Buon Solstizio d'Inverno a tutti. La luce ritorna in questo emisfero Nord e saluta nell'emisfero Sud.

Piccoli rimedi per l'anima:
- accogliere le parti di noi che sono in sofferenza, a disagio o nella vergogna;
- abbracciare e nutrire quelle invece che risorgono ad ogni slancio e respiro;
un saluto e un abbraccio di cuore a tutti!

immagine: "The Deer Mother" by Helen Suzanne

Quando qualcuno mi dice che sognare non serve a nulla mi spiace molto. Siamo spesso trappole di allucinazioni collettive, e l'esperienza e la saggezza nativa sono molto differenti.

Ricondivido spesso questa foto che sicuramente qualcuno avrà già visto: Facebook me la ripropone; risale a circa 10 anni fa.
La ripubblico perché dietro questo autoscatto c'è una storia interessante.

Sono nell'aula del master di infermieristica per la famiglia presso l'università di medicina di Torino, mentre attendo gli allievi per una lezione sporadica che un'amica antropologa mi aveva invitato a tenere.
La lezione verteva sull'antropologia del sogno applicata e la medicina del cuore secondo uno sguardo nativo. Dopo un'introduzione, divido a coppie la classe e accompagno gli studenti a ricercare uno stato di coscienza ricettivo. Successivamente li invito ad aprirsi all'opportunità di ricevere impressioni, percezioni e visioni in relazioni a luoghi del corpo in cui i propri compagni di esercizio sentivano un blocco. Con il mio tamburo come alleato, diversi ricevono immagini e scenari. Alcuni anche veri e propri ricordi. L'arte del sognare porta a galla elementi importanti.
Una studentessa racconta di aver avuto una visione di un incidente in elicottero di una persona, ma non capisce come mai. La compagna scoppia subito in lacrime, perché suo zio era deceduto proprio in quel modo. Questo episodio apre un bel dibattito sul tema della cura e della salute, a tal punto che un altro studente confessa che forse sente di aver sbagliato percorso di studi. Alle volte può essere sconvolgente riconoscere che quello occidentale non è l'unico modo di vedere le cose.

Anni dopo mi ritrovo all'ospedale d'Aosta, nel reparto di terapia intensiva. Mio padre era ricoverato per un brutto incidente in moto. Ad accogliermi c'era un'infermiera molto gentile, che mi chiede se sono quel Fragasso. Io in uno stato confusionale subito non capisco, e lei mi ricorda essere la studentessa della visione, che ora si prendeva cura di mio padre. Quando si dice che le vite sono intrecciate sensibilmente e che esiste un sottobosco di forze nascoste a sostenerci.
I sognatori sanno che sognare è qualcosa di vivo e tangibile e che passato, presente e futuro coesistono nel tempo del sogno.

Buona serata a tutti!

IL MONDO IN UNA BOLLA DI SAPONE

Immaginiamo che il mondo sia dentro una bolla di sapone. Immaginiamo un bambino o se preferiamo una bambina, che si sta godendo il divertimento di fare le bolle di sapone. Ognuna di queste è un mondo diverso che si concretizza con pensieri ed emozioni, forme pensiero e forme emotive diverse, con attitudini di chi lo abita differenti. In un soffio ne vengono realizzate tantissime.
A un certo punto ognuna di queste bolle, una volta che ha risolto il proprio viaggio esplode; e il soffio di quel respiro si ricongiunge a quello del cosmo. Questo è ciò che accade ai nostri pensieri se proviamo a contemplarli coscientemente. Quando abbiamo bisogno di svuotare la mente, proviamo a immaginare di essere proprio quel fanciullino, quella fanciullina che soffia i pensieri dentro una bolla di sapone, lasciando che si risolvano in pochi istanti.
Il potere del respiro è sorprendente: è in grado di realizzare possibilità, cambiare i percorsi neuronali, sciogliere i blocchi emotivi ed esistenziali che sono lì da tempo, reincantare la nostra vita. È come un cavallo di vento che galoppa potente. Tra gli sciamani della Siberia e della Mongolia la nostra energia vitale galoppante viene chiamata proprio “cavallo di vento”, e a volte se non ce ne prendiamo cura, si allontana e se ne va da qualche parte lontano.
E come possiamo riportarla a casa? Proprio chiedendo al cavallo di vento di ritornare nel corpo con il suo impeto, con la sua passione, con il suo desiderio; affinché possa ancora stimolare la nostra vita e ancora una volta si possa scegliere di cavalcarlo e galoppare con lui a briglie sciolte, con amore e compassione per ogni nostro intento.
In queste poche righe abbiamo già visto due aspetti della visione nativa dei sognatori fondamentale: il fanciullino, che possiede i sogni e desideri più importanti della nostra vita, e l'impeto del vento, del respiro. Lo “zefiro” è un vento e in assiro questa parola significa letteralmente "sogno", e quel vento è la radice delle parole "spirito" e "ispirazione" in molte lingue. Allora scopriamo che antiche medicine ci riportano l'attenzione al sognare.
Quanto è importante custodire i nostri sogni? Ricordarci di respirare? Prenderci un momento per ristabilire una connessione profonda con chi siamo davvero e con la nostra natura?
Che ne pensate?

Questa è un'immagine di cavalli di vento cosmici l'ho realizzata io disegnando con Procreate, e l'ho appesa nel salotto di casa. Si tratta di regalo per mia mamma in occasione dei suoi sessant'anni. Un abbraccio a tutti. Buona domenica!

Le storie native sono semplici e selvagge e spesso giungono dal dialogo con il cosmo che vive. Ne "La Bussola dell'Anima" ne raccolgo ben 101 provenienti dal tempo del sogno. Questo è il racconto 25°, uscito aprendo il libro a caso.

QUANDO IL SOLE CAMBIÒ LE SUE VEDUTE

Vi era un giorno un sole che si levava all’orizzonte e tramontava al di là delle montagne. Era un sole triste e non sincero con se stesso. Pensava che vivere così, facendo le stesse cose, sempre uguali, tutti i giorni, compiendo sempre lo stesso giro, rappresentasse una vita monotona. Così la terra lo guardò e gli disse: “Caro sole, ti vedo un po’ triste, cosa succede?”
“Mi sento ingabbiato, sento che sto vivendo la mia vita sempre allo stesso modo, la monotonia non mi ispira e non mi piace. Sento che potrei fare molto di più, mi sento spento.”
Così la terra gli propose di provare a muoversi in un altro modo. Il sole cominciò a irradiare la sua luce mutando lievemente la sua posizione nel cielo; di stagione in stagione si muoveva facendo nuovi giri. Questo cambiò la sua esistenza: il nuovo movimento apportò un’accordatura e un modo diverso alla sua vita. Riuscì a vedere anche la terra in modo differente e non si sentì più spento, ma molto luminoso, al punto che questa luce diede nuova e grande vita all’universo.

🌞Il significato di questa storia è che, nel momento in cui ci sentiamo bloccati come lo era il sole, dalla monotonia della nostra vita, dobbiamo semplicemente cercare di muoverci in un altro modo. Cercare di danzare quella che è la nostra natura. A volte svolgiamo attività quotidiane che possono sembrarci monotone ma che in realtà sono ricche di significato poiché attorno a noi vivono altre persone, altri esseri che svolgono la loro funzione, e dobbiamo osservarli con gratitudine e non chiuderci in noi stessi.

Il sole, in questo caso, ha cercato di trasformare la sua vita cambiando il suo moto. Nel momento in cui l’ha fatto ha cominciato a irradiare la sua luce e maggiore vita e ispirazione. Quindi, anche se vi sentite intrappolati nella monotonia, se vi sentite bloccati, c’è qualcosa che potete fare per cambiare la vostra prospettiva. In fondo si tratta proprio solo di prospettive, poiché il sole è fermo e siamo noi che lo osserviamo muoversi, esattamente come la vita; in realtà immaginate il vostro corpo fermo: anime ferme, state nel presente ma la vostra vita vi fluisce attraverso. È proprio così che potete prendere coscienza delle cose: voi siete in un eterno presente, la vita vi fluisce attraverso e sta a voi osservarla da altre prospettive.
Osserviamola nel suo aspetto più luminoso e vedremo che tutto fluirà in modo diverso.

🌞Quali sono le tue prospettive di vita?
In che modo intendi cambiarle per accoglierne di più ampie?
Quanto abbracci le prospettive altrui?