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Come promesso, ecco la traduzione integrale in italiano del discorso sullo Stato dell’Unione di Joe Biden dinanzi al Congresso in sessione unita questa notte ad opera del team di Elezioni USA.
🔗 Substack: https://elezioniusa.substack.com/p/il-discorso-sullo-stato-dellunione-d30
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Elezioni USA 2024
Il discorso sullo stato dell'Unione di Joe Biden
Il discorso del 2024 tradotto integralmente in italiano.
La sentenza integrale della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia di oggi.
Ho tradotto qui integralmente il discorso di Biden di questa notte. Vale la pena, è nettamente il suo miglior discorso da presidente sinora.
Medium
Il discorso integrale di Joe Biden su Israele ed Ucraina tradotto in italiano
Buonasera, cari amici americani. Siamo di fronte a un punto di svolta nella storia, uno di quei momenti in cui le decisioni che prendiamo oggi determineranno il futuro per i decenni a venire. È di…
Come promesso, ho pubblicato su Fanpage il mio nuovo articolo intitolato: “Israele sta per cadere nella trappola di Hamas, cosa deve fare per evitarlo”, in cui cerco di spiegare perché la strategia israeliana è errata e cosa bisognerebbe invece fare.
Nei prossimi giorni si prevede l’inizio della campagna via terra da parte di Israele nella Striscia di Gaza con l’obiettivo di neutralizzare Hamas, in risposta al terribile attacco terrorista avvenuto una settimana fa.
Sebbene questa campagna militare miri a risolvere in via definitiva il problema di Hamas, esistono legittime preoccupazioni sulla sua efficacia a lungo termine.
Il lungo articolo è composto dai seguenti paragrafi:
- introduzione
- risposta internazionale all’azione israeliana a Gaza
- la reazione del mondo arabo e della Turchia
- la Cisgiordania come una pentola a pressione pronta ad esplodere
- Hezbollah, Libano ed Iran: le incognite di una possibile escalation
- I rischi e le implicazioni di un'offensiva terrestre a Gaza
- Come può fare Israele ad evitare di finire in trappola?
Fatemi sapere qui sotto che ne pensate. Grazie mille.
Fanpage
Perché Israele sta per cadere nella trappola di Hamas e cosa deve fare per evitarlo
Nei prossimi giorni si prevede l'inizio della campagna via terra da parte di Israele nella Striscia di Gaza con l'obiettivo di neutralizzare Hamas, in risposta al terribile attacco terrorista avvenuto una settimana fa. Sebbene questa campagna militare miri…
La faticosa campagna del Presidente Biden per raggiungere uno storico accordo di pace tra Arabia Saudita e Israele è stata messa a rischio dall'invasione a sorpresa di Israele da parte di Hamas.
Ora la Casa Bianca e il mondo si stanno preparando a una risposta israeliana esponenzialmente più potente - e temono una guerra prolungata ed estesa in Medio Oriente.
Un'invasione di terra di Gaza da parte di Israele, che potrebbe avvenire come rappresaglia per l'attacco di ieri, rischia di far crescere infatti la violenza anche in altre parti della regione.
Ciò renderebbe ancora più difficile, se non impossibile, per l'Arabia Saudita e Israele concludere un accordo di pace.
L'Amministrazione Biden, come il governo israeliano, è stata presa completamente a sorpresa dall'invasione di Hamas.
Due funzionari statunitensi hanno dichiarato che nessuna intelligence aveva nemmeno lontanamente suggerito un simile scenario.
Invece, la Casa Bianca prima di questo attacco appariva completamente concentrata a calmare le tensioni in Cisgiordania e ad agevolare l'Autorità Palestinese nel mega-accordo saudita.
Ieri la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato hanno invece tenuto ieri una serie di telefonate con i Paesi della regione - tra cui Egitto, Qatar e Turchia - e hanno chiesto loro aiuto per attenuare la crisi.
Il Presidente Biden ha poi dichiarato alla Casa Bianca: "Lasciatemi dire questo nel modo più chiaro possibile: Questo non è un momento in cui una parte ostile a Israele possa sfruttare questi attacchi per cercare un vantaggio. Il mondo sta guardando".
Tuttavia, la crisi in atto sembra già aver danneggiato in maniera seria il processo di normalizzazione nella regione.
Il Segretario di Stato Anthony Blinken ha già parlato con diversi Ministri degli Esteri dei Paesi arabi che hanno accordi di pace con Israele e ha chiesto loro di condannare l'invasione di Hamas, secondo un funzionario statunitense. Nessuno di loro l'ha fatto.
Blinken ha parlato anche con il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan Al Saud. Dopo la telefonata, bin Farhan ha dichiarato in una dichiarazione che l'Arabia Saudita rifiuta di prendere di mira i civili - ma non ha condannato l'attacco di Hamas.
L'incapacità di Israele di anticipare l'attacco di sabato, che ha provocato la morte di centinaia di soldati e civili e la furia dei militanti negli insediamenti, ha minato il senso di invincibilità costruito sul potente apparato militare e di intelligence di Israele.
Molti israeliani si chiedono ora come uno dei migliori eserciti del mondo possa essere stato così impreparato a un simile scenario, afferma il Wall Street Journal.
Secondo diversi alti funzionari civili e militari statunitensi, l'attacco di Hamas ha colto di sorpresa anche l'Amministrazione Biden.
Mark Montgomery, contrammiraglio in pensione, ha dichiarato: "Sono sicuro che non avevamo informazioni", osservando che anche gli Stati Uniti sono stati colti di sorpresa.
"L'attacco ha mostrato la vulnerabilità di Israele su diversi fronti, tra cui la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, oltre alle minacce dell'Iran".
"È evidente che si è trattato di un'operazione ben pianificata, che non è nata da un giorno all'altro, ed è sorprendente che non sia stata individuata da Israele o da uno dei suoi partner per la sicurezza", ha dichiarato Brian Katulis, vicepresidente del think tank Middle East Institute di Washington.
"È difficile immaginare un fallimento della sicurezza di questa portata nella storia recente di Israele".
I leader della sicurezza israeliana hanno minimizzato la minaccia di Hamas negli ultimi mesi, poiché il gruppo si è astenuto dal conflitto.
C'era infatti la sensazione che Israele, con i suoi sistemi di difesa aerea Iron Dome, avesse reso inefficace la principale minaccia di Gaza, i razzi a corto raggio.
Il mese scorso, l'esercito israeliano ha definito la Striscia di Gaza in uno stato di "stabile instabilità", suggerendo che i pericoli posti dai militanti di Hamas erano in gran parte sotto controllo.
"È incredibile", ha dichiarato Meir Elran, ricercatore dell'Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale di Tel Aviv.
"Tutti parlavano di un Hamas tranquillo e stabile. Ora questo intero concetto si sta frantumando davanti ai nostri occhi nel modo più devastante e brutto".
Nessuno ha dati affidabili sul numero di razzi che i militanti palestinesi hanno a disposizione.
Jonathan Schanzer, vicepresidente senior per la ricerca presso il think tank Foundation for Defense of Democracies di Washington, ha detto che i militanti nella Striscia di Gaza hanno circa 15.000 razzi.
Schanzer ha detto che l'attacco di sabato ha dimostrato il sorprendente successo strategico e tattico di Hamas, che potrebbe essere stato aiutato dal sostegno iraniano:
"È molto difficile immaginare che una cosa del genere possa essere realizzata senza l'aiuto di Paesi come l'Iran", ha detto. Schanzer ha definito l'attacco di Hamas un sorprendente fallimento militare e di intelligence israeliano.
WSJ
After Attack, Israel Wrestles With Question: How Could This Happen?
The coordinated assault by Palestinian militants punctures the country’s aura of invincibility.
Ho scritto un commento a caldo sulla situazione in Israele su Fanpage. Si intitola: “Cosa c’è dietro l’attacco di Hamas ad Israele e cosa succede ora”. Fatemi sapere che ne pensate qui sotto.
L’articolo è costituito da una introduzione in cui racconto brevemente cosa è successo, quale è stata la prima risposta israeliana alla brutalità di Hamas, quale potrebbe essere la strategia, a cui prodest questo attacco ed infine parlo del fallimento dell’intelligence israeliana.
https://www.fanpage.it/esteri/cosa-ce-dietro-lattacco-di-hamas-a-israele-e-cosa-succede-ora/
Fanpage
Cosa c’è dietro l’attacco di Hamas a Israele e cosa succede ora
In una mossa a sorpresa, ieri alle ore 6, all’alba, Israele si è svegliato sotto un massiccio devastante attacco. Quella che sembrava essere l’ennesima giornata ordinaria è stata sconvolta da un'ondata di violenza senza precedenti. Ecco cosa può succedere…
Il Premio Nobel per la Pace è stato assegnato a Narges Mohammadi per la sua battaglia contro l’oppressione delle donne in Iran e per i diritti umani.
Narges Mohammadi, nata il 21 aprile 1972, è una nota attivista iraniana per i diritti umani e giornalista.
Ha svolto il ruolo di vicepresidente del Defenders of Human Rights Center (DHRC) in Iran, un'organizzazione guidata dal premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi, che si adopera per la riforma dei diritti umani e rappresenta prigionieri politici e prigionieri di coscienza nei procedimenti legali
Mohammadi è stata anche una sostenitrice attiva della campagna contro la pena di morte in Iran, tenendo conto che anche battersi contro la pena di morte è un reato in Iran.
Il suo impegno in favore dei diritti umani l'ha vista più volte nel mirino delle autorità iraniane. È stata arrestata e condannata in diverse occasioni, e le sue sentenze hanno spesso attirato l'attenzione internazionale.
Per esempio, è stata arrestata nel 2015 e condannata a dieci anni di carcere con l'accusa di "fondazione di un gruppo illegale".
Dopo essere stata rilasciata nel 2020, avendo scontato otto anni di una precedente condanna, è stata nuovamente arrestata meno di sei mesi dopo e condannata a 30 mesi di carcere e 80 frustate per nuove presunte accuse di propaganda e diffamazione.
Il suo impegno incessante per la difesa dei diritti umani è stato riconosciuto a livello internazionale anche prima del Premio Nobel per la Pace 2023.
Nel 2011, per esempio, è stata premiata con il Per Anger Prize dal governo svedese per il suo lavoro nel campo dei diritti umani.
La sua vittoria del Premio Nobel per la Pace 2023 segna un ulteriore riconoscimento del suo impegno per i diritti umani e la lotta per la giustizia, nonostante le sfide e le repressioni personali che ha dovuto affrontare nel suo paese d'origine.
rischi economici e sociali associati a questa decisione, che potrebbero avere un impatto diretto sui cittadini e sull'economia nel suo complesso.
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