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Regolamento Formula 1 2026
Nel primo pomeriggio di oggi la FIA ha presentato il regolamento della massima serie automobilistica in vigore dal 2026.
La normativa in pillole:rispetto all’attuale generazione di auto, avremmo monoposto meno dipendenti dall’affetto suolo, questo secondo FIA per facilitare le auto che seguono le vetture precedenti diminuendo le turbolenze in coda.
*- Aerodinamica attiva
- Nessun DRS, ma nuova modalità 'Manual Override'
- Pneumatici più stretti
- Ala anteriore più stretta
- Niente più cover dietro le ruote anteriori
- Effetto suolo ridotto grazie al pavimento parzialmente piatto
- Ala posteriore a tre elementi di cui due mobili.
La deportanza è stata ridotta del 30%, la resistenza aerodinamica del 55%. Le auto saranno più leggere di 30 kg, più corte di 200 mm e più strette di 100 mm.
Nelle foto, l’interpretazione della FIA alle nuove regole.*
*⏱️Breaking newsSarà un 2025 scoppiettante per gli appassionati di motorsport a due e quattro ruote, Marc Marquez in sella alla Ducati Lenovo ufficiale, Lewis Hamilton sulla Ferrari**.
Due annunci di portata mediatica di eguale misura e spessore, due sfide sportive dal valore immenso.
È si, ha vinto Marc?*
https://fxtwitter.com/alessiopiana130/status/1798284050316058732?s=46
FxTwitter / FixupX
Alessio Piana (@AlessioPiana130)
#MotoGP Ha vinto Marc Marquez, ha vinto la priorità Ducati di non lasciarlo alla concorrenza, la vinto la corrente dallignana. Ha vinto la sua scommessa di lasciare Honda accettando il team Gresini ed una Ducati vecchia di un anno. Ha vinto la sua ferma…
Rinnovo biennale per Sergio Perez, un'altro tassello viene posato nella galassia Red Bull Racing*.
Probabile operazione stabilità, un anno di contratto con opzione per il secondo, quest'ultima a favore della squadra.
Let's go!??*
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FxTwitter / FixupX
Sky Sports F1 (@SkySportsF1)
BREAKING: Red Bull have announced a two-year contract extension for Sergio Perez, which will see him remain with the team until the end of the 2026 season ***🚨***
Pirelli race preview | #CanadaGp
“Il Gran Premio del Canada riporta la Formula 1* in Nord America dopo due gare consecutive in Europa, Imola e Monaco. Cambia quindi il continente ma non cambiano le mescole scelte per la nona prova stagionale, visto che, come nelle due ultime gare, anche a Montreal sarà di scena il tris più morbido della gamma 2024, composto da C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft.
È una conferma per la pista canadese, un tracciato semi-permanente situato sull’isola artificiale di Notre-Dame, creata per l’Expo Universale del 1967.
Lunga 4,361 chilometri e intitolata alla memoria di Gilles Villeneuve, la pista è composta da sei curve a sinistra e otto a destra ed è fra quelle con la velocità media più bassa di tutta la stagione. Stabilità in frenata e trazione in uscita dalle chicane e dalle curve più lente sono fondamentali per essere competitivi, così come l’agilità nei cambi di direzione. A differenza di Monaco, a Montreal i sorpassi sono possibili, soprattutto in fondo al rettilineo che porta all’ultima chicane, alla cui uscita c’è quel Muro dei Campioni che ha assunto questa denominazione dopo che, nell’edizione 1999, Damon Hill, Michael Schumacher e Jacques Villeneuve terminarono la loro corsa schiantandosi contro le barriere di protezione.
Una delle novità di quest’anno sarà l’asfalto, completamente rifatto così come sono stati sostituiti i cordoli. Sulla carta, le caratteristiche di bassa rugosità e, quindi, aderenza ridotta dovrebbero essere state mantenute e la prima controprova la si avrà dalle misurazioni che i tecnici Pirelli effettueranno mercoledì. È possibile che, soprattutto il venerdì, il graining possa manifestarsi, in particolare sui composti più morbidi.
Le forze laterali esercitate sui pneumatici sono molto limitate mentre sono più rilevanti quelle longitudinali ma, in assoluto, Montreal è uno degli appuntamenti più gentili con i pneumatici di tutta la stagione.
Ogni errore ovviamente si può pagare a caro prezzo, ancor di più quest’anno visto che in uno dei punti dove era più facile finire fuori pista – la chicane fra la curva 4 e la 5 – la via di fuga ora è in erba mentre prima era in asfalto.
L’edizione 2023 ha visto protagoniste tutte le mescole da asciutto, con un mix di strategie fra piloti che hanno scelto il doppio pit-stop (come i tre sul podio) e chi invece ha puntato sulla sosta singola, cercando di allungare il più possibile il primo stint.
L’incognita tradizionale dell’appuntamento nel Québec è legata alle condizioni meteorologiche, molto mutevoli anche all’inizio del mese di giugno. Non soltanto si può passare da giornate di pioggia fredde e ventose e ad altre assolate e calde ma anche nell’arco dello stesso giorno ci possono essere escursioni termiche importanti.
In totale sono state disputate 52 edizioni del Gran Premio, Michael Schumacher e Lewis Hamilton si dividono il primato di successi con sette vittorie a testa e anche delle pole position (sei ciascuno)”.*
Vediamo che cosa ci dirà la pista.
Ph Pirelli Motorsport Media
⏱?? Gli Orari del Gran Premio del Canada
Venerdì 7 Giugno
⏱19:30 Prove Libere 1 F1
⏱23:00 Prove Libere 2 F1
Sabato 8 Giugno
⏱18:30 Prove libere 3 F1
⏱22:00 Qualifiche F1
Domenica 26 Maggio
20:00 Gara F1
F1 in chiaro (TV8)
Qualifiche: Sabato alle 23:30 - Differita
Gara: Domenica alle 21:30 - Differita
Lewis Hamilton ha battagliato con Max per il giro più veloce in gara, l'ha spuntata Lewis con 1'14"165, tra l’altro ultimo pilota a pieni giri.
Gli altri raccolgono le briciole, ma d’altronde se quattro top team piazzano il loro piloti in gara seguendo i valori espressi in campo c’è poco da fare, le prime otto posizioni possono essere occupate così. Per la Visa Cash App RB i punti di Yuki Tsunoda sono oro colato, altrettanto per Alex Albon e la Williams e Pierre Gasly sulla Alpine.
Audi vuole diventare grande, magari lo sarà, ma queste non sono le basi giuste per attrarre qualche pilota o ingegnere di primo piano, la squadra ha la necessità di crescere, ha bisogno di scrollarsi da quello zero in classifica costruttori.
Red Bull ha qualche gatta da pelare, Ferrari e McLaren vogliono qualcosa in più rispetto al ruolo di “prima degli altri”, la Mercedes vuole tornare su e probabilmente lo farà, aspettiamo con pazienza il Canada, quindici giorni e sapremo qualcosa in più.
Una vittoria con vista mare
Il Gp di Montecarlo come sempre ha detto poco sui valori tecnici, visto che le gare si decidono praticamente in qualifica, quella si che ha regalato momenti esaltanti. Tanti piloti in lizza e tutti racchiusi in un fazzoletto di pochissimi decimi, alla fine la spunta il pilota di casa: Charles Leclerc parte davanti a tutti e il successo alla Domenica non glielo toglie nessuno.
Il monegasco sfata un tabù, quello di un pilota che nonostante ottime prestazioni sul circuito salotto di casa sua, non era mai riuscito ad avere una prestazione in gara degna del suo talento. Alla fine è stato un tripudio di emozioni da parte di tutti, è proprio il caso di dire “ci voleva proprio”. Ci voleva perché se andiamo i fatti troviamo un Leclerc cambiato rispetto alle prestazioni degli scorsi anni, veloce lo è sempre stato, ma spesso incostante e incline all’errore. Quest’anno è diverso, ha cambiato approccio e risulta essere il pilota più consistente di tutta la griglia: sempre piazzato nei primi quattro in tutte le gare disputate fino ad ora. Bisogna abituarsi a competere per le zone della classifica, questo è il modo migliore, insieme all’arrivo del suo nuovo ingegnere di pista la vittoria sulla pista di casa potrebbe rappresentare un upgrade davvero interessante, come un calciatore che fa gol dopo un periodo a secco durato troppo tempo. In genere ci si sblocca e tutto diventa più facile, dà sicurezza in se stessi e tutto ciò fa ben sperare per il prossimo futuro.
La competizione in pista non fa testo, ma va comunque fatto un applauso ai piloti che per tre giorni hanno avvicinato sempre di più il loro limite guidando su un circuito che non perdona il minimo errore, quello di Kevin Magnussen tra l’altro più imperdonabile di altri. Dopo la ripartenza, la medaglia d’oro va data ai commissari di percorso monegaschi che hanno ripristinato la sicurezza in un tempo molto breve. La gara di Montecarlo la si critica per molte cose, ma alla fine ci si dimentica che se ciò che è avvenuto a Monaco, fosse avvenuto su un circuito come Baku nella zona del castello, forse la gara sarebbe ripresa il giorno dopo.
Abbiamo visto una condotta di gara più da Formula 2, che da Formula 1, con tempi di 7 secondi più alti rispetto ai giorni precedenti, tutto perché la parola “Tyre management” è diventata l’ABC dell’auto da corsa, finché non si rivedranno alcuni capitoli del regolamento tecnico sarà così. Una processione che come scritto in precedenza non ha detto molto, chi voleva superare chi lo precedeva avrebbe dovuto avere un passo gara nettamente superiore, ma come averlo in una fase di gestione durata 76 giri.
Bella la gara di Oscar Piastri che chiude secondo un Gran Premio che per essere concluso a questi livelli, merita un concentrato di esperienza paragonabile solo a poche altre gare. Il margine di miglioramento di Oscar è molto ampio, le caratteristiche del campione ci sono, ci vorrà tempo ed è anche giusto così, lo vedremo spesso lì davanti a battagliare.
Carlos Sainz in formato scudiero ha dimostrato di avere un temperamento eccellente, ha gestito, ha rischiato ma non troppo e ha portato un risultato a casa che mette la Scuderia Ferrari in una posizione in classifica costruttori davvero insperata, specialmente se si pensa alle prime gare disputate.
Da vero ragioniere è stata la gara di George Russel, chiude lontano dai primi quattro ma è stato cinico, ha capito che con quelli davanti non poteva battagliare e con pneumatici a mescola media si è costruito un passo che gli ha permesso di non fermarsi e chiudere in quinta posizione. A Montecarlo si scopre il segreto di Pulcinella, anche la Red Bull ha delle lacune, non digerisce infatti alcune tipologie di tracciati e Monaco era uno di questi. Il campione del mondo in carica ha detto più volte che non si è assolutamente divertito, aveva a che fare con una vettura poco guidabile ma comunque ha preso il massimo risultato possibile per lui. Avrà sicuramente voglia di tornare lì davanti tra quindici giorni.
#MonacoGp Ayrton Senna e il suo giro ideale. Da non perdere ❤️
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