopravvivere, non per prosperare.

Restando ancorati alle nostre comfort zone, rischiamo di confondere la familiarità con la sicurezza, impedendo la crescita e la realizzazione del nostro pieno potenziale.

Il posto giusto non è un rifugio confortevole, ma un trampolino di lancio.

È un ambiente che ci sfida, ci ispira e si allinea perfettamente con i nostri valori più profondi.

Solo in questo terreno fertile la soddisfazione a lungo termine può sbocciare.

Eppure, l'adattabilità costante, se non supportata da un contesto adeguato, può trasformarsi in un vortice di stress e burnout.

Molti professionisti trascorrono anni imprigionati in ruoli che non li valorizzano, realizzando solo dopo tempo prezioso di essere nel posto sbagliato.

? I veri innovatori non aspettano di trovare il posto giusto: lo creano.

Prenditi del tempo per riflettere sul tuo percorso professionale e personale.

*♨️ Stai crescendo o ti limiti a sopravvivere?*
Forse è arrivato il momento di investire in te stesso e di abbracciare nuove sfide che ti permettano di esprimere il tuo vero potenziale.

La comfort zone è solo un'illusione di sicurezza. È oltre i suoi confini che si nascondono le vere opportunità di crescita e realizzazione.

Ecco alcuni spunti per aiutarti a riflettere:

?Quali sono i tuoi valori fondamentali?

?Il tuo ruolo permette di esprimerti pienamente?

?Ti senti stimolato nel tuo lavoro e cresci costantemente?

?Quali nuove sfide potresti intraprendere per accelerare la tua crescita?

?Quali risorse e competenze ti mancano per raggiungere i tuoi obiettivi?

Investi in te stesso, abbraccia il cambiamento e preparati a conquistare il successo che meriti.
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? Sali di livello.
Scopri i segreti del linguaggio non verbale! Come?
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Sappiamo essere un gesto fastidiosissimo che molte persone fanno mentre parlano, ma cosa nasconde realmente?

Questi sono gesti simbolici, in quanto si tratta per lo più di polvere immaginaria oppure si indirizza la propria attenzione verso un peluzzo o un capello che finora sono sempre stati li, ma solo in quel preciso momento sentiamo il bisogno di toglierlo dalla giacca, spazzolandoci la manica, la giacca o il vestito.

I gesti di autopulizia sono un modo per esprimere il proprio disaccordo o disappunto su qualcosa o su quanto sentito, quando non si è in condizione di poterlo fare apertamente. Un atteggiamento di rifiuto manifestato in modo non verbale.

Nel video contenuto all'interno dell'articolo di oggi, parliamo proprio di questo e come poterlo usare a nostro vantaggio in una comunicazione.
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