La Pazienza di Putin - Guido Cappelli // Caleido

Vi aspetto in diretta alle 9.30 con il professore Guido Cappelli.

https://www.youtube.com/watch?v=d3_uKMvWp1w

DIFFIDENTI

Ci sono dei rapporti di amicizia o di amore che ad un certo punto, anche dopo molto tempo, si interrompono. Ma è vero che in base agli obiettivi nella vita ci si debba inevitabilmente allontanare? C'è sempre e solo del mero interesse di fondo?

In tanti, disillusi, dopo molteplici delusioni, finiscono per vederla in tal maniera e isolarsi.

Siamo convinti che questi rapporti che decadono non si siano deteriorati nel tempo, ma ci sia stata una errata valutazione in principio.
I rapporti superficiali, che si tengono in vita senza che si sia compatibili, è inevitabile che ad un certo punto crollino.

Quando si ha a che fare con persone veramente compatibili, con una visione della vita simile, una sensibilità affine, allora tutto diventa uno stimolo, non un freno e il rapporto ha un sapore diverso.

Nell'alienazione attuale, bisogna sforzarsi di trovare persone compatibili, non uguali, che non abbiano secondi fini, ma solo la voglia di accogliere il prossimo per confrontarsi e fare esperienze di vita sincere ed autentiche. È difficile? Certamente, oggi più che mai siamo diventati tutti ancora più diffidenti.
Ma con i presupposti corretti ed il giusto "lavoro" su di sé , difficilmente si interromperanno bruscamente delle amicizie o degli amori solamente perché si cambiano obiettivi nella vita. Si creeranno rapporti destinati a rimanere intatti e saldi nel tempo. Non è utopia.

WI

Vi ricordate quella oscenità e bruttezza esposta in piazza Municipio a Napoli? Sono sicuro di sì. Una sorta di dileggio e offesa al popolo napoletano, a mio parere. Bene L'Identitario si è attivato... Seguite la riEvoluzione!

Esistono le vere femministe?
Le donne che ricoprono posti di potere si sono dimostrate sempre peggiori degli uomini (le più guerrafondaie, le più asservite al potere, le più corrotte e le più spietate esecutrici di ordini). Le cantanti ormai cantano nude, non fanno notizia le loro canzoni, ma i loro corpi, in molti casi stereotipi di una bellezza omologata. Le sportive sono spesso costrette a gareggiare con uomini biologici o con donne la cui sessualità è quanto meno dubbia o che presentano caratteristiche genetiche maschili. Le ragazze e le donne per sgomitare nella società e nel mondo del lavoro sono costrette ad esercitare un'energia di fatto maschile. Le ragazze spesso nella scelta di un partner hanno come riferimento unico o principale la situazione reddituale, in secondo luogo la bellezza estetica, valori e principi nella maggior parte dei casi non sono considerati. Nella comunicazione dominante, assorbita da molte donne, c'è ormai la presunzione che le donne siano migliori dei maschi e che questi ultimi siano inutili, stupidi, arretrati e così via con aggettivi dispregiativi e squalificanti. L'obiettivo è sempre quello di creare la guerra tra sessi e cioè la guerra orizzontale.
Se con il femminismo dominante abbiamo ottenuto questo, è ovvio che viene da chiedersi se esistano le vere femministe.

Intervengo di nuovo sulla vicenda Carini-Khelif perché siamo stati tutti vittime di un grande Truman Show, un esperimento sociale diffuso con la grancassa di media e social network sempre per lo stesso scopo: dividere, polarizzare l'opinione pubblica e farla litigare.
Alcuni media hanno dapprima diffuso la notizia che Imane Khelif sarebbe un transgender, altri poi sono intervenuti dicendo che è donna sin dalla nascita, ma con una serie di patologie o condizioni genetiche rare (c'è chi parla di iperandrogenismo, chi di sindrome di Morris, chi di "intersex", l'ennesima etichetta che secondo me non significa nulla). Queste condizioni determinerebbero la produzione di più alti livelli di testosterone e la presenza di cromosoma xy, quello maschile. Il tema dovrebbe essere affrontato con un endocrinologo per capire bene di cosa stiamo parlando. Ora, al di là dell'organo sessuale della pugile algerina, la questione per me, comunque, non cambia. Se il suo corpo produce livelli di testosterone più alti e se ha il cromosoma maschile (come emerso in precedenti controlli), è evidente che l'atleta parte con una condizione più avvantaggiata rispetto a un'atleta donna che non presenta queste "anomalie". La semplice vista della Carini e della Khelif è eloquente. Basta confrontare i bicipiti e le spalle delle due pugili. Non hanno esattamente lo stesso corpo.
Far gareggiare nella stessa competizione persone che non hanno esattamente le stesse condizioni oggettive di partenza, a mio avviso, è discriminatorio per le donne. Alcuni dicono: la Khelif in alcuni incontri è stata battuta da donne. Benissimo, io non posso sapere cosa sia successo in quegli incontri. Resta comunque il fatto che lo sport consiste in una competizione in cui le condizioni di partenza devono essere uguali, soprattutto negli sport di contatto. Se queste condizioni di parità non ci sono, si può parlare ancora di sport?
La questione è seria e non va buttata in caciara come diatriba tra destra e sinistra.
Imane Khelif ha certamente il diritto di gareggiare e svolgere il lavoro che ama fare, senza però che il suo diritto divenga penalizzante per le altre atlete che hanno duramente faticato una vita per arrivare a un'olimpiade. A mio avviso andrebbe trovata una soluzione differente rispetto a quella attuale, che finisce per discriminare le donne. Spero di aver chiarito la questione e il mio pensiero.

La verità sul famoso "coso" non è stata ancora raccontata e scritta da nessuno, nemmeno dalla cosiddetta controinformazione. Ne siamo consapevoli, vero?

Voglio realizzare un confronto tra il dottor Fabio Franchi 2.0 e un medico o scienziato che sostiene che il famoso coso (perdonatemi l'espressione, lo faccio per non incappare in censura) sia stato isolato.
Segnalatemi anche qui qualche nome. Sarà mia premura contattarli.