https://bsky.app/profile/survival.it/post/3lhg55rj74c2t
Mentre il governo indiano aumenta la pressione sugli stati affinché le Riserve della Tigre siano svuotate dei loro abitanti, vengono anche pubblicizzati piani per finanziare lo sfratto dei 400.000 indigeni con denaro proveniente dalla vendita di crediti di carbonio.
Indigeni come i Jenu Kuruba si prendono cura della natura da generazioni, convivendo con le maestose tigri nelle foreste che chiamano ‘casa’. Ma anziché rispettare i diritti ancestrali dei popoli indigeni e riconoscere la loro azione di tutela di queste terre, in una recente riunione, i membri della National Tiger Conservation Authority (NTCA) hanno proposto di utilizzare la vendita di crediti di carbonio per finanziare “pacchetti di ricollocazione”. Sono stati anche suggeriti investimenti aziendali nelle riserve.

Questo approccio ignora una verità fondamentale: i popoli indigeni non sono ostacoli alla conservazione, bensì i veri custodi della natura. Costringerli ad abbandonare la loro terra va a discapito della conservazione stessa – ed è anche una grave violazione dei loro diritti territoriali. Continueremo a combattere insieme ai Jenu Kuruba e agli altri popoli indigeni minacciati di sfratto nel nome della conservazione. Tutto questo deve FINIRE!

👉 Leggi un articolo di “Undisciplined Environments” che spiega chiaramente come il governo indiano stia usando le Riserve della Tigre per promuovere il turismo: la sua priorità va ai dollari dei turisti invece che alla protezione delle tigri e dei diritti umani – con quasi 65.000 famiglie indigene messe di fronte allo sfratto dalle loro case nella foresta: rebrand.ly/tiger-reserves-article

✊ Partecipa alla nostra azione urgente:
svlint.org/email-StopSfrattiJenuKurubaTel

Domani, 22 gennaio, segui il Webinar organizzato da Centro per la Cooperazione Internazionale e Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, per saperne di più sulla lotta di due comunità che difendono il loro diritto all’acqua.

Tra i relatori anche Alice Farano di Survival International, che racconterà come l’estrazione di nichel per produrre batterie delle auto elettriche sta minacciando le terre e le vite degli Hongana Manyawa incontattati dell’Indonesia.
Info: www.survival.it/eventi/LungoVieAcqua

https://bsky.app/profile/survivalitalia.bsky.social/post/3lfwhnuxums2e
La lotta per la sopravvivenza degli Hongana Manyawa incontattati è stata raccontata in questi giorni da Miles Dilworth sul DailyMail britannico. Recatosi sull’isola di Halmahera, in Indonesia, per indagare sulle attività minerarie nel territorio degli Hongana Manyawa, il giornalista ha costatato e denunciato la scioccante realtà che si cela dietro la corsa mondiale ai veicoli elettrici: l’estrazione di nichel (che viene poi utilizzato per la produzione delle batterie delle auto elettriche) sta distruggendo la vita degli Hongana Manyawa incontattati.
I membri già contattati di questo popolo raccontano di non aver mai dato il loro consenso all’estrazione mineraria sulle loro terre, e lo stesso vale ovviamente per i loro parenti incontattati.

✊ Intervieni subito per fermare la distruzione degli Hongana Manyawa nel nome delle auto “green”: svlint.org/email-HonganaManyawaTel

?Crescono i timori per un insabbiamento dell’indagine su African Parks, l’organizzazione no profit rappresentata dal Principe Harry

Dopo la denuncia, da parte di Survival, dei terribili abusi dei diritti umani contro i Baka del Parco Nazionale di Odzala-Kokoua gestito da African Parks in Congo, l’organizzazione per la conservazione ha assunto e incaricato lo studio legale Omnia Strategy di indagare.

Ma negli ultimi mesi abbiamo saputo di nuove violenze, e abbiamo ricevuto informazioni preoccupanti sull’indagine tra cui segnalazioni di intimidazioni commesse dai guardaparco di African Parks verso alcuni Baka che avevano fornito informazioni sugli abusi.

Inoltre, nonostante le richieste di Survival, African Parks non si è ancora impegnata a pubblicare i risultati dell’indagine di Omnia o a mettere in pratica le sue raccomandazioni. È il tempo della responsabilità African Parks! ?

Per leggere il nostro comunicato stampa: https://www.survival.it/notizie/14098

Gli insetti sono parte della dieta quotidiana in molti paesi del mondo. Per i popoli indigeni sono una fonte preziosa di proteine, proprio come il bruco tra le dita della donna Aka Mbendjele fotografata da Marco Simoncelli. Gli Aka sono cacciatori-raccoglitori; da generazioni proteggono e plasmano la foresta pluviale del bacino del Congo. Tuttavia oggi subiscono violazioni dei diritti umani nel nome della conservazione mentre il loro stile di vita sostenibile viene criminalizzato.

Ecco perché abbiamo bisogno di te per continuare a lottare contro la conservazione coloniale. Aiutaci a #DecolonizeConservation: svlint.org/Catalogo-Calendario
#WeThePeople

“Se vogliamo salvare il nostro pianeta non serve aumentare il ‘business as usual’, la finanziarizzazione o il potere delle multinazionali... ma l’esatto contrario! Soprattutto, abbiamo bisogno di rispettare e riconoscere i diritti territoriali dei popoli indigeni” Fiore Longo, responsabile della campagna di Survival per #DecolonizeConservation.

La #COP16 sulla biodiversità si è chiusa con qualche accordo ma ha fallito nel proteggere i diritti territoriali indigeni. C’è invece stata una spinta verso una maggiore “finanziarizzazione” della natura, e senza adeguate garanzie. Ecco alcune delle nostre principali preoccupazioni: https://www.instagram.com/p/DCEcKR5AnTQ/

⚠️ Tanzania: ennesima, gravissima ingiustizia contro i Masai.

Negli ultimi anni il governo ha sistematicamente negato i diritti fondamentali dei Masai dell’area protetta di Ngorongoro, come il diritto alla terra, all’assistenza sanitaria e all’istruzione, e ora persino il diritto di voto!

La Commissione Elettorale Nazionale ha escluso tutti i 25 villaggi di Ngorongoro dal programma di registrazione degli elettori, mettendo di fatto a tacere le loro voci alle prossime elezioni del governo locale, che si terranno in novembre, e alle elezioni generali dell’ottobre 2025. Un chiaro tentativo di indebolire la resistenza dei Masai e cacciarli dalle loro terre ancestrali.

Il governo della Tanzania deve smetterla con questi attacchi discriminatori! Chiediamo a EU Partnerships, uno dei principali finanziatori di progetti nel Paese, di condannare questa decisione e di interrompere il suo sostegno. Esortiamo inoltre Unesco a togliere a Ngorongoro lo status di “Sito Patrimonio dell’Umanità” fino a quando i diritti dei Masai non saranno stati pienamente riconosciuti. Tutto questo deve FINIRE!
#MaasaiShallNotDie

? Qui il comunicato della Maasai International Solidarity Alliance (MISA): survivalinternational.org/documents/misa-pr-vote/

survivalinternational.org

Maasai of Ngorongoro denied the right to vote - Survival International

Press release from the Maasai International Solidarity Alliance (MISA), 9 August 2024